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sabato 28 marzo 2009

PROGRAMMA 7

Raggiungimento dell’obiettivo in circa 3 ore.
Primo: individuare i bianchi - Secondo: sistemare i neri - Terzo: spostare tutti i colorati - Quarto: scegliere i prodotti - Quinto: selezionare i rispettivi programmi - Sesto: iniziare la procedura - Settimo: finire.
Fasi prestabilite. Quel giorno della settimana e quel momento della giornata. Bianchi con bianchi, neri con neri, colorati con colorati.
Lei era bella, dolce e delicata. Occhi grandi, lunghi capelli e portamento. Il viso stanco, immobile, distaccato. Ferma guardava quei mucchi.
La tendina della finestra per un istante si agitò e una brezza leggera le mosse silenziosa i capelli.
Fu il vento oppure…
Sentì una voce chiara e decisa:
“Primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto e settimo: mischia tutto e butta dentro!”
Si guardò attorno: era sola.
Raccolse frettolosamente tutto da terra, in modo
caotico, convulso, scombinato: bianchi, neri, colorati, neri, bianchi, colorati, bianchi, neri, colorati bianchi neri neri colorati bianchi bianchi colorati neri bianchi nericoloratinericoloratibianchicoloratibianchineri.
Sospirò.
Un solo mucchio. Spinse con forza tutto insieme e chiuse.
PLOCK!
Corse fuori, rientrò trascinando faticosamente una poltrona. La sistemò con cura, si spostò i capelli dalla fronte, si toccò le guance. Si mise a sedere. Si sporse leggermente, allungò il braccio e con delicatezza girò la manopola.
Programma 7.
Delicato senza prelavaggio.
Spinse il bottone.
CLICK!
Si adagiò sulla poltrona. Pochi istanti. Fissò l’oblò. Come uno schermo. Ascoltò.
UFFF…Acqua. GL, GL, GL. Gira.
UFFF…Acqua. GL, GL, GL. Gira, gira.
UFFF…Acqua. GL, GL, GL. Gira, gira, gira.
Veloce, veloce, veloce.
Tutto insieme. Sentiva il rumore dell’acqua frusciare. Fissava.
Lontana la voce…“Ecco il calzino…Guarda le mutande colorate come girano…Sparite, riapparse, sparite, riapparse, sparite…Acqua e sapone, sapone e acqua, acqua e sapone.”
GL, GL, GL.
Fissava, ascoltava…e lentamente…
I ricordi, i pensieri…i sogni.
Prendeva acqua e girava, girava e rigirava.
Un passo, un altro e un altro ancora. C’erano il cielo, la luna e le stelle. Un prato, una montagna lontana, un piccolo lago.
L’ombra di un sorriso sul suo viso.
Buttava acqua. Prendeva acqua, girava, girava e rigirava. Girava vorticosamente e girava, girava e rigirava.
Un passo veloce. Alti alberi lungo la strada, tra le foglie una strana luce. Sempre più rapida. Immagini confuse. Una corsa. Veloce, veloce, velocissima. Un ruscello, un fiume, una cascata.
I suoi occhi brillanti, il sorriso.
“Ora, ora prende l’acqua!”
UFFF…Un tuffo nel mare. GL, GL, GL. Un salto nel cielo. In alto, in alto, più in alto sino a toccare il sole. Lei rideva, rideva, rideva.
Buttò la sedia per terra, alzò le mani al cielo e sospirò. Si fermò.
Si sentì un rumore metallico e poi una specie di risucchio.
ISHHHH!
Lungo, prolungato, interminabile, come un vento, un vortice, a trascinarla via, a portarla lontano. “Ascolta!”
VUM…Il rombo di un motore. VUM VUM…Forte. VUM VUM VUM…Sempre più forte.
VUMVUMVUM…Sempre più veloce.
VUMVUMVUMVUMVUMVUM…Il sibilo di un aereo.
VUMVUMVUMVUMVUMVUMVUMVUMVUMV…Le ali spiegate, una scia bianca dietro di lei e spazi immensi, colorati, continui, discontinui, mare e terra, terra e mare, piccole luci e ombre immense.
VUMVUMVUM…“Si avvertono i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza…”
VUM VUM VUM…Lentamente a scendere. VUM VUM…Dolcemente. VUM…Sino a fermarsi.
VUM…
…pochi istanti…
STACK!

di
Andrea Alessio Cavarretta
(IppoKiro)