MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

martedì 22 maggio 2012

TRE TUTTI DA RIDERE FIRMATI PIETRO DE SILVA





Recensione dello spettacolo teatrale UNA COSA A TRE regia di Pietro de Silva.  
Sabato Diciannove Maggio duemiladodici, Teatro dell'Orologio di Roma.




Saper far ridere non è una cosa da tutti.


Prova da maestro per il regista Pietro de Silva che firma un’elegante, esilarante regia, e calibrando tutti i tempi e movimenti comici,  porta lentamente il suo pubblico ad abituarsi alla risata tanto da farlo giungere ad una vigorosa allegria.

L’ormai confermato direttore teatrale riesce con indubbia capacità a strutturare una commedia che risulta un crescendo e che giunge al trionfo con continui applausi sinceri, ricchi di elogi rivolti a tutti i componenti dello staff.

UNA COSA A TRE di Gianni Quinto, liberamente tratto dal celeberrimo Andy e Norman, la cui ispirazione non può di certo sfuggire, con la buona operazione registica di Pietro de Silva funziona sino al punto di elevarsi a testo di autonoma dimensione.


La semplice storia di due intelligenti quanto squattrinate “lei” intorno ad uno stesso “lui”, bello ed impossibile per quanto non molto dotato di intelletto, se non nelle strategie da Casanova dei “noantri”,  mostra il suo valore ancora assoluto. I tempi cambiano, anche i modi di dire e di fare ma non certo le dinamiche interpersonali.
Il pubblico si diverte nell’assistere allo sviluppo della vicenda in contesa amorosa delle due amiche, poi nemiche poi di nuovo amiche e si rallegra con l’apparizione del neoseducente vicino d’appartamento in cerca di fama e successo, avvezzo ad utilizzare a suo piacimento le ignari damigelle ovviamente pronte a far cadere la loro preziosità di fronte ad ammiccamenti ben studiati.

Le gag sono inserite ad arte senza essere troppo esagerate e senza mai oscurare la simpatica trama, che si dipana in un continuo interscambio ritmico sino a far emergere in sintesi i tre protagonisti. Si assiste a quello che più si può fare nella regia: la totale scomparsa dell’invisibile mano direttiva che, nascondendosi ad arte, modella una sitcom vero-paradossale arricchendola di differenti versioni sceniche semi-cinematografiche armonicamente coese.

Le interpretazioni sono tutte e tre ben architettate, le personalità ben disegnate e con arte maieutica tratte fuori da ciascuno dei tre interpreti.

Così Guido Daniele Antonini riesce a vestire perfettamente la sua parte da “bellone” e sul palcoscenico emerge di gran lunga la sua bravura, tanto che sarebbe sembrato ugualmente affascinante anche se non fosse stato così avvenente. Indossa a perfezione l’ambiguità del suo personaggio, s’infila infido nel suo doppio ruolo con ricca capacità espressiva, credibile anche nei vari rallenty, molto ben interpretati sin dalle apparizioni all’uscio e nei condizionali detti a sproposito.

Alina Avagliano è una perfetta Francesca, improbabile manager, razionale con adeguata ironia, attrice matura capace di far sorridere, ridere e sbellicarsi dalle risate in modo consono ai momenti del suo personaggio senza bisogno di caricaturare mai troppo la sua interpretazione. Indubbia la sua attitudine anche ad uscire dalla chiave comica per tessere le fila della storia con accorta semi-drammaticità.

Il personaggio di Giorgia è sicuramente quello di più difficile interpretazione, e quindi merita un cenno particolarmente marcato. Donatella Barbagallo, giovane attrice, sostiene indiscutibilmente l’alter ego autoriale di scrittrice-sognatrice senza mai essere troppo stereotipata. Convince nel proporre il ruolo da invisibile protagonista di tutta la vicenda comica sino a far crescere con lei e con la sua forte energia tutta la commedia che non le concede mai un momento di pausa.

Merita infine un grande elogio il produttore Francesco Barbera in grado di allestire, insieme all'associazione Scripta Volant, un cast d’eccezione investendo la sua già molto capace giovanissima esperienza.

Insomma questa esilarante cosa a tre per merito di Pietro de Silva, e non solo, fa veramente ridere di buon gusto.


Lo spettacolo è ancora in scena per proroga al teatro Orologio di  sino al 23 Maggio 2012

per saperne di più


Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!