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mercoledì 8 gennaio 2014

PREMIO MILLELIRE prima serata 7 Gennaio 2014


Interviste e racconti dalla prima serata del Premio Millelire


Si è svolto ieri sera il primo appuntamento della sei giorni dedicata ai corti teatrali del Millelire. Un piccolo palcoscenico gestito e diretto con grande passione da Lorenzo De Feo e Antonio Lupi.
Sono stati proprio i padroni di casa ad aprire la kermesse presentando i primi tre corti che hanno inaugurato la settimana del festival. Dovremo aspettare domenica 12 per decretare il vincitore.
L' arduo compito e' affidato a una giuria di qualità che potrà avvalersi, anche se in parte minore, dell'ausilio di una giuria critica formata da giornalisti della carta stampata e dell' online e da una giuria popolare. Ieri sera in platea due membri di eccezione tra i giurati di qualità: gli attori Renato Campese e Mirella Mazzeranghi. 

Tema del festival: la menzogna.
La bugia in tutti i suoi aspetti, partendo dalla classica maschera pirandelliana per arrivare all'inganno sociale.

Primo testo in scena: "la verità in trappola" di Marcello Mione. Ed è proprio l'autore a spiegarci che "viviamo ormai in una zona grigia dove abbiamo dei personalissimi canoni di verità e bugia. E spesso per essere accettati socialmente e sopravvivere dobbiamo abitare in questi confini".
La giovane e talentuosa Emanuela Mascherini e' emersa nella pièce con il suo personaggio di Romina, si definisce un personaggio coperchio, una pedina che tenta di mediare tra i due interpreti maschili, e quando le chiedo cosa significa per lei mentire mi risponde citando il compagno di scena Gabriele Tiziani: "Io non mento, ometto".


A seguire abbiamo potuto assistere a un piccolo capolavoro che si rifà alla grottesca ironia del teatro napoletano classico: "l'amore in un'ampolla". Ci ha raccontato la genesi del testo il suo autore, Giovanni De Luise: "Ho voluto portare in scena la menzogna dell'amore materno, un amore malato, quell'amore che non arricchisce ma svuota. E di questo corto vorrei fare uno vero spettacolo. Non sarei riuscito nell' impresa però senza il mio maestro Manlio Santanielli." Gli chiedo se è stata sua l'idea di un letto tentacolare in cui imprigionare questa madre piovra anziché chioccia e lui mi risponde che si è fidato del regista e interprete Marco Aspride : "E' tutta farina del suo sacco".


Last but not least "Demetra e Selene" con Paola Saccoman e Sefora Castro, un dialogo serrato e ironico tra una luna svampita e vanitosa e una Madre Terra sofferente e tradita dall'uomo meschino e ingannatore. Un testo attuale e toccante che lascia, tuttavia, il dolce in bocca ovvero la speranza di una rinascita, azzerare tutto e ripartire.




A stasera per il secondo appuntamento.
 Autrice: Marcella Sullo 
Foto a corredo Massimo Righetti 



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