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lunedì 15 gennaio 2018

KIROSEGNALIAMO Settimane 15-21 Gennaio 2018

K-news  









Kiri, continuano anche per questa nuova stagione,  le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.




Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte  e tanti altri eventi selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.




Dunque ecco per sognare con voi... 
TEATRO

DEBUTTI...

CARLO BUCCIROSSO
"IL POMO DELLA DISCORDIA"
con MARIA NAZIONALE
e con (in ordine di apparizione)
MONICA ASSANTE DI TATISSO | GIORDANO BASSETTI
CLAUDIAFEDERICA PETRELLA | ELVIRA ZINGONE | MATTEO TUGNOLI MAURO DE PALMA | PEPPE MIALE | FIORELLA ZULLO
e con la partecipazione di GINO MONTELEONE
scritto e diretto da  CARLO BUCCIROSSO

TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 16 gennaio al 4 febbraio 2018, martedì, giovedì e venerdì ore 21.00, mercoledì ore 17.00, sabato ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.00

“Doveva essere un giorno felice, si celebravano le nozze della dea del mare con un uomo bellissimo, e tutti gli dei erano venuti a festeggiare gli sposi, portando loro dei doni!...
La sala del banchetto splendeva di mille luci e sulla tavola brillavano caraffe e coppe preziose, colme di nettare ed ambrosia, e tutti gli invitati erano felici e contenti… solo Eris, dea della discordia, non era stata invitata, ma nel bel mezzo del banchetto, arrivò, lanciò una mela d’oro sul tavolo imbandito e scappò via, creando dissapori e contrasti tra i tutti i presenti.”

Tutto ciò, in breve, appartiene alla classica mitologia greca, ma proviamo a trasferirla ai giorni d’oggi, in una normale famiglia benestante, dove l’atmosfera e l’euforia di una festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille, primogenito dei coniugi Tramontano, potrebbe essere turbata non da una mela, non da un frutto, bensì da un pomo, un pomo d’Adamo, o meglio, il pomo di Achille, il festeggiato, ritenuto un po’ troppo sporgente…
E se aggiungiamo che Achille, vivendo un rapporto molto difficile con suo padre Nicola, è
continuamente difeso a spada tratta da sua madre, la epica Angela, non essendosi ancora dichiarato gay, e non avendo mai presentato Cristian, il proprio fidanzato, che da anni bazzica in casa spacciandosi per il compagno di sua sorella Francesca… se aggiungiamo poi che alla festa sarà presente anche Sara, prima ed unica fiamma al femminile della sua tormentata adolescenza, Manuel estroso trasformista, Marianna garbata psicologa di famiglia, ed Oscar un bizzarro vicino di casa che non ha mai tenuto nascoste le proprie simpatie nei confronti di Achille… beh, allora possiamo realmente comprendere come a volte la realtà, possa di gran lunga superare le fantasie, anche quelle più remote della antica mitologia... Omero mi perdoni! Carlo Buccirosso

Produzione ENTE TEATRO CRONACA VESUVIOTEATRO

Costo: Biglietti da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
"Ancora Shakespeare! "
Scritto e diretto da Vox Animi
Con Stefano Bramini, Aurora Di Gioia, Valentina Guaetta, Paola Moscelli e Lodovico Zago

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 16 al 20 gennaio 2018,  lun-sab ore 21.00 _dom. ore 17.30

Tutti odiano Shakespeare! E Shakespeare è dappertutto! Nei libri, negli spettacoli, nei film, nelle riscritture e nei "liberamente tratto da". C'e  chi non lo capisce e chi l'ha visto troppe volte. E chi tutte e due le cose insieme. Molti dicono di capirlo e di venerarlo, tanto da cercare di convincere il mondo che, in verità, quel trincatore di tè incallito doveva per forza essere italiano. Pochi, troppo pochi però  si chiedono:
“Perche  lui?”
E ogni volta che viene posta questa domanda, i Molti si scagliano sui Pochi, tacciandoli di ignoranza e rispondendo con protervia:
“Perchè  Lui è Shakespeare!”
Ai Pochi non rimane che radunarsi in vicoli bui o fredde taverne per sfogare la loro frustrazione per questo hype letterario, mentre spacciatori e prostitute scuotono la testa con disprezzo. Ma da qualche parte un uomo decide di non reprimere più  la sua frustrazione e in un teatro, durante una rappresentazione dell’Amleto, farà  capire a tutti la verità .

"Ancora Shakespeare!" è  il nuovo progetto della Compagnia Vox Animi, una commedia che si occupa di esplorare e "ridimensionare" con leggerezza la figura di Shakespeare nel teatro moderno. Vengono raccontati, spiegati e dissacrati gli spettacoli più  famosi dell'autore inglese: un piccolo e divertente percorso, da Amleto a Macbeth passando per le consulenze matrimoniali di Otello e Desdemona, per far scoprire Shakespeare a chi non lo conosce e per reinventarlo agli occhi di chi lo conosce troppo. 
Dopo il format americano “30 Spettacoli in 60 Minuti”, la compagnia Vox Animi torna con il suo umorismo irriverente a dare vita a quasi quaranta personaggi che si destreggeranno tra situazioni assurde e grandi monologhi classici, nella speranza di aiutare il pubblico a trovare una risposta alla domanda:
“Perché Shakespeare?”

Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € + 2 € di tessera associativa
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"UN MONDO RARO"
di e con Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 16 al 21 gennaio 2018 ,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 18.00

Spettacolo dedicato a Chavela Vargas, amante di Frida Khalo, musa di Almódovar e icona omosessuale che ha infranto gli schemi di un intero secolo...

Va in scena Un Mondo Raro, con i cantautori siciliani, Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino, che accompagnati dalle loro chitarre, trasporteranno il pubblico  nell'esotico Messico, alla scoperta di Chavela Vargas e della sua intensa vita, ricordando un tempo i cui colori erano più forti e vivi che mai.
Questa è la storia di una leggenda, la storia della musica ranchera e di quel fascino di cui le note messicane sono capaci. Chavela Vargas di fascino ne aveva da vendere e a scoprirlo fu anche Frida Khalo, che alla donna col sigaro e la pistola non seppe mai rinunciare. Un fascino incontrastato che la portò ad essere una tra le icone omosessuali più note al mondo e, anche quando la troppa tequila pareva soccomberla, Chavela continuava a risorgere. Così, dagli amori proibiti, alle fugaci notti tra musica e alcol, la Vargas ha volato dagli anni '60 ai tempi moderni, dove il maestro Almódovar l'ha scelta come musa.

SINOSSI:
Una vita tra tequila, canzoni, passioni impossibili e magia. Chavela Vargas (1919-2012) è stata una delle voci più importanti e inconfondibili dellʼAmerica Latina, arrivando, dopo gli ottantʼanni, alla fama mondiale. I due cantautori siciliani Dimartino e Fabrizio Cammarata, dopo aver pubblicato nei primi mesi del 2017 il disco (Picicca Dischi) e il romanzo (La Nave di Teseo Editore) dal titolo Un Mondo Raro, rendono omaggio alla Edith Piaf messicana, che è stata amante di Frida Kahlo, musa di Almodóvar e icona omosessuale che ha infranto gli schemi di un intero secolo. Uno spettacolo fatto di musica, narrazione e teatro di figura, in un dialogo continuo fra Città del Messico e Palermo, in una data, quel 2 novembre, commemorazione dei defunti, che ricorre tanto nelle memorie di Vargas quanto in quelle dei due artisti, in un filo transoceanico che collega questi due posti in cui la Morte ha una sua “festa”.

Di e con Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino, con la collaborazione di Giuseppe Provinzano, Francesco Vitaliti Sound & Light Designer, Igor Scaslisi Palminteri Costumi, Manuela Di Pisa Video, con le voci di Filippo Luna, Chiara Muscato, Giuseppe Provinzano, Gisella Vitrano,  con il sostegno dell'Associazione Candelai

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com - www.ricciforte.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona
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"CANTICO DEI CANTICI "
adattamento e regia Roberto Latini
musiche e suoni

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE  -  Salerno
19 gennaio 2018 , dal giov. al sab. ore 21.00

Vincitore nelle categorie ‘Miglior progetto sonoro’ e ‘Miglior attore o performer’ ai Premi Ubu 2017 del teatro italiano
Produzione Fortebraccio Teatro con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna

Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature, contenuto nella Bibbia e attribuito al re Salomone, sovrano noto tanto per la sua saggezza quanto per i suoi amori. Pervaso di dolcezza e di profumi inebrianti, è uno dei più importanti, e forse anche uno dei più misteriosi, intriso com’è di metafisica devozione e passione carnale. Un dialogo tra due sposi, reale o immaginario. Una singolare allucinazione che accende nell’uomo il desiderio di intessere lodi e inneggiare alle meraviglie dell’amore.
Ci fa questo dono Roberto Latini, una delle voci più ammalianti del nostro teatro, due volte Premio Ubu (gli era già stato conferito nel 2014) – ma anche Premio Sipario nell’edizione 2011 e Premio della Critica dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro nel 2015 – che ha preso il Cantico dei Cantici per restituire allo spettatore quella stessa bellezza, trasformando le sue parole in un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, fluido come un balsamo per corpo e spirito.
 «Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile – ha dichiarato Roberto Latini – ma ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro con il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno. Ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci assieme».
Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, non facendo caso a chi è che parla, ma solo a quel che viene detto, il Cantico dei Cantici può apparirci all’improvviso col suo profumo, come in una dimensione onirica: non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, in cui sono i sogni e le parole a scegliere noi, per starci accanto e aiutare a sentirsi meno soli.

Adattamento e regia : Roberto Latini  - musiche e suoni: Gianluca Misiti (Premio Ubu 2017 'Miglior progetto sonoro o musiche originali') - luci e tecnica: Max Mugnai - con Roberto Latini (Premio Ubu 2017 'Miglior attore o performer') - organizzazione Nicole Arbelli

Costo: Ingresso 12 € biglietto ridotto: 9 euro - per under 25, over 65, studenti universitari (esibire carta studente) - tesserati ARCI Salerno, InformaGiovani Salerno, Rete dei Giovani per Salerno (esibire tessera al botteghino) - allievi dei laboratori teatrali di Salerno e Provincia - gruppi di minimo 5 persone (solo in questo caso previa prenotazione) Possibilità di acquisto tramite carta del docente
Informazioni: info@erreteatro.it |Tel. 329 4022021 | 348 0741007
Indirizzo: via R. Cantarella 22, Salerno (zona Pastena)
Facebook  di riferimento: https://www.facebook.com/events/141987299848592/
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"CELESTE"
Scritto e diretto da Fabio Pisano
Con Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Claudio Boschi

TEATRO STUDIO UNO -  Sala Teatro - Roma
dal  19 al 21 gennaio 2018 , dal giov. al sab. ore 21.00_dom. 18.00

La chiamavano "Pantera nera" e faceva la spia di Kappler. fu l'incubo del Ghetto,
quelli che lei salutava per la strada venivano subito arrestati.
Per la vergogna suo padre si consegnò alle SS”

Spettacolo che racconta la storia di Celeste Di Porto, affascinante e spregiudicata ragazzina di 18 anni che pur essendo lei stessa ebrea, fu collaborazionista al servizio della Gestapo e della polizia fascista durante l’occupazione di Roma.
Nel 1925 a Roma, nel Ghetto ebraico, nacque da Settimio ed Ersilia, Celeste di Porto. Non si sa molto di lei, ma alle cronache, su qualche articolo di giornale, qualche ancor non troppo logora memoria tira fuori questa vecchia, impolverata ma spietata storia. La storia della “pantera nera”, di quella bellissima e fatale ragazzina di diciotto anni che, dopo il rastrellamento del ghetto romano ad opera dei tedeschi guidati da Kappler, decide di diventare una delatrice, di vendere gli ebrei, i suoi stessi concittadini.
Inizia così un vero e proprio periodo buio per gli ebrei del ghetto italiano; coloro i quali venivano “salutati” con un cenno della mano da colei la quale era riconosciuta come una delle più belle ragazze di Roma, non aveva scampo. Per ogni “capo”, lei guadagnava cinquemila lire. E non importa se a finire nelle mani delle camicie nere fossero donne, bambini o uomini. No, la “pantera nera” era indifferente al genere, alle età. Solo la sua famiglia, doveva essere risparmiata. Ma il padre non riuscì a portare questo enorme peso sulla coscienza, e si consegnò alle SS. I fratelli, tra cui Angelo, tanto amato, la rinnegarono. Solo la madre continuò a volerle bene.

Carcere di Regina Coeli, Roma, anno 1994. Sui muri della cella numero 306, terzo raggio, incisa con un chiodo si legge la scritta: "Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Si non arivedo la famija mi e' colpa de quella venduta de Celeste Di Porto. Rivendicatemi". 
Una tragica denuncia in poche righe. 
Anticoli fu arrestato il 23 marzo 1944 al mattino; un povero ragazzo del Ghetto, si guadagnava da vivere combattendo sui ring di terza categoria. Era sposato da poco e aveva una bambina. Quando andarono a prenderlo riuscì ad abbattere tre militi fascisti prima di essere trascinato in carcere. A denunciarlo era stata Celeste.
Caduto il regime, si trasferì a Napoli. Scelse una nuova identità, si fece chiamare Stella Martinelli, prostituta in una casa d' appuntamenti. Un giorno entrarono tre ebrei romani, la riconobbero e la denunciarono. Fu portata a Roma a Regina Coeli. Fu condannata a dodici anni, ne fece soltanto tre tra condoni e amnistie e uscì dal carcere di Perugia nel 1950, dopo un periodo trascorso a Viterbo. Si convertì alla religione cattolica. Voleva addirittura farsi monaca e, una volta tornata in libertà , fu ospitata in un convento di clarisse di Assisi, dove la sua nuova vocazione mistica era stata presa per buona. Si sa però che un anno più tardi fu cacciata, troppo in contrasto con i principi della regola.
Di lei, in seguito, s’è perduta ogni traccia. Qualcuno dice che restò a Centocelle, sposata e casalinga. Altri giurano che fuggì a Milano e cambiò nuovamente identità.
In qualsiasi caso, di Celeste, resta solo la fama. La feroce fama di pantera nera.

Scritto e diretto da Fabio Pisano - Con Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Claudio Boschi - Suggestioni sonore Francesco Santagata - Costumi Liberaimago - Assistente regia Francesco Luongo

Costo: Ingresso 12 € Tessera associativa GRATUITA
Informazioni: 3494356219- 3298027943 - info.teatrostudiouno@gmail.com - Prenotazioni http://j.mp/prenotaTS1
Indirizzo: via Carlo della Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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Sus Babi Teatro
"VOX FAMILY"
Testo e regia Francesco Petruzzelli

SPAZIO DIAMANTE - Roma
dal 19 al 21 gennaio 2018 - venerdì e sabato ore 21.00_dom. ore 18.00

Dopo la vittoria al Festival inDivenire, nella sezione Prosa, torna sul palcoscenico Vox Family, il brillante e intenso spettacolo scritto e diretto da Francesco Petruzzelli, per il quale ha ottenuto, inoltre, il Premio come autore del Miglior testo del Festival.

In scena sette personaggi per una trama in fondo semplice, ma molto significativa.
Astro e la Mamma sono due elementi di una famiglia in apparenza estremamente ordinaria: lei si prende cura del figlio, in assenza di un padre troppo codardo per potersi fare carico dei compiti che la natura gli ha assegnato.
Ad assistere la Mamma  e il piccolo, con consigli e incoraggiamenti (spesso oltre il limite della decenza e del buon gusto), ci sono le due Nonne, figure misteriose, visibili soltanto a chi le sa ascoltare.
Ciò che rende i problemi di questo nucleo familiare a dir poco grotteschi , è la convinzione della Mamma di aver generato in Astro un genio, dotato di intelligenza e abilità fuori dall'ordinario.
Il ragazzo tuttavia, non sembra mostrare alcun talento particolare, nonostante i continui, e il più delle volte deliranti, tentativi della madre di portare alla luce una eccezionalità che si ostina a non manifestarsi.
La relazione tra i due cresce così sempre più opprimente per il ragazzino, fino all’intervento della maestra di Astro, la quale, motivata dai brillanti risultati scolastici del ragazzo, desidera consultarne il genitore per provvedere insieme alla maturazione del genio del piccolo.
La madre di Astro, all’oscuro di tutto, comprende che il figlio le ha sempre tenuto nascosta la sua vera natura, affinché lei riuscisse ad amarlo a prescindere dalle aspirazioni di rivalsa sul mondo che da sempre era  stato costretto a vedere proiettate su di sé.
La rivelazione di certi segreti, la scoperta dell’inesistenza di entrambe le Nonne e lo scioglimento della trama porteranno ad una conclusione tragica, sebbene attraverso episodi tinti anche di una vena drammaticamente comica.
Sarà tutto questo a costringere il Padre di Astro a fare la sua comparsa sulla scena, per imparare a prendersi cura del figlio che ha troppo a lungo trascurato.
Un composto di relazioni ironicamente contraddittorie, capaci di ritrarre, attraverso un gioco di multipli, i vezzi delle più classiche dimensioni familiari. Le scene si susseguono con ritmo spiazzante e frequenti incursioni in realtà parallele e degenerate.

Con Carlotta Mangione, Roberta Azzarone, Michele Lisi, Cristina Poccardi, Cristina Pelliccia, Lorenzo Parrotto, Luigi Biava - Disegno Luci: Marco D'Amelio - Spettacolo vincitore Premio inDivenire sezione Prosa

Costo: Biglietto intero 14 €  + prevendita; ridotto 10 € + prevendita
Info & Prenotazioni:  06 – 80687231 / 393 – 0970018
Indirizzo: via Prenestina 230/ b - Roma
Sito di riferimento: www.spaziodiamante.it
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PROSEGUONO...

Gianluca Ramazzotti per Ginevra
"DIECI PICCOLI INDIANI
… E NON RIMASE NESSUNO!"
due atti di Agatha Christie
traduzione Edoardo Erba
progetto artistico di Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant
regia RICARD REGUANT

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal  9 al 21 gennaio 2018 ,  da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì 11 e giovedì 18 gennaio ore 17.00 - mercoledì 17 gennaio ore 19.00 - sabato 20 gennaio ore 17.00 e ore 21.00

Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, E NON NE RIMASE NESSUNO è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie, tanto che anche la cinematografia è piena di rimandi all’opera della scrittrice, basti pensare al film di René Clair con un cast d’epoca eccellente, oppure a tutti quei film successivi che adattavano il plot della storia a versioni più moderne. Ma dieci piccoli indiani resta nella memoria universale una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Recentemente un sondaggio americano ha dichiarato che il romanzo è considerato universalmente il migliore in assoluto, posizionandosi al primo posto di tutte le vendite nel mondo, con poco più di 110.000.000 di copie vendute.

Nel 1943 la Christie si accinge ad adattare il romanzo per il palcoscenico che rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche. L’opera teatrale differisce dal romanzo nel finale, in quanto, la Christie non voleva dare al pubblico un finale cosi altamente drammatico specie in quegli anni, così decise di cambiarlo con un lieto fine ma pensandolo oggi risulta un po’ deludente e frettolosamente pasticciato.
Per questo motivo per la prima volta nella storia della commedia e in accordo con la Aghata Christie limited, siamo riusciti ad ottenere il finale come nel romanzo del 1939 con lo stesso svolgimento mozzafiato che ha incontrato il favore del pubblico e reso giustizia ad un adattamento operato dalla stessa Christie degno dei migliori drammaturghi teatrali.

La versione che vi presentiamo diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa stagione che a Barcellona, tutti i personaggi sono ben caratterizzati e delineati nelle loro profondità interiori. La stessa epoca del romanzo viene rispettata cosi da ambientarla nei suggestivi anni 40’ con una scenografia in stile Art-Decò, utilizzando i colori bianchi e neri, che dà un suggestivo impatto visivo ad uno spettacolo che vede sul palcoscenico dieci protagonisti della scena italiana per la prima volta tutti insieme di varie generazioni e background artistici differenti.
Come scrive Reguant nelle sue note di regia:
“Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all’estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma preparato dalla Signora Aghata; questi dieci “piccoli indiani” bloccati nell’isola sono vittime o assassini?. Questa è la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di una classe borghese e aristocratica mischiati insieme in un’unica arena, rivelando le proprie carenze facendoli confrontare e sbranarsi per la sopravvivenza fino a diventare esseri volgari e ordinari. Sembra quasi una vendetta della stessa Christie verso una classe dirigente nella società inglese in cui la stessa scrittrice vive agiatamente e dalla quale vuole evadere costringendosi a diventare lei stessa la carnefice verso i suoi personaggi”.

di Agatha Christie - traduzione Edoardo Erba - progetto artistico di Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant - regia RICARD REGUANT - con in ordine di apparizione: Giulia Morgani Tommaso Minniti, Caterina Misasi, Pietro Bontempo,   Leonardo Sbragia,   Mattia Sbragia
Ivana Monti,   Luciano Virgilio,,   Alarico Salaroli,   Carlo Simoni -    scene Alessandro Chiti - costumi Adele Bargilli - luci Stefano Lattavo - direzione tecnica Stefano Orsini

Costo: Biglietti  dal lun al ven platea interi € 30  ridotti  € 27 - I balconata interi € 24  ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17  - galleria interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti  sab. sera e dom  platea interi € 34  ridotti € 31 - I balconata interi € 28  ridotti € 25 - II balconata interi € 23 ridotti € 21  - galleria interi € 17  ridotti € 15 
Informazioni: 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it             
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Antonio Catania, Nicolas Vaporidis
con Maurizio Mattioli
con la partecipazione straordinaria di Gabriella Silvestri
e con Marco Giustini
"L’ OPERAZIONE "
Scritto e diretto da Stefano Reali

TEATRO ROMA -  Roma
dal  9 gennaio all'11 febbraio 2018 - dal martedì al venerdì ore 21.00, secondo Giovedì di spettacolo ore 19.00, 1° e 2° sabato di spettacolo ore 17.00 ed ore 21.00_domenica ore 17.30. Lunedi riposo

Prima Nazionale

Roma, 7 luglio 1990, il giorno della semifinale Italia-Argentina del Mundial.
Secondo alcuni, la migliore Italia di sempre...
Non c'erano telefonini, non c'era Wattsapp, c'era a malapena Internet, ma da poco.
Non c'erano i Social Network.
Non c'era l'Euro, c'erano ancora le Lire.
Ma c'era tanta vita vera, non "virtuale".
Massimo, grazie ad una raccomandazione, riesce a farsi ricoverare nel reparto Ortopedia di un grande ospedale romano. A trentacinque anni, vuole sottoporsi ad  una  ricostruzione dei legamenti del ginocchio, altrimenti  dovrà smettere di giocare al calcio, la sua grande passione. Ma il suo compagno di  stanza Luigi, un lungodegente "veterano" dell’ospedale, lo induce  a riflettere  sulla futilità di quell'intervento al ginocchio:  Luigi gli racconta delle sofferenze delle centinaia di pazienti costretti ad aspettare anche degli anni, in lista d'attesa, prima che si liberi un posto letto in ospedale. Lo  stesso Luigi, con  le gambe straziate  da ripetuti e  vani interventi chirurgici, inocula lentamente a Massimo  dei dubbi sul buon esito del suo intervento, al punto da farlo esitare sull'opportunità di operarsi... Ma chi è Luigi in realtà? La sua malattia potrebbe essere solo una simulazione, e far parte di un imbroglio gigantesco, che copre un "mercato di letti" ospedalieri?  E chi è Massimo in realtà? È solo un paziente ingenuo, o ha qualcosa a che fare con la Direzione Sanitaria, dove qualcuno ha deciso di smascherare quel mercato di letti?  Chi è il truffatore, e chi è il truffato?  Il povero Massimo non sa più da che parte girarsi, sa solo che la sua coscienza lo spinge ad incastrare Luigi. Forse in cambio di qualcosa? Il problema è che il suo compagno di stanza non è solo scaltro. È anche maledettamente simpatico...

Scritto e diretto da Stefano Reali. In scena, un cast d’eccellenza: Antonio Catania, Nicolas Vaporidis  con Maurizio Mattioli, con la partecipazione straordinaria di Gabriella Silvestri e con Marco Giustini. - Scritto e diretto da Stefano Reali - Scene Alessandro Chiti - Costumi Mara Gentile - Musiche Stefano Reali - Aiuto regia Iolanda Salvato - Disegno luci Giuseppe Filipponio - Direzione tecnica Stefano Orsini - Una produzione di Gianluca Ramazzotti per Ginevra Media prod srl

Costo: Biglietti (comprensivi di prevendita) Intero € 27 - Ridotto € 25 - Cral (per gruppi di almeno 10 persone) - Ospiti Abbonati  € 18  - Centri Anziani (per gruppi di almeno 10 persone) - Giovani (da 12 a 18 anni) € 14- Bambini (fino a 11 anni) € 12
Informazioni: Tel. 06 785.06.26 -  info@ilteatroroma.it   
Indirizzo: via Umbertide, 3 -  Roma
Sito di riferimento teatro: www.ilteatroroma.it
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Uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
"Cous Cous Klan"
Drammaturgia di Gabriele Di Luca
Regia di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

TEATRO PICCOLO ELISEO
dal 10 al 28 gennaio 2018 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00

Un’umanità socialmente instabile e divertente

Dopo il grande successo con gli spettacoli Thanks for Vaselina e Animali da bar, il collettivo Carrozzeria Orfeo presenta il nuovo spettacolo Cous Cous Klan.
In tutto il mondo l’acqua è stata privatizzata. Ormai da dieci anni, fiumi, laghi e sorgenti sono sorvegliati dalle guardie armate del governo, che non permettono a nessuno di avvicinarsi alle fonti idriche.
Il divario tra ricchi e poveri è allarmante e mentre i primi vivono all’interno delle cosiddette recinzioni, ovvero città recintate da filo spinato e sorvegliate da telecamere di sicurezza, i secondi tentano di sopravvivere al di fuori di esse lottando ogni giorno contro la mancanza di cibo e di acqua.
In un parcheggio abbandonato e degradato dietro ad un cimitero periferico, sorge una micro comunità di senzatetto, all’interno della quale sono parcheggiate due roulotte fatiscenti. Nella prima ci vivono tre fratelli: Caio, ex prete nichilista e depresso, Achille, sordomuto e irrequieto, e Olga, la sorella maggiore, obesa e con un occhio solo. Nell’altra roulotte ci vive Mezzaluna, il precario compagno di Olga, un musulmano, immigrato in Italia ormai da dieci anni, che per sopravvivere seppellisce rifiuti tossici per un’associazione criminale di giorno e lavora come ambulante di notte. Presto alla comunità, già logorata da continui conflitti razziali ed interpersonali per la sopravvivenza, si aggiungerà Aldo, un medio borghese, elegante e maturo, che dopo un grave problema famigliare si è ritrovato a dormire per strada. Ma a sconvolgere il già precario equilibrio di questa comunità sarà Nina, una ragazza ribelle e indomabile, un’anima sospesa ed imprevedibile, che si rivelerà al tempo stesso, il più grande dei loro problemi e la chiave per il loro riscatto sociale.

Drammaturgia di Gabriele Di Luca - Con Angela Ciaburri Nina, Alessandro Federico Aldo, Pier Luigi Pasino Mezzaluna, Beatrice Schiros Olga, Massimiliano Setti Caio, Alessandro Tedeschi Achille - voce fuori campo: Andrea Di Casa - Musiche originali: Massimiliano Setti - Scene: Maria Spazzi - Costumi: Erika Carretta - Luci: Giovanni Berti - Regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
Produzione Carrozzeria Orfeo, Teatro dell’Elfo, Teatro Eliseo, Marche Teatro in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana - La Corte Ospitale residenze artistiche

Durata: 2 ore atto unico
Costo:  Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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“Sabbie  mobili”
Una commedia di Alessandro Benvenuti, P. Aicardi, Nino Formicola, Carlo Pistarino
diretta da Alessandro Benvenuti
con Roberto Ciufoli , Nino Formicola alias Gaspare  e Max Pisu

TEATRO/CINEMA MARTINITT - Milano
dall'11 al 28 gennaio 2018 - Orario spettacoli: giovedì-sabato ore 21.00, domenica ore 18.00. Il sabato anche alle 17.30.

Cambio  nel cast di SABBIE MOBILI. - Formicola dal Martinitt all’Isola dei Famosi.
Nino Formicola (Gaspare) in scena Arturo è  sostituito con Giancarlo Ratti, voce nota della radio, volto amato della televisione ma soprattutto grande professionista del teatro.

Risucchiati da una vita stanca.
La fiaba onirica che spinge a credere ancora.

Rapporti che si logorano, contrasti che si incancreniscono, sodalizi che non funzionano più. Le situazioni si trascinano e se non abbiamo il coraggio o la determinazione di prendere in mano la nostra vita, ecco che a decidere per noi è il destino... Una commedia insolita, una fiaba magica senza luogo e senza tempo che insegna a non mollare mai, a tornare a credere, a farsi registi delle proprie esistenze. Lasciarsi vivere o vivere davvero? Dall’11 al 28 gennaio.

Ci voleva un trio d’eccezione per interpretare uno spettacolo così, magico e surreale, straripante di effetti sonori e giochi di luce, ma affidato soprattutto alla mimica e a una non comune padronanza della parola, tanto da farne ciò che si vuole. Roberto Ciufoli, Nino Formicola e Max Pisu formano sul palco uno straordinario sodalizio. Esattamente il contrario di quanto accade ai due protagonisti, comici imprigionati in un rapporto che non funziona più e legati ormai solo da un contratto. Un evento improvviso li catapulta in una dimensione onirica, dove l’angelo dei comici tenta di riportare pace e complicità. Il pubblico vedrà cose… “che voi umani non potete immaginare”. A divertire la sala non saranno tanto gli eventi, ma un cocktail irresistibile di fantasia, situazioni assurde, suggestioni, provocazioni e uno spassoso parlar di nulla dove il linguaggio del corpo conta almeno quanto quello della parola. Uno spettacolo unico in Italia, che porta un poker di firme eccellenti e che è dedicato al ricordo di Andrea Brambilla, l’indimenticato Zuzzurro.

di Alessandro Benvenuti, P. Aicardi, Nino Formicola, Carlo Pistarino diretta da Alessandro Benvenuti, con Roberto Ciufoli (Arturo), Nino Formicola alias Gaspare (Max) e Max Pisu (Biagio). Produzione ArtistiAssociati. - Aiuto Regia Chiara Grazzini, Scene Eugenio Liverani, Costumi Daniela Cannella, Luci Marco Palmieri, Musiche Patrizio Fariselli, Collaborazione Allestimento Enrico Cavallero e Matteo Clemente.

Costo: Ingresso 22 €, ridotto 16 €.
Indicazioni: Parcheggio gratuito.
Info e prenotazioni: Tel. 02 36.58.00.10
Indirizzo: via Pitteri, 58 -Milano
Sito di riferimento: www.teatromartinitt.it
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COMMEDIA DELL'ARTE

"CAPITANO, OH MIO CAPITANO!"
Scritto e diretto da MASSIMO MACCHIAVELLI
Con LUCA COMASTRI, ROLANDO GIANICOLA e VITTORIO FULGONI (FRATERNAL COMPAGNIA)

CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
sabato 20 gennaio 2018 , ore 21.00  e domenica 21 gennaio 2018,  ore 18.00

Dopo il grande successo di “CYRANO L’ULTIMO CAPITANO” (vincitore del primo premio della prima edizione del nostro festival di corti teatrali) e di “IL BARBIERE DI SIVIGLIA”, torna la Commedia dell’Arte al Centro Culturale Artemia dalla mano del grande Regista e Maestro MASSIMO MACCHIAVELLI!

Capitano oh mio capitano lancia un ipotesi terribile, un tempo le fanfaronate, i duelli, le morti avvenivano sul palcoscenico ed erano affidate a personaggi sopra le righe, grotteschi, oggi gli stessi personaggi sono scesi dal palco e, mantenendo le stesse caratteristiche, si sono impadroniti dei parlamenti, delle poltrone presidenziali e i loro morti e le loro fanfaronate sono diventate reali. Un pretesto metaforico realistico per raccontare uno dei personaggi più rappresentativi della Commedia e non solo. Tirate, duelli, comicità e dramma, grottesco e surreale rendono questo spettacolo un percorso attraverso le diverse epoche storiche, raccontando la storia dei Capitani e dei loro interpreti, usando diversi generi teatrali e donandoci virtuosismi di spada di canto e di alta recitazione. Un racconto che ha entusiasmato il pubblico portandolo a conoscere i grandi personaggi della storia del teatro italiano e a confermarne l’immortalità e la modernità.
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>>> STAGE COMMEDIA DELL'ARTE
Conduce il Maestro MASSIMO MACCHIAVELLI
sabato 20 gennaio, ore 11 a 18domenica  21 gennaio • ore 11 a 16 (con pausa pranzo) 2 giorni
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA  - 
Contributo Stage: € 130  - 2 GIORNI



La Commedia dell’Arte è probabilmente la più completa scuola d’attore.
Tutto il teatro moderno, il melodramma la stessa opera lirica hanno preso le basi da questo genere teatrale che si basa quasi esclusivamente sulle grandi capacità tecniche degli attori.

Programma stage:
- Sabato mattina
Divisione del corpo in fasce espressive e portanti
Il movimento pantomimico
I nobili o Innamorati
- Sabato pomeriggio
Il movimento mimico
Arlecchino e il dottore
Improvvisazioni guidate
- Domenica mattina
La maschera e il rapporto con il pubblico
I vecchi (Dottore e Pantalone)
- Domenica Pomeriggio
Studio di messa in scena di un breve Canovaccio

Costo spettacolo: Biglietto Intero: 10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di Kirolandia
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 (Anche sms) - Si prega di arrivare quindici minuti in anticipo
Indirizzo:  via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
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TEATRO PER RAGAZZI

Centrale Preneste Teatro
Compagnia Fratelli di Taglia
in scena con
"Il folletto mangiasogni"
Testo e regia Giovanni Ferma e Daniele Dainelli
Con Giovanni Ferma

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
21 gennaio 2018, ore 16.30

Arriva da Riccione la Compagnia Fratelli di Taglia che per la rassegna Infanzie in gioco 2017/18 porta in scena lo spettacolo per bambini Il folletto mangiasogni. L’appuntamento è a Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58) domenica 21 Gennaio alle ore 16.30. Il testo e la regia sono di Giovanni Ferma e Daniele Dainelli, l’interpretazione è affidata a Giovanni Ferma.
In un bosco tutto bianco vive uno strano folletto: è il Mangiasogni. Si tratta di un buffo ometto dal colore della luna, occhi sfavillanti come le stelle, bocca straordinariamente grande e soprattutto affamato di brutti sogni, che a lui piace mangiare con forchetta e coltello. Ora è nel suo bosco e aspetta che un bambino lo chiami, per correre a mangiargli il brutto sogno. Una fiaba moderna, piena di humour e allegria, che tratta uno dei problemi più sentiti dai più piccoli (la paura di fare brutti sogni), affrontandolo con leggerezza e invitando i bambini a risolverlo con fantasia.

Testo e regia: Giovanni Ferma e Daniele Dainelli - Con Giovanni Ferma

Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni:Adatto dai 3 agli 8  anni.
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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musical

PROSEGUE...

Alessandro Longobardi
VIOLA PRODUZIONI
LORELLA CUCCARINI è Turandot
"LA REGINA DI GHIACCIO il musical"

UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER VIOLA PRODUZIONI - TEATRO BRANCACCIO

MUSICA DAVIDE MAGNABOSCO, PAOLO BARILLARI, ALEX PROCACCI
TESTI MAURIZIO COLOMBI, GIULIO NANNINI
SCENE ALESSANDRO CHITI, COSTUMI FRANCESCA GROSSI
DIREZIONE MUSICALE E ARRANGIAMENTI DAVIDE MAGNABOSCO COREOGRAFIE RITA PIVANO
con
LORELLA CUCCARINI nel ruolo di TURANDOT
PIETRO PIGNATELLI nel ruolo di CALAF
DANIELA SIMULA nel ruolo di CHANG’È,
SERGIO MANCINELLI nel ruolo di YAO,
VALENTINA FERRARI nel ruolo della strega TORMENTA                                                 
FEDERICA BUDA nel ruolo della strega GELIDA
SILVIA SCARTOZZONI nel ruolo della strega NEBBIA
GIANCARLO TEODORI nel ruolo di PING
JONATHAN GUERRERO nel ruolo di PONG
ADONÀ MAMO nel ruolo di PANG
PAOLO BARILLARI nel ruolo di ALTOUM
FLAVIO TALLINI nel ruolo del PRINCIPE DI PERSIA
LAURA CONTARDI nel ruolo di ZELIMA

SCRITTO E DIRETTO DA MAURIZIO COLOMBI

Teatro Brancaccio -  Roma
dal 20 dicembre 2017 al 20 gennaio  2018, ore  21.00 - sabato 23, martedì 26, 1, 5, 6 e 7 gennaio ore 17.00_27, 28 e 29 dicembre 3 e 4 gennaio ore 20.

Atteso il ritorno nel periodo di natale di Lorella Cuccarini in LA REGINA DI GHIACCIO il musical, ideato e diretto da Maurizio Colombi, ispirato alla fiaba persiana da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini.

Lorella Cuccarini interpreta il ruolo di una crudele e malefica regina vittima di un incantesimo, nel cui regno gli uomini indossano una maschera per non incrociare il suo sguardo e rimanere vittime della sua perfida bellezza. Solo colui che sarà in grado di risolvere tre enigmi potrà averla in sposa. Riuscirà il Principe Calaf, interpretato da Pietro Pignatelli, a sciogliere il cuore di ghiaccio della regina con il calore e il fuoco del suo amore?

L'Opera lirica Turandot, incompiuta per la prematura scomparsa di Puccini, ebbe nelle varie edizioni dei finali distinti. Il moderno adattamento in musical di Maurizio Colombi, che si conferma una delle menti più capaci del genere Musical in Italia (suoi Rapunzel, Peter pan), dà una nuova chiave di lettura fantastica, più vicina alla sensibilità dei bambini, grazie all’inserimento di personaggi inediti: le tre streghe Tormenta, Gelida e Nebbia, fautrici dell’incantesimo, in contrasto con i consiglieri dell’imperatore Ping, Pong e Pang; un albero parlante, la Dea della Luna Changé, il Dio del Sole Yao. Un cast artistico formato da venti straordinari performer fra attori, cantanti, ballerini, acrobati.
Alessandro Longobardi, direttore artistico del Teatro Brancaccio, produce per Viola Produzioni questo nuovo grande musical, riconfermando la squadra vincente di Rapunzel: Maurizio Colombi, Lorella Cuccarini, oltre al prezioso cast creativo: Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari per le musiche, Giulio Nannini per i testi, Alessandro Chiti per le scenografie, Francesca Grossi per i costumi, Alessio De Simone per il disegno luci Emanuele Carlucci per il disegno suono, Rita Pivano per le coreografie.
Non mancheranno in sala gli effetti speciali che abbattono la quarta parete coinvolgendo tutti gli spettatori, grazie all’utilizzo di immagini video realizzate con le più moderne tecnologie.

La musica originale, composta da 18 emozionanti brani musicali arrangiata e diretta da Davide Magnabosco mantiene dei riferimenti melodici ad alcune tra le più famose arie di Puccini e di altri “grandi” dell’opera lirica.

Costi: Biglietti interi poltronissima gold € 55,00 - poltronissima € 45,00 - poltrona A e galleria A € 39.00 - poltrona B e galleria B € 29,00 - Biglietti ridotti  poltronissima gold € 49,50 - poltronissima € 40,50 - poltrona A galleria A € 35,00 - poltrona B e galleria B  € 26,00 *cral e associazioni convenzionate, tessere convenzionate per riduzioni under 14, over 65, studenti universitari contattare il Botteghino
Informazioni: Tel. 06 80687231
Indirizzo:  via Merulana, 244 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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DANZA

ACCADEMIA UCRAINA DI BALLETTO
presenta
"BIANCANEVE E I SETTE NANI"
e
"DON QUIXOTE"

TEATRO ARCIMBOLDI -  Milano
BIANCANEVE E I SETTE NANI -  20 e 21, gennaio 2018,  ore 16.00
DON QUIXOTE - 19 e 20 gennaio 2018,  ore 21.00

Si rinnova, come ormai ogni anno, l’appuntamento degli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto.

BIANCANEVE E I SETTE NANI
Realizzato per la prima volta in questa versione al teatro dell’Opera di Kiev nel 1975, questo spettacolo è una produzione per bambini e genitori ed è un modo per avvicinare i più piccini al mondo del teatro e della danza attraverso la famosissima e amatissima favola dei Fratelli Grimm. Gli animali del bosco, i fiori e le piante prenderanno vita e vi porteranno nel magico mondo di Biancaneve, mentre i sette buffi nani saranno protagonisti di momenti di grande divertimento e risate. Il tutto su note musicali appassionanti e con vivaci e colorati costumi.
Realizzato per la prima volta al teatro dell’Opera di Kiev nel 1975, sempre presente nelle stagioni dei teatri dell’est e forse meno conosciuto in Europa, è stato messo in scena per la prima volta in Italia dagli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto nella stagione 2016/2017.
Quest’anno, torna a grande richiesta dopo due clamorosi SOLD OUT e vedrà nel ruolo di Biancaneve NADEJDA SCEPACIOVA, ex prima ballerina del Teatro dell’Opera della Moldavia, oggi docente dell’Accademia e indimenticabile interprete di Giselle nello spettacolo portato in scena la scorsa stagione e nel ruolo del principe GENADIJ ZHUKOVSKIJ, primo ballerino del TEATRO DELL’OPERA DI VILNIUS.
Con le musiche di Bogdan Pavlovsky, sarete proiettati nella magia di una storia con la quale siamo tutti cresciuti e con la quale sicuramente cresceranno anche i bimbi di questa generazione. E per il pubblico amante del balletto non mancheranno tecnica, virtuosismi, scenografie e costumi di altissimo livello.

DON QUIXOTE
Già presentato 4 anni fa nella versione che va in scena in molti paesi dell’est, quest’anno si ispirerà ad una sinossi più tradizionale e completa.
Ancora una volta protagonisti gli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto ed alcuni allievi già diplomati a fianco di due vere e proprie stelle del balletto: ALINA NANU e ONDREJ VINKLAT, primi ballerini del TEATRO DELL’OPERA di PRAGA.
Don Quixote è un gentiluomo di campagna convinto di essere un cavaliere errante, sogna la sua dama Dulcinea ed insieme a Sancho Panza, il suo scudiero, parte alla sua ricerca. Kitri, figlia dell’oste Lorenzo e promessa dal padre al ricco Gamache, è innamorata di Basilio. Don Quixote, nel suo viaggio, giunge nella città dove vive Kitri, ravvisa in lei la sua Dulcinea e la corteggia provocando la gelosia di Gamache. Nella confusione che si verifica i due innamorati riescono a fuggire e si rifugiano in una taverna, inseguiti da Lorenzo e da Gamache. Mentre giungono anche Don Quixote e Sancho Panza, Basilio, con uno stratagemma finge di suicidarsi e Kitri implora l’aiuto e l’intercessione di Don Quixote, il quale convince Lorenzo a benedire le nozze dei due giovani prima della morte di Basilio. Avvenuta la benedizione, Basilio si rialza svelando l’inganno. Infine, tra grandi feste per l’avvenuto sposalizio, Don Quixote ed il suo scudiero ripartono alla ricerca di nuove avventure.
 
Costo: BIANCANEVE E I SETTE NANI Prezzi a partire da 13.80 € - DON QUIXOTE  Prezzi a partire da 17. 25 €
Informazioni: + (39) 02.64.11.42.200
Indirizzo: viale dell'Innovazione , 20 -  Milano
Sito di riferimento teatro: www.teatroarcimboldi.it
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RUSSIAN STARS
"IL LAGO DEI CIGNI"
Moscow Classical State Ballet by Titova

Teatro Brancaccio -  Roma
16 e 17 gennaio 2018, ore  21.00

Arrivano per la prima volta in Italia i Russian Stars, stelle della danza classica russa che si aggiungono all'organico del Moscow State Classical Ballet: Olga Pavlova, Alexey Konkin, Sergei Skvortsov, Olga Doronina, Sergei Fedorkov. Artisti eclettici, formati in patria e scelti accuratamente dalla maestra, étoile e produttrice Liudmila Titova, che sarà la loro capofila e impreziosirà il cast con le sue performance.
Il Moscow State Classical Ballet by Titova è una delle più prestigiose compagnie di giro di balletto classico di tutta la Russia, ed è conosciuta ed apprezzata a livello internazionale.
Attualmente diretto da Liudmila Titova, la compagnia si pone come principale obiettivo quello di far conoscere al mondo lo splendore della secolare tradizione russa nel balletto classico, volgendo lo sguardo anche ad un repertorio più contemporaneo, in linea con le esigenze del pubblico odierno.
Il Corpo di ballo vanta tra le sue fila non solo le sue 30 talentuose étoile provenienti dalle migliori scuole ed accademie di danza mondiali (come il Teatro Bolshoi, il Teatro Mariinksij e il teatro Stanislavsky and Nemirovich - Danchenko, templi autentici della danza classica), ma si avvale anche della partecipazione di straordinarie star del balletto russo che impreziosiscono la scena ed elevano ulteriormente il profilo tecnico e glamour dello spettacolo. Il Moscow State Classical Ballet di Liudmila Titova è apprezzato dalla critica per la bellezza e l'eleganza dei propri danzatori che, con la fluidità del loro corpo perfettamente unita alla ferrea disciplina, riescono a creare un ensemble coreografico compatto ed armonico, capace di coinvolgere ed ammaliare il pubblico di ogni nazione. Per questo, ciò che distingue questi ballerini, è l'ineccepibile equilibrio con cui armonizzano la tensione alla perfezione del movimento e il rigore stilistico dell'arte del balletto classico.
Il risultato è una tecnica pulita e raffinata esibita sul palco con grande naturalezza ed impreziosita dalle eccelse doti espressive dei ballerini che contribuiscono a rendere l'interpretazione impeccabile in tutte le sue sfaccettature.
Lo staff coreografico del Russian Stars - Moscow State Classical Ballet by Titova è fra i migliori possibili e cura con meticolosità le performance della Compagnia coniugando elementi di ricerca e innovazione al repertorio classico, nel rispetto dell’eredità coreografica del balletto russo.

Costi: Biglietti da 28.50 € a 40 €
Informazioni: Tel. 06 80687231
Indirizzo:  via Merulana, 244 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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ARTE

APRONO I BATTENTI...

Errancia y fotografía.
Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández

Instituto Cervantes - Sala Dalí - Roma
dal 18 gennaio al 3 marzo 2018 dal mercoledì al sabato dalle 16.00 alle 20.00

INAUGURAZIONE Giovedì 18 gennaio alle ore 18.30

L’esposizione, prima italiana, raccoglie 135 istantanee di uno dei maggiori ritrattisti di intellettuali e artisti del 900, attraverso le immagini che ha catturato  con la sua macchina fotografica in oltre trent’anni di «vagabondaggio ispanico», tra il 1952 e il 1986. Al vernissage interverranno France Mazin Fernández, vedova del fotografo cubano, Fernando Castillo, curatore della mostra e Juan Carlos Reche, direttore dell’Instituto Cervantes di Roma.  

Venerdì 19  gennaio, invece, sempre nella sala di piazza Navona alle 18.30, si terrà un incontro/conferenza moderato dallo stesso Castillo e organizzato in collaborazione con IED - Istituto Europeo di Design‎, dedicato alla figura e alla vita dell’artista cubano, che oltre alla fotografia ha lavorato anche nel campo della pittura, della scultura e del disegno. Interverranno i professori di IED Roma, Giancarlo Possemato e Daria Scolamacchia.

Jesse A. Fernández, non è stato solo uno dei più influenti fotografi latinoamericani. È stato un uomo, un grande artista, fedele ai principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso artistico tra fotografia e pittura e che ha vissuto il distacco come condizione essenziale  per la libertà e la libertà come condizione per la sua creazione artistica.
Nato a Cuba, figlio di genitori asturiani, Jesús Antonio Fernández Martínez (L'Avana, 1925 - Parigi, 1986)  ha condotto una vita itinerante testimoniata dai volti e dai mondi che ha ritratto nei suoi scatti. La mostra, infatti, è organizzata in nove sezioni che raccontano la sua permanenza in altrettanti luoghi simbolo della sua vista: Colombia,Guatemala, Messico, New York, L'Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo.

“Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández” permette di conoscere la prolifica galleria di ritratti che il fotografo e pittore cubano ha realizzato con importanti protagonisti della seconda metà del XX secolo. Tra questi, Guillermo Cabrera Infante (suo grande amico), Severo Sarduy, Vargas Llosa, Borges, Octavio Paz, Gabriel Garcia Màrquez, Cortázar, Carlos Fuentes, Lezama Lima, Alfonso Reyes, Wifredo Lam, Roa Bastos, Rulfo, Onetti, Carpentier. Senza dimenticare le più importanti figure della cultura e dell’arte spagnola: Dalí, Miró, José Bergamín, Antonio Saura, Chillida, Tàpies, Buñuel, Max Aub, Juan Goytisolo, Delibes, Alberti, Cela, Buero Vallejo, Pau Casals o Carmen Amaya. Molte delle fotografie esposte sono famose e iconiche, altri scatti, invece, sono meno noti o addirittura inediti. A completare l’esposizione, anche una dozzina di documenti e pubblicazioni e il cortometraggio, "PM" di Sabá Cabrera Infante e Orlando Jiménez Leal.
La mostra  è stata inaugurata in Spagna (lo scorso ottobre a Madrid) e nel corso del biennio 2018/2019 verrà esposta anche a Parigi, New York, Chicago, Palermo, Francoforte e Berlino. 

Costo: Ingresso LIBERO
Per ulteriori informazioni: tel. 066861871 - cenrom@cervantes.es.
INDIRIZZO: piazza Navona, 91 - Roma
Facebook di riferimento: www.facebook.com/InstitutoCervantesRoma
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"Hardcore for Dummies"
mostra personale di MARINA BOLMINI
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi

GALLERIA PARIONE9
dal  19 gennaio all 11 febbraio 2018,  martedì - sabato  14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00

Inaugurazione 19 gennaio 2018 ore 18.30

Sono esposte più di trenta opere su tela che reinterpretano la cultura figurativa delle copertine dei dischi dei gruppi punk e rock degli anni Ottanta. La Bolmini, con un atteggiamento pop, si riappropria dei personaggi di cartoni animati e fumetti della pop culture per re-illustrare queste copertine, lavorando così sullo slittamento di significati collegati ad immagini fortemente iconiche, non solo della musica ma di un’epoca intera. Sin dagli anni Sessanta la musica rappresenta una fonte di ispirazione per gli artisti visivi, ma è anche vista come un ulteriore veicolo per espandere la propria ricerca e trovare un pubblico più vasto e generico (come non dimenticare la banana di Warhol della copertina del primo album dei The Velvet Underground). I gruppi rock si rivolgono al mondo delle arti visive per confezionare le proprie opere. Musicisti, cantanti e band vedono l’arte come fonte di ispirazione e comprendono che può permettergli di approfondire la portata intellettuale della propria produzione. E’ per questo che le immagini, che danno vita alle copertine e ai poster, assumono così un ruolo fondamentale, ovvero quello di diventare il mezzo visivo di espressione e comunicazione di questa cultura musicale. In Hardcore for Dummies la cultura visiva e la musica di una generazione, che esprimeva la sua rabbia ed il suo senso di ribellione con il rock, la new wave italiana, la free jazz, il punk inglese e l’hardcore americano, è riletta dall’artista attraverso la creazione di immagini che producono cortocircuiti visivi e nuove interpretazioni.

Marina Bolmini (Vasto, 1970) è un'artista visiva italiana.
Dopo aver conseguito la maturità artistica in oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte di Vasto si sposta a Bologna per approfondire gli studi artistici presso l'Accademia delle Belle Arti alla scuola di pittura di Concetto Pozzati, dove si laurea nel 1996. Usando media e tecniche eterogenee, dalla pittura al rucamo, l artista lavora sullo slittamento di significati collegati a immagini fortemente iconiche. Attualmente collabora con la galleria romana Parione9.

Parione9 Art Gallery è una giovane galleria d’arte nel centro storico di Roma. Nata nel 2014 dall’esigenza di Marta Bandini ed Elettra Bottazzi di creare uno spazio innovativo, dove promuovere e condividere l’arte e la cultura allargando i confini ai nuovi linguaggi dell’illustrazione e del tatuaggio.
                                                                                                                                                            
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com 
Sito di riferimento www.parione9.com

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APPENA INAUGURATE...

"Yoga on My Skin"
mostra collettiva a cura di Rossana Calbi e Giulia Piccioni

GALLERIA PARIONE9
dal  12 al 17 gennaio 2017,  martedì - sabato  14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00

INAUGURAZIONE VENERDÌ 12 GENNAIO

Yoga on My Skin diventa un progetto completo in cui lo yoga disegnato dalle nove tatuatrici è spiegato fisicamente e verbalmente presso la galleria Parione9 che dal 12 al 17 gennaio diventa un punto di riferimento per chi ama l’antica filosofia che lega corpo e spirito.

Andare oltre la mente, questa è tutta la teoria dello yoga.*

Yoga on My Skin, la mostra ideata e curata da Rossana Calbi e Giulia Piccioni, diventa un luogo di incontro presso la galleria Parione9: la pratica diventa totalizzante. Le opere in mostra verranno spiegate fisicamente in occasione delle due lezioni tenute dall’insegnante Giulia Piccioni e l’intera pratica sarà completata con un’introduzione all’ayurveda, in due appuntamenti, di Ilaria Gerbasio.

Yogaś citta vṛtti nirodhaḥ (I, 2)

Patañjali, nel secondo verso del primo Pāda, definisce l’obiettivo dello yoga: lo yoga è l’arresto delle modificazioni della coscienza. Cosa sono le modificazioni della coscienza? I pensieri. Dunque, tramite lo yoga calmiamo i pensieri, apportando quiete al nostro sistema psico-fisico.
Le āsana (dal sanscrito ‘posizione’) sono uno degli elementi che compongono la pratica yogica. Quando pratichiamo un’āsana, l’armonia generata dal corpo richiama l’armonia della mente. Ogni āsana è un’opera d’arte, un meraviglioso meccanismo di salute e benessere. Le āsana racchiudono la saggezza di antichi rishi, ‘saggi’, profondi conoscitori del corpo e dell’anima umana. Ogni āsana stimola e canalizza specifiche energie nell’individuo andando a schiudere i fiori di loto situati lungo la nostra spina dorsale: i chakra. Queste fucine di energia rappresentano il percorso di consapevolezza che inizia dalla Terra (Mulhadara Chakra) fino ad arrivare al Cielo (Sahasrara Chakra).
Per la mostra Yoga on My Skin, i sei chakra fondamentali sono rappresentati da due āsana, scelte secondo una logica di aspetto esteriore della postura e di rilevanza nella stimolazione del relativo chakra. Non abbiamo āsana per il settimo, dato che non vi sono posture che stimolano direttamente questo chakra. Abbiamo optato per delle āsana che lavorano sull’intero sistema.

In occasione della mostra con le opere delle nove tatuatrici italiane si terranno dei corsi di approfondimento sullo yoga.
Giulia Piccioni, psicologa, insegnante di yoga e curatrice terrà due lezioni di due ore l’una, e la terapista Ilaria Gerbasio presenterà in due incontri la medicina ayurvedica.

Opere di Nicoz Balboa, Genziana Cocco, Cecilia De Laurentiis, Cecilia Granata, Marta Ierfone, Marta Messina, Roberta Kinney, Anita Rossi, Maria Grazia Tolino.

* Swami Vivekananda

* Yoga Sūtra, (I, 2)
                                                                                                                                                            
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com 
Sito di riferimento www.parione9.com
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PROSEGUONO...

"Il Tesoro di Antichità.
Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce

MUSEI CAPITOLINI - Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 - Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30

Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte
del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768)

Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre settimane grazie a una borsa di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia, descrive a un amico la sua prima visita al Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, luogo in cui il vitale rapporto con l’Antico può essere coltivato in assoluta libertà, “von Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).

Nei tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a Trieste l’8 giugno del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717 in una famiglia molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del Neoclassicismo tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia moderna, dando vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e stilistica delle opere antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti e l’attenta lettura delle fonti letterarie. “Novello Colombo”, “scopritore di una terra a lungo presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un tempo conosciuta e poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe esprime l’impatto rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare della Storia dell’Arte nell’Antichità pubblicata a Dresda nel 1764.

La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7 dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti anniversari winckelmanniani del 2017 (300 anni dalla nascita) e del 2018 (250 anni dalla morte) e si inserisce nel contesto delle manifestazioni europee coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft di Stendal, dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la prima, offrire ai visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato, nel dicembre del 1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, destinato non solo alla conservazione ma anche alla promozione della “magnificenza e splendor di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto una luce diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande Winckelmann.

Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di una “mostra diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.

Catalogo: Gangemi Editore

Costi: Intero 15 € biglietto integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
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"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
 a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro

L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano

Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti  i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre

L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.

I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di Baviera).

Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche Columna mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del 2018.

TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.

Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,  la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei Beni culturali, con l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.

Catalogo: De Luca Editori d’Arte

Costo: Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 15 € intero; 13 €  ridotto - per i residenti a Roma: 13 € intero;  11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: Via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni:
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it 
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A Roma unica tappa italiana per la mostra
"I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica"

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 16 novembre  2017 all' 18 febbraio 2018,  dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30

Incontro con
VALERIO BISPURI
Paco. A drug story
17 gennaio 2018, ore 18.00

Prosegue il ciclo di incontri Grandi Maestri, Grandi Storie organizzati da Contrasto presso il Complesso del Vittoriano - Ala Brasini di Roma nell'ambito della mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica che sarà aperta fino al 18 febbraio 2018. In Sala Verdi ci sarà la possibilità di avere un ulteriore approfondimento intorno agli interpreti presenti in mostra.

Dopo l’apertura di Alessandra Mauro con il racconto di Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, il 17 gennaio 2018 sarà la volta di Valerio Bispuri che ha dedicato quattordici anni al suo progetto fotografico dedicato al paco, una droga letale create in Sudamerica con gli scarti della cocaina, ora diventato un libro pubblicato da Contrasto.
Nell'incontro Paco. A drug story,  il fotografo racconterà di come ha testimoniato con la sua macchina fotografica quell’inferno di morti viventi che è la realtà dei consumatori di paco, per mostrare la sofferenza e la vita nei ghetti periferici. Ha viaggiato tra Argentina, Brasile, Perù, Colombia e Paraguay e condiviso la drammatica quotidianità̀ di queste persone.
Diffusosi a partire dagli anni Novanta soprattutto nei bassifondi di Buenos Aires e – in seguito – nelle favelas e nelle periferie di tutto il Sudamerica, il consumo di paco è aumentato notevolmente agli inizi del Duemila. I giovani, che sono i consumatori più̀ assidui, arrivano ad aver bisogno di assumere fino a venti dosi al giorno con conseguenze devastanti poiché dà immediata assuefazione. Bispuri racconterà anche di quando, bendato per non riconoscere il luogo, nel 2015 è riuscito ad entrare nelle cosiddette “cucine della droga”, lì dove il paco viene creato.

Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti (non sarà possibile riservare preventivamente l’accesso).
Ai partecipanti sarà distribuito un coupon che, consegnato in biglietteria, garantirà l’accesso in mostra con biglietto ridotto € 10 anzichè € 12 e sarà valido per tutto il periodo di mostra (le riduzioni non saranno cumulabili).

La mostra, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia Contrasto ed è a cura di Hans-Michael Koetzle, tra i più rinomati curatori e critici della fotografia.

I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica indaga per la prima volta la grande rivoluzione del mondo della fotografia, e in genere della visione, resa possibile dalle fotocamere Leica dagli anni Venti del Novecento fino a oggi. Oltre 350 stampe d’epoca originali di celebri fotografi insieme a documenti storici dall’archivio Leica, filmati sui fotografi (come Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand), locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche e prime edizioni di libri, accompagnano il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia, alla scoperta di quei cambiamenti rivoluzionari permessi da un’innovazione tecnologica come la “Ur-Leica”, il primo apparecchio 35mm efficace che non solo rappresentò un cambiamento radicale nel campo della fotografia, ma innescò, insieme ai modelli Leica prodotti successivamente, una significativa metamorfosi nella nostra percezione della società e del mondo circostante.

Foto dopo foto, questa mostra rivela come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica e come tutte queste fotografie costituiscano quindi un ampio caleidoscopio delle tendenze fotografiche e degli sviluppi degli ultimi dieci decenni.

La mostra è composta da 16 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera Leica fino alle più recenti visioni. Nel corso degli anni la Leica fu progressivamente utilizzata da fotografi di diverse nazionalità, estendendo il suo uso a diversi tipi di reportage. Dal fotogiornalismo di guerra (nel 1930 Erich Salomon fu il primo fotogiornalista che portò una Leica negli Stati Uniti e durante la Guerra civile spagnola), all’uso della fotografia come strumento di propaganda. Ma anche ad un tipo di ricerca più umanista, infatti la Leica arriva ad essere utilizzata nel settore della moda, rivoluzionando anche in questo caso il genere: si passa dalla fotografia in studio alla fotografia in strada. Attraversando questi diversi generi e percorrendo i diversi paesi del mondo, la mostra propone le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel Meyerowitz, lo spettatore potrà ammirare il meglio della fotografia internazionale con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione romana dedicherà spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.

Elenco sezioni 
Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi.

L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.  Il catalogo è edito da Contrasto.

Immagine a corredo: Christer Strömholm, Nana, Place Blanche, from the cycle “Vännerna från PlaceBlanche” (the friends from Place Blanche). Paris, 1961. Digital modern print, 30x36 cm
Costo: Biglietto  Intero 12 € - Ridotto 10 € - Per altre riduzioni vista il sito.
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it -  www.ilvittoriano.com
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"Artisti all’Opera"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra  che il rapporto del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del Novecento

Museo di Roma - Palazzo Braschi - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 11 marzo 2018 - vari orari

Il teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del Novecento: da Pablo Picasso a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo Manzù, da Mario Ceroli ad Arnaldo Pomodoro fino ad arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi nati dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti, figurini (ovvero i disegni dei singoli personaggi), maquette (i modellini delle scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte non sarà una “semplice” galleria di meraviglie d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo la storia del Teatro dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono sfuggite alle consuetudini del repertorio – e spiando il lavoro delle maestranze, ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da ribaltare la normale prospettiva.
Grazie alle collezioni dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in cui si conservano più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle proiezioni e ai filmati d’archivio dell’Istituto Luce il visitatore/spettatore entrerà nel teatro ritrovandosi dietro le quinte del palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che d’abitudine vede da lontano, dalla platea.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si ringrazia l’Istituto Luce e la collaborazione di SIAE.
La mostra è a cura di Gian Luca Farinelli con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela storico-scientifica di Francesco Reggiani e Alessandra Malusardi dell’Archivio Storico e la collaborazione di Anna Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa

Costi: Biglietto Intero 9 € ; ridotto 7 €. Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo:  piazza San Pantaleo, 10  - Roma
Informazioni:  060608 tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di riferimento: www.museodiroma.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 19 ottobre  2017 all' 11 febbraio 2018,  dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30

La grande esposizione interamente dedicata a CLAUDE MONET.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.

L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).

Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.

Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.

All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.

L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto  brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.

Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.

Costo: Biglietti- Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it -  www.ilvittoriano.com
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)

Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal  13 ottobre 2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

In collaborazione con l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma

Moderna non è certo l’arte perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione di moda e formale. L’arte, moderna come anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle cose con profonda umanità e spiritualità …

È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria elettiva sin dai primi anni del Novecento.

Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a Villa Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di  Giovanna Caterina De Feo dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.

Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a riviste d'arte e di cultura.

Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.

Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo, con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.

Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher

Chiostro del Bramante - Roma
 dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

Dopo il successo della originale mostra Love, l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto ideativo.

Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART – aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely, Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher, curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti. L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.

Costo: Biglietto intero  13 € (audio guida inclusa) - biglietto ridotto  11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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LIBRI

Presentazione del libro
"Sei on line!?! Avventure e disavventure di incontri in chat"
di Emanuela Giuliani, Paola Bonaffini e Moira Tempestilli
AG Book Publishing

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
21 gennaio 2018,  ore 11.00

Quella sera tutto doveva essere perfetto. Sofia voleva scoprire i segreti di Giorgia, Michela e Chiara, cosa si nascondeva dietro le loro vite in apparenza ordinarie. Erano coinquiline da quattro anni, ma a volte quelle ragazze le sembravano delle perfette sconosciute. Non poteva e non doveva sbagliare nulla. Era stata attenta anche ai minimi dettagli. Avrebbero cenato e, gustando del buon vino, lei avrebbe ascoltato i loro racconti sul mondo delle chat. Tutte e quattro insieme per la prima volta, in una serata che avrebbe riservato molte sorprese e durante la quale si sarebbero confrontate come solo le vere amiche sanno fare.

Emanuela Giuliani: innamorata dell'Oriente, Paola Bonaffini: super sportiva e Moira Tempestilli: appassionata delle belle serate sono amiche da lungo tempo. E proprio grazie alla loro amicizia è nato questo libro.

Costo: Ingresso LIBERO
Kirolandia media partner
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …