Kiri, continuano anche per questa nuova stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
LELLO ARENA
in
"Parenti serpenti"
di Carmine
Amoroso
Regia Luciano Melchionna
TEATRO ELISEO
- Roma
dal 6 al 18 marzo 2018 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_ primo
sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00
Uno straordinario Lello Arena
nella parte che fu di Paolo Panelli
Un Natale in
famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno
di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico
appiglio possibile per tentare di ravviare i legami famigliari, come il fuoco
del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa:
un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni.
Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento
per rivedere i figli cresciuti, e andati a lavorare in altre città. Uno sbarco
di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta,
per cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti
in cui tutti noi possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di
coppia di cui sono ormai intrisi.
Note di regia
Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e
umana, nei panni del papà - interpretato da uno straordinario Paolo Panelli nel
film di Mario Monicelli - mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da
ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed
esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di
santissima festività: è un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che
non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?
Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con
la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il
proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle
pause di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi
spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad
allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi
come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi
cura della loro vecchiaia... a chi toccherà? Un imprevisto terremoto segna una
crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria.
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto
sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a
crepapelle per il tratteggio grottesco, e a tratti surreale, dei personaggi al
più turpe cambiamento di quegli esseri che - chi di noi non ne ha conosciuto
almeno uno? - da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e
subdoli: i serpenti. Luciano
Melchionna
Di Carmine Amoroso - con Lello Arena e Giorgia Trasselli - e con (in ordine alfabetico)
Raffaele Ausiello, Marika
De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro
, Serena Pisa, Fabrizio Vona, scene Roberto
Crea, costumi Milla, musiche Stag, disegno luci Salvatore Palladino, Regia
Luciano Melchionna
Una produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016
Foto di Nicolò
Beardo
Durata: 2 ore intervallo
escluso
Costo: Biglietto da 20 € a
40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
_________________________________________________________________________
"QUATTRO CANI PER UN OSSO"
di John Patrick Shanley
traduzione Leonardo Sbragia / adattamento Enrico Vanzina
Regia John R. Pepper
con Cristina Cirilli, Paolo Giangrasso, Neva
Leoni, Pietro Montandon
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 6 al 18 marzo 2018 , orario:
serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
Dopo
il successo negli Stai Uniti, al Festival di Avignone e a Parigi, arriva a
Roma la commedia strepitosa sui
retroscena di un film di Hollywood, scritta dal Premio Oscar (Stregata dalla Luna) e Premio Pulitzer (Il Dubbio) John Patrick Shanley, e
diretta dal regista e fotografo italo-americano John R. Pepper.
Tre
attori e un produttore lottano per il controllo di un film. Bugie, colpi bassi,
sesso e vendette…tutto è permesso. L’innocente scrittore di off-Broadway
diventerà un altro squalo di Hollywood.
In “Quattro Cani per un osso”, Brenda, una
giovane attrice apparentemente innocente, incontra Bradley, un problematico
produttore di mezza età, per discutere del film sul quale stanno lavorando.
Brenda
vuole diventare una star, ha anche cantato per questo! Ma Collette, l’altra
attrice nel film, tenta di ostacolarla. Brenda deve convincere Bradley che il
film è seriamente in pericolo se non si fanno i dovuti cambiamenti, uno dei
quali è tagliare la parte di Collette.
Bradley,
sapendo che il film sta sforando il budget, promette a Brenda che realizzerà le
sue ambizioni qualora lei riuscisse a convincere il suo fratellastro, una
grande star del cinema, a partecipare al film garantendo così incassi e
successo.
Nel
frattempo Collette ha le sue strategie: è consapevole di non essere più così
giovane, vuole convincere anche lei Victor, lo sceneggiatore, a modificare il
film così da diventarne l’eroina, oppure il suo sesto film sarà destinato a
perdersi in un art house o peggio, ad uscire direttamente in dvd.
Victor
è un giovane scrittore naif, che viene dalla Off-Off Broadway, non sa come
destreggiarsi con tutto questo e sua madre è appena morta. Ha bisogno di
elaborare il lutto e di bere fino a sfinirsi prima di fare dei cambiamenti al
copione.
In
sala trucco, Brenda e Collette scoprono di aver provato a pugnalarsi alle
spalle l’un l’altra, il conflitto le
conduce ad una sorta di lotta fra gatte, come solo le attrici sanno fare e
culmina con un finto accordo.
Nella
scena finale Bradley e Victor si confrontano faccia a faccia sulle condizioni
del film, vengono interrotti da Brenda e Collette, tutte le bugie e i
retroscena saltano fuori. Sono quattro cani che corrono dietro al loro osso.
Di John Patrick
Shanley - traduzione Leonardo Sbragia / adattamento Enrico Vanzina - con
Cristina Cirilli, Paolo Giangrasso, Neva Leoni, Pietro Montandon
Regia John R.
Pepper - scene e costumi Mela Dell’Erba - disegno luci e suono Patrick Boggero
- musiche originali Jameson Pepper eseguite da ‘The PepperBrothers’ - con il
sostegno della‘Missione Diplomatica degli Stati Uniti D'America in Italia’ -
fotografie Gabriele Lentini - riprese
video Alessandro D’Amico
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
__________________________________________________________________________
Tetaro Stabile di
Roma
presenta
"ACADEMY AWARDS"
Regia di
Giorgia Mazzucato
Teatro
Stabile di Roma® - Roma
dal 9 all'11
marzo 2018, ore 21.00_dom. 18.00
Prima Nazionale 9 marzo 2018
“ACADEMY AWARDS” è una delle nuove produzioni
della stagione 2017/18 del Teatro Stabile di Roma®, che, per quest’anno, ha
scelto di affrontare grandi progetti nazionali ed internazionali.
Lo
spettacolo è una rocambolesca corsa all’Oscar, incredibilmente divertente,
coinvolgente, interattivo per il pubblico e tutto da ridere.
Immaginate
di poter partecipare alla notte degli Oscar. Quella che vedete in televisione e
che vi incolla allo schermo.
Immaginate
di poter decidere voi i titoli delle pellicole vincitrici, di deciderne il
genere e di dirigerne anche degli estratti: sarete voi i registi!
Immaginate
di potervi sedere in platea e di assistere, davanti a voi, alla premiazione più
importante del mondo dello spettacolo.
Immaginate
di veder sul palco interpretati dal vivo, uno dopo l’altro, spezzoni dei film
premiati per Miglior film, Miglior Sceneggiatura, Migliori effetti speciali,
Miglior attore protagonista, e tanti altri…
Immaginate
di poter inventare il vostro regista perfetto e poterlo intervistare.
Hollywood
non è mai stata così vicino.
Questo
è Academy Awards, la vostra notte degli Oscar.
In
scena anche Francesco Guglielmi, finalista Premio Hystrio alla Vocazione 2017;
Maria Beatrice Alonzi, definita dalla AFP, l’agenzia di stampa internazionale
“La digital Artist Italiana”, attrice e regista riconosciuta per il suo impegno
nel sociale, marketing strategist da 4 milioni di click, famosa per le sue
interpretazioni diventate virali da milioni di views sul web.
Lo
spettacolo è ideato e diretto da Giorgia Mazzucato, attrice autrice e regista
allieva, tra gli altri, di Dario Fo e Franca Rame, vincitrice con i suoi
spettacoli originali di moltissimi premi nazionali e internazionali, tra i
quali ricordiamo, lo scorso luglio, l’ambito Best & Outstanding International
Artist al San Diego Fringe Festival 2017, San Diego, California.
“Academy
Awards” è una produzione del Teatro Stabile di Roma®
Regia di Giorgia Mazzucato - Con Maria Beatrice Alonzi,
Francesco Guglielmi, Davide Guzzardi, Clarissa Ciaccio, Paola Campagna,
Francesca Di Vetta, Simona Faustino Ventapane, Andrea Frattali, Lorenzo
Giovannetti, Francesca Mareggiato, Pamela Placitelli, Stefania Nocca, Maria
Teresa Robusto, Elena Rossetto, Laura Rotalinti, Giovanni Salvatori, Michaela
Torricella e Marco Valeri - Luci di Andrea Vannini
Informazioni: 0692919708 -
info@teatrostabilediroma.it
Indirizzo: via Assisi, 33 -
Roma
Facebook di riferimento:
www.facebook.com/lasiti.roma
__________________________________________________________________________
PROSEGUONO...
Gitiesse Artisti Riuniti
MARIANELLA BARGILLI
RUBEN RIGILLO SILVIA SIRAVO
con CARLO GRECO
MARIANELLA BARGILLI
RUBEN RIGILLO SILVIA SIRAVO
con CARLO GRECO
"LA SIGNORA DELLE
CAMELIE"
da Alexander Dumas fils
costumi Accademia Costume&Moda, Roma - 1964
diretta da Andrea Viotti
musiche Mario Incudine
luci Gigi Ascione
adattamento, scene e regia MATTEO TARASCO
costumi Accademia Costume&Moda, Roma - 1964
diretta da Andrea Viotti
musiche Mario Incudine
luci Gigi Ascione
adattamento, scene e regia MATTEO TARASCO
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 27 febbraio all'11 marzo 2018, da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì
1 e giovedì 8 marzo
ore 17.00 - mercoledì 7 marzo ore 19.00 - sabato 10 marzo ore 17.00 e
ore 21.00
Margherita
Gautier è la più bella cortigiana della città conosciuta come 'la signora delle
camelie'. Questi sono i fiori che lei teneva con sé quando si recava al teatro.
Il personaggio è ispirato a Marie Duplessis, celebre cortigiana parigina divenuta contessa di Perrégaux.
Sono tutti ciechi, perché non sanno
amare
Note per la messa in scena de LA SIGNORA
DELLE CAMELIE
"Il
romanzo di Dumas Fils è un viaggio nel profondo dell’animo umano, ove le
contraddizioni più aspre si fondono, per restituire un’immagine del mondo
vividamente controversa.
Mettere
in scena LA SIGNORA DELLE CAMELIE,
capolavoro della letteratura francese dell’Ottocento, che alla sua prima
apparizione sconvolse l’immaginario collettivo, vuole essere un tentativo di
riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della
parola poetica, che crediamo oggi debba imporsi su altri linguaggi che dicono e
spiegano, ma non insegnano il senso. Mettere in scena LA SIGNORA DELLE CAMELIE significa essere appassionati; per mettere
in scena LA SIGNORA DELLE CAMELIE
dobbiamo essere fisici. Ma dobbiamo anche ricordare che le parole bruciano, che
le parole si fanno carne mentre noi parliamo e quindi anche parlare, anche
raccontare una storia è un gesto fisico. Oggi la lingua non è più del cuore,
come diceva Paracelso, ma della mente. La parola soccombe nelle paralizzanti
spire dell’ossessione comunicativa, stritolata da un’angoscia semantica. Per
mettere in scena LA SIGNORA DELLE CAMELIE
noi dobbiamo avere il coraggio di essere nuovamente eloquenti. Dobbiamo
ricordare che le parole sono potenze che esercitano su di noi un potere
invisibile, le parole hanno effetti blasfemi, creativi, annientanti, ma anche
protettivi, persuasivi, le parole possono cauterizzare le ferite del cuore.
Dumas Fils crede alla sottomissione della psicologia alla fisiologia, le
istanze di Physis, del corpo,
orientano le esigenze di Psyche,
dell’anima. Ha scelto di raccontare le storie di personaggi completamente
sopraffatti dai nervi e dal sangue, spinti ad agire nella vita dalla fatalità
della carne.
LA SIGNORA DELLE
CAMELIE
è una storia cupa e disperata, che oscilla pericolosamente nell’incerto
territorio in cui danzano avvinghiati Eros
e Thanatos. È una storia assoluta,
spietata, estrema, senza margini di riscatto, senza limiti...." Matteo Tarasco
Durata: 1 ora e 30 minuti, atto unico
Costo: Biglietti dal lun al ven platea interi €
30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II
balconata interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13 ridotti € 12
/ Biglietti sab. sera e dom platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata interi
€ 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni: botteghino
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
_________________________________________________________________________
Altra Scena e I
Due della Città del Sole
presentano
Giorgio Colangeli
in
"FINALE
DI PARTITA"
di Samuel Beckett
regia Filippo Gili
con Giancarlo Nicoletti
e con Matteo Quinzi e Olivia Cordsen
SPAZIO DIAMANTE - Roma
dal 2
all'11 marzo 2018 - venerdì e sabato ore 21.00_dom. ore 18.00
Debutta in prima assoluta Finale di partita, il classico di Samuel
Beckett, ritenuto da molti il testo più importante dell’autore irlandese. Dopo
il successo di Aspettando Godot nella stagione 2016/17, Filippo Gili
prosegue il suo originale personale percorso di ricerca attraverso le pieghe
della drammaturgia beckettiana affrontando, sempre dalla sua personalissima
angolazione, un altro dei capolavori del maggiore esponente del teatro
dell’assurdo, Finale di Partita. Ancora una volta protagonista
dell’operazione è la straordinaria attorialità di Giorgio Colangeli, che presta
voce e corpo al ruolo di Hamm, affiancato da Giancarlo Nicoletti in quello di
Clov.
Finale di Partita è la storia di un padre che tiene accanto a sé un figlio che vuole
cominciare a vivere e due genitori che vogliono continuare a morire.
E’ il dramma di un ragazzo che chiede un distacco, ma il cui vero nemico
è la sua stessa angoscia di andar via.
E’ la farsa di un uomo e una donna passati a miglior vita, ma tenuti vivi
dalle psicosi di un figlio ormai anziano.
Questo è il nostro Finale di
Partita: una concretissima vicenda familiare in cima a un faro. Fra
l’oceano e il deserto. Fra morti e vivi. Fra chi non può mai alzarsi e chi non
può mai sedersi.
Immersi in questi opposti che, in Beckett, più che toccarsi, si invadono,
si confondono, si ribaltano gli uni negli altri. E che, più che contribuire a
confermare un antico malinteso ‘assurdo’, aiutano a sviluppare il contesto
vivo, reale, comico, disperato, eterno, devastante che questa storia contiene.
Altro che minimalismo. Altro che assurdità. Solo la tac di una cosa, la vita, che a guardarla attentamente, non si racconta come minima e assurda, ma, in quanto minima e assurda. Con la più assoluta naturalezza, la più dissoluta semplicità. Perché i simboli vanno recitati come l'aria che si respira. Perché i genitori di Hamm non sono rappresentati in due bidoni dell'immondizia, ma psichicamente vissuti, dal figlio, in quei bidoni. Al di là dell'amare, al di là del vedere.
Finale di Partita è quel luogo, quella carne viva in cui, svelando una miseria, si riconosce una grandezza. E' la freudiana catarsi; quella in cui, pattuita, dell'immensità del male e dell'amare, la loro inesorabile irrisorietà, si esce, dall'ultima seduta con la sensazione di potersela finalmente fare una passeggiata leggera, su questo mappamondo, su questa mappavita.
Altro che minimalismo. Altro che assurdità. Solo la tac di una cosa, la vita, che a guardarla attentamente, non si racconta come minima e assurda, ma, in quanto minima e assurda. Con la più assoluta naturalezza, la più dissoluta semplicità. Perché i simboli vanno recitati come l'aria che si respira. Perché i genitori di Hamm non sono rappresentati in due bidoni dell'immondizia, ma psichicamente vissuti, dal figlio, in quei bidoni. Al di là dell'amare, al di là del vedere.
Finale di Partita è quel luogo, quella carne viva in cui, svelando una miseria, si riconosce una grandezza. E' la freudiana catarsi; quella in cui, pattuita, dell'immensità del male e dell'amare, la loro inesorabile irrisorietà, si esce, dall'ultima seduta con la sensazione di potersela finalmente fare una passeggiata leggera, su questo mappamondo, su questa mappavita.
Costo: Biglietto intero
15 € + prevendita; ridotto 13.50 € + 2
prevendita
Info
& Prenotazioni: 06 – 80687231 / 393 – 0970018
Indirizzo: via Prenestina 230/ b - Roma
__________________________________________________________________________
MARINA
MASSIRONI - ALESSANDRA FAIELLA
"ROSALYN"
di EDOARDO
ERBA
Regia:
SERENA SINIGAGLIA
Produzione: NIDODIRAGNO/
COOP CMC con la
collaborazione del TEATRO DEL BURATTO
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dall'
22 febbraio all'11 marzo 2018, martedì, giovedì e venerdì
ore 21.00, mercoledì ore 17.00, sabato
24 febbraio e 3 marzo ore 17.00, sabato 10 marzo 2018 ore 21.00
Nel
corso della presentazione del suo libro a Toronto in Canada, Esther, una
scrittrice americana, conosce Rosalyn, la donna delle pulizie della sala
conferenze. Il libro insegna a liberare la vera natura del sé, e Rosalyn ne è
ammirata e sconvolta. Vuole leggerlo subito, e si offre, il giorno dopo, di
portare la scrittrice a vedere la città.
Dopo
la visita ritroviamo le due in un prato in periferia. Qui Rosalyn rivela ad
Esther la storia del suo amore per un uomo bugiardo e perverso, che le fa
continue violenze fisiche e psicologiche. Lui ha famiglia e la relazione con
Rosalyn è clandestina. La sera prima, quando lei è tornata in ritardo dal
lavoro per aver seguito la conferenza della scrittrice, l’uomo infuriato l’ha
picchiata e ferita. Esther sbotta: un uomo del genere è da ammazzare. Infatti -
dice Rosalyn - è nel bagagliaio.
Questo
il folgorante avvio della nuova commedia noir di Edoardo Erba. Che continua con
un pressante interrogatorio di polizia, dove Esther racconta della sua
attrazione per Rosalyn. E la storia
diventa torbida, i contorni si fanno sfumati, quello che in un primo momento
sembrava chiaro improvvisamente non torna più.
Dietro
i fatti si nasconde un mistero più profondo. Alla cui soluzione è appesa la
vita delle due donne. Avvincente, ricco di colpi di scena, sostenuto da una
scrittura incalzante, Rosalyn è il ritratto della solitudine e dell’isolamento
delle persone nella società americana contemporanea. E parla di quel grumo di
violenza compressa e segreta pronta ad esplodere per mandare in frantumi le
nostre fragili vite.
Giovedì primo marzo aperitivo in teatro
ore 18,30
Con il
pubblico insieme all’autore EDOARDO ERBA, MARINA MASSIRONI e ALESSANDRA FAIELLA
delle
attrici e di altre colleghe dedicate alla giornata delle donne
Costo: Biglietti
da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
_________________________________________________________________________
TEATRO PER RAGAZZI
Teatro Telaio
in scena con
"Nido"
Con Michele
Beltrami e Paola Cannizzaro
Drammaturgia e regia Angelo Facchetti
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
Per la rassegna Infanzie
in gioco 2017/18 va in scena lo spettacolo Nido di Teatro Telaio.
La drammaturgia
e la regia sono di Angelo Facchetti, sul palco ci sono Michele Beltrami e Paola
Cannizzaro.
Una coppia di uccelli si
muove in sincronia, come chi si conosce bene e si capisce al volo. Un’armonia
che genera un uovo perfetto, bellissimo e fragile. Pieni di felicità i due
uccellini cominciano a costruire un nido: lo vogliono grande e accogliente per
proteggere il loro uovo nel migliore dei modi. Servono pazienza, ingegno,
immaginazione e volontà e i due volatili ne hanno in abbondanza. Eppure ogni
volta che sono a un passo dalla fine, qualcosa va storto. Solo dopo
innumerevoli e comiche sconfitte, che metteranno a dura prova le loro certezze
e la loro armonia, capiranno come l’importante sia disfarsi del superfluo per
arrivare all’essenziale. Un modo sorridente per far scoprire ai bambini tutta
la dedizione e la cura che hanno permesso il loro arrivo. Un omaggio a tutti i
genitori imperfetti.
di Teatro Telaio - Con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro - Partitura
fisica: Alessandro Mor - Musiche: Alberto Forino - Scenografia ed
oggetti: Giuseppe Luzzi - Costumi: Giovanna Allodi e Riccardo
Vento - Scenotecnica: Mauro Faccioli - Drammaturgia
e Regia: Angelo Facchetti
Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto
dai 3 agli 8 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
__________________________________________________________________________
SPETTACOLI MUSICALI
PROSEGUONO..
"IL MIO NOME È MILLY una
diva, tra guerre, prìncipi, pop e variété"
recital in due tempi di e con Gennaro Cannavacciuolo
recital in due tempi di e con Gennaro Cannavacciuolo
pianoforte Dario Pierini, sax-contralto Andrea Tardioli, violoncello Francesco Marquez
Produzione Elsinor
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal
21 febbraio al 11 marzo 2018,
orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e
ore 21.00_domenica ore 17.00.
In questo spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo è un narratore che
canta la vita privata ed artistica di Milly. Il recital, in due tempi, traccia
una biografia con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice
piemontese, dove ogni canzone è stata scelta per sottolineare un momento
significativo della sua vita e della sua carriera. In un quadro scenografico
elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, composto da gigantografie
che ritraggono vari momenti della vita di Milly e che Gennaro fa ruotare nei
momenti clou della narrazione, si parte con il varietà degli Anni 20, sulle note di “Era nata a Novi”, “Le rose rosse” , “Donne e giornali” e
“Mutandine di chiffon”. Si narra poi del flirt tra Milly ed il Principe Umberto, ma anche dell’amore
disperato di Cesare Pavese che
la cantante mai poté ricambiare e da cui ricevette lettere infuocate. Si
prosegue con le note di “Parlami d’amore Mariù”, che sottolineano l’incontro
con Vittorio De Sica da cui
sfocerà un’eterna amicizia.
Un revival del periodo francese evocato da “Mon manège à moi” e “Paris canaille” chiude il primo tempo.
Il cavallo di battaglia “Si fa ma non
si dice” apre il secondo tempo ed introduce l’incontro con Strehler,
raccontato e cantato attraverso alcune delle canzoni più significative di
Brecht, quali la “Ballata della
schiavitù sessuale”, “Surabaya
Johnny” e la “Ballata di Mackie
Messer”. Quindi un brano recitato de “l’Istruttoria” di Peter Weiss (processo di Auschwitz a
Francoforte), testo che Milly interpreterà per la prima volta in Italia con
grande successo. Lo spettacolo continua con l’incontro fortunato con Filippo Crivelli che creerà per lei i
famosi “recital” nei quali Milly, oltre a cantare il repertorio brillante del
variété, introdurrà quello di Brecht-Weill
ed i testi più significativi dei cantautori e musicisti degli anni 60-70, quali
Endrigo, Lauzi, De Andrè, Aznavour e Piazzolla, qui riproposti in un’intensità crescente.
Costo: Biglietti Platea 25 €,
prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
_________________________________________________________________________
FESTIVAL
e RASSEGNE
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 7 all'11 marzo, ore
21.00_dom. 17.30
Avviso ai Soci
L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere
presenta
"Women in music"
presenta
"Women in music"
Settimana teatrale dedicata a due grandi figure
femminili della Musica del Novecento: Billie Holiday - Edith Piaf
>>>
7-8 marzo 2018
La
Petite Robe Noire
Regia Velia
Viti
Con Annamaria Iacopini e Cristina
Pensiero
Coreografie Cristina Pensiero
La voce di Jean Cocteau è di Sebastiano
Colla
“La
nigredo, termine latino
che significa colore nero o nerezza, denota in alchimia la fase al Nero
della Grande Opera, fase in cui la materia deve essere decomposta, affinché ritorni
al suo stadio primitivo, cioè alla condizione del caos originario da cui ha avuto
origine tutta la creazione:
dapprima occorre infatti distruggere gli elementi,
perché si possano ricomporre successivamente in una sintesi superiore”
E’ un’icona: Edith Piaf,
esile e con poca grazia, con indosso “la petite robe noire”, il tubino nero,
scelto dalla cantante come abito di scena per ogni sua apparizione. Ma di “cose nere”, di angoli oscuri, è
costellata tutta la breve vita del “passerottino”(“piaf” vuol appunto dire
passerotto), fin dall’inizio: dalla nascita sul marciapiede all’infanzia in un
bordello, dal periodo di cecità alle esibizioni in strada, dalla morte di una
figlia a quella di un grande amore. Fare un recital originale che unisce
parole, musica e danza, prendendo spunto da alcuni precisi episodi della vita
di Edith Piaf, alcuni morbosi altri drammatici, altri semplicemente curiosi,
vuol essere il tentativo di riabilitare tutto “il nero” che circonda la vita di
ogni individuo, perché, citando Jung, “non si diventa illuminati immaginando
figure di luce, ma divenendo coscienti del buio”.
---
>>>
9-11 Marzo 2018
"Lady
Holiday MISSISSIPPI DRUNK"
Regia Alessandra Caputo e Simone Fraschetti
Una produzione
PATAS ARRIBA TEATRO
Lady
Holiday MISSISSIPPI DRUNK è un lavoro che intende omaggiare una donna che è
emersa nella storia della musica jazz per il suo talento e la sua forza. Sarà
una celebrazione dell’intensità di una vita difficile ma piena di risorse,
quella di Billie Holiday (1915-1959).
Chiamata
da tutti “Lady” e acclamata dal pubblico entrava però dalla porta di servizio
dei locali in cui si esibiva, perché di colore. Una donna dalla personalità
travolgente, nata da genitori adolescenti e a lavoro fin da piccola nei contesti
più degradati dei sobborghi degli Stati Uniti. Sottomessa dalle sfortune e
dalle violenze con la sua voce inconfondibile radicata nella tradizione blues e
il suo perenne fiore bianco tra i capelli, ha saputo lasciare un messaggio di
bellezza e valore col potere del proprio talento. Morta all’età di 44 anni è
stata l’interprete speciale della famosa canzone Strange Fruit che racconta degli atroci linciaggi
nei confronti dei neri e che ci apre a dei contatti con una storia che non si
deve dimenticare.
Un’icona
attuale ma ancora tutta da riscoprire insieme a un mondo musicale ricco di
aneddoti e mistero.
Lo
spettacolo, tratto dal testo di Alessandra Caputo pubblicato per la collana
teatrale Scena Muta, con una ballata di Adriano Marenco, rende un omaggio
visionario e musicale a una storia che abbraccia un destino molto più ampio di
quello di questa straordinaria donna e che affonda nelle radici nere della
segregazione razziale, del confronto tra bene e male e dei Poteri della musica,
il tutto secondo l’estetica onirica e audace dei Patas Arriba Teatro che in
questa regia, curata dalla stessa autrice con Simone Fraschetti, si accorda
alla musica accuratamente scelta ed eseguita dal vivo da Rodolfo V.
Puccio e all’interpretazione di Valentina Conti.
Le fotografie e il materiale visivo sono a cura di
Pamela Adinolfi.
---
La settimana sarà arricchita da una mostra
illustrativa:
>>>
7-11 Marzo 2018
#ARTISTFASHIONERD AL FOYER
ESPOSIZIONE
PITTORICA
di
GIOVANNI
PALMIERI
a
cura di Elena Costa
organizzazione
di Andrea Alessio Cavarretta - Kirolandia
-
Incontro con l'autore Mercoledì 7 Marzo 2018, ore
19.00
In
occasione della settimana di spettacoli dedicati alla festa della donna il
pittore GIOVANNI PALMIERI nell'esposizione
pittorica #ARTISTFASHIONERD al FOYER mostra al pubblico alcune delle sue tele
all'interno del ridotto del TEATRO TRASTEVERE di Roma.
Con
queste parole la curatrice della mostra, la scrittrice Elena Costa, legata da profonda amicizia con l'artista, introduce
questo importante evento: "La pittura
di Giovanni Palmieri trasporta
il nostro sguardo in un mondo fluido. Figure dalle parvenze indefinite e
morbide con colori illuminanti, il blu di Ticke, il giallo oro di Reflectitur
verum, il viola di Glicine Notturno, evocano immagini che appartengono a
luoghi intimi e preziosi della nostra anima".
Così le opere del pittore dal forte animo
partenopeo vanno ad arricchire per alcuni giorni il laborioso quanto multiforme
teatro trasteverino. Potrà essere ammirata una selezione di alcuni dipinti
dell' artistfashionerd Giovanni
Palmieri che ben si sposano con l'intenzione delle pièce in scena, tra
cui "Ticke" e la serie dei "Contenuti", per l'occasione
saranno esposti degli inediti creati proprio per questo avvenimento come "Glicine".
L'organizzazione
dell'esposizione è dello scrittore Andrea Alessio Cavarretta- corrente
culturale KIROLANDIA nella sua
sezione artista fridaartes.
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € - L’8 marzo TESSERA ASSOCIATIVA gratuita per le donne -
Ingresso all'esposizione GRATUITO
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
__________________________________________________________________________
"Il Sipario delle Donne"
2° edizione 2018: tre
spettacoli teatrali al femminile sul palco del Centro Culturale Artemia
Una rassegna che celebra
“l’universo femminile” attraverso il Teatro.
CENTRO
CULTURALE ARTEMIA - Roma
dall'9 al 25 marzo 2018, vari
orari
Prende il via, con “8 Marzo” di
Carlo Boso, la seconda edizione
della Rassegna Teatrale “Il Sipario delle Donne”, rassegna organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo
creativo romano da sempre attento alla promozione di forme espressive
innovative, nel segno dell’artisticità e della qualità.
L’inizio
della storia del teatro occidentale non fu felice per le donne: prive di
diritti politici e segregate nei ginecei, le donne greche non solo non
potevano recitare (i ruoli femminili erano interpretati da uomini),
ma non è nemmeno certo che avessero il permesso di assistere alle
rappresentazioni.
Questa
Rassegna ha come obiettivo, celebrare l’universo femminile proprio nel mese in
cui si festeggia la “Festa della Donna”. Abbiamo voluto rivisitare questa
celebrazione internazionale (a volte banalizzata) a modo nostro, quindi
presentando spettacoli (rappresentati sia da donne come da uomini) di ogni
genere ma che riguardino tematiche femminili o siano stati realizzati da donne.
La rassegna, nella sua seconda
edizione, vedrà protagonisti gli spettacoli “8 Marzo” di Carlo Boso, “Mei Day” di Donatella Mei e “Io. Rifiuto” di
Francesca Romana Miceli Picardi. Le opere saranno rappresentate in tre
repliche, in un calendario che si snoderà tra i weekend di marzo.
Questa settimana:
Ad
inaugurare l’iniziativa il 9, 10 e 11
marzo
“8 Marzo”
di Carlo Boso
con Emanuela
Bolco e Cinzia Brugnola
Uno
spettacolo dove si ride, si piange,
si riflette e si applaude assistendo a una straordinaria performance teatrale
propostaci da Lulù e Lilì, due attrici decise a percorrere la storia del Teatro
per dimostrare in fondo che il Teatro è veramente Donna. Ed è con l’aiuto di
Sofocle, Aristofane, De Rojas, V. Hugo, Shakespeare, Goldoni, Wedekind, Brecht,
Garcia Lorca, Beckett, Fassbinder e Georges Berdot che le nostre due eroine
riusciranno a convincerci, sedurci ed a incantarci grazie al loro talento,
umanità e fantasia.
A
seguire, il 16, 17 e 18 marzo sarà la volta di “Mei Day”, di Donatella Mei e con la
stessa Donatella Mai in scena
Infine,
il 23, 24 e 25 marzo, chiuderà la
rassegna lo spettacolo “Io. Rifiuto” di Francesca Romana Miceli
Picardi con Francesca Romana Miceli
Picardi e Corinna Bologna
Costo: Biglietto Intero:
10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Indirizzo: Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento
centro: www.centroculturaleartemia.it
_________________________________________________________________________
MUSICA
MARIA LETIZIA GORGA
in
"50 ANNI E SONO ANCORA MIA"
scritto e diretto da
PINO AMMENDOLA
Stefano De Meo Tastiere / Paola Caridi Batteria
Pino Iodice Chitarra / Andrea Pintucci Basso
Arrangiamenti Stefano De Meo / Video Claudio Ammendola,
Coreografie Jacqueline Chenal / Allestimento Scenico Raffaele Golino
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA /Sala Petrassi - Roma
Giovedì 8 Marzo 2018, ore 21.00
A 50 ANNI DAL '68 UN VIAGGIO NELLA CANZONE FEMMINILE PER RACCONTARE LA STORIA CHE CAMBIA
Presentato dal Centro Mediterraneo delle Arti e dal MiBact con la collaborazione di Heliconia, andrà in scena 50 ANNI E SONO ANCORA MIA, interpretato da Maria Letizia Gorga e scritto e diretto da Pino Ammendola.
L’attrice e cantante sarà accompagnata sul palco da una formazione pop-rock di quattro musicisti: Stefano De Meo alle tastiere, Pino Iodice alla chitarra, Paola Caridi alla batteria e Andrea Pintucci al Basso. Gli arrangiamenti sono di Stefano De Meo, le coreografie di Jacqueline Chenal, l'allestimento scenico di Raffaele Golino e i filmati a cura di Claudio Ammendola.
A cinquanta anni da quel '68 che cambiò la nostra società, va in scena uno spettacolo che rievoca la storia e se ne fa memoria, attraverso la canzone femminile, con brani-simbolo di un'epoca che ha cambiato il ruolo delle donne nella coscienza collettiva.
Nei panni di una cantante che inaugura uno spazio divenuto oggi Casa delle donne e poi nei panni di sua madre che 50 anni prima, incinta di lei, occupò quel luogo, Maria Letizia Gorga interpreta i pezzi più significativi del decennio a cavallo del '68: da "Noi le donne noi” a “Gianna”, passando per “Gli uomini non cambiano” a “Il Kobra” e “Qui e là”. Un divertente percorso musicale nel mondo femminile, che si libera proprio in quegli anni, dell'immagine rassicurante della donna madre, moglie e massaia e scuote tutti al grido di "tremate, tremate, le streghe son tornate!".
“50 Anni e Sono Ancora Mia, è uno spettacolo che ci piace molto portare in scena, ci ricorda Pino Ammendola, autore e regista, perchè sottolinea le vere conquiste delle donne, quelle che sono rimaste fino ad oggi!” “Si diceva IO SONO MIA e mai come oggi di quel grido c'è bisogno!” Aggiunge Maria Letizia Gorga. Ci piace raccontare con leggerezza, come solo la musica sa fare, la storia di un percorso che non deve fermarsi, che deve continuare ad andare avanti...”
Un viaggio insomma nella nostra memoria, compiuto attraverso la canzone popolare, vero e proprio elemento di raccordo tra le generazioni.
Costo: vedi sito
Informazioni: info@musicaperroma.it
Indirizzo: viale Pietro de Coubertinm, 30 - Roma
Sito di riferimento: www.auditorium.com
___________________________________________________________________________
“Scomodi scrigni di muse ribelli”
Musiche di C. Schumann, F. Hensel, P.
Viardot,
M. Labori, A.
Mahler
Duo Toutes les
Nuances
Alessandra Càpici, soprano
Cristina Ratti, pianoforte
CAMERA
MUSICALE ROMANA Sala
dell’Immacolata del Convento dei SS. XII Apostoli - Roma
11 marzo, ore 18.00
Un
omaggio a 5 grandi donne del passato, che hanno avuto il coraggio di rompere
gli
schemi e i pregiudizi del tempo per amore della musica.
Questo
concerto vuole contribuire a far conoscere un repertorio che per troppi anni è
stato tenuto nascosto a causa di condizionamenti sociali e culturali, i quali hanno fatto in modo che per secoli
fossero privilegiate esclusivamente
personalità maschili, relegando così le donne all’unico ruolo che
potessero ricoprire cioè quello di Muse ispiratrici per l’arte creativa
dell’uomo.
Vogliamo
perciò condurvi a schiudere tesori segretamente celati e per troppo tempo
tenuti sotto chiave, a testimonianza che la donna, custode del mistero della
vita, ha in sé sensibilità e completezza
necessari alla creazione di meraviglie uniche ed irripetibili.
Duo
Toutes les Nuances
Scomodi scrigni di muse ribelli
Costo: Biglietti 15 € -
ridotti 8
Indirizzo: via Del Vaccaro, 9 - Roma / Angolo Piazza
dei SS. Apostoli.
Informazioni e
prenotazioni: 333 45 71 245
Sito di riferimento: www.cameramusicaleromana.it
__________________________________________________________________________
CINEMA
"Jacques Tati -
L’integrale"
Per la prima volta in Italia
l’opera completa del maestro francese
5
film, 1 spettacolo televisivo, 7 cortometraggi e 5 documentari inediti
Casa
del Cinema - Roma
dal 3 al 18 marzo 2018, vari orari
Per la prima volta in Italia, l’opera completa di un
genio assoluto del cinema mondiale come Jacques Tati verrà presentata
integralmente presso la Casa del Cinema di Villa Borghese. La rassegna Jacques
Tati – L’integrale, realizzata in collaborazione con RIPLEY’S FILM e VIGGO,
rappresenta l’occasione per ogni appassionato di cinema di ammirare l’intera
filmografia di un maestro riconosciuto; un genio comico che ha
divertito milioni di spettatori influenzando registi e artisti del calibro di
Blake Edwards e Dario Fo. Restaurata da Les Films de Mon Oncle, la società che
conserva i film e ne detiene i diritti, l’opera completa di Tati sarà
proiettata in anteprima assoluta e anticiperà la retrospettiva prevista in
Italia dal prossimo giugno.
Un dono per grandi e piccini, per chi ha già avuto
la fortuna di imbattersi nell’inarrestabile ciclone Hulot e per chi, invece,
per la prima volta potrà godere della sua inarrestabile comicità. La
retrospettiva integrale proporrà ogni sabato e domenica fino al 18 marzo
i 5 capolavori che hanno rese celebre Tati collocandolo direttamente tra
Charlie Chaplin e Buster Keaton: Giorno
di festa
(Jour de Fete) 1949, Le vacanze di
Mosieur Hulot (Les vacances de Monsieur Hulot) 1953, Mio zio (Mon Oncle) 1958, Playtime
– Tempo di divertimento (Playtime) 1967 e Monsieur Hulot nel caos del traffico (Trafic) 1971.
Insieme
ai suoi capolavori saranno in programma anche 7 esilaranti cortometraggi
presentati nella loro versione restaurata: On
demande une brute (1934), Gai dimanche
(1935), Soigne ton gauche (1936), L’ecole dea facteurs (1946), Cours
du soir (1967), Dégustation maison
(1976) e Forza Bastia (1978)
accompagnati dal lavoro televisivo Il
circo di Tati (Parade) 1974, da 5 documentari inediti che indagano storia e
retroscena delle sue opere e da una testimonianza di Terry Jones sul maestro
francese.
PROGRAMMA della settimana:
SABATO 10 MARZO
Sala
Deluxe│16.30
MON ONCLE, Jacques
Tati, Francia,
1958, 116’
Il
film più esilarante e colorato di Jacques Tati, che mette a confronto due
mondi completamente diversi: quello iper-moderno della famiglia Arpel, con
quello bucolico e popolare di Hulot, zio strampalato e prediletto del
piccolo Gerard. Attraverso una comicità elegante e irresistibile, il
regista francese svela le contraddizioni di una società rigida e “di
plastica”, e la necessità del gioco come unica via di fuga. Tati definisce
il suo stile inconfondibile nella cura maniacale della scenografia e del
suono come veri protagonisti della messa in scena.
Sala Deluxe │18.30
TERRY JONES SU JACQUE TATI, 10’
TOUT COMMUNIQUE, documentario, 52’
Documentario che analizza il film e
ne ricostruisce la lavorazione. Ricco di materiali d'archivio (foto, bozzetti,
scene tagliate). Voce narrante di Michel Piccoli.
DOMENICA
11 MARZO
Sala
Deluxe│16.30
PLAYTIME, Jacques
Tati, Francia,
1967, 124’
L’opera
più imponente di Tati, girata in 70 mm nel set monumentale Tativille, ritrova
un sempre più spaesato Monsieur Hulot insieme a un gruppo di turisti americani
nella moderna e tecnologica Parigi. In balia degli eventi, Hulot irrompe e
distrugge gli schemi rigidi della società con la grazia e intelligenza proprie
del suo umorismo, rendendo la visione di PlayTime un’esperienza unica da
godersi esclusivamente in sala.
Sala Deluxe │18.30
ABC
TEMPO (Tativille), documentario, 25’
Dietro le quinte d'epoca
Dietro le quinte d'epoca
Spazio culturale di Roma Capitale –
Assessorato alla Crescita culturale
Gestione Zètema Progetto Cultura
Direzione Giorgio Gosetti
in collaborazione con Rai; Rai Cinema 01 distribution
Costo:Ingresso GRATUITO
Info: tel. 060608 www.casadelcinema.it www.060608.it
Indirizzo: Largo
Marcello Mastroianni, 1
Sito di riferimento: www.casadelcinema.it
___________________________________________________________________________
ARTE
PROSEGUONO...
"Liu Bolin. The
invisible man"
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA
BRASINI - Roma
dal 2 marzo al 1 luglio 2018, dal lunedì al
giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l’artista cinese definito “l’uomo invisibile” per le sue straordinarie perfomances nell’arte del camouflage.
Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l’esposizione di oltre 70 opere.
È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.
Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.
Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.
Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.
La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.
Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata daRaffaele Gavarro.
Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Immagine: Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona
Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni gruppi: +
39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro
in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it
- www.ilvittoriano.com
__________________________________________________________________________
"MICHELA DI LANZO_
Strambàli"
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi
GALLERIA PARIONE9
dal 23 febbraio al 20 marzo 2018,
martedì - sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
Strambàli è la prima mostra personale di Michela Di Lanzo, a
cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi
Stràmbali
è un termine inventato e usato dall’artista per indicare degli animali strambi.
Se per evoluzione, si intende il cambiamento, all'interno di una popolazione,
delle caratteristiche ereditabili col passare delle generazioni, Michela Di
Lanzo propone ora, attraverso le sue creature, una nuova idea di evoluzione
della specie. Il creazionismo ritiene che le specie siano il frutto della
creazione di Dio e quindi perfette ed immutabili. Al contrario, Darwin crede
che gli uomini discendano dagli animali e, attraverso il concetto di
metamorfosi e ribaltamento delle funzioni biologiche e sociali, si è in
continua evoluzione e cambiamento.
Il
lavoro dell’artista si contraddistingue per l’osservazione lenta e silenziosa
dell'ambiente circostante; tutto per indagare il nascere e morire degli
animali, il germogliare e sfiorire delle piante, lo scorrere del tempo scandito
dalla lunghezza delle ombre.
In mostra quindici opere su carta della Di Lanzo:
animali personificati con innesti di altre specie o caratteristiche
comportamentali tipiche anche dell’essere umano.
L’artista
crea così una simbiosi visiva attraverso i suoi lavori unica e imprescindibile
che ci racchiude tutti in egual misura all’interno dello stesso circolo vitale.
Si scardinano così i poteri di supremazia, l’animo è lo stesso e la materia di
cui siamo composti la medesima.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza
Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
__________________________________________________________________________
JAGO
“HABEMUS HOMINEM”
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
A cura di Maria Teresa Benedetti
Museo Carlo Bilotti - Aranciera
di Villa Borghese - Roma
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (ingresso consentito fino alle 18.30)
La mostra del giovane scultore Jago intende
rappresentare il mondo contemporaneo senza dimenticare il rapporto con la
Storia. A cura di Maria Teresa Benedetti, JAGO
“HABEMUS HOMINEM” è promossa da
Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura.
Cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno
dal 2009 a oggi, due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando
il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra
l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem.
Molte delle opere di questo artista nascono dal rapporto
con la pietra che è scavata creando una mandorla di matrice wildtiana nella
quale si rappresentano immagini riferite allo scorrere dell’esistenza come Memoria di sé, o un diverso feto,
immagine incorrotta di purezza, Sphynx.
Infine la Venere,
antica e nuova, vegliarda e fuori dal tempo, i cui segni di tradizionale
venustà appaiono cancellati nella ricerca di un diverso tipo di bellezza.
Jago nasce nel 1987 a Frosinone, vive e lavora tra
Anagni e Verona. Nel 2011, a soli 24 anni, è selezionato da Vittorio Sgarbi per
partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia (Regione Lazio,
Palazzo Venezia, Roma) per poter prender parte alla quale abbandona gli studi
presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua opera più celebre e
controversa è il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, premiato nel 2012 con la
“Medaglia del Pontificato”, poi “spogliato” e trasformato in Habemus
Hominem in seguito alle dimissioni del Pontefice. Con più di
237.000 “followers” attivi sulla sua pagina Facebook e oltre 15.000.000 di
visualizzazioni del documentario dedicatogli da FanPage, Jago condivide la
propria arte sui social network in maniera indipendente, per
questo motivo da molti è definito social
artist.
Promossa daRoma
Capitale,
Servizi
museali: Zètema Progetto Cultura
Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Media partner
: Il Messaggero
SPONSOR MOSTRA
ANTOLINI LUIGI ITALY spa, GAV SISTEMI srl, OPEN
DATA srl, DREMEL-BOSCH, GA ENERGY MONTRASIO ARTE, FERALHORSES
Costo: Ingresso
LIBERO
Informazioni: 060608
(tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Indirizzo: viale
Fiorello La Guardia 6 - Roma
Sito di riferimento: www.museocarlobilotti.it - www.museiincomuneroma.it
__________________________________________________________________________
"MAGNUM
MANIFESTO"
Guardare il mondo e raccontarlo in
fotografia
a cura di Clément Chéroux
I 70 anni della Magnum Photos
Museo dell’Ara
Pacis - Roma
dal 7 febbraio al
3 giugno 2018 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora
prima). Chiuso 1 maggio
Le celebri immagini e gli storici reportagedella più grande
agenzia fotogiornalistica internazionale
Arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana, la
mostra Magnum Manifesto.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,
proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e
organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha
cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for
Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo
anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum
Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David
Seymour nell’aprile del 1947. Da quel giorno, la Magnum Photos è
diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la
documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato
guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo,
ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i
nuovi drammi del futuro.
La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi
anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio
dell’Agenzia.
Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori
permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata
diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA,
realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”,
teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di
Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul
"Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy
nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America
sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum:
dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni
antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr;
dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini,
fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti,
fotografato da Paolo Pellegrin.
Il curatore, Clément Chéroux –
direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande
retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e
ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una
serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore
storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua
eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione
personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum”
continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: la
prima scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra
sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che
emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda mostra la
frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del
Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli
esclusi; la terza, infine, segue le diverse forme espressive grazie alle quali
i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i
pericoli che lo minacciano.
Oltre a raccogliere i progetti individuali e collettivi realizzati
nel corso degli anni, la mostra presenta anche proiezioni, copertine di
riviste, articoli di giornali, libri realizzati nel corso del tempo,
mostrando il contesto originale in cui molte delle fotografie sono state
concepite.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€
ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
__________________________________________________________________________
"IL TESORO DI ANTICHITÀ.
WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA
ROMA DEL SETTECENTO"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce
MUSEI CAPITOLINI - Sale Espositive di
Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale
del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 - Orario: tutti i giorni 9.30 –
19.30
Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della
morte
del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann
(1717-1768)
“Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove
ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle
antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina
alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann
Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre settimane grazie a una borsa
di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia, descrive a un amico la
sua prima visita al Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, luogo
in cui il vitale rapporto con l’Antico può essere coltivato in assoluta
libertà, “von Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).
Nei tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a
Trieste l’8 giugno del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717
in una famiglia molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del
Neoclassicismo tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia
moderna, dando vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e
stilistica delle opere antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti
e l’attenta lettura delle fonti letterarie. “Novello Colombo”, “scopritore
di una terra a lungo presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un
tempo conosciuta e poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe
esprime l’impatto rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare
della Storia dell’Arte nell’Antichità pubblicata a Dresda nel
1764.
La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo
Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7 dicembre
2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti anniversari
winckelmanniani del 2017 (300 anni dalla nascita) e del 2018 (250 anni dalla
morte) e si inserisce nel contesto delle manifestazioni europee coordinate
dalla Winckelmann Gesellschaft di Stendal, dall’Istituto Archeologico Germanico
di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a
cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema
Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la prima, offrire ai
visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato, nel dicembre del
1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa,
destinato non solo alla conservazione ma anche alla promozione della “magnificenza
e splendor di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto
una luce diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande
Winckelmann.
Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di
Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di una “mostra
diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di
Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.
Catalogo: Gangemi Editore
Costi: Intero 15 € biglietto
integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non
residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto integrato Mostra + Museo
(comprensivo della tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Gratuito per
le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
__________________________________________________________________________
"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
a cura di Marina Milella, Simone Pastor e
Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua
massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
MERCATI DI
TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018.
Orario: tutti i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00
- Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale,
Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta
l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza
esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che
governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna;
la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies”
autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il
consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica”
e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche
politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero,
creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la
ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero
alla sua massima espansione.
I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza
Capitolina (Musei Capitolini, Centrale
Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi,
Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi
archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme
di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo
Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae,
Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di
Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni
importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon
Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia
della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca
di Monaco di Baviera).
Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche “Columna
mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte
contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta
la “mutazione” di significato della Colonna di
Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di
adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che
avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è
diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e
la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro
Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza
visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con
l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al
pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo.
L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto
archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale
la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio –
LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione
alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del
2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita
“eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo”
coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli
imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come
ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci
ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare
un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle
più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima
famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre
naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando
doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna
così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva
lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di
affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui
l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano
dalla capitale che non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling,
protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si
troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo
fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps.
Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse
sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati
si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari
impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione
dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti
dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale
e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi
rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne
salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e
interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la
Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e
divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies,
Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real
Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio
de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,
la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito
del progetto CO.B.R.A. (COnservazione
dei Beni culturali, con
l’applicazione di Radiazioni
e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.
Catalogo: De Luca
Editori d’Arte
Costo: Biglietto
integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non
residenti a Roma: 15 € intero; 13 € ridotto - per i residenti a Roma: 13
€ intero; 11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
__________________________________________________________________________
"ARTISTI ALL’OPERA"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da
Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra che il rapporto
del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del Novecento
MUSEO DI ROMA
- PALAZZO BRASCHI - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 18 marzo 2018 - vari orari
LA MOSTRA E' PROROGATA SINO AL 18 MARZO 2018
LA MOSTRA E' PROROGATA SINO AL 18 MARZO 2018
“OPERA IN MOSTRA”
7 concerti con visita guidata all’esposizione Artisti all’Opera
Museo di Roma a Palazzo Braschi i nuovi talenti di “Fabbrica YAP II edizione 2018/2019” del Teatro dell’Opera di Roma si esibiranno in sette concerti con celebri arie da opere di Verdi, Leoncavallo, Mascagni e autori francesi, abbinati ad altrettante visite guidate alla mostra “Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte. Da Picasso a Kentridge (1880-2017)” che, in corso presso il Museo fino all’11 marzo, sta registrando un notevole successo di pubblico.
L’iniziativa, in calendario ogni settimana fino al 9 marzo, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’evento, con ingresso previo acquisto del biglietto d’ingresso alla mostra, avrà inizio alle ore 17.30 con la visita guidata all’esposizione a cura diFrancesco Reggiani (responsabile Archivio storico del Teatro dell’Opera di Roma), cui seguirà alle ore 18.15 il concerto di “Fabrica” nel Salone d’Onore.
Alla visita guidata potranno partecipare massimo 50 persone, con prenotazione allo 060608. La partecipazione al concerto sarà consentita fino al riempimento della sala.
Il calendario degli appuntamenti, tutti con inizio alle ore 17.30:
Rigoletto, venerdì 2 e 9 febbraio; Tutto Verdi, sabato 17 febbraio; Vive La France, sabato 24 febbraio; Tutto Verdi venerdì 2 marzo; Cavalleria Rusticana e Pagliacci, venerdì 9 marzo.
Con le esibizioni dei talenti di “Fabbrica YAP II edizione 2018/2019” prende vita così un’altra iniziativa che avvicina il Teatro dell’Opera alla città, con l’obiettivo di favorire la trasmissione di sapere e la promozione di nuovi talenti italiani e stranieri, e dare loro la possibilità di inserirsi nel campo dell’opera lirica.
Il teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del Novecento: da Pablo Picasso a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo Manzù, da Mario Ceroli ad Arnaldo Pomodoro fino ad arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre
camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte
figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi nati
dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti,
figurini (ovvero i disegni dei singoli personaggi), maquette (i
modellini delle scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il
sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla
frontiera dell’arte non sarà una “semplice” galleria di meraviglie
d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo
la storia del Teatro dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi
titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono
sfuggite alle consuetudini del repertorio – e spiando il
lavoro delle maestranze, ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento,
così da ribaltare la normale prospettiva.
Grazie alle collezioni dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in
cui si conservano più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle
proiezioni e ai filmati d’archivio dell’Istituto Luce il
visitatore/spettatore entrerà nel teatro ritrovandosi dietro
le quinte del palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che
d’abitudine vede da lontano, dalla platea.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e
dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione
con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si ringrazia l’Istituto
Luce e la collaborazione di SIAE.
La mostra è a cura di Gian Luca Farinelli con Antonio
Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela
storico-scientifica di Francesco Reggiani e Alessandra Malusardi
dell’Archivio Storico e la collaborazione di Anna
Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Costi: Biglietto Intero 9 € ;
ridotto 7 €. Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo: piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di riferimento: www.museodiroma.it
__________________________________________________________________________
"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento
italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita
culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con
il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA
BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018, dal lunedì al giovedì 9.30
- 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
A GRANDE
RICHIESTA, DOPO AVER SUPERATO I 200.000 VISITATORI, LA MOSTRA
DEDICATA A CLAUDE MONET PROROGA FINO AL 3 GIUGNO 2018 LA MOSTRA
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas,
1916-1919.
Costo: Biglietti- Intero 15 €
(audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro
in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
__________________________________________________________________________
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse
darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci
a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la
richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione
all'inserimento …