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lunedì 4 giugno 2018

Kirosegnaliamo Settimana 4-10 Giugno 2018

K-news  





Kiri, continuano anche per questa nuova stagione,  le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.






Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte  e tanti altri eventi selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.



Dunque ecco per sognare con voi... 

TEATRO
DEBUTTI...

"#ANTROPOCENE"
MARCO PAOLINI, MARIO BRUNELLO E FRANKIE HI-NRG MC
PER UN ORATORIO TRAGICOMICO
di Marco Paolini
musiche Mauro Montalbetti
testi rap Frankie hi-nrg mc
direzione orchestrale Mario Brunello
con
Marco Paolini, voce narrante
Mario Brunello, violoncello
Frankie hi-nrg mc, voce concertante
TEATRO SAN CARLO  -  Napoli
8 e 9 giugno 2018 ,  ore 21.00_ domenica 15 aprile Venerdì 8 giugno 2018, ore 20.30 Turno S / Turno M Concerti
Sabato 9 giugno 2018, ore 18.00 Turno P
 
Odissea tragicomica di due naufraghi nell’era contemporanea: si chiama #Antropocene  ed è un “oratorio” con Marco Paolini, autore del testo e voce recitante, Mario Brunello violoncello solista e sul podio dell’Orchestra del Teatro di San Carlo, testi rap e voce concertante di Frankie hi-nrg mc. Musiche di Mauro Montalbetti.

Lo spettacolo #Antropocene si configura come un grande oratorio laico. Un uomo chiama il servizio clienti per risolvere dei problemi di connessione. La comunicazione è difficile, la linea cade più volte. Quando finalmente riesce a stabilire un collegamento, scopre di essere l’involontario protagonista di un gigantesco collasso tecnologico che ha colpito le reti telematiche. La conversazione con l’operatore diventa così la zattera su cui due “naufraghi” portano avanti l’ultima telefonata possibile. Nessuno dei due vuole lasciarla per primo. In una brevissima epopea si consuma una vicenda dai risvolti tragicomici e dal finale inaspettato.
Marco Paolini, drammaturgo, regista e straordinario attore, torna a collaborare con Mario Brunello, violoncellista di fama internazionale che ha suonato al fianco di Abbado, Gergiev, Giulini e Muti. In un crossover che unisce più linguaggi contemporanei, #Antropocene vede la presenza anche del rapper torinese Frankie hi-nrg mc, protagonista fin dai primi anni Novanta del movimento Hip-Hop italiano, che ha contribuito a creare, e autore di celebri rap. La musica di Mauro Montalbetti sottolinea, nel dialogo tra la voce del violoncello di Mario Brunello e l’orchestra, le due diverse ispirazioni, quella della forma dialogica e quella enfatica degli scenari. «Intreccio nella partitura due mondi musicali lontani e contrapposti – dice il compositore – ho deciso di rivolgere l’attenzione a uno dei più affascinanti capolavori di Johann Sebastian Bach: la Passione secondo Giovanni. Alcuni frammenti bachiani divengono materiale da plasmare, distorcere, oppure citare. Utilizzo anche un linguaggio minimalista – presentato in maniera decisamente poco ortodossa – e il Rap, scelte che possano essere in grado dialogare con la musica del passato».

In Coproduzione con Teatro Massimo di Palermo, RomaEuropa e Teatro Regio di Torino

Costo: Biglietti da 15 a 60 euro.
Informazioni: 0817972331
Indirizzo: via San Carlo, 98  - Napoli
Sito di Riferimento: www.teatrosancarlo.it
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PROSEGUONO...

Pragma srl
presenta
"TUTTE A CASA (La guerra delle donne)"
di GIUSEPPE BADALUCCO E FRANCA DE ANGELIS
con PAOLA GASSMAN, MIRELLA MAZZERANGHI, PAOLA TIZIANA CRUCIANI
CLAUDIA CAMPAGNOLA, GIULIA RUPI
regia VANESSA GASBARRI
scene Francesco Ghisu

TEATRO MANZONI - Roma
dal 24 maggio al 17 giugno 2018, orari dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17-21. Domenica ore 17.30, lunedì riposo. 2 giugno ore 17. martedì 12 giugno ore 19, giovedì 14 giugno ore 17-21.

Conclude la stagione del teatro Manzoni la divertente e commovente commedia TUTTE A CASA

Infuria la Grande Guerra e l'Italia è impegnata nel terribile conflitto che miete vite dalle trincee del Carso ai picchi delle Dolomiti. Mentre gli uomini sono al fronte, le donne si prodigano nel loro storico ruolo di madri e di mogli, ma molte di loro, per arrotondare il magro bilancio familiare, accettano le offerte di lavoro che piovono dalle imprese, i cui ranghi sono rimasti sguarniti a causa della coscrizione dei propri dipendenti. Improvvisamente le donne escono dalle case e s’improvvisano tranviere, operaie, impiegate, suscitando il grande scandalo dei molti benpensanti che temono il sovvertimento "dell'ordine naturale delle cose".
Del primo, devastante, conflitto mondiale,  sono stati raccontati la durezza della vita di trincea, le vittime e gli eroi. “Tutte a casa” si concentra invece sull’aspetto, abbastanza inedito ma di enormi proporzioni, dell’ingresso delle donne nel mondo del lavoro; un primo e imponente approccio, destinato all’epoca a non avere immediate conseguenze sul piano sociale una volta terminato il conflitto, ma che di certo accelerò la presa di coscienza di molte donne. Senza dimenticare la tragedia sullo sfondo - che toccherà anzi da vicino una delle protagoniste - con toni della commedia e del sentimento, in una piéce dolce-amara tutta al femminile.

Margherita, una ricca signora dell'alta borghesia milanese il cui marito imprenditore è stato preso prigioniero dagli austriaci, decide di imbarcarsi nella difficile avventura di tenere in piedi l'azienda di famiglia, produttrice di autocarri. All’inizio si tuffa nell’impresa con la leggerezza con cui frequenta i salotti dell’alta società; ma andando avanti si ritrova a sfidare l'ostilità di un mondo prettamente maschile in cui tutti le sono contro: i colleghi, i politici, la stampa e persino i sindacati.
Nella sua avventura Margherita è supportata, ma anche spesso osteggiata, da altre quattro donne, tutte diverse da lei sotto ogni punto di vista: carattere, classe sociale ed idee politiche. C’è Silvana, la coscienziosa segretaria del marito, che rivelerà insospettate doti manageriali e che nasconde un segreto inconfessabile; la matura Comunarda, una socialista dal temperamento sanguigno e combattivo che le darà parecchio filo da torcere; Teresa, giovane madre di famiglia tutta casa e chiesa,  e la giovane e vitale Giacomina, che pensa più che altro a divertirsi.
In un crescendo di ostacoli da superare nel tentativo di salvare l’azienda, le cinque donne si confrontano fra loro e imparano a costruire un diverso modo di rapportarsi, declinato al femminile e ispirato ai valori della solidarietà umana e della reciproca comprensione; e scoprono, ciascuna di se stessa, doti e aspirazioni che nemmeno pensavano di possedere.
Ma un bel giorno la guerra finisce e gli uomini tornano a casa, chi dal fronte, chi dalla prigionia. E il ripristino della normalità, una normalità tutta maschile, rappresenta per le nostre un brusco risveglio...

Costo:  Biglietto intero euro 25, ridotto euro 22.
Informazioni06/3223634
Indirizzo: via Monte Zebio, 14/c - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatromanzoni.info
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MANIFESTAZIONI - FESTIVAL - RASSEGNE

TEATRI DI PIETRA 2018

PARCO DI MALBORGHETTO E VILLA DI LIVIA
DAL 1 GIUGNO AL 29 LUGLIO 2018

dal 1 al 26 Giugno
TEATRI DI PIETRA
ANTIQUARIUM ARCO DI MALBORGHETTO
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dal 28 Giugno al 4 Luglio
OPRA PRIMA - TEATRI DI PIETRA
VILLA DI LIVIA (PRIMA PORTA)
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dal 5 al 29 Luglio
TEATRI DI PIETRA
AREA ARCHEOLOGICA DI MALBORGHETTO

Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo
Soprintendenza Speciale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma
Regione Lazio – Assessorato alla Cultura
 Ente Regionale Parco di Veio
Comune di Roma - XV Municipio

Ideazione e Realizzazione
Pentagono Produzioni Associate e Circuito Danza Lazio
nell’ambito della Rete Teatrale dei Teatri di Pietra

Tornano i Teatri di Pietra, quest'anno con la direzione di  Sebastiano Tringali, Fabio Lorenzi e  Aurelio Gatti, da molti anni appuntamento immancabile alcuni tra i
siti meno noti, ma di grande suggestione del Lazio: Arco di Malborghetto e Villa di Livia.  Al via la XIX edizione della rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali e archeologici, attraverso lo spettacolo dal vivo, con oltre venti aree coinvolte in diverse regioni, dalla Toscana alla Sicilia, che ospiteranno gli appuntamenti di una programmazione dedicata ai temi del Mediterraneo e del Mito, ideata da Pentagono Produzioni e Circuito Danza Lazio, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma per Villa di Livia e l’Arco di Malborghetto, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Lazio, il Parco di Veio e il Comune di Roma - XV Municipio.
Le nuova edizione presenta interessanti novità di respiro internazionale, con ventitré appuntamenti e alcune prime nazionali, che saranno ospitati all’interno dell'Antiquarium dell’Arco di Costantino, nell’adiacente Parco Archeologico di Malborghetto e presso la Villa di Livia, dove si terranno reading dedicate alla drammaturgia contemporanea.
La rassegna inizia all’Antiquarium di Malborghetto con due prime nazionali, l’1 e il 2 Giugno con “FLORA SCENICA SPONTANEA/ORIGINI”, performance artistica che coniuga la pittura di Alessandro Giuliani, con danza e musica, in un’interessante e originale contaminazione tra le arti; il 7 e 8 Giugno è la volta di “DIMMI, TIRESIA”, uno spettacolo di teatro-danza, di e con Luisa Stagni; il 13 Giugno “U CICLOPU, GIUFA’ E FIRRANZANU” di e con Gaspare Balsamo, studioso e interprete  dell’antica arte del cunto; il 15 e 16 Giugno, “PENTESILEA VS ACHILLE”, il mito arcaico che vede Achille uccidere Pentesilea, è stato rivisitato dalla penna di Francesco Randazzo, in chiave contemporanea; il 20 Giugno, “ALLE ACQUE”, quattro pièces coreografiche a firma di Loredana Parrella,  che indagano il tema del corpo in relazione all’elemento acqua; il 22 e 23 Giugno altra prima nazionale con “PANNYCHIS”, diretto da Mariagiovanna Rosati Hansen, la rivisitazione ironica della Pizia che condizionò i destini dei Greci dai tempi di Edipo; il 26 Giugno, si conclude la programmazione dell’Antiquarium con la danza di  Charlotte Zerbey e Alessandro Certini per  “SENTIMENTO JOURNEY/THE TRIP”, uno spettacolo ironico che mette in gioco danza, voce e musica dal vivo.

La rassegna si sposta nell’adiacente Parco di Malborghetto, il 5 Luglio, con “MAREA”, canti e musiche del Salento, di e con Enza Pagliara; il 6 Luglio, il mito di “DAPHNE”, rivive con la regia e coreografia di Aurelio Gatti; l’11 Luglio è la volta di “PAN…CRAZIO: LA LIBERTA’ DI AVERE PAURA”, sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, con la regia di Simone Migliorini; il 13 Luglio, “L’ARTE DI SAPER INVECCHIARE”, interessante adattamento da Cicerone, scritto e diretto da Piero Nuti; il 19 Luglio, “CARMINA BURANA”, la famosa cantata scenica di testi poetici medievali; il 20 Luglio, altra prima nazionale, “ADELPHOE (I FRATELLI)”, la nuova comicità da Publio Terenzio Afro, per la regia di Silvio Giordani, con Pietro Longhi e Paolo Perinelli; il 26 Luglio, “ANIMA BAROCCA”, a cura della compagnia musicale Ecovanavoce, che propone performance tra musica antica, tradizione popolare e musica contemporanea originale; il 28 Luglio, “PAPPOSILEIDE”, cantata semiseria ispirata al fauno, signore della fertilità e dell’ebbrezza, con un ensamble partenopeo d'eccezione; ultimo spettacolo, il 29 Luglio, vede in scena “DEJAME QUE TE CUENTE: IDENTITAD”, una compagnia di Santo Domingo con uno spettacolo di teatro antropologico che coniuga la cultura taina e africana attraverso i loro miti balli, canti e sonorità.

OPRA PRIMA, la sezione di inediti a Villa di Livia, inaugura il 28 Giugno con “EIKONES” di Cecilia Bernabei, che mette in scena personaggi femminili che hanno segnato la storia e il mito. Il 30 Giugno, Anna Pavignano, storica sceneggiatrice di Massimo Troisi, si cimenta per la prima volta nella drammaturgia teatrale con “LA SVEDESE”, tratto dal suo ultimo romanzo.  A conclusione degli appuntamenti a Villa di Livia, il 4 Luglio, “STORIA NOTTURNA: LA VISIONE DEL SABBA”, di Alma Daddario, il processo alle streghe come specchio di crisi epocali alla ricerca di un capro espiatorio.

IL PROGRAMMA DI QUESTA SETTIMANA:

TEATRI DI PIETRA
ANTIQUARIUM ARCO DI MALBORGHETTO
danza/teatro/musica/poesia/paesaggio/visione/archeologia


7 - 8 giugno 2018  - Orario : 21.00
MDA Produzioni danza
DIMMI, TIRESIA
di e regia Luisa Stagni
coreografia Luca Piomponi
con Lucrezia Serafini, Luca Piomponi, Massimo Carrano e  Luisa Stagni
costumi Marina Sciarelli

Il vecchio Tiresia ci narra dei miti dai quali nasce il  suo bizzarro, tragico destino; di quando fu donna e di quando fu uomo, e  dell’incontro con gli dei e dell’eterna, ingiusta,  punizione: sette generazioni da viver sulla terra e la Veggenza a lui concessa dagli dei, è un grande peso, una insostenibile condizione umana, un conflitto reso eterno. Destino e punizione: vedere e sapere ciò che accadrà e non desiderarlo; Lui, il  cieco, non può evitare di “vedere” l’umano destino.
Quel sapere  sconforta e opprime il suo impotente  essere.
Il suo dire, le sue parole prendono corpo, come fiammelle danzanti, evocate dal suo narrare, esse  son coro, son donna e giovane uomo, son desiderio e son  il kronos destinato a fermarsi. Sono passato e futuro, son madre e figlio, son voce del refrattario veggente, alter ego ribelle.
Tiresia attraversa numerosi stati, passa da un piano di conoscenza a un altro.: la notte scende sui suoi occhi  perché folgorati da una visione insopportabile, in cui oltrepassa  il limite rigidamente fissato per l'essere umano ...  Le sue capacità profetiche non sono una compensazione per la perdita subita , ma il superamento di una conoscenza empirica a favore di un “modo altro” di sapere le cose e di comprendere la realtà, conoscere lo spazio-tempo.
Una grande suggestione  per una ricerca  sull’elaborazione cognitiva dello spazio. Infatti, in assenza della vista, i due sistemi percettivi, udito e tatto,  prendono in carico la conoscenza dello spazio, utilizzando strategie differenti, perchè  udito e tatto dipendono dalla successione sequenziale, mentre la visione ha il dominio della simultaneità . Ricerca possibile anche grazie al contributo di Luisa Stagni, drammaturga e interprete non vedente.

Costo: 12 euro intero  – 10 euro ridotto – 5 euro convenzionati / associazioni / studenti
Info & prenotazioni: teatridipietra@gmail.com/ whatsapp 333 709 7449
Sito di riferimento: www.teatridipietra.blogspot.it
Indirizzi:
ARCO di MALBORGHETTO : Via Malborghetto , 3 -  Roma - sulla Via Flaminia , altezza  Stazione Sacrofano
VILLA DI LIVIA - Lauretum: Via della Villa di Livia , Prima Porta - Roma
AREA ARCHEOLOGICA DI MALBORGHETTO : via Malborghetto , 3 -  Roma  - sulla Via Flaminia , altezza  Stazione Sacrofano
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"LETTERATURE"
Festival Internazionale di Roma
Edizione 2018
“IL DIRITTO / IL ROVESCIO
L’inesauribile corrente delle parole”


Il Festival LETTERATURE quest'anno si svolge in tutta la città grazie al coinvolgimento dell'intera rete delle Biblioteche civiche: un ricco programma dioltre quaranta incontri, presentazioni, dibattiti che avranno luogo già dall’inizio di maggio, dal lunedì al venerdì, in venticinque Biblioteche di Roma, a partire dall’inaugurazione - giovedì 3 maggio alle ore 19.00 alla Casa delle Letterature - della mostra del Festival con opere inedite e mai esposte della grande artista MARIA LAI.

In particolare, nella ricca programmazione della rete delle Biblioteche di Roma, Casa delle Letterature prevede dal 7 maggio al 25 giugno più di venti appuntamenti, a cura di Maria Ida Gaeta, tra cui si segnalano: il convegno in 4 giornate, dal 14 al 17 maggio, dal titolo Giornate critiche. Il Diritto e il Rovescio del discorso culturale con studiosi e critici di diverse discipline (vedi scheda in cartella stampa) e incontri con bravissime autrici straniere e vari e importanti autori e autrici italiane che si collegano idealmente alle serate alla Basilica di Massenzio.

Il programma nelle altre Biblioteche di Roma, a cura di Simona Cives, parte dal 3 maggio con incontri con gli autori dei dodici libri candidati al Premio Strega 2018 e alcuni appuntamenti incentrati sul tema dei diritti - a 70 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e dall’approvazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani (vedi scheda in cartella stampa) Le Biblioteche coinvolte sono: Rodari, Giovenale, Penazzato, Centrale ragazzi, Tortora, Rugantino, Casa del Parco, Quarticciolo, Bibliocaffè, Villino Corsini. Una serie di incontri sarà dedicata al tema delle Fake News,  in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio e con OSSIGENO per l’InformazioneOsservatorio promosso da FNSI e OdG sui cronisti minacciati e sulle notizie oscurate. Una breve rassegna che intende affrontare, grazie alla collaborazione tra l’Istituzione Biblioteche di Roma e i rappresentanti dei giornalisti, il tema della credibilità dell’informazione, tra il moltiplicarsi dei canali di diffusione e la straordinaria velocità di propagazione delle notizie stesse che rende sempre più difficile il lavoro di verifica. Le Biblioteche coinvolte sono: Villino Corsini, Quarticciolo, Valle Aurelia, Caffè Letterario e Rugantino.

LETTERATURE è realizzato con la collaborazione di Ambasciate e Istituti culturali italiani e stranieri: Ambasciata degli Stati Uniti d’America, American Academy Rome, Ambasciata di Francia, Accademia di Francia Villa Medici, Ambasciata di Norvegia, Istituto Cervantes di Roma, Goethe Institut Rome, Fondazione Treccani Cultura, Fondazione Bellonci, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Fondazione Teatro Palladium Università Roma3.
Si ringraziano il Teatro Eliseo, il Teatro di Roma e il Teatro Palladium

L'APPUNTAMENTO  di questa settimana nella  CASA DELLE LETTERATURE:
>>> Mercoledì 6  giugno ore 18.00
Incontro con GIUSEPPE DE RITA e ANTONIO GALDO autori di Prigionieri del presente, Einaudi editore

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Dal  7 giugno al 3 luglio, arrivano gli appuntamenti centrali del Festival con le serate alla Basilica di Massenzio, nel corso delle quali si alterneranno sul palco 32 autori stranieri e italiani accompagnati da musicisti. Secondo l’usuale formula del Festival, ognuno degli autori protagonisti leggerà un testo inedito scritto appositamente per Letterature e ispirato al tema scelto per questa edizione, il diritto e il rovescio, una riflessione sulla arbitrarietà e ambiguità delle parole, sui molteplici significati, a volte opposti, che l’uso che ne facciamo può determinare. Ascolteremo storie e pensieri di autrici e autori, i veri “maestri” delle parole, che si esprimeranno, ciascuno da solo e con la forma che sceglierà, in una sorta di dissonante accordo, sul tema dato. Per ribadire tutti insieme che la letteratura, con il suo lavoro incessante e spietato sulla lingua, è un bene prezioso che può insegnarci il profondo sentimento di essere contemporanei, che può farci trovare un sentimento di identità e insieme di comune verità storica, aiutandoci a capire la complessità del mondo.

Basilica di Massenzio 7 giugno – 3 luglio 2018

Questa settimana:
SERATA INAUGURALE
Giovedì 7 giugno
Pavidi e no
TARA WESTOVER
GIANRICO CAROFIGLIO
AURELIO PICCA

Musica: Andrea Feroci e Francesco Micozzi (pianoforte a quattro mani)
Aprirà la serata FABRIZIO GIFUNI con la lettura di un testo di AHMET ALTAN
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L’edizione 2018 di LETTERATURE Festival Internazionale di Roma (3 maggio - 3 luglio) è curata dall'Istituzione Biblioteche di Roma, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale di Roma, organizzata da Zètema Progetto Cultura, e realizzata con il contributo di Acea.
Il tema scelto per questa edizione è “Il diritto / Il rovescio. L’inesauribile corrente delle parole”, una riflessione sulla arbitrarietà e ambiguità delle parole, sui diversi significati, a volte opposti, che l’uso che ne facciamo può determinare.
Il Festival quest’anno si svolge in tutta la città con un ricco programma di incontri, presentazioni e dibattiti a partire dal 3 maggio nell'intera rete delle Biblioteche civiche.

Costo Vedi Sito
Indirizzi: vari 
Per informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00)
Sito di riferimento: www.festivaldelleletterature.it
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"Festival INVENTARIA 2018 - VIII edizione la festa del teatro off "
25 compagnie, 5 sezioni, 25 date in palio
7 prime nazionali, 7 prime romane 
4 teatri, 3 quartieri, 20 serate di spettacolo

TEATRO ARGOT STUDIO  -  CARROZZERIE n.o.t   - TEATRO TRASTEVERE |  TEATRO STUDIO UNO - Roma
dal  3 Maggio al 10  giugno  2018 - vari orari

Giunto alla sua ottava edizione, il Festival Inventaria  - La festa del teatro off, organizzato da artisti per artisti, si è affermato come l'evento di chiusura della stagione teatrale capitolina mantenendo il proprio focus sulla drammaturgia contemporanea e sulla pluralità dei linguaggi ospitati. Ventuno le proposte in concorso selezionate tra le oltre 400 candidature pervenute da tutta Italia e dall'estero per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile della scena teatrale off per linguaggi e generi, alle quali si aggiungono cinque proposte fuori concorso: due spettacoli ospiti il ritorno dello spettacolo vincitore dell'edizione 2017 e la presentazione dei due spettacoli tratti dai testi vincitori ex aequo del Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2016 (VII ed.). 

Otto edizioni all'insegna dell'indipendenza - il Festival, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, è interamente autofinanziato - e della sostenibilità: una formula accorta che ha consentito alla manifestazione di passare dalle sei compagnie della prima edizione alle venticinque di quella attuale e da una a cinque sezioni. Il trend espansivo è confermato anche dall'arricchimento del parco premi: sono 25 le date complessive messe a disposizione delle compagnie vincitrici dai teatri partner del Festival: Teatrino Zero e Teatro a l'Avogaria (Veneto), Il Sipario Strappato (Liguria), Camere d'aria (Emilia Romagna), Spazio Teatrale Allincontro (Toscana), Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno, Matutateatro e Sala RomaTeatri (Lazio), Nastro di Mobius e Teatro Primo (Calabria), Clan Off e Teatro dei Naviganti (Sicilia); a esse si aggiungono inoltre altri premi sotto forma di servizi gratuiti, offerti da Roma Fringe Festival, Dino Audino Editore e Scriptdoctor & Playdoctor.

Quest'anno Inventaria avrà luogo nei quattro principali teatri off di tre diversi quartieri della Capitale: Teatro Argot Studio e Teatro Trastevere (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense) e Studio Uno (Torpignattara) e si articolerà in quattro sezioni di concorso (Spettacoli, Monologhi/Performance, Corti teatrali e la nuova sezione Demo dedicata agli studi e ai progetti in itinere) e una fuori concorso.

"INVENTARIA", dal latino invenio, trovare; "INVENTARIA", come invenzione, novità; "INVENTARIA", come inventario, molteplicità; "INVENTARIA", come ventata d'aria, d'aria fresca.
 Nelle sue molteplici declinazioni, il teatro è ossigeno, sa sorprendere, respira da millenni

QUESTA SETTIMANA:
>>> mercoledì 6 giugno 21.00        
Teatro Argot Studio 
Il bambolo - Dov'è più facile guardare (DoveComeQuando)      
 fuori concorso - dal testo vincitore ex aequo del Premio DCQ 2016
 >>> giovedì 7 giugno 21.00        
Teatro Argot Studio 
55:20 (Effetto Joule)      
 sez. spettacoli
>>> venerdì 8 giugno 21.00        
Teatro Argot Studio 
Cresci bene. Cresci forte. (Ovatta Armata)       
sez. spettacoli
>>> sabato 9 giugno 21.00
Teatro Studio Uno 
SEZIONE DEMO  
PRIMA ROMANA   Narciso (RAT)      
Pastore (Teatro L'Avvelenata) 
PRIMA NAZIONALE  Povero Orfeo (Ancorateatro) 
PRIMA NAZIONALE  Pramkicker (Marino/McCreton)      
Quello che rimane (Rizzo/Calabrese) 
PRIMA NAZIONALE  Woyzeck Machine (exVoto)
>>> domenica 10 giugno 21.00             
Teatro Studio Uno 
SEZIONE CORTI TEATRALI       
Effetto Werther (Dietro La Maschera) 
PRIMA ROMANA   End to End (Spora performing Arts) 
PRIMA NAZIONALE  I buchi bianchi (Sconci)      
Rukelie (Macondo) 
PRIMA NAZIONALE  Sandra C (Collettivo Faus)                                           
>>>23.00  premiazioni         
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LE COMPAGNIE :
Ancorateatro  ||  Collettivo Faus   ||   Compagnia SMG    Compagnia Indipendente dei Giovani Umbri  ||  D'angelo/Lapadula/Martorana Dietro La Maschera   ||  DoveComeQuando   ||  Effetto Joule    exVoto   ||   Garbuggino/Ventriglia - Armunia  ||  Garofoli/Nexus   ||   Gradi/Scalzi    Macondo  ||  Marino/McCreton  ||  Ovatta Armata  ||   Quintoequilibrio  Produzioni Nostrane  ||  RAT  ||  Rizzo/Calabrese  ||  Sciara Progetti  ||  Sconci   Spora Performing Arts  ||  Teatro L'Avvelenata  ||  Vaccaro  ||  virgolatreperiodico 
CREDITS
un progetto di  DoveComeQuando direzione artistica:  Pietro Dattola (Spettacoli, Monologhi/Performance, Demo)    Flavia Germana de Lipsis (Corti teatrali, Demo) organizzazione:  Alessandro Marrone    Alfonso Germanò    Giuliana Ciucci    Pietro Dattola foto:   Novella Oliana ufficio stampa: Artinconnessione    
CON LA COLLABORAZIONE DI
Teatro Trastevere   ||   Teatro Argot Studio   ||   Teatro Studio Uno Roma Fringe Festival  ||  BCC Roma   ||  Dino Audino Editore Teatrino Zero  ||  Il Sipario Strappato   ||   Nastro di Mobius Teatro Clan Off   ||   Teatro dei Naviganti   ||   Teatro Primo   ||   Teatro a l'Avogaria  Spazio Teatrale Allincontro   ||   Camere d'aria   ||   Matutateatro Sala RomaTeatri    ||   Scriptdoctor & Playdoctor   ||   Tickit Spettacoli
MEDIAPARTNERSHIP
 Dramma.it  ||   Persinsala  ||    Saltinaria.it   ||  Recensito.net   Gufetto.press   ||   Parallel Vision

Costi:
Mini-abbonamento ... 22€ (anziché 30/36€) per tre serate a scelta
Intero ... 12€ (Trastevere, Carrozzerie n.o.t, Studio Uno)  ...10 €(Argot Studio)
Ridotto  ... 9 €(Trastevere, Carrozzerie n.o.t, Studio Uno) ... 8 €(Argot Studio)
 riservato a: partecipanti di una qualsiasi edizione di   - Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio  -Festival  Inventaria - Scene da una fotografia         previa prenotazione tramite email
Tessere dei teatri   ... 5 €(Teatro Argot Studio)     ... 3€(Carrozzerie n.o.t)     ... 2  €(Teatro Trastevere)     ... gratuita (Teatro Studio Uno)
Indirizzi:
Teatro Argot Studio via Natale del Grande, 27  (Trastevere)  - Teatro Trastevere  via Jacopa de' Settesoli, 3 (Trastevere) - Carrozzerie n.o.t   via Panfilo Castaldi, 28/a  (Ostiense) - Teatro Studio Uno  via Carlo della Rocca, 6 (Casilino) 
Sito di riferimento: www.dovecomequando.net
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ARTE
APRONO I BATTENTI...

Il gioco del Tempo
di Etty Bruni
a cura di Tiziano M. Todi

GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 6 giugno,  oraio dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su appuntamento.

Inaugura mercoledì 06 Giugno alle ore 18.00

La mostra a cura di Tiziano M. Todi porta il visitatore attraverso paesaggi a noi sconosciuti e lontani in cui il mondo reale e quello onirico danno vita ad un’unica realtà dove fantasia e rigore si uniscono. Il racconto è attraverso la poetica degli ultimi anni di Etty Bruni, che rende un’armonia concreta in una visione dove le emozioni prendono forma attraverso il colore e la luce sulla tela.

Scrive di lei Rosa Orsini

Etty Bruni ci invita ad entrare nel suo mondo creativo fatto di luce e colore. La sua pittura ha uno stile unico e riconoscibile, un linguaggio visivo che caratterizza una considerevole produzione artistica e che si traduce nella realizzazione di scenari immaginari impressi sulla tela come visioni rivelatrici di altri mondi, dove l'orizzonte confonde i contorni in un magma di accostamenti cromatici dalle tonalità accese.

Rapita e assorta in quell'energia vorticosa e generatrice che anima le personalità sensibili all'arte, nel corso della sua carriera Etty attua un continuo processo di sottrazione del segno figurato. Col tempo supera la forma, la annulla, affidando esclusivamente al colore la capacità espressiva della sua vitalità artistica. Attraverso una struttura compositiva che si compie strada facendo, gesto dopo gesto, con intere campiture di colore, l'artista approda ad una ricerca pittorica che tocca le corde emotive dello spettatore conducendolo verso i sentieri sconosciuti sondati dalla sua fervida fantasia.

Assistiamo ad una molteplicità di paesaggi realizzati con foga dionisiaca. Un processo quasi meccanico, estemporaneo, prodotto dal bisogno incessante di esprimere e fissare su tela le pulsioni del suo animo solare. Impulso che si traduce in un automatismo gestuale nel momento in cui l'artista acquista la tecnica e ne diviene maestra.

Oggi Etty appare più matura, consapevole di quale effetto espressivo il colore sia in grado di veicolare. Indagando infinite possibilità coloristiche lungo piani di contrasto modulati su variabili tonali, raggiunge l'armonia estetica di un'architettura pittorica fatta di luce e colore, che oltrepassa lo schema visivo imposto dalle misure della tela.
Etty preferisce variare le dimensioni dei suoi quadri, passando dai piccoli formati quadrati a quelli più grandi fino ad approdare ai tondi di 1 metro. Ma nonostante le molteplici variabili notiamo che quel paesaggio pittorico tende sempre all'infinito, oltrepassa lo schema visivo, invitandoci ad inseguire la luce e a ricercare la sua origine, a perderci nelle vene cromatiche del segno espresso dalle pennellate come se ci trovassimo di fronte ad una struttura tridimensionale.

Etty quindi affida alla terza dimensione la profondità suggerita dalla sua architettura pittorica, che penetra l'impianto compositivo, quello spazio immaginario che traduce un possibile stato emotivo proprio dell'artista, e che si manifesta in un luogo che appartiene ad altri mondi, ad altri universi, vicini a noi per affinità sensoriali.

La pittura di Etty va oltre lo spazio, oltrepassa i confini del tangibile, oltre la natura stessa delle cose, la trasmuta e la traduce proiettando lo spettatore in un viaggio senza tempo, dove il passato, il presente, il futuro sono retaggio di una dimensione dimenticata, che non le appartiene e non ci appartiene più

Costo
 Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,  103 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriavittoria.com
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APPENA INAUGURATE...
“7”
di AMIN GULGEE
Ideazione e cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, co-curato da Carlotta Scarpa

Amin Gulgee, uno dei più importanti
artisti pakistani alla Galleria d’Arte Moderna

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  31 maggio al 23 settembre  2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

Per la prima volta a Roma l’installazione “7” di Amin Gulgee, artista che ha fatto della laicità e della poesia una forma d’arte

Nuovo concept espositivo del progetto “From La Biennale di Venezia & OPEN to Rome. International Perspectives” promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideato e curato da Paolo De Grandis e Claudio Crescentini, co-curato da Carlotta Scarpa. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Il progetto generale, attivato dal 2016, è dedicato alla presentazione negli spazi espositivi capitolini di alcune installazioni internazionali provenienti dall’Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e da OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, collegato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ricomposte e rimodellate site-specific appositamente per la capitale. Lo scopo è quello di fare convergere insieme le “prospettive” d’arte di due città che lavorano per far viaggiare le esperienze dell’arte internazionale sul territorio nazionale. Dalla città lagunare, appunto, alla capitale.

In occasione di questo nuovo appuntamento, realizzato in collaborazione con PDG Arte Communications e l’Ambasciata della Repubblica del Pakistan in Italia, è presentata l’installazione, dal titolo “7”, dell’artista pakistano Amin Gulgee, che ha fatto della laicità e della poesia una forma d’arte.

L’artista parte da una frase in arabo, trascritta nella scrittura nakshi, intraducibile ma dal significato universale, dato che il riferimento è alla pace fra i popoli e all’amore umano. Gulgee divide la frase in sette parti, quelle del titolo, mediante delle leggerissime installazioni in bronzo, posate nel chiostro/giardino della GAM di via Crispi. La frase risulterà quindi scomposta e ripetuta più volte nell'installazione, come in una meditazione spirituale, senza essere però leggibile e diventando quindi segno universale.

Al di sotto della frase/segno sarà creato un tappeto di lettere di carbone e rame, non calpestabile, che ripete, sempre scomposta, la stessa frase, creando quindi una struttura metafisica di confronto fra verticali delle opere e orizzontale del tappeto, come metafora dell’alto e del basso, del cielo e della terra. Il giorno dell’inaugurazione in questo “spazio artistico” prenderà forma la performance ideata dallo stesso artista e il reading di poeti invitati dall’artista stesso a leggere loro poesie e scritti ispirati dal tema dell’opera.

poeti - Lucianna Argentino, Italo Benedetti, Stella Cacciamani, Antonella Maria Carfora, Patrizia Chianese, Laura Colombo, Rossana Coratella, Francesco Del Ferro, Stefania Di Lino, Andrea Felice, Camelia Mirescu, Daniela Monosi, Angelo Palombini e Maria Grazia Savino –  e il pubblico presente saranno invitati a scriveresempre partendo dalla frase in nakshi, dichiarazioni di pace e d'amore come segno potenziale di libertà degli spiriti uniti da uno stesso pensiero che diventa azione. Arte per tutti, quindi, e non solo privilegio di spiriti eletti.
Le frasi ideate saranno inserite in appositi contenitori e portate a Karachi, dove verranno lette dall’artista durante una grande performance pubblica: un collegamento ideale fra Europa e Asia, Roma e Karachi, città unite dal lavoro concettuale di Amin e dalle parole dei partecipanti dedicate all’amore e alla pace.

Promossa da Assessorato alla Crescita culturale di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con PDG Arte Communications e Ambasciata della Repubblica del Pakistan in Italia
Zètema Progetto Cultura
SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane


Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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PROSEGUONO...

GALLERIA PARIONE9
"STELLA TASCA_ On the wild side"
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi            

GALLERIA PARIONE9
dal 30 maggio al  30 giugno 2018,  martedì - sabato  14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00

INAUGURA IL 30 MAGGIO 2018, ORE 19.00  ALLA PARIONE9 GALLERY DI ROMA ON THE WILD SIDE MOSTRA PERSONALE DI STELLA TASCA A CURA DI MARTA BANDINI E ELETTRA BOTTAZZI.

On the wild side, mostra personale di Stella Tasca, celebra la bellezza e la magnificenza del regno animale e vegetale. Il lavoro dell’artista e il titolo della mostra prendono ispirazione dal lungometraggio di Giacomo Giorgi On the wild side (2016) che analizza il tema della caccia all’interno della nostra società. L'obiettivo finale del documentario è quello di educare sulla realtà di questa attività ed agire da catalizzatore sulle persone che si approcciano alla sua visione.
Allo stesso modo, Stella Tasca porta lo spettatore a riflettere e a rispettare la parte selvaggia del nostro pianeta, accettandone tanto la sua perfezione quanto la sua crudeltà. È così percepibile nell’installazione delle opere esposte l’incastro armonico tra elementi opposti, come l’acqua e la terra, rappresentati rispettivamente dalla balena e dalla tigre.
Se la sua ricerca poetica è fortemente influenzata dall’immaginario hardcore punk, legato alla corrente Straight Edge, la sua ricerca artistica e la sua applicazione è riconducibile a quella della Pop art. Costantemente in relazione al contesto politico, sociale e storico attuale, l’artista ragiona sul concetto di rispetto equo fatto di amore, passione e giustizia.
I media impiegati nel ciclo esposto come il legno, carta, stoffe, spray, stencil che compongono assemblage e serigrafie, insieme al peculiare uso della lampadina, della goccia d’acqua e della parola scritta rispecchiano la volontà di Stella Tasca di rappresentare le contraddizioni della nostra cultura che spesso ci rende ciechi e disorientati.

Costo:  Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com 
Sito di riferimento www.parione9.com
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«ANDREA PAZIENZA, TRENT’ANNI SENZA»
ANDREA PAZIENZA IN MOSTRA

MATTATOIO - Roma
dal 25 maggio al 15 luglio 2018, Orario: 12.30 - 19.30 (chiuso i lunedì).

La mostra verrà inaugurata il 25 maggio in occasione dell'apertura della quarta edizione di ARF! «Festival di storie, segni e disegni» che si terrà dal 25 al 27 maggio sempre negli spazi del MATTATOIO

“Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita e anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria, la disperazione di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente chiameremo quella del '77 bolognese” - Pier Vittorio Tondelli.

“Era il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile” - Roberto Benigni.

Nell’anno che segna il trentennale della sua tragica scomparsa, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno del 1988 all’età di soli 32 anni, ARF! Festival e Napoli Comicon presentano «Andrea Pazienza, trent’anni senza», una intensa esposizione di opere originali che celebra il più eclettico e geniale autore italiano di tutti i tempi e che, finalmente, riunisce in un unico luogo le sue eredità artistiche, grazie alla preziosa collaborazione di tutti i suoi familiari.

Dopo Hugo Pratt nel 2016 e Milo Manara nel 2017, gli spazi espositivi del MATTATOIO di Roma ospiteranno dal 25 maggio al 15 luglio 2018 in esclusiva nazionale questa grande mostra di carattere antologico, che si propone di raccontare soprattutto l’Andrea Pazienza fumettista - con una particolare attenzione ad un’intera nuova generazione di lettori che forse l’ha conosciuto poco - attraverso una ricca selezione della sua opera: da Aficionados e Le straordinarie avventure di Penthotal dei primissimi anni ’80 al suo personaggio più celebre, Zanardi (con le tavole di Giallo scolasticoVerde matematico,PaccoLa prima delle treNotte di CarnevaleCuore di mammaCenerentola 1987, Lupi e alcune delle straordinarie pagine di La vecchiezza è una Romae di Zanardi medievale), passando per Tormenta e le caricature disneyane di Perché Pippo sembra uno sballato e La leggenda di Italiano Liberatore, lo spassoso Pertini, le meravigliose tavole a colori di Campofame, o ancora Francesco Stella, le SturielletUna estate, la pura poesia dell’incompiuta Storia di Astarte o di Il perché della anatre, fino a quello che probabilmente è il più importante, esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX Secolo, quel Gli ultimi giorni di Pompeo che lo ha consacrato nell’empireo della letteratura disegnata.
A integrazione della narrazione a fumetti, non mancheranno brevi escursioni nel “Paz” vignettista e illustratore, con alcune delle sue opere più iconiche, così come qualche rarità (prove di layout, scritti, sketch e bozzetti) ritrovate tra le cartelle del suo immenso archivio artistico.

Il catalogo della mostra sarà pubblicato da Coconino Press - Fandango Libri.

«Andrea Pazienza, trent’anni senza» è prodotta da ARF! Festival e Napoli Comicon, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita CulturaleAzienda Speciale Palaexpo, con il supporto di CLES S.r.l. e con le partnership di ATACArredopalletPressUp e DIY - Do It Youself.

Costo: Biglietti - Intero € 12 - Ridotto € 10
Indirizzo: piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Info: 060608 - info@arfestival.it
Sito di riferimento: www.arfestival.it 
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ROMA ATTRAVERSO L’ARTE DEL ‘900 NELLA MOSTRA
“ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto”
a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta

Una rilettura ideale della cultura artistica di Roma
in circa 180 opere lungo il Novecento fra Modernità e Tradizione

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  29 marzo al 28 ottobre  2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30


Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi.
Una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e  linguaggi diversi.
Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima e/o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell'anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.
La mostra si muove quindi su di un tracciato storicizzato, con il preciso obiettivo di immergere le opere d'arte selezionate nel contesto geo-artistico, temporale e sociale in cui sono state create. Con in primo piano la città, quindi, la sua storia e i suoi luoghi, nelle dissimili ramificazioni territoriali, dal centro alla periferia e viceversa. Ma anche i suoi stili artistici, nei diversi periodi che si sono andati affiancando oppure sovrapponendo e sostituendo, in un avanzamento artistico e intellettuale che ha fatto di Roma il perno della cultura nazionale e internazionale del Novecento, molte volte anticipando temi e stili rispetto ad altri capoluoghi italiani così come per altre capitali europee.

In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo (Duilio Cambellotti, Onorato Carlandi, Nino Costa, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti, Auguste Rodin, Adolf Wildt, Ettore Ximenes, ecc.). Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci (Felice Carena, Nicola D’Antino, Arturo Dazzi, Arturo Noci ecc.), così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta (Benedetta Cappa Marinetti, Tullio Crali, Sante Monachesi, Enrico Prampolini, Tato, ecc.).
Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo (Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Franco Gentilini, Arturo Martini, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Mario Sironi, ecc.).
Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).

Anche l’'allestimento della mostra, che coinvolge tutto il museo, è stato pensato tenendo presente il nesso tra i diversi ambienti artistici, tra luoghi temporali e iconografici contigui, al fine di rappresentare la vivace e intensa vita artistica della Capitale. A tal fine anche i tradizionali apparati didattici sono affiancati, in ciascuna sezione, da strumenti multimediali realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Istituto Luce. Attraverso l’individuazione di tre concetti chiave – Architettura e urbanistica / Società/ Arte – sarà consentito visualizzare insieme immagini e brevi testi scientifici utili a dimostrare le stringenti relazioni fra, appunto, la città, il suo sviluppo e le arti.

In occasione della mostra saranno anche organizzate (maggio-ottobre 2018) una serie di iniziative culturali – incontri, letture, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema – atte a rafforzare la forza dirompente dell’arte e del pensiero culturale a Roma nei suoi “primi” sette decenni della sua evoluzione.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

Immagine a corredo: Tullio Crali - Vita Orizzonatale, 1938 - Olio su Compensato


Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"TURNER. Opere della Tate"
A cura di David Blayney Brown

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma


 dal 22 marzo al 26 agosto 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

In collaborazione con la Tate di Londra



TURNER.Opere della Tate, una grande esposizione monografica dedicata a uno dei massimi esponenti della pittura inglese: Joseph Mallord William Turner. La mostra, curata da David Blayney Brown, Manton Curator of British Art 1790–1850, segna l’inizio di un’importante collaborazione tra la Tate di Londra e Chiostro del Bramante e sarà un’occasione unica per ammirare alcuni tra i lavori più importanti dell’intero percorso artistico del celebre pittore inglese, assente da oltre 50 anni dalle programmazioni dei musei romani e da 12 anni dai musei italiani. Una collezione unica composta da 92 opere, tra acquerelli, disegni, album, oltre a una selezione di olii, per la prima volta esposte insieme in Italia. Le opere sono state selezionate dal vastissimo lascito che comprende circa 30.000 lavori cartacei, 300 olii e 280 album da disegno, conosciuto come “Turner Bequest”, donato alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte dell’artista nel 1851 e conservato per la maggior parte presso la Tate. Il lascito comprende l’intero corpus di opere custodite presso lo studio personale dell’artista e realizzate nel corso degli anni per il “proprio diletto” secondo la bella espressione del critico John Ruskin.
Un piacere estetico e visivo in cui i ricordi di viaggi, le emozioni e i frammenti di paesaggi visti durante i suoi lunghi soggiorni all’estero, sono il mezzo per raccontare l’evoluzione del linguaggio stilistico di Turner e la sua incessante ricerca poetica, volta a sperimentare le potenzialità espressive della luce e del colore. La mostra ci permette quindi di esaminare l’intera produzione artistica di Turner e rivela come, da disegnatore di soggetti topografici e architettonici, abbia sviluppato man mano uno stile estremamente personale, includendo nelle sue opere una straordinaria gamma di nuovi elementi iconografici e stilistici basandosi su una raffinata predilezione per la luce, il colore e gli effetti atmosferici. La mostra al Chiostro del Bramante - suddivisa in sei sezioni tematiche - pone l’accento sull’importanza che gli acquerelli ebbero per la definizione dello stile di Turner, dimostrando come le sue ricerche espressive abbiano di fatto precorso l’arte degli impressionisti. Il carattere intimo e personale delle opere esposte in mostra sarà anche l’occasione per indagare l’uomo oltre che l’artista e per comprendere i radicali sviluppi dello stile di Turner che, di fatto, anticiparono le tendenze stilistiche della fine del XIX secolo. Dalla sua predilezione per le città marinare al suo interesse per la riproduzione di paesaggi atmosferici inglesi o alpini, fino allo studio dettagliato degli interni domestici o dei rilievi architettonici. Memore dei suoi numerosi viaggi, molti dei quali in Italia, e animato da un forte spirito innovativo, l’artista si dedicò incessantemente a sperimentare, soprattutto negli acquerelli, una libertà compositiva e stilistica e un uso dei colori innovativo e sorprendente, che portarono i suoi contemporanei a pensare che Turner “fosse solito di dipingere con gli occhi, con il naso oltre che con le mani”.

Completa il progetto un’installazione immersiva ideata da Fabien Iliou, videoartista francese, che ispirandosi al lavoro di Turner ha creato un video mapping a 360° attraverso cui il visitatore viene trasportato all’interno del mondo dell’artista e nelle atmosfere dell’Inghilterra di quegli anni. L’innovazione tecnologica per raccontare l’opera di Turner, che ha sempre sperimentato con luce e colore, tanto da anticipare ed essere punto di riferimento per la storia dell’arte contemporanea; un video in movimento, con una musica originale creata dal sound designer e produttore musicale Paky Di Maio. La mostra del Chiostro del Bramante è un viaggio di approfondimento storico-artistico sull’influenza di Turner e, grazie a questo progetto, diviene un’esperienza dei sensi.

Un percorso dedicato specificatamente al pubblico, che, come in occasione delle mostre precedenti, sottolinea la vocazione sperimentale e l’attenzione del Chiostro del Bramante per il coinvolgimento del visitatore.

Catalogo: Skira Editore

Costo: Biglietto intero  13 € (audio guida inclusa) - biglietto ridotto  11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
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"LIU BOLIN. THE INVISIBLE MAN"
  
COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 2 marzo al  1 luglio 2018,  dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30



La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l’artista cinese definito “l’uomo invisibile” per le sue straordinarie perfomances nell’arte del camouflage.




Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l’esposizione di oltre 70 opere.


È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.


Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.


Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.



Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.

La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.

Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata daRaffaele Gavarro.
Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.

L'evento è consigliato da Sky Arte HD.



Immagine: Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona

Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it -  www.ilvittoriano.com
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"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
 a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro

L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano

MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti  i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.

I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano e presso Palazzo MassimoMuseo Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei VaticaniPergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di Baviera).



Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche Columna mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del 2018.



TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.

Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,  la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei Beni culturali, con l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.

Catalogo: De Luca Editori d’Arte

Costo: Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 15 € intero; 13 €  ridotto - per i residenti a Roma: 13 € intero;  11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it 
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