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lunedì 11 febbraio 2019

KIROSEGNALIAMO dal 12 Febbraio a 18 Febbraio 2019

K-news  



Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di  Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.


Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi  selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.


Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e  #kirosocialnews  e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...

Dunque ecco per sognare con voi...



TEATRO

DEBUTTANO...


Compagnie Prisma
presenta
"IO, CARAVAGGIO"
scritto e diretto da Cesare Capitani
ispirato al romanzo "La Course à l'abîme" Ediz. Grasset, di Dominique Fernandez
con CESARE CAPITANI e LAETITIA FAVART
Luci Dorothée Lebrun. Foto Franco Rabino. Direzione d'attore Nita Klein

SPETTACOLO SOSTENUTO DALL'ISTITUTO CULTURALE ITALIANO DI PARIGI

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 12 al 17 febbraio 2019 ,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 17.00

Amò uomini e donne. Frequentò prostitute, malfattori e vagabondi.

All'OFF/OFF Theatre rivive il mito del pittore e dell'uomo Michelangelo Merisi, raccontato nel poetico Io, Caravaggio, spettacolo scritto e diretto da Cesare Capitani, in scena con Laetitia Favart.
Il testo ispirato al romanzo "La Course à l'abîme" Ediz. Grasset, di Dominique Fernandez, è una produzione presentata da Compagnie Prisma, le cui luci sono a cura di Dorothée Lebrun e la direzione d'attore di Nita Klein. Fotografia di scena di Franco Rabino e musiche di Claudio Monteverdi, Giulio Caccini, Michelangelo Grancini, Carlo Gesualdo insieme a composizioni originali della Favart, protagonista in scena insieme a Capitani, con cui sono eseguiti brani "a cappella". Lo spettacolo è sostenuto dall'Istituto Culturale Italiano di Parigi e il testo è pubblicato in francese e in italiano da Triartis.

E' il 18 luglio del 1610 e Michelangelo Merisi detto Caravaggio, trova la morte a Porto Ercole in circostanze ancora non definite. Quattrocento anni dopo, il 18 luglio del 2010, prende vita lo spettacolo Moi, Caravage al Festival di Avignone.
Dopo una serie di anteprime presso gli Istituti Culturali Italiani di Parigi, tra Rabat e Marsiglia, lo spettacolo Moi, Caravage debutta ad Avignone nel 2010, dove verrà riconfermato l'anno successivo, per poi tornare in scena sui palcoscenici parigini, dal Théâtre Lucernaire al Théâtre de la Gaïté, fino al Théâtre des Mathurins, per poi migrare in tournée tra Svizzera, Italia e ancora in Francia, collezionando circa 500 repliche dalla sua nascita, andando in scena ogni volta con una veste differente. Quello che arriva all'OFF/OFF Theatre il prossimo 12 febbraio, ha debuttato al Festival AstiTeatro nel 2017 e festeggerà proprio la sua cinquecentesima replica.

LO SPETTACOLO: Mai come in Caravaggio, arte e vita si mescolano senza mai dissolversi. La violenza dei suoi dipinti si ritrova nella sua esistenza, e viceversa. La foga con cui l'artista prepara e compie i suoi capolavori che il pubblico vedrà ricrearsi in scena, quasi per magia, sono la stessa frenesia e veemenza con la quale Caravaggio corre verso la sua autodistruzione. E' una rievocazione palpitante e coinvolgente quella che Capitani mette in scena, in cui Caravaggio rivive l'infanzia nel piccolo borgo lombardo e il primo approccio alla pittura, oltre che i primi problemi con la giustizia. Fino al suo arrivo a Roma. Nella città eterna, il giovane Michelangelo sconvolge il panorama artistico con i suoi dipinti pregni di forza ed erotismo, che sviscerano i soggetti e mostrano la realtà delle cose. Una pittura che lo porterà alla gloria e ben presto alla proclamazione di pittore ufficiale della Chiesa. E nonostante la sua gloria, il suo stile di vita è inaccettabile per l'incombente Inquisizione, che non può tollerare il suo amore per le donne e per gli uomini, unita alle sue lascive frequentazioni di prostitute, malfattori e vagabondi che poi riporta nei suoi dipinti in cui li ritrae con le sembianze di santi e madonne. A tutto questo si unisce un carattere violento, irascibile e sempre pronto a tirare di spada o peggio, a mostrar le mani. Sono proprio quelle stesse mani pregne di grazia a partecipare a numerose risse in cui è coinvolto, fino al punto di uccidere un uomo. Condannato a morte, il pittore è costretto a lasciare Roma ed errare tra Napoli, Malta e Sicilia. Morirà tragicamente su una desolata spiaggia di Porto Ercole.

« Scrivendo "La Corsa all’abisso" - romanzo che tenta di far rinascere la figura di Caravaggio – non immaginavo di vedere un giorno risorgere veramente davanti ai miei occhi il pittore, proprio come me l’ero immaginato, ardente di desiderio, violento, indomito, votato al sacrificio e alla morte. Invece è successo : Cesare Capitani vince la sfida d’incarnare in scena quest’uomo divorato dalle passioni. Diventa davvero Caravaggio. S’appropria del destino del celebre pittore per condurlo al disastro finale ». Dominique Fernandez, dell’Académie Française

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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Avviso ai Soci
Associazione Culturale Teatro Trastevere
in collaborazione con
produzione  RIMACHERIDE
presenta
"CIÒ CHE RESTA...Serata di Disonore"
di e con Alessandra Frabetti
regia Alessandra Frabetti
e con la partecipazione di Andrea Ramosi
pianoforte Luigi Caselli

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 12 al 14  febbraio 2019,  da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 17:30.
Lo spettacolo è una sorta di serata d’onore, declinata tra l’ironico e lo struggente, costituita da frammenti di repertorio degli ultimi dieci anni dell’ attrice  Alessandra Frabetti prevalentemente attrice comica, con novità interpretative assolutamente divertenti: proprio “ciò che resta” della vita personale e professionale di una donna, madre, attrice. Il fil rouge che crea infatti il tessuto connettivo della serata, più di disonore che d’onore, è costituito prevalentemente dall’esplorazione drammaturgica delle “relazioni pericolose”, sbagliate e infelici fra donna e uomo, fra lavoratore e capo, fra amico e amico/nemico, in cui domina sempre l’asimmetria, la dissonanza, la disarmonia...insomma si preannuncia una prova d’attrice “atroce”, con l’aiuto in scena dell’attore Andrea Ramosi e con musica dal vivo eseguita alla tastiera da Luigi Caselli. .

Costo:  Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"L’ALBERO"
Uno spettacolo che cresce leggendo i giornali
dedicato a Inger Landsted
regia Eugenio Barba
attori Luis Alonso, Parvathy Baul, Iwayan Bawa, Kai Bredholt, Roberta Carreri, Elena Floris, Donald Kitt, Carolina Pizarro, Fausto Pro, Iben Nagel Rasmussen , Julia Varley
Scenografia e luci Luca Ruzza  OpenLab Company
disegno e realizzazione dell'albero Giovanna Amoroso e Istvan Zimmermann, Plastikart
costumi e oggetti Odin Teatret,
direzione musicale Elena Floris,
marionette Niels Kristian Brinth, Fabio Butera, Samir Muhamad, I Gusti Made Lod
teste delle bambole Signe Herlevsen,
 drammaturgo Thomas Bredsdorff  consulente letterario Nando Taviani, testo Odin Teatret
assistenti alla regia Elena Floris, Julia Varley

dal 13 al 24 febbraio 2019, ore 21.00_ domenica ore 18.00
 
L'albero della Storia cresce forte e morto. Intorno ad esso, bambini soldato e monaci in preghiera danzano insieme a signori della guerra, a una madre rabbiosa, e alla figlia di un poeta che, da bambina, sognava di volare via con il padre. Due narratori presentano e commentano scene e personaggi. Nel deserto siriano due monaci yazidi piantano un albero di pere per richiamare gli uccelli che sono scomparsi. In Nigeria una madre riposa sotto l'ombra dell'albero della dimenticanza tenendo in braccio la testa di sua figlia nascosta in una zucca. Un signore della guerra europeo spiega la necessità di pulizia etnica a un signore della guerra africano che compie un sacrificio umano per rendere invulnerabile il suo esercito di bambini soldato prima di condurli in battaglia. Una bambina gioca con le sue bambole intorno all'albero piantato dal padre quando è nata. Si chiede come gli uccelli vedano la terra dal cielo. Alla fine l'albero della Storia si piega sotto il peso della frutta e offre una casa agli uccelli che volano sopra le teste degli spettatori.  Ma che tipo di uccelli sono?

Costo: vedi sito
Informazioni: 06 5881021 – 06 5898031
Indirizzo: via Giacinto Carini, 78 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrovascello.it
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Avviso ai Soci
Associazione Culturale Teatro Trastevere
in collaborazione con
La Compagnia della luna
presenta
"I NERVI DI ANTIGONE"
Non proprio una tragedia
di Paola Ponti
con
CONSTANCE PONTI
regia: Norma Martelli
musica: Nicola Piovani
scena: Alfonso Giancotti
costume: Béatrice Lemaitre 
luci: Yann Kersale  
“Si può dire che il monologo diventa al fine una commedia dolente
o un dramma divertente.”

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 15 al 17 febbraio 2019,  da giovedì a sabato ore 21:00, domenica ore 17:30.

Un’attrice un tantino squinternata entra in scena e inizia a raccontare la dolorosa storia di Antigone e della sua famiglia, ma il buio della sala fa riaffiorare in lei paure mai allontanate, presenze vere o presunte le riportano alla mente ricordi sbiaditi,  rancori mai sopiti. Il dramma e la febbre dell’Antigone di ieri  si mischiano alle paure della protagonista di oggi.

Come si fa a smettere di avere paura? si chiede la nostra titubante attrice e, ripercorrendo i parallelismi continui tra la propria vita e quella di Antigone, fra incertezze e buffe considerazioni, lazzi comici e drammatici allo stesso tempo,  riuscirà  con stupore, a raccontare la storia della sfortunata fanciulla. Le due Antigoni, attrice e personaggio, si mescolano così per riflettere con ironia sull’emotività umana.

Costo:  Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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PROSEGUONO...

Glauco Mauri e Roberto Sturno
in
"I FRATELLI KARAMAZOV"
di Fëdor Dostoevskij
con (in ordine di entrata)
Paolo Lorimer, Pavel Zelinskiy, Glauco Mauri, Roberto Sturno,  Laurence Mazzoni, Luca Terracciano, Giulia Galiani, Alice Giroldini
scene Francesco Ghisu
costumi Chiara Aversano
musiche Giovanni Zappalorto
luci Alberto Biondi
Regia Matteo Tarasco
Produzione Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno – Fondazione Teatro della Toscana

TEATRO ELISEO - Roma
dal  5 al 17 febbraio  2019 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_ primo sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00

Dostoevskij non giudica mai: racconta la vita anche nei suoi aspetti più negativi con sempre una grande pietà per quell’essere meraviglioso e a volte orrendo che è l’essere umano

La Compagnia Glauco Mauri-Roberto Sturno in collaborazione con il Teatro della Toscana-Teatro Nazionale mette in scena I Fratelli Karamazov, l’ultimo grandioso romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij. Di questo allestimento, versione teatrale di Glauco Mauri e Matteo Tarasco, frutto di un grande lavoro di smontaggio e rimontaggio dei capitoli fondamentali del romanzo, la regia è di Matteo Tarasco.
Glauco Mauri, che da giovanissimo (22 anni) ottenne un grande successo personale nel ruolo del fratellastro-servo Smerdjakov diretto da Andrè Barsacq, accanto a Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio, Enrico Maria Salerno, è oggi il dissoluto e senza scrupoli Fëdor Pavlovič Karamazov. Roberto Sturno dà voce e corpo a Ivàn Karamazov, il più intellettuale e tormentato dei fratelli. Accanto a loro: Paolo Lorimer, Laurence Mazzoni, Pavel Zelinskiy, Luca Terracciano, Giulia Galiani, Alice Giroldini.
Le scene sono di Francesco Ghisu, i costumi di Chiara Aversano, le musiche di Giovanni Zappalorto, le luci di Alberto Biondi.

Dostoevskij per i suoi romanzi traeva spunto dalle cronache e dai casi giudiziari del suo tempo, ma anche dalle traumatiche esperienze personali, la morte violenta del padre, la propria condanna a morte, poi commutata ai lavori forzati in Siberia, il suo stesso tormento religioso: “Il tema principale de I Fratelli Karamazov è lo stesso di cui ho sofferto consciamente o inconsciamente per tutta la vita: l’esistenza di Dio”.
La storia de I Fratelli Karamazov ruota attorno ai complessi rapporti della famiglia Karamazov, sotto l’apparenza da canovaccio di un romanzo giallo cela il dramma spirituale che scaturisce dal conflitto tra la fede e un mondo senza Dio.
L’ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij – scrive Matteo Tarasco nelle sue note – ha la grandezza e la forza di un inferno dantesco, è una comédie humaine alla russa, dove bestie umane si agitano sulla scena del mondo, dove il denaro, il fango e il sangue scorrono insieme. Una storia assoluta, spietata, estrema, senza margini di riscatto”.
Le vicende della famiglia Karamazov, i loro feroci conflitti nel cui contesto matura l’assassinio di Fëdor, il capofamiglia, e il conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato del parricidio, appassionarono i lettori del “Messaggero Russo”, il giornale dove, da gennaio 1879 alla fine del 1880 (pochi mesi prima della morte dello scrittore), il romanzo fu pubblicato a puntate. L’ansiosa attesa dei numerosi lettori dell’uscita sulla rivista dei nuovi capitoli del romanzo, per conoscere lo sviluppo dei complotti, intrighi e amori libertini che ruotano attorno alla famiglia Karamazov, si può paragonare all’attesa e al successo delle serie televisive più amate dei nostri giorni.
Ultimo lavoro di Dostoevskij I Fratelli Karamazov è senza dubbio il romanzo più complesso della narrativa dostoevskiana, uno straordinario viaggio nei massimi problemi etici. Il capitolo Il racconto delGrande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale.
Fortunate in tutto il mondo le trasposizioni teatrali, cinematografiche e televisive. In Italia non si è mai spenta l’eco del successo dello sceneggiato I fratelli Karamazov diretto da Sandro Bolchi trasmesso dalla Rai nel 1969.

Personaggi e interpreti
Fëdor Pavlovič Karamazov Glauco Mauri
Ivàn Karamazov Roberto Sturno
Starec Zosima Paolo Lorimer
Dmitrij Karamazov Laurence Mazzoni
Alekséj Karamazov Pavel Zelinskiy
Smerdjakov Luca Terracciano
Katerina Ivanova Giulia Galiani
Grušen’ka Alice Giroldini

Tournée
Debutto nazionale Firenze Teatro della Pergola 29 gennaio 2019

Foto di Manuela Giusto                                                   
Durata: 2 ore e 30 intervallo compreso
Costo: Biglietto da 15 € a 35€
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Agnese Fallongo e Tiziano Caputo in
"LETIZIA VA ALLA GUERRA"
La suora, la sposa e la puttana

di Agnese Fallongoideazione e regia Adriano Evangelisti
arrangiamento e accompagnamento musicale dal vivo Tiziano Caputo
prodotto da GITIESSE Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses

TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 5 febbraio al 17  febbraio 2019,  orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore 17.00.

Tre grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso nome, un unico destino. Letizia va alla guerra è un racconto tragicomico, di tenerezza e verità. Tre donne del popolo, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, che si ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere, in nome dell'amore, piccoli grandi atti di coraggio.

La prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico, in Friuli, come "portatrice di gerle" durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza di ritrovare suo marito, Michele, chiamato alle armi il giorno stesso delle nozze.
La seconda Letizia, invece, è un'orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle suore e riconosciuta dalla zia, unica parente rimastale, solo dopo aver raggiunto la maggiore età. I suoi 21 anni, compiuti nel giugno del 1940, coincideranno, però, con l'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale al fianco della Germania. Sarà proprio la richiesta di incremento di personale femminile per il contesto bellico a condurla a Roma piena di speranze e aspettative per il futuro.
Infine Suor Letizia, un'anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che, presi i voti in tarda età vinta dal senso di colpa per un errore di gioventù, si rivelerà essere, suo malgrado, il sorprendente"trait d'union" dei destini di queste donne tanto lontane quanto unite.

Tre storie di vita, narrate rispettivamente in dialetto siciliano, romano e veneto che si susseguono come tre capitoli di un unico racconto. Un omaggio alle vite preziose di persone "comuni", che, pur senza esserne protagoniste, hanno fatto la Storia.
Impreziosito da musiche e canzoni popolari eseguite dal vivo, prende vita un brillante, triplo "soliloquio dialogato", che, pur nel suo retrogusto amaro, saprà accompagnare lo spettatore in un viaggio ironico e scanzonato. Uno spettacolo delicato che racconta uno spaccato drammatico della storia d'Italia: la Prima e la Seconda Guerra Mondiale; capace, tuttavia, di alternare momenti di pura comicità ad attimi di commozione, in un susseguirsi di situazioni dal ritmo incalzante in cui spesso una lacrima lascia il posto al sorriso.

Ma ogni notte, da cento anni a questa parte, quando sento di due anime innamorate divise dalla guerra io sotto terra, mi votu e mi rivotu, suspirannu.
Ma nun se decide come se nasce, forse giusto un po' come se vive, manco troppo, figuriamoci se se po' decide come morì!
"El Segnor me ciamò a diventar la sua sposa, mai me sarei immaginà de macchiar el nostro amor co un simile peccà..."

Mettetevi comodi e seguite la Cometa, vi aspettiamo nella nostra casa, nel Salotto Buono di Roma. #seguilacometa #teatrocometa

Costo: Biglietti Platea 25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:  Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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L’Associazione Culturale Genta Rosselli
presenta
"IL GIUOCO DELLE PARTI"
di Luigi Pirandello
Regia Marco Belocchi
con Marco Belocchi, Eleonora Pariante,
Paolo De Giorgio, Giustino De Filippis, Gianfranco Teodoro,
Alessio Pedica, Francesca Di Meglio.

TEATRO ANFITRIONE – ROMA
 dal 6 al 24 febbraio 2019, orario da mercoledì a sabato ore 21.00 – domenica ore 18.00 - Giovedì 14 e 21 febbraio ore 18.00
 
Torna al Teatro Anfitrione una nuova regia di Marco Belocchi. Dopo gli applausi e i sold out della scorsa stagione con La Bisbetica Domata  quest'anno l'attore e regista porta in scena il testo di Pirandello: Il Giuoco delle Parti.

Leone Gala, uomo di mezza età, è sposato con Silia, superficiale e attraente signora, la quale a sua volta ama, senza troppa passione, Guido Venanzi uno zerbinotto baldanzoso stretto tra i due coniugi e dominato dalla donna. Marito e moglie si frequentano per non dar adito a pettegolezzi, ma la signora Silia non regge la messa in scena, dovendo tra l’altro subire le irrisioni pungenti e sarcastiche di Leone, che a sua volta si diverte più a filosofeggiare col cameriere Filippo/Socrate che a intrattenersi con la moglie.
Silia decide quindi di sbarazzarsi del marito, ma l’amante si rifiuta. Sarà il caso a presentare ai due l’occasione: un presunto oltraggio subito dalla donna da parte di un giovane marchese, spadaccino provetto, offrirà il pretesto per un duello con cui lavare l’onta nel sangue. Leone sembra accettare come vorrebbe la sua parte di marito, ma alla fine rifiuta di battersi spiegando che dovrà essere il Venanzi, amante sì, ma marito reale a tutti gli effetti, a dover onorare l’offesa.

di Luigi Pirandello  - Regia Marco Belocchi - con Marco Belocch (Leone Gala)i, Eleonora Pariante (Silia Gala),  Paolo De Giorgio (Guido Venanzi), Giustino De Filippis (Socrate), Gianfranco Teodoro (Il dottor Spiga), Alessio Pedica (il marchesino Miglioriti), Francesca Di Meglio (Clara) - Scene e luci: Manuela Barbato - Costumi: Maria Letizia Avato - Aiuto regia: Francesca Di Meglio - Ufficio stampa: Rocchina Ceglia - Produzione: A.C. Genta Rosselli

Costo: Biglietti Intero 20€ - Ridotto 15€
Indirizzo: via di San Saba 24, (Aventino)
Informazioni:  065750827 – 3484746899 - genarosselli.eco@gmail.com
Sito di riferimento: www.teatroanfitrione.it
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Stagione Campioni
"GENITORI IN AFFITTO"
di Fabrizio Nardi, Nico Di Renzo, I pezzi di nerd e Nazzareno Mattei
con Mirko cannella, Lorenza Giacometti, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane e Jey Libertino.
Regia Fabrizio Nardi
Tecnico Audio e Luci Kevin Bonocore
Prodotto da  Agricantus

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 1 al 17 febbraio,  oraio:  Ia settimana venerdì ore 21.00 Sabato ore 17.30 e 21.00 Domenica ore 17.30  - II e III settimana da martedì a venerdì ore 21.00 sabato ore 17.30 e 21.00 domenica ore 17.30

Dopo il grande successo di pubblico nella scorsa stagione con “Ho adottato mio fratello”, torna  sul palcoscenico del Teatro de’ Servi la giovane compagnia de "I pezzi di Nerd" con il loro nuovo spettacolo firmato insieme a Fabrizio Nardi, Nico di Renzo (in arte Pablo & Pedro) e Nazzareno Mattei, con la regia di Fabrizio Nardi.
“Genitori in affitto”  porta in scena la spassosa vicenda di tre fratelli che, come i tre piccoli porcellini, vivono spensierati in quella che considerano - peraltro non del tutto a torto - la loro legittima casa. Ma in agguato, come nella favola,  c'è il lupo cattivo che ha l'inusitato aspetto dei genitori, o per meglio dire di una loro "pazza idea". Dopo anni di felice separazione, hanno preso una decisione importante: risposarsi.
Lo scontro generazionale, o più semplicemente la contrapposizione di egoismi amplificati dall'abitudine alla comodità e all’indipendenza è dietro l’angolo. Il “No!” è secco: la casa di famiglia non deve essere riconsegnata a chi l'ha sventatamente ceduta. Sarà lotta dura senza paura.
Lungo questo filo logico, o se si preferisce volutamente illogico e paradossale, si dipana la storia di Agostino (Jey Libertino)  , Giancarlo (Nicolò Innocenzi) e Flavio (Mirko Cannella)  che da anni convivono in una sorta di "libertà obbligatoria" nella casa dei  genitori tra intoppi ed agitazioni, ma anche tanta voglia di divertirsi.
Al danno, quando apprendono dai genitori le novità in arrivo, si aggiunge la beffa: proprio in quel momento hanno stabilito di ristrutturare l’abitazione in base ai propri bisogni con l’aiuto dell’amico Giovanni (Michele Iovane). Tutti allora vengono coinvolti nella elaborazione dei più astuti, divertenti e improbabili piani per far saltare le nozze, perfino di Rosy, la seducente ragazza delle pulizie (Lorenza Giacometti).

La parola d'ordine, scomodando il buon Manzoni, è una sola: questo matrimonio non s’ha da fare!

Costo: Biglietti  platea  intero  22 € - ridotto G/A 16 € -  galleria intero  18 €  - ridotto G/A  14€  (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)

Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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TEATRO RAGAZZI

"Molto rumore per nulla"
di William Shakespeare
interpretato dai giovani attori della prestigiosa Compagnia fondata da Glauco Mauri e Roberto Sturno
Adattamento e regia Ilaria Testoni
Con Mauro Mandolini, Barbara Lo Gaglio, Laura Garofoli, Camillo Marcello Ciorciaro, Valerio Camelin, Francesca Dinale, Roberto Di Marco, Ilaria Amaldi, Paolo Benvenuto Vezzoso
Produzione Compagnia Mauri Sturno

TEATRO Eliseo - Roma
il 14 ed il 15 febbraio  2019 , ore 10.30

Lo spettacolo è una storia di palcoscenico, di una compagnia sgangherata che tenta di rappresentare nel miglior modo possibile Molto rumore per nulla, riuscendoci a suo modo e svelando, battuta dopo battuta, la macchina teatrale e il gioco che di volta in volta la innesca.
Molto rumore per nulla, tra le più celebri commedie teatrali scritte da William Shakespeare, porta in scena una vicenda amorosa tra il romantico, il drammatico e il farsesco, riflettendo gioiosamente sulla fragilità e l'inconsistenza dell'animo umano, a cui basta spesso una parola, un fraintendimento, una minuzia per mutare radicalmente le proprie convinzioni.
Lo spettacolo si apre con i personaggi che si affacciano sul palco, osservano sorpresi la platea e si accorgono di avere davanti uno spettatore d'eccezione: un bambino. Un unico bambino come punto di vista privilegiato, referente della storia ed interprete di essa. Allora il gioco teatrale si mette in moto, il sipario si riapre e la rappresentazione prende il via.: gli uomini giocano su un palcoscenico di mondi senza fine, raccontando storie e immaginando castelli e palazzi, foreste e montagne, solo con qualche tavola di legno, un panchetto zoppicante, una cesta di costumi impolverati. Perché questo è il teatro, una fiaba per tutti, più bella e più magica della realtà se condivisa attraverso l'immaginazione e la gioia di giocare.
                     
Durata: 90 minuti
 Costo: Biglietto 12 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Centrale Preneste Teatro
Ruotalibera Teatro
presenta
"Strega Bistrega"
Di Fabio Traversa
Con Valentina Greco, Fabio Traversa e in video Dawid Job Wasiulewski Rocca
Regia di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
17  febbraio 2019, ore 16.30

Nuovo appuntamento a Centrale Preneste Teatro con la rassegna Infanzie in gioco 2018/19, va in scena lo spettacolo Strega Bistrega di Ruotalibera Teatro.

La protagonista dello spettacolo è una strega ostinatamente ignorante, una sopravvissuta di una tradizione stregonesca antica e superata. Deve trovare da mangiare e non è facile. C’è una figlia ignorante anche lei, ma curiosa. Esistono altri esseri al mondo? Bambini? E come sono fatti? Forse possono diventare un pasto invitante. Ma se già il bambino in tutte le fiabe è preda inafferrabile, in questa storia lo è ancora di più.

Di: Fabio Traversa - Con: Valentina Greco nella parte di Margherita Margheritone, Dawid Job Wasiulewski Rocca in video nella parte di Pierino Pierone e Fabio Traversa nella parte della Strega Bistrega - Scene: Francesco Persico - Costumi: Valentina Bazzucchi - Disegno luci: Martin Beeretz - Regia: Tiziana Lucattini e Fabio Traversa - Riprese e regia video: Fabio Traversa - Postproduzione: Lucia De Amicis - Organizzazione e promozione: Paola Meda e Serena Amidani

Grazie a Nicoletta Stefanini che ci ha fatto scoprire la fiaba “Il bambino nel sacco” dalla racccolta di fiabe popolari di Italo Calvino, a cui questa storia si ispira. Grazie a Monica Wasiulevska ed Erminio Angeloni per la loro collaborativa presenza sul set.

Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto dai  3 agli 10  anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MANIFESTAZIONE

"Artemia Off - 2019"
Tre spettacoli teatrali sul palco del Centro Culturale Artemia
Direzione artistica: Maria Paola Canepa

“Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano con Gisella Cesari e Bruno Petrosino
Contrasti d’amore”, di Rolando Giancola, e con Rolando Giancola e Alice Amico
 “Frida Am I - 2” di Federica Gumina e con Federica Gumina e Grazia Leone

CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
dal 1 al 17 febbraio 2019, orari vedi sito

Si conclude la rassegna con lo spettacolo “Frida Am I - 2 ”.
Una rassegna che promuove le iniziative teatrali “OFF” romane.

Artemia Off ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche, lontane dalla scena teatrale tradizionale. Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi; con uno sguardo particolarmente rivolto verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini e desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica. Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico giacché è l’occasione per proporre, ricevere e apprezzare nuove e “diverse” forme di espressione.

Dopo il grande successo di “Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano, e “Contrasti D’Amore” di Rolando Giancola il 15, 16 e 17 febbraio (venerdì e sabato alle ore 21 e domenica alle ore 8) si concluderà la Rassegna Artemia OFF con spettacolo: “Frida Am I - 2” di Federica Gumina e con Federica Gumina e Grazia Leone. Un particolarissimo spettacolo di teatro danza dedicato alla pittrice messicana Frida Kahlo. Una seconda versione di “Frida Am I” dove i 2 volti di Frida, interpretati dalle due attrici, si alternano, si scambiano, si confrontano fino a guardarsi dentro come davanti ad uno specchio e a riscoprire nell’altra la propria parte mancante, per ricongiungersi a quell’amoroso abbraccio dell’universo che appartiene ad ognuno di noi. La domanda è sempre la stessa, è proprio arrivando al limite che possiamo scoprire la verità?

Direzione artistica: Maria Paola Canepa

Costo: Biglietto Intero: 10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO su prenotazione  per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di Kirolandia - Media partner del Teatro 
Informazioni e prenotazioni:
334 1598407 anche sms -  si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Indirizzo: Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it

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ARTE
PROSEGUONO...

“BIOGRAFIE”
di MARIA GAGLIARDI
A cura del Collettivo Summa

‘O VASCIO ROOM GALLERY
dall' 8 febbraio al 30 marzo, dopo l'inaugurazione ingresso su appuntamento

Come una poesia che dopo averla letta risuona già nella memoria con immediata familiarità le opere di Maria Gagliardi si sono subito imposte alla nostra
attenzione. “Il noi dentro” era l’opera selezionata per la mostra/concorso Display 2.0 con una ricerca estremamente allineata con la mission del progetto O' Vascio - Room Gallery in equilibrio tra antichità e contemporaneità.
Per “Biografie” abbiamo chiesto un coinvolgimento maggiore alla Gagliardi con un opera site specific affidandole una fotografia di inizio novecento proveniente dall’imponente archivio del collezionista di fotografie e cimeli di Somma Vesuviana, Bruno Masulli. Quest’opera della Gagliardi si lega tenacemente alle altre opere in mostra dall’8 Febbraio al 30 Marzo 2019 in un susseguirsi di spunti suggestivi, memorie, intimi racconti di vissuti altri che sembrano diventare personali, familiari. “Biografie” è una serie di opere che si muove dal calore tipico della fotografia vernacolare ad una riflessione sull’identità dei soggetti ritratti con aspetti che suscitano anche un affascinante inquietudine quando l’artista interviene sui volti, tagliandoli, segnandoli. Si è continuamente in bilico tra una comoda zona di confort e un luogo dell’anima intangibile e misterioso che trova il suo racconto nel libro/installazione dove l’artista si è liberata delle immagini per lasciare posto alla composizione del segno fatto di parole scritte, strappi, carta ingiallita.
A proposito del suo intenso lavoro l’artista dice “La mia ricerca artistica approfondisce i temi del ricordo e della memoria, come spazio sacro di identità soggettiva e collettiva. In un mondo così fortemente globalizzato e tendente all’uniformità, l’espressione più intima del sé avviene, dunque, attraverso il ricordo, la memoria. Il collegamento con la propria storia, i propri affetti, la propria terra, i propri gusti e retaggi personali e condivisi, diventa, così, collegamento con se stessi.
Il ricordo delle cose passate è personalissimo e intimo. Non ha pretesa di essere oggettivo, non necessariamente gode di intrinseca coerenza, sovente è infedele. Eppure, esso crea la realtà e in esso si radica il concetto di identità. [….] I ricordi sono bellezza cristallizzata. Vagano nella dimensione del non tempo. Scrivono la nostra biografia. Costruiscono significati. Ci conducono al senso della nostra discesa.
Essi mutano col mutare della nostra prospettiva e, nel loro eterno ritornare -talvolta immutati e cristallizzati, talaltra con lievi variazioni di angolazioni e sfumature, talaltra ancora, riproponendosi in maniera del tutto inedita- possono giungere a guidarci in una riscrittura in chiave evolutiva della nostra storia e del senso stesso della nostra esistenza.”
Ricordi e memoria dunque attraverso manipolazioni ed elaborazioni poetiche di fotografie e oggetti di un passato da scoprire attraverso lo sguardo di questa interessante artista campana.
Teresa Capasso


Costo:Ingresso LIBERO
Fino al 30 Marzo 2019 su appuntamento al 3470115363
Indirizzo: via  Botteghe, 15 Somma Ves. Na
Face di riferimento: www.facebook.com/vascioroom/
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“DONNE. CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE”
Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia
L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
A cura di ARIANNA ANGELELLI, FEDERICA PIRANI, GLORIA RAIMONDI, DANIELA VASTA

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  24 gennaio al 13 Ottobre  2019, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla 
contestazione degli anni sessanta: la mostra "DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione" è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.

La mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica. Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.

“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna. 
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve. Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano;  Baccio Maria Bacci , Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).

Il percorso espositivo sarà accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della  mostra sarà proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.

L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).

Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.

Organizzazione  Zètema Progetto Cultura
Media partner Il Messaggero

Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"POLLOCK e la Scuola di New York"
a cura di David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 10 ottobre al 24 febbraio 2018, vari orari

L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.

Jackson Pollock, Number 27, 1950. Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6x269,4 cm. © Jackson Pollock by SIAE 2018 © Whitney Museum of American Art

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma  dal 29 settembre al 5 maggio 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher

20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell. 

Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".

Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone

Costo:  visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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MUSICA

"SOULPEANUTS BIG BAND"
LIVE

TEATRO IL CANTIERE – TRASTEVERE - Roma
15 febbraio 2019, inizio concerto ore 21:30

Un concerto interamente dedicato alla musica Afroamericana degli anni ’80, con alcuni dei più grandi successi che hanno caratterizzato quell’epoca d’oro.
Salirà sul palcoscenico Soulpeanuts Big Band, formazione composta da dieci elementi con alle spalle una lunghissima esperienza nel mondo del jazz. Una vera e propria orchestra, dunque, alle prese con un repertorio che spazia dagli Earth Wind & Fire, passando per grandi artisti del calibro di Chaka Khan, George Benson, Al Jarreau, Crusaders e come il grande compositore Quincy Jones. Non mancherà anche una parte prettamente “dance” con alcuni dei più grandi successi di gruppi assai noti come gli Chic o di vocalist che hanno lasciato il segno nella storia quali Donna Summer, Barry White e tanti altri ancora.
Uno spettacolo coinvolgente, caratterizzato da una grandissima energia, che riporta il pubblico direttamente agli anni ’80 quando, la musica afroamericana visse il periodo di massimo splendore. Durante il concerto il pubblico non può fare a meno di rimanere coinvolto da una band che durante i live esprime tutto il suo potenziale attraverso una miscela di Soul, Funk e Disco 80. Un vero e proprio viaggio, dunque, verso un periodo in cui l’America produsse una vera e propria rivoluzione culturale generando contenuti ed interpreti che invasero il mondo coinvolgendo milioni di persone.
Soulpeanuts Big Band è una formazione nata nel 2015 da un’idea del producer e drummer Michael Coal. La band è impegnata già da diversi anni in questo progetto artistico con all’attivo diversi live che hanno fatto registrare il tutto esaurito e una grande affluenza di pubblico. Il nome Soulpeanuts deriva da un famosissimo pezzo di Dizzy Gillespie degli anni 50 intitolato appunto Salt Peanuts. Un omaggio alle grandi big band nate appunto nel mondo del jazz che hanno fatto da apripista a nuovi orizzonti musicali. Non a caso, infatti, la line-up della band è assai numerosa ed è composta da due Vocalist, una sezione fiati con tre elementi e una ritmica potente di altri cinque elementi.

Line-Up
Riccardo Rinaudo – Vocal
Mimma Pisto - Vocal
Alfredo Bochicchio - Guitar
Alex Patti - Bass
Saverio Garipoli – Keyboards
Simone Talone - Percussioni
Michael Coal – Drums
Massimo Pirone – Trombone
Sergio Vitale - Trumpet
Olimpio Riccardi - Sax

Costo:  Vedi sito
Indirizzo: Via Gustavo Modena 92 - Roma
Facebook  di riferimento: www.facebook.com/pages/Il-cantiere/170845079607766
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CHARITY CAFÉ
LA PROGRAMMAZIONE 
DAL 12 al 17 febbraio 2019 - Inizio concerti ore 22:00  - Ogni Domenica  concerto e aperitivo con open buffet ore 18:30

martedì  12 febbraio, ore 21.00
"ANDY'S CORNER"
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...

Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...

Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
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mercoledì 13 febbraio, ore 21.00
"BLUES JAM & FRIENDS"
COORDINATA DA LUCA TOZZI

Luca Tozzi, Voce & Chitarra
Luca Pisanu, Basso
Mimmo Antonini, Batteria

Tutti i BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
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giovedì 14 febbraio, ore 22.00
PIERLUCA BUONFRATE TRIO "OTHER STORIES"
Jazz Voice

La formazione del Crooner romano Pierluca Buonfrate che vede Ettore Carucci al piano e Francesco Puglisi al contrabbasso è molto rodata e con un sound originale. Gli arrangiamenti sono scritti dal trio come la maggior parte dei testi che sono originali ed adattati agli standards proposti. Il repertorio varia da brani di Miles Davis, Shorter, Petrucciani, Horace Silver, Monk e non mancano riferimenti al Songbook di Mark Murphy. Ci sono anche dei brani originali , tutti in uno stile jazz contemporaneo.

Line-up
Pierluca Buonfrate, Voce
Ettore Carucci, Piano
Francesco Puglisi, Contrabbasso
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venerdì 15 febbraio, ore 22.00
FRANCESCO PATTI TRIO
Jazz Night

Francesco Patti si incontra per la prima volta sul palco del Charity, con una tra le più ormai consolidate sezioni ritmiche: Francesco Puglisi al contrabbasso e Adam Pache alla batteria, proponendo una selezione di originali e standars improntati sul periodo Swing e Bebop. Parker, Monk, Dameron, Strayhorn sono solo alcuni dei giganti da cui il trio attinge sonorità, idee creative e interplay.

Line-up
Francesco Patti, Sax
Francesco Puglisi, Contrabbasso
Adam Pache, Batteria
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sabato 16 febbraio, ore 22.00
"CECKONY BLUES BAND"
Blues Night

La Ceckony Blues Band propone un ampio repertorio blues, cercando di ricreare le sonorità, i colori e i sapori del blues più puro, accompagnato da sfumature e influenze che spaziano dal soul al funky, il tutto presentato in una miscela elettrica che vede per questa serata una formazione “allargata”, composta da Simone Leoni (voce e chitarra), Alessandro Ceci (piano), Pietro “Ceckony” Di Giuseppe (armonica), con special guests Light Palone (Basso) e Lorenzo Francocci (Batteria). La serata sarà ulteriormente arricchita dalla presenza di tanti amici e ospiti del panorama blues romano!

Line-Up
Pietro "Ceckony" Di Giuseppe, Armonica
Simone Leoni, Voce & Chitarra
Alessandro Ceci, Piano
Light Palone, Basso
Lorenzo Francocci, Batteria 
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domenica 17 febbraio, ore 18.30
APERITIVO LIVE >>> JAZZ
ArcóreDuo

Il duo interpreta brani prettamente new soul e ne fa delle piccole perle, grazie ad un continuo interplay e ad arrangiamenti insoliti. In repertorio brani che vanno da Erykah Badu ad Amy Winehouse fino ad approdare ai RadioHead.

Line-up
Massimo Cantisani, Voce e Chitarra

Marco Calderano, batteria & Synth


Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica  concerto e aperitivo con open buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma

Sito di riferimento:  www.charitycafe.it


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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …