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lunedì 6 maggio 2019

KIROSEGNALIAMO dal 7 al 13 Maggio 2019

K-news  



Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di  Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.


Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi  selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.


Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e  #kirosocialnews  e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...

Dunque ecco per sognare con voi...




TEATRO


Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
“ACCATTONE DI PIER PAOLO PASOLINI”
Adattamento drammaturgico e regia di 
Enrico Maria Carraro Moda
Con: Lorenzo Girolami, Simona Santamato, Chiara Meschini, Federico Balzarini e Enrico Maria Carraro Moda.
Assistente alla regia: Daniele Giasi
Grafica: Mattia Calefati
Con la collaborazione di Virginia Palmi

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 7 al 12 maggio 2019, ore 21.00_dom. 17.30

1961, Roma.
Accattone è un ragazzo di vita.
Vive scommettendo e proteggendo Maddalena, la prostituta della quale è pappone. Quest'ultima però si ritrova ad avere, anche per colpa di Accattone, problemi con la giustizia e viene incarcerata. Da questo momento la vita di Accattone diventerà sempre più difficoltosa.  Pasolini racconta nel suo primo film le giornate che precedono la morte di Accattone e tutte le vicissitudini che portano quest'uomo alla sua inevitabile fine.

Torna al Teatro Trastevere di Roma dopo il grande successo di “Fosse” della scorsa Stagione l'Associazione Culturale I Nani inani diretta da Enrico Maria Carraro Moda, con un evento unico e straordinario: “ACCATTONE DI PIER PAOLO PASOLINI”.
Accattone, scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1961, è l'opera che segna il suo esordio alla regia: in tal senso può essere considerato la trasposizione cinematografica dei precedenti lavori letterari dello scrittore bolognese.

“Ho scelto di sottolineare la vera essenza di quest'uomo per come Pasolini ce lo mostra: scansafatiche, rozzo e possessivo ma allo stesso tempo dolce e capace di amare.  Testimone di questo essenziale cambiamento e redenzione di Accattone, vi  è, nella versione da me diretta,  una figura che incarna tutti i ragazzi di vita amici di Accattone. Attraverso le sue parole riuscirete, mi auguro, a entrare più a fondo nell'essenza del vero ACCATTONE.”

Le altre figure presenti nell'immaginario registico di Carraro Moda sono le due donne di Accattone che, con la loro diversità, evidenziano il profondo cambiamento che egli subirà nell'arco di alcuni giorni. La messa in scena che il regista ha creato ipotizza in maniera efficace un coinvolgimento forte ed espressivo con gli stessi spettatori:
“... Attraverso i quali Accattone entrerà nel quotidiano romano che lo contraddistingue, da sempre.”

Una regia originale e fuori dalle regole quella del giovane regista romano che porta in scena uno dei capolavori assoluti della cinematografia del Dopoguerra Italiano, omaggiando a suo modo un grande artista, poeta-scrittore-giornalista-attore e regista, che è e farà sempre parte della Cultura del nostro Bel Paese.
Vi aspettiamo a Teatro.

Costo:  Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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La Pirandelliana
GIGIO ALBERTI   FILIPPO DINI   GIOVANNI ESPOSITO  
VALERIO SANTORO   GENNARO DI BIASE
"REGALO DI NATALE"
di Pupi Avatiadattamento teatrale Sergio Pierattiniscenografie Luigi Ferrignocostumi Alessandro Lailuci Pasquale Mariregia MARCELLO COTUGNO
personaggi e interpreti
Avvocato Santelia Gigio Alberti
Franco Filippo Dini
Lele Giovanni Esposito
Ugo Valerio Santoro
Stefano Gennaro Di Biase

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal 7 al 19 maggio 2019,  da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì 9 maggio e giovedì 16 maggio ore 17.00
mercoledì 15 maggio ore 19.00 - sabato 18 maggio ore 17 e ore 21.00

Quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro vi è anche il misterioso avvocato Santelia, un ricco industriale contattato da Ugo per partecipare alla partita. Franco è proprietario di un importante cinema di Milano ed è il più ricco dei quattro, l'unico ad avere le risorse economiche per poter battere l'avvocato, il quale tra l'altro è noto nel giro per le sue ingenti perdite. Tra Franco e Ugo però, i rapporti sono tesi; la loro amicizia, infatti, è compromessa da anni, al punto tale che Franco, indispettito dalla presenza dell'ormai ex amico, quasi decide di tornarsene a casa. La sola prospettiva di vincere la somma necessaria alla ristrutturazione del cinema lo fa desistere dall'idea.
La partita si rivela ben presto tutt'altro che amichevole. Sul piatto, oltre a un bel po' di soldi, c'è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni. È uno tra i più bei film di Avati, lucido, amaro, avvincente.

NOTE DI REGIA
Ethos andropo daimon (Il carattere di un uomo è il suo destino)
Eraclito
Nel suo saggio I giochi e gli uomini, il sociologo Roger Caillois suddivide i giochi in quattro categorie: agon o competizione, alea o caso, mimicry o maschera ilinx o vertigine. Il poker, secondo molti, si avvicina all’idea del gioco perfetto, poiché racchiude in sé tutte e quattro queste anime. “Nulla come il gioco del poker vi rivela - sostengono il filosofo Rovatti e il sociologo Dal Lago - la persona morale di chi vi sta di fronte (e la vostra a loro)”. Il poker è anche un nobilissimo gioco tra gentiluomini, un rito moderno in cui mostrarsi per quello che non si è, proprio come in una rappresentazione teatrale: quanto più la maschera è forte e impenetrabile, tanto più sarà difficile comprendere i nostri punti.
Ci troviamo in una villa, la notte di Natale. Quattro amici, Franco, Ugo, Lele e Stefano, che non si vedono da dieci anni, incontrano quello che è designato ad essere il “pollo” da spennare: l’avvocato Sant’Elia, un uomo sulla sessantina, ricco e ingenuo, che sembra addirittura trovare consolazione nel perdere. In realtà è il presunto “pollo” a trovarsi di fronte quattro uomini che nella vita hanno giocato col destino e che, in un modo o nell’altro, hanno perso.
Originariamente ambientato negli anni ‘80, il testo è stato trasposto ai giorni nostri, in cui la crisi economica globale si è abbattuta sull’Europa segnando profondamente la società italiana. In risposta a recessione e precariato, il gioco d’azzardo vive una stagione di fulminante ascesa, e - dalle slot che affollano i bar e al boom del poker texano - si moltiplicano i luoghi e le modalità in cui viene praticato.
I soldi facili sono la chimera inseguita anche dai nostri protagonisti, in un crescendo di tensione che ci rivela mano dopo mano come, al tavolo verde, questi uomini si stiano giocando ben più di una manciata di fiches.
Cinque attori di grande livello, Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase, si calano in una partita che probabilmente lascerà i loro personaggi tutti sconfitti, a dimostrazione di come alcuni valori fondamentali delle relazioni umane - amicizia, lealtà e consapevolezza di sé - stiano dolorosamente tramontando dal nostro orizzonte. D’altro canto, già Aristotele, tra i primi filosofi a riconoscere il valore dell’amicizia (“l'amicizia è una virtù indispensabile all'uomo: nessuno sceglierebbe di vivere senza amici”), metteva in guardia gli uomini nello scegliere bene i propri amici, poiché interessi materiali possono facilmente prendere il sopravvento sul sentimento.
Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale è allora il trionfo del singolo sul collettivo, è la metafora del successo di uno conquistato a spese di tutti, è il simbolo di una teatralità doppia e meschina, è un’amara  riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati.
Se il poker è lo specchio della vita, il teatro è il luogo dove attori e spettatori si possono rispecchiare gli uni negli altri. E due specchi messi uno di fronte all’altro generano immagini. Infinite.

Durata: Lo spettacolo ha una durata di due ore più intervallo di 20 minuti
Costo:  Biglietti da 34 a 15 €
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini,  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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Produzione Salina s.r.l in collaborazione con Napoli Teatro Festival 2018
presentano
LINA SASTRI
"PENSIERI ALL'IMPROVVISO"
Poesia in musica
Cantata del prima e del dop
Scritto ideato e diretto da Lina Sastri
Arrangiamenti di Maurizio Pica
Pianoforte Ciro Cascino
Chitarra Maurizio Pica
Chitarra Filippo D’Allio
Chitarra Salvatore Ferraiolo
Violino, Gennaro Desiderio
Contrabbasso Luigi Sigillo
Dipinto e scultura in scena sono del maestro Alessandro Kokocisnki
Danzatore, Raffaele di Martino
Disegno luci Gianni Caccia
Organizzazione Costantino Petrone
Fonico Davide Fasano, Luigi di Martini

TEATRO BRANCACCIO -  Roma
9 maggio 2019 , ore 20.45

Lina Sastri porta sul palco del Brancaccio i suoi versi, insieme a citazioni di Ortese, Serao, De Filippo, Merini Leopardi

I pensieri spesso sono brevi sprazzi di luce e ombre del cuore; a volte nascono spontaneamente in versi, così all’improvviso. E si intitola proprio “Pensieri all’improvviso. Poesia in musica. Cantata del prima e del dopo” lo spettacolo di teatro-canzone che Lina Sastri porterà in scena al Teatro Brancaccio di Roma la sera del 9 maggio, ispirato al suo omonimo libro di poesie. In prima assoluta dopo il debutto al Napoli Teatro Festival del luglio 2018, l’artista interpreterà suoi testi e composizioni in versi, oltre a brevi citazioni da scritti poetici e letterari di Alda Merini, Matilde Serao, Anna Maria Ortese, Eduardo De Filippo e Giacomo Leopardi. E anche le musiche saranno quelle dei «poeti musicanti», dei cantastorie del nostro tempo: da Pino Daniele a Lucio Dalla, da De Gregori a…qualche sorpresa.

I pensieri in versi che Lina Sastri reciterà sul palcoscenico parlano di ferite d’amore e dell’anima, di dolore e speranza, ma anche di gioie improvvise. Sono stati d’animo, scanditi in sette capitoli ideali: dal prologo del chi sono io adesso, al chi ero; dalla ferita d’amore, alla nostalgia d’amore, «al mio paese, al mare, al saluto finale». Il sottotitolo è «cantata del prima e del dopo». Il «prima» e «dopo» servono a segnare il tempo dell’anima: quando le cose si sentono, in modo diverso: con maggiore passione forse il «prima», ma con profondo amore, dolore e pietà, il «dopo». Sul palcoscenico, dove campeggiano un grande dipinto e una scultura del maestro Alessandro Kokocinski, la musica scandisce i tempi del respiro del cuore. Ogni tanto il canto. In scena con Lina Sastri cinque musicisti di formazione classica: al pianoforte Ciro Cascino, alla chitarra classica Maurizio Pica, alla chitarra Filippo D’Allio, al contrabasso Luigi Sigillo e Gennaro Desiderio al violino. Direzione musicale e arrangiamenti sono di Maurizio Pica; mentre ideazione, drammaturgia e regia sono della stessa Lina Sastri.

Durata dello spettacolo: 
1 ora e 30 minuti
Costi: Poltronissima Gold 39,00 € - Poltronissima 39,00 € - Poltrona A - 34,00 € - Poltrona B 28,00 €
Informazioni: Tel. 06 80687231
Indirizzo:  via Merulana, 244 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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PROSEGUONO

ALT ACADEMY PRODUZIONI
presenta
"SpettAttori"
di Michael Frayn
regia Pino Strabioli
con Pino Strabioli, Orsetta De Rossi, Luca Ferrini, e con Alessandra Ferro, Alberto Melone, Lucia Tamborrino, Luca Staiano, Stefano La Cava, Andrea Verticchio, Chiara Vinci,
Chiara Ricci, Maria Chiara Orti
aiuto regìa Davide Sapienza - assistente alla regìa Dario Pastorino
scene Barbara Ferrini  -  costumi Zena Diamantakos  - disegno luci Alessandro Turellaufficio stampa Silvia Signorelli

TEATRO VITTORIA - Roma
dal 2 al 18 maggio  2019,  dal giovedì al sabato ore 21, mercoledì 8 maggio ore 17, la domenica ore 17,30 

Dopo 20 anni torna al Teatro Vittoria di Roma “SpettAttori” di Mychael Frayn, uno degli esempi più incisivi di Teatro nel Teatro.
Se in “Rumori fuori scena”, Frayn aveva mostrato al pubblico ciò che mai dovrebbe essere mostrato in un teatro, cioè tutto l’intricatissimo “dietro le quinte”, in “Spettattori” il palco diventa una seconda platea; e così, gli spettatori entrano in sala e si ritrovano di fronte altri spettatori che li guardano prendere posto. Il sipario si alza e sono gli stessi spettAttori a dare voce ai pensieri degli spettatori. Gli uni rappresentano gli altri, con le loro stesse reazioni, con i loro commenti ad alta voce, con i loro piccoli tic, con la loro quotidianità. Gli spettAttori riproducono ciò che il pubblico di teatro fa tra le file di platea: ed ecco i ritardatari per problemi di parcheggio che tentano di prender posto, scatenando le ire dei vicini; i colpi di tosse che si contagiano di poltrona in poltrona; il signore che si sveglia improvvisamente sussultando; il giovanotto che amoreggia con la sua compagna.  “SpettAttori” è una commedia  semplice, difficilissima da raccontare. Quello che avviene in scena è la schiacciante riproduzione di quello che avviene agli spettatori di un qualunque spettacolo teatrale. I riflettori illuminano atteggiamenti e dinamiche che, prese in prestito al buio della platea, prendono vita su una seconda platea, specchio e lente d’ingrandimento. Giocando con i caratteri, “SpettAttori” garantisce divertimento e riflessione al tempo stesso, grazie ad un testo geniale ed incisivo, che fa del “comune” il perno della sua esilarante comicità.

Costo: Prezzi da 14 a 28 €
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì (ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18) Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo: piazza di Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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"AUTOBIOGRAFIA EROTICA"
di Domenico Starnone
Con Vanessa Scalera - Pier Giorgio Bellocchio
Regia Andrea De Rosa
Produzione Cardellino srl

TEATRO PICCOLO ELISEO
dal  3 al 12 maggio 2019 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
                                                                             
Un nuovo bellissimo testo che Domenico Starnone ha tratto dal suo romanzo

Aristide e Mariella, entrambi napoletani d'origine, si incontrano in un appartamento di Roma. Lei lo ha convocato per email, gli ha ricordato chi è. È la ragazza con cui venti anni prima lui ha avuto, a Ferrara, un incontro durato poche ore e terminato in un furtivo, frettoloso rapporto sessuale.
Aristide ha quasi dimenticato quell'incontro, gli è tornato alla memoria grazie alla mail di Mariella. Che ha una sua particolarità: è scritta ricorrendo a un linguaggio decisamente osceno.
E osceno è il linguaggio che lei gli impone quando ora gli chiede di scavare in quelle poche ore e ricostruirle minutamente.
Cosa è accaduto in quelle ore?
La realizzazione di un puro, irresponsabile desiderio sessuale? Se è così - dice Mariella - perché parlarne con il linguaggio dolce dell'amore? Meglio l'oscenità. Comincia così un gioco di scavo in quelle poche ore che mette a confronto ora con allegria ora con crudeltà due esperienze sessuali del tutto diverse, dall'adolescenza alla maturità, alla ricerca di un impossibile punto di incontro.

Per il linguaggio utilizzato si consiglia la visione dello spettacolo ad un pubblico adulto

 Foto Ladogana

Costo:  Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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"UN MATRIMONIO ALL’IMPROVVISO"
di Antonio Romano
con Antonio Romano, Carlotta Ballarini, Laura Garofoli, Gaia Benassi, Giuseppe Renzo, Martina Tonarelli
Regia Antonio Grosso

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 26 aprile al 12 maggio 2019,  ore 21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30

Al teatro de Servi di Roma sarà in scena una divertente commedia scritta da Antonio Romano.

Paolo e Giulia convivono da diversi anni. I due hanno caratteri opposti: lei romantica e sognatrice, lui è l’eterno “bamboccione” che pensa che a 40 anni si è ancora troppo giovani per il matrimonio.
Quando Paolo è sicuro che ormai si possano considerare una coppia stabile e serena, Giulia, un po’ per caso un po’ per calcolo, decide che è arrivato il momento di mettere su famiglia e appagare il suo desiderio di maternità. Attorno ai due gravità anche un’altra coppia, formata dal fratello di Giulia e sua moglie, oltre a presunte amanti… che renderanno la storia ancora più divertente surreale, ricca di gag.
L’atmosfera che si respirerà durante i preparativi del matrimonio, metterà in risalto, attraverso un registro comico, le aspettative, i timori e alcune contraddizioni tipiche della vita di coppia, unite a riflessioni sul futuro delle nuove generazioni, sulle paure e sulle responsabilità genitoriali.

di Antonio Romano - con Antonio Romano, Carlotta Ballarini, Laura Garofoli,  Gaia Benassi, Giuseppe Renzo e Martina Tonarelli - Regia Antonio Grosso - Aiuto regia Rocco Piciulo - Scene Giuseppe Pizzi Russo - Luci e suoni Tony Di Tore -Costuni Roberto Di Falco - Foto Danilo Giovannangeli

Costo: Biglietti  platea  intero  24 € - ridotto platea 21 € -  galleria intero  21 €  - ridotto galleiria  18

Informazioni: 06 6795130
Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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ARTE
PROSEGUONO...

"VOLTI DI ROMA ALLA CENTRALE MONTEMARTINI.
FOTOGRAFIE DI LUIGI SPINI"
A cura di Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina

CENTRALE MONTEMARTINI -  Roma
dal 18 aprile al 22 settembre 2019,  orario martedì-domenica 9.00-19.00  (24 e 31 dicembre 9.00-14.00)

Un intenso dialogo tra i volti antichi delle collezioni capitoline e le moderne opere del fotografo d’arte Luigi Spina viene proposto nella suggestiva mostra fotografica
L’esposizionea ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata da Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
La mostra nasce dall’incontro tra la Sovrintendenza Capitolina, impegnata da molti anni in una sempre più ampia e ricca documentazione del proprio patrimonio, e il progetto di ricerca sulla ritrattistica antica ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini elaborato dal fotografo Luigi Spina tra il 2018 e gli inizi del 2019.
Volti di Roma propone una selezione di 60 fotografie in bianco e nero, (formato 50 x 60 cm), che il fotografo Luigi Spina ha realizzato con banco ottico – tecnica già utilizzata dall’autore con risultati di alto livello – e ha poi personalmente stampato a mano.
Le immagini fotografiche ritraggono 37 volti antichi in marmo o travertino, significativi esempi delle collezioni capitoline ai Musei CapitoliniCentrale Montemartini, alcuni oggetto di più scatti e tutti scelti dall’autore per le loro potenzialità espressive. Si tratta di ritratti di epoca repubblicana e imperiale, che raffigurano personaggi la cui identità è nota, ma anche volti di sconosciuti, oltre ad alcune teste ideali, copie romane da originali greci.
Ponendosi per lunghe silenziose giornate davanti ai volti antichi, Luigi Spina li ha svelati, li ha profondamente compresi attraverso il mezzo che gli è più congeniale.

La fine ricerca fotografica di Luigi Spina ha portato alla realizzazione di immagini che, cogliendo vari e originali aspetti dei volti scolpiti, suggeriscono particolari e dettagli non sempre facilmente individuabili a una prima osservazione. I visitatori sono così invitati a intraprendere un nuovo originale percorso di visitaun vero e proprio viaggio che è vera scoperta della contemporaneità espressa dai tratti fisiognomici delle antiche sculture, proposte in tutta la loro vibrante umanità ed espressività.

L’allestimento prevede la distribuzione diffusa delle foto in tutte le sale del museo, collocate in prossimità dei soggetti che ritraggono, in modo che il visitatore possa apprezzare al meglio le suggestioni espresse dalle fotografie. Attraverso la personale sensibilità e interpretazione artistica di Luigi Spina può così tornare a osservare con uno sguardo diverso le opere esposte, diventando egli stesso protagonista del dialogo visivo tra i due diversi linguaggi artistici.

Il fotografo Luigi Spina, apprezzato fotografo d’arte, ha pubblicato importanti libri fotografici in cui esprime in maniera mirabile la sua visione della bellezza con la tecnica del bianco e nero a lui congeniale. Un esempio assai significativo del suo modo di intendere la fotografia di opere d’arte è il libro Diario Mitico, che raccoglie foto delle opere della Collezione Farnese nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e che è stato insignito nel 2018 della medaglia di bronzo per “design e concetto esemplari” nella categoria libri fotografici dell’International Creative Media Award for Books (ICMA).

Media partner: Il Messaggero

Costo: Intero 9 € - Ridotto  8 € Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):  Intero 8 € - Ridotto 7 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo:  via ostiense 106 - Roma
Sito di riferimento: freedom-manifesto.it
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“VUOI GIOCARE CON ME?”
OPERE DEL MAESTRO ENRICO BENAGLIA
Direzione artistica di Francesco Zero - cura di Serena Borghesani

CASINA DI RAFFAELLO IN VILLA BORGHESE  - Roma
dal 13 aprile al 2 giugno 2019, orari vari

Esposti oli, collages e sculture in bronzo del maestro che ha fatto
dell’iconografia legata al mondo del fantastico, la cifra stilistica della sua arte

La Casina di Raffaello in Villa Borghese, lo Spazio Arte e Creatività dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, gestita in collaborazione con Zètema Progetto Cultura .

Oli, collages e sculture in bronzo realizzati dal noto artista romano che ha fatto dell’iconografia legata al mondo del fantastico, la cifra stilistica della sua arte.
L’esposizione che vede la Direzione artistica di Francesco Zero e la cura di Serena Borghesani, è organizzata in collaborazione con il Museo Demoantropologico del Giocattolo di Zagarolo, che per l’occasione esporrà alcuni giocattoli della sua preziosa collezione.

La mostra si plasma nelle sale della Casina di Raffaello tra oli, collages e sculture in bronzo dal sapore accattivante per grandi e piccini, senza preferenza di sorta, perché ancora una volta Benaglia racconta per tutti la storia e la cultura dell’uomo nel mondo.
Le più influenti sedi private e le più note Istituzioni pubbliche hanno ospitato e riconosciuto la poetica e il messaggio universale del Maestro Benaglia, al di là di qualunque moda o corrente commerciale del momento. L’arte per l’arte guida da sempre Benaglia che parla di ambienti inattesi, capaci di correggere ogni contesto difficile a favore della libera scelta.
Disperdere il senso di angoscia è la missione del suo lavoro che affronta ogni timore liberando l’uomo dalla schiavitù del pensiero che a volte sembra già scritto.
Una storia fantastica, fatta di particolari e di rivelazioni viene raccontata dal Maestro attraverso i suoi personaggi e le immagini giocose; messaggi colmi di ispirazioni oniriche, di giardini colorati, di angeli, di bolle di sapone, di giocattoli colorati, di bimbi che si rincorrono felici e di grandi che restano a bocca aperta davanti a quei ricordi personali e tanto intimi.

Durante il periodo espositivo verranno organizzati incontri con l’artista nei giorni 4-5, 11-12, 18-19 maggio e 1-2 giugno.  Durata: circa 45 minuti
Partecipanti: max 25 persone ad incontro (non occorre prenotazione)

Costo: Pubblico adulto - Ingresso mostra: GRATUITO - Incontri con l’artista: GRATUITI
Attività didattiche per le scuole e bambini accompagnati dalle famiglie Biglietto mostra + laboratorio: Intero 7 euro; ridotto 5 euro per tutte le convenzioni - Prenotazione obbligatoria
Indirizzo: via della Casina di Raffaello (Piazza di Siena – Villa Borghese) - Roma
Info e prenotazione: Tel. 060608
Sito di riferimentowww.casinadiraffaello.it 
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La grande mostra
“CLAUDIO IMPERATORE. MESSALINA, AGRIPPINA E LE OMBRE DI UNA DINASTIA”
Un’esposizione con opere di straordinario interesse storico e archeologico che porterà i visitatori alla scoperta della vita e del regno di uno dei più controversi  imperatori romani

MUSEO DELL’ARA PACIS - Roma
dal  6 aprile al 27 ottobre - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

Il  Museo dell’Ara Pacis ospita la grande mostra "Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia" promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Ville de Lyon, curata da Claudio Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo, con la collaborazione di Orietta Rossini, ideata dal Musée des Beaux-Arts de Lyon, che ha ospitato la sede francese dell’esposizione terminata lo scorso 4 marzo, su progetto curatoriale di Geneviève Galliano e Francois Chausson. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

La mostra guiderà i visitatori alla scoperta della vita e il regno del discusso imperatore romano, dalla nascita a Lione nel 10 a.C. fino alla morte a Roma nel 54 d.C., mettendone in luce la personalità, l’operato politico e amministrativo, il legame con la figura di Augusto e con il celebre fratello Germanico, il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina, sullo sfondo della corte imperiale romana e delle controverse vicende della dinastia giulio-claudia.
L'esistenza di Claudio è segnata da un destino singolare, che lo pone di fronte ad avvenimenti eccezionali, fatti di sangue, intrighi di corte, scelte politiche ardite.
Primo imperatore a nascere fuori dal territorio italico, a Lugdunum, odierna Lione, il 1 agosto del 10 a.C., era un candidato improbabile al comando dell’impero. Augusto, che dubitava delle sue attitudini politiche, gli avrebbe preferito di gran lunga il fratello Germanico, che tuttavia morì prematuramente in circostanze sospette. Come successore, il popolo e l'esercito avevano poi scelto Caligola, che di Germanico era il figlio, erede della fama del padre. Ma l'assassinio di Caligola, accoltellato nel suo stesso palazzo, metteva necessariamente Claudio al centro della crisi politica successiva. Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico diventava così, alla notevole età di cinquant'anni, il primo imperatore acclamato, dopo una lunga trattativa politico-economica, da un corpo militare, i pretoriani.
Anche i rapporti di Claudio con le sue quattro mogli sono segnati da congiure e vicende tragiche. La sua terza moglie, Messalina, più giovane di Claudio di 35 anni, rimane nota per i suoi molti vizi, veri o presunti, sebbene fosse la madre di Britannico, il primo erede maschio della dinastia giulio-claudia nato ad un imperatore regnante. Uccisa Messalina, con il consenso di Claudio, anche il destino di Britannico fu segnato: non conseguì mai il potere, vittima adolescente del fratellastro Nerone.
L'ultimo matrimonio di Claudio, quello con sua nipote Agrippina, gli sarà fatale. Agrippina, figlia di Germanico e sorella di Caligola, viene considerata l'artefice della sua morte, forse per avvelenamento. Alla morte di Claudio seguì la sua divinizzazione, la realizzazione di un tempio a lui dedicato sul Celio e la successione nell’impero del figlio di Agrippina, Nerone.
Il percorso espositivo al Museo dell’Ara Pacis, supportato dal lavoro aggiornato di storici e archeologi, traccia un’immagine di Claudio un po’ diversa da quella cupa e poco lusinghiera trasmessa dagli autori antichi. Ne emerge la figura rivisitata di un imperatore capace di prendersi cura del suo popolo, di promuovere utili riforme economiche e grandi lavori pubblici, contribuendo con la sua legislazione allo sviluppo amministrativo dell'Impero.
Il racconto della vita e delle opere di Claudio, reso attraverso un allestimento originale fatto di immagini e suggestioni visive e sonore, costituisce la caratteristica saliente del percorso espositivo e i personaggi della narrazione - presentati attraverso opere d’arte  di assoluto valore - saranno anche protagonisti di istallazioni che contribuiranno a rendere coinvolgente l’esperienza di visita.

In mostra alcune opere di straordinario interesse storico e archeologico: dalla Tabula Claudianasu cui è impresso il famoso discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’apertura ai notabili galli del consesso senatorio, al prezioso cameo con ritratto di Claudio Imperatore dal Kunsthistorisches Museum, fino al piccolo ma suggestivo ritratto in bronzo dorato di Agrippina Minore, proveniente da Alba Fucens e concesso in prestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, che testimonia l’interesse di Claudio per il territorio dell’allora Regio IV, dove realizzò l’impresa del Fucino. Una delle novità della mostra è l’esposizione, per la prima volta, del ritratto di Germanico della Fondazione Sorgente Group, opera importante che celebra il giovane e amato principe colpito da un destino avverso.  

La mostra allestita al Museo dell’Ara Pacis vanta importanti prestiti internazionali (Musée du Louvre, Lugdunum Musée et Théâtres Romains, Musée des Beaux-Arts di Lione, Musei Vaticani, Ecole nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, The British Museum, Colchester & Ipswich Museums) e nazionali (Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo Nazionale Romano, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Museo civico archeologico ‘Antonio di Nino’, Fondazione Sorgente Group e Galleria Vincent)  avvalendosi al contempo di opere provenienti  dal Sistema Musei Civici (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Antiquarium Celio, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma) in qualche caso restaurate o riesposte per l’occasione.

Promossa da Organizzazione Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Ville de Lyon
Ideazione Musée des Beaux Arts de Lyon
In collaborazione con Lugdunum - Musée et Théâtres Romains – Lyon
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
A cura di Per la sede francese, Geneviève Galliano e François Chausson
Per la sede romana, Claudio Parisi Presicce, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo
Catalogo L’Erma di Bretschneider
Sponsor Sistema Musei In Comune
Media Partner  Il Messaggero

Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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AURORA MALETIK
"UNO SI DISTRAE AL BIVIO...
A cura TakeawaygalleryTesto critico di Massimo BignardiPresentazione Barbara Martusciello

LE TARTARUGHE Eat & Drink - Roma
Dal 4 aprile al 12 maggio 2019 - Tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00

Vernissage giovedì 4 aprile 2019 ore 19.00

Patrocinata da: 
Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future

Una ricerca fotografica orientata a favorire “l’idea del vedere fine a se stesso”, persiste nelle esperienza in corso o, almeno, si dà come linea preminente. È quanto segnalava, già dagli anni settanta, Susan Sontang riflettendo sulla fotografia, estendendo l’analisi al rapporto tra realtà e immagine nella società contemporanea, come chiarisce il sottotitolo, del suo ben noto saggio Sulla fotografia. Tale rilievo investe un concetto più ampio, toccando aspetti che chiamano in causa l’esercizio del vedere, alla luce oggi del ruolo che le immagini hanno nei sistemi della comunicazione, alla capacità che esse mostrano nel rapido e perentorio rinnovarsi delle tecnologie digitali. Eppure quella che genericamente è indicata come fotografia ‘artistica’ ha fatto maggiore presa da quando si è passati dall’analogico al digitale, aprendo lo sguardo ad un ventaglio di esperienze che hanno risposto a quanto affermava Alfred Stieglitz: “La fotografia è la mia passione, la ricerca della verità la mia ossessione”.
Tale esercizio della fotografia connota il registro che tiene insieme i diversi momenti, dettati dalle esperienze condotte in questi anni da Aurora Maletik. Esse seguono un fil rouge narrativo, teso tra il paesaggio, dalla Maletik non riconosciuto come scena, bensì luogo di un dialogo corale con la natura che incornicia Matera con le sue tufacee architetture, fatte affiorate dalla Gravina e la costruzione di un’immagine che si presta a varcare la soglia della visione percettiva del reale e spingersi oltre, in un reale che non può essere condiviso. Uno specchio messo su da Aurora Maletik con cura, disposto, come lei stessa fa intendere dal titolo dato a questa mostra, ove le strade si separano, ossia al bivio. La fotografia si fa specchio e le sovrapposizioni, i costruiti giochi di riflessi intrecciati tra loro, gli sguardi che si allungano sul paesaggio, dichiarano la necessità di Aurora di riconoscere una dimensione interiore, obbligando, avrebbe detto Barthes, lo spettatore a domandarsi chi è effettivamente la figura messa lì in posa, se non è essa il riflesso (direi metafora?) dell’identità dell’artista.
È questo, infatti, un dato evidente che balza all’occhio, seguendo il percorso di immagini qui proposto, dal quale appare chiaro il desiderio dell’artista di tenere insieme la duplicità di uno sguardo che spazia tra interni ed esterni. Il mirino della macchina si muove, cioè, tra una dimensione intimista, ove mette a fuoco una sorta di narrazione che coglie, senza nascondere un certo voyeurismo, figure femminili in interni sfumati, celati da effetti tecnici, da vere e proprie messe in posa e inquadrature che spaziano sul paesaggio. Più che la visione dello skyline della Matera dei nostri giorni, l’attenzione è rivolta ad un luogo direi metafisico, ove i gesti, le figure spostano la loro presenza dalla realtà dello spazio a quella di un luogo mentale, appunto metafisico.
Le sue ‘donne’ conservano, appena accennati, sia i tratti delle menadi, le baccanti dei riti dionisiaci, sia, paradossalmente, quelli delle donne che accompagnano il lamento funebre. Un fotogramma segna il bivio effettivo: ritrae una giovane donna vestita di nero, con gli occhiali scuri e il velo anch’esso nero che sale le scale; in secondo piano la Matera che ascende dai sassi. 
Massimo Bignardi

Patrocinata da: Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future

Sponsor:  Diplomatico, Aliani Cantine, Castello di Ramazzano, Basepizza

Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: piazza Mattei 7/8 -  Roma
Informazioni: 06 64760520 - takeawaygallery@gmail.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/letartarugheroma
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"RIQUADRI"
di ELIA NOVECENTO 

IURIS HUB - Roma
dal 1 febbraio al  31 maggio 2019 
5 Aprile ore 18.30 -  EVENTO.
IurisArt, in collaborazione con Parione9, mette in mostra una selezione di lavori di Elia Novecento appartenenti alla serie Riquadri.

Le sei tele, esposte presso gli uffici di Iuris Hub, rimandano alle nostre soglie spaziali quotidiane: le finestre, le porte e i finestrini di treni e bus da cui osserviamo la realtà che ci circonda, guardando gli altri e contemplando noi stessi.  È in queste opere che l'artista romano si sofferma a guardare dall'esterno l'interno reale degli spazi urbani, riproducendoli sino a farceli rivivere, tanto da trasformare in specchi di visioni e pensieri interiori le immagini del suo vissuto quotidiano.  Si tratta, dunque, di un viaggio immaginario si verifica quando il nostro sguardo si posa sull’esterno. Un viaggio nel quale si sfiorano temi cari a Iuris Hub, come il diritto alla privacy e, nel contempo, si vive un’introspezione inconsapevole. Elia Novecento, spettatore ed artefice di tali rappresentazioni, apre le finestre sul suo stato d’animo, invitando il visitatore ad affacciarsi sui propri sentimenti senza mai perdere la raffigurazione di se stesso.

ELIA NOVECENTO Artista romano (classe 1989), si avvicina al mondo dei graffiti nel 2001 e nel 2004 si iscrive al Liceo Artistico Statale di Via Ripetta a Roma. Insieme a Leonardo Crudi fonda il Collettivo Novecento con l’intento di comunicare con la città attraverso poster lasciati in balia del quotidiano e dell’interpretazione libera di chi li osserva. Parallelamente ai graffiti e ai poster, produce tele di grande formato ispirate al linguaggio dei popist romani degli anni Sessanta. IURISART IurisArt è un progetto ideato e diretto da Alfredo Valeri per Iuris Hub, seguendo la prassi consolidata della “contaminazione artistica” di luoghi non convenzionali, che genera connessioni fra mondi apparentemente distanti fra loro, come il Diritto e l’Arte. Opere di giovani artisti, che lavorano con diverse tecniche, linguaggi e forme espressive, vengono poste in mostra secondo una programmazione che ne valorizzi il potenziale espressivo in armonia con l’attività professionale svolta negli spazi interessati dagli allestimenti. I progetti espositivi di IurisArt lanciano messaggi riconducibili ai temi e agli ambiti di azione di Iuris Hub. L’obiettivo è duplice: da un lato esplorare, attraverso l’Arte, percorsi inediti di lettura e interpretazione della realtà, generando nuove visioni e opportunità di conoscenza. Dall’altro, rendere l’ambiente in cui si svolge la consulenza legale anche luogo di promozione artistica e sperimentazione creativa.

Prezzo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo:  via Domenico Cimarosa, 13 - Roma
Informazioni: per IurisArt, Alfredo Valeri: a.valeri@iurishub.it – per P9, Marta Bandini ed Elettra Bottazzi: parione9@gmail.com 
Facebook di riferimento: www.facebook.com/parione9
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PROSEGUONO...

Ai Mercati di Traiano l’antica civiltà cinese incontra la millenaria storia di Roma in
MORTALI IMMORTALI, TESORI DEL SICHUAN NELL’ANTICA CINA”

MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 26 marzo al 18 ottobre 2019 . Orario: tutti  i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre

In mostra le origini, la cultura e i riti del popolo Shu con una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dai più importanti musei cinesi della Provincia del Sichuan

In un incontro ideale tra la civiltà del popolo Shu e l’Impero Romano, la mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina giunge nei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, uno dei complessi monumentali che più rappresenta oggi la Roma antica.

La grande mostra dedicata all’antica civiltà del Sichuana ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa daRoma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, ha il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, è curata da Wang Fang, archeologa e vice direttrice del Museo di Jinsha, e organizzata da ChinaMuseum International con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. L’allestimento dell’esposizione è curato dagli architetti Gaetano di Gesu e Susanna Ferrini di “n!studio Asia”.
Un percorso straordinario nella vita sociale e nel mondo spirituale dell’antico popolo Shu, che proprio su questa terra nel sud-ovest della Cina ha creato una civiltà unica. Saranno esposte eccezionali opere in bronzo, oro, giada e terracotta – databili dall’età del bronzo (II millennio a.C.) fino all’epoca Han (II secolo d.C.) – rinvenute nei siti di Sanxingdui e Jinsha (solo per citarne alcuni) e provenienti da importanti istituzioni cinesi come il Museo di Sanxingdui, il Museo del Sito Archeologico di Jinsha, il Museo del Sichuan, il Museo di Chengdu, l’Istituto di ricerca di reperti e archeologia di Chengdu, il Museo di Mianyang, il Museo Etnico Qiang della Contea di Mao.
Come le origini di Roma sono state legate al Tevere, così la nascita del popolo di Shu è stata segnata dallo scorrere dello Yangtze, il Fiume Azzurro. Il Fiume Azzurro costituisce il filo conduttore della mostra ed è significativamente tracciato sull’installazione dorata ispirata a un dragone cinese che invaderà lo spazio centrale della Grande Aula, accogliendo i visitatori. Questo e altri effetti scenografici potenziati dal contesto monumentale dei Mercati di Traiano esalteranno gli straordinari reperti, che per la prima volta sono presentati in un’esposizione così estesa in Europa, ora a Roma dopo la tappa di Napoli.
Il percorso della mostra guiderà il visitatore alla scoperta dell’antica civiltà del Sichuan attraverso opere di inestimabile valore accompagnate da ricostruzioni digitali, foto, video e diversi strumenti interattivi utili alla conoscenza del processo di rinvenimento e alla delineazione dello sviluppo temporale di questa antica civiltà cinese. Circondato da statue e vasi rituali, da statuette in terracotta ed enigmatiche maschere di bronzo, il pubblico imparerà a conoscere i tratti distintivi del popolo Shu, andrà alla scoperta della sua genesi e dell’evoluzione degli elementi religiosi e sociali, senza tralasciare la sua naturale predisposizione alla creatività, all’eleganza e alla bellezza riscontrabile negli elementi decorativi in oro, nelle opere in giada o nei reperti unici come il cavallo di Mianyang e il sole di Jinsha.
Davanti alla varietà di oggetti di uso comune, ai raffinati recipienti in legno laccato, ai particolari ritratti su mattone, si avrà la possibilità di percepire l’elevata qualità raggiunta dalla produzione artigianale durante la dinastia Han nonché comprendere la visione del popolo Shu riguardo ai temi della vita e della morte. Un atteggiamento romantico e ottimista di una popolazione non solo ricca ma anche profondamente pacifica.
Il progetto espositivo sarà articolato in due sezioni con altrettante tematiche racchiuse in una suggestiva visione d’insieme. La prima, dedicata alla Cultura religiosa dello stato di Shu, si concentrerà sul mondo spirituale raccontando i riti di un popolo dedito al culto del Sole attraverso le maschere di bronzo provenienti dagli scavi del sito di Sanxingdui. La seconda sezione, invece, tratterà La vita quotidiana del popolo Shu, ricostruendo le trame commerciali sviluppate nell’area del Sichuan attraverso bassorilievi su mattone della dinastia Han, figure umane e figurine di animali in ceramica.
Alle 130 opere esposte a Napoli, Roma vede eccezionalmente aggiunti 15 nuovi prestiti, tra i quali spiccano le due maschere e una testa di bronzo di Sanxingdui, ognuna fortemente caratterizzata. In particolare, una si differenzia da tutte le maschere finora rinvenute nel sito per la resa del viso più delicata e per il velato sorriso, elementi che hanno fatto pensare agli studiosi che rappresenti una divinità dell’antica cultura Shu.
In occasione della mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell'antica Cina la casa editrice Gangemi Editore International produrrà un catalogo di accompagnamento che fornirà un utile supporto di approfondimento per conoscere nel dettaglio i temi, le opere e la storia dell’antica civiltà cinese.

Ricordiamo che la MIC card può essere acquistata da chi risiede o studia a Roma e consente, pagando solo 5 euro, l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici e nei siti archeologici e artistici della Sovrintendenza Capitolina.

Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese
Organizzazione Chinamuseum International s.r.l.
SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Mobility Partner ATAC SpA
Media Partner Il Messaggero
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura

Costo:  Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 16 € intero; 14 €  ridotto - per i residenti a Roma: 14 € intero;  12 € ridotto -Ingresso GRATUITO per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card l'ingresso è gratuito.
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it 
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“DONNE. CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE”
Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia
L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
A cura di ARIANNA ANGELELLI, FEDERICA PIRANI, GLORIA RAIMONDI, DANIELA VASTA

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  24 gennaio al 13 Ottobre  2019, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni sessanta: la mostra "DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione" è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.

La mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica. Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.

“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna. 
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve. Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano;  Baccio Maria Bacci , Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).

Il percorso espositivo sarà accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della  mostra sarà proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.

L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).

Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.

Organizzazione  Zètema Progetto Cultura
Media partner Il Messaggero

Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
 dal 29 settembre al 5 maggio 2019 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher

20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell. 

Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".

Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone

Costo:  visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it

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MUSICA

COTTON CLUB
LA PROGRAMMAZIONE
dall'8 al 12 maggio 2019

mercoledì 8 maggio 2019
SAINT LOUIS NIGHT
COTTON NIGHT TALES

Le band di giovani artisti del Saint Louis approdano al Cotton Club in una serata tutta dedicata al Jazz.
Inizio concerto ore 21:00
Ingresso 10 euro

O.A.T. TRIO Feat ANDREA AVENA
Raul Balardin - Chitarra
Andrea Avena - Contrabasso
Dario Alessandro Marchini - Batteria

FORWARD DI ETTORE CARUCCI
Pamela Sabatini - Voce
Orsola Rocca - Voce
Valentino Lupo - Chitarra
Basilio Roselli - Chitarra
Susanna Giardinia - Piano
Ludovico Aru - Basso
Bora Kanit - Batteria

KILLERS DI ETTORE CARUCCI
Viviana Napolitano - Voce
Debora Ciccola - Voce
Elisa Mancini - Voce
Ettore Carucci - Piano
Nicola De Cesare - Basso
Francesco Faggi - Batteria
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venerdì 10 maggio 2019
EMANUELE URSO "THE KING OF SWING" SEPTET
DOPPIO CONCERTO

Emanuele Urso “The King of Swing” è il protagonista e il mattatore delle notti swing di Roma . Tra l’omaggio a Benny Goodman e Gene Krupa, Emanuele Urso è un fantastico batterista, un raffinato clarinettista e un direttore d’orchestra eccellente, in grado di ricreare perfettamente, in uno sforzo filologico non comune, le atmosfere della swing era e delle dance hall degli anni 40. Gli arrangiamenti originali di Benny Goodman, Glenn Miller e Fletcher Henderson sono studiati, e ristudiati e poi riproposti in un concerto dal vivo che prima di essere un vero e proprio show sembra aprire una porta spazio-temporale per rituffarci direttamente nel periodo forse più brillante ed entusiasmante del ‘900.

ORE 21.30 AMAZING EARLY SHOW
ORE 00.30 THE LATE NIGHT SMOCKING SESSION in questa sessione consentito fumare dentro al locale
ORE 21.30 INGRESSO 10 €
ORE 00.30 INGRESSO 5 €

Line-up
Emanuele Urso, Clarinetto/Batteria
Giovanni Cicchirillo, Batteria
Lorenzo Soriano, Tromba
Adriano Urso, Piano
Stefano Napoli, Contrabbasso
Stefano Di Grigoli, Sax Tenore
Fabrizio Guarino, Chitarra
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sabato 11 maggio 2019
ROMAN CLASSIC JAZZ HERITAGE
I REMEMBER CARLO LOFFREDO

Nel 1949 Louis Armstrong viene a Roma e da il nome di "Roman New Orleans Jazz Band" alla prima vera realtà jazzistica della Città Eterna. Ci volle un parere giuridico, quando, dopo un contenzioso fra i componenti, Carlo Loffredo ricompose una nuova BAND che si chiamò "II ROMAN NEW ORLEANS JAZZ BAND", la quale si distinse dalla prima, anche quando questa si ricostitui', ottenendo successi molto maggiori, sia in Italia che all'Estero, non passava settimana che non fossero in televisione o in radio, partecipando anche ad alcuni popolari film dell'epoca (anni '50).

"Ho avuto la soddisfazione di suonare tanto con la prima che con la seconda, diventata poi Carlo Loffredo Jazz Band" dice Michele Pavese "grazie all'intraprendenza organizzativa e indiscussa capacità musicale del Leader". La denominazione ROMAN è un esplicito omaggio alla storia di questa città in ambito musicale. La "Roman Dixieland Few Stars di Michele Pavese", in attività negli ultimi 30 anni, diventa "ROMAN CLASSIC JAZZ HERITAGE di Michele Pavese" in segno di chiaro omaggio al Maestro Carlo Loffredo da poco venuto a mancare.

Inizio concerto ore 22:00
Ingresso 10 €

Line-up
Michele Pavese, Trombone
Bepi D'Amato, Clarinetto
Vincenzo Barbato, Chitarra
Pietro Crescimbeni, Tromba
Alessandro Cicchirillo, Sousaphone
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domenica 12 maggio 2019
BRAG TRIO
ACCADEMIA ROMANA DI MUSICA

“BRAG”, è il nuovo trio del pianista/compositore Alberto Giraldi. Direttore del Conservatorio “L.Refice” di Frosinone. Nasce da un’idea di collaborazione e amicizia con il batterista/percussionista Stefano Rossini. BRAG trio è un acronimo che mescola le iniziali del compositore A. Giraldi con lo stile musicale brasiliano, infatti tutte le composizioni proposte sono originali ed in chiave Brasilian Jazz.

In questo concerto invitano il sassofonista Brasiliano Sergio Galvao, uno straordinario musicista che ha suonato con molti dei più importanti artisti Brasiliani (Rosa Passos, Simone, Roberto Menescal, Guinga, Roberto Carlos, Dori Caymmi, Djavan, ed Motta, Jorge Benjor, Seu Jorge, Leny Andrade, Leila Pinheiro, Beto Guedes ), nel 2014 ha registrato negli Stati Uniti un disco di Brasilian Jazz che ha ottenuto 2 nomination ai grammy awards in due categorie: miglior album di jazz latino e miglior sassofonista jazz solista.

Il concerto vedrà anche la partecipazione speciale di Gianluca Persichetti, docente di chitarra al Conservatorio “U.Giordano” di Foggia, uno dei più grandi chitarristi Italiani del genere Brasilian Jazz.

Inizio concerto ore 21:30
Ingresso 10 euro

Line-up
Alberto Giraldi, Piano
Sergio GalvÃO, Sax
Gianluca Persichetti, Chitarra
Steve Cantarano, Contrabbasso
Stefano Rossini, Batteria

Indirizzo: via Bellinzona 2 - Roma
Info e prenotazioni: info@cottonclubroma.it+390685352527 +393490709468
Sito di riferimento: www.cottonclubroma.it
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Giovanni Del Monte in collaborazione con H.T. Classical presentano:
HT CLASSICAL PRESENTA
BON ANNIVERSAIRE GABRIEL FAURÉ
PAVANE OP. 50
CANTIQUE DE JEAN RACINE OP. 11
MESSA DI REQUIEM IN RE MINORE OP. 48
SOPRANO: MARIA CHIARA CHIZZONI
BARITONO: MASSIMO SIMEOLI
CORO ACCADEMIA VOCALE ROMANA 
ORCHESTRA FILARMONICA "CITTA' DI ROMA"
Un ringraziamento speciale all'Ass. "Armonica Temperanza"
DIRETTORE E CONCERTATORE: M° LORENZO MACRI'
Coordinamento di Produzione: M° STEFANO SOVRANI
Coordinamento Tecnico-Musicale: M° MARIA ROSA DI LEO
Segreteria di Produzione: SANDRA CAPPELLO
Produzione Esecutiva: GIOVANNI DEL MONTE

BASILICA DI SAN LORENZO IN LUCINA a Roma
12  Maggio 2019 - Inizio concerto ore 20.30

Un omaggio ad uno dei più grandi musicisti del XIX secolo. HT Classical presenta Bon Anniversaire Gabriel Fauré, concerto omaggio dedicato al compositore ed organista francese proprio in occasione dell’anniversario dalla sua nascita. A salire sul palcoscenico l’Orchestra Filarmonica Città di Roma diretta dal Maestro Concertatore Lorenzo Macrì con la presenza del soprano Maria Chiara Chizzoni ed il baritono Massimo Simeoli. Un’occasione particolare, dunque, per mettere in scena alcune delle opere principali di Gabriel Faurè che senza dubbio fu uno dei più grandi musicisti francesi vissuti a cavallo del 1800 e del 1900 insieme a Debussy e Ravel. Tra queste non poteva mancare la Pavane OP. 50, celebre composizione in Fa diesis minore per coro e orchestra in forma di pavana dedicata alla la contessa Elisabeth  HYPERLINK e (presente anche nella colonna sonora del celebre film di Paolo Sorrentino il Divo). A questa aggiungiamo il Canqtique de Jean Racine (Op. 11), brano vocale che Gabriel Faurè compose alla giovane età di 19 anni nel 1864 e con il quale vinse un concorso interno pressol'École Niedermeyer di Parigi. Per finire verrà eseguito anche il Requiem op. 48, senza dubbio una delle opere più significative del grande compositore francese che si caratterizza per grande solennità e allo stesso tempo per grande leggerezza e che in molti hanno descritto come Ninna Nanna della Morte. Un’opera perfettamente in linea con la finezza melodica e la ricerca armonica che hanno sempre caratterizzato le composizioni di uno dei più grani maestri francesi.

Costo: Ingresso ad offerta MINIMA 10.00 su prenotazione - Modalità pagamento e prenotazione vedi pagina fb
Indirizzo: Piazza di S. Lorenzo in Lucina, 16/a, 00186 Roma RMInformazioni: info@htclassical.com - Giovanni Del Monte +39335311328
Facebook di riferimento: https://www.facebook.com/htclassical/
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MULTIMEDIALE

"VIAGGI NELL’ANTICA ROMA"
Il progetto multimediale per rivivere la storia del Foro di Cesare e del Foro di Augusto
a cura di PIERO ANGELA E PACO LANCIANO

FORO DI CESARE e FORO DI AUGUSTO - Roma
Dal 17 aprile al 3 novembre - vari orari

Ogni sera due straordinari ed innovativi spettacoli multimediali disponibili in 8 lingue

Dopo i successi degli scorsi anni torna lo straordinario progetto che, attraverso due appassionanti ed innovativi spettacoli multimediali, racconta e fa rivivere la storia del Foro di Cesare e del Foro di Augusto.

I due spettacoli, che utilizzano tecnologie all’avanguardia, vedono l’ideazione e la cura di Piero Angela e Paco Lanciano con la storica collaborazione di Gaetano Capasso e con la Direzione Scientifica della Sovrintendenza Capitolina. Sono promossi da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotti da Zètema Progetto Cultura.

Grazie ad appositi sistemi audio con cuffie e accompagnati dalla voce di Piero Angela e dalla visione di magnifici filmati e proiezioni che ricostruiscono i due luoghi così come si presentavano nell’antica Roma, gli spettatori potranno godere di una rappresentazione emozionante e allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico.
I due spettacoli possono essere ascoltati in 8 lingue (italiano, inglese, francese, russo, spagnolo, tedesco, cinese e giapponese).

Le modalità di fruizione dei due spettacoli sono differenti. Per il “Foro di Augusto” sono previste tre repliche ogni sera (durata 40 minuti) mentre per il “Foro di Cesare” è possibile accedervi ogni 20 minuti secondo il calendario pubblicato (percorso itinerante in quattro tappe, per la durata complessiva di circa 50 minuti, inclusi i tempi di spostamento).
FORO DI CESARE
Lo spettacolo all’interno del Foro di Cesare è itinerante. Si accede dalla scala situata accanto alla Colonna Traiana e si attraversa poi il Foro di Traiano su una passerella realizzata appositamente. Attraverso la galleria sotterranea dei Fori Imperiali si raggiunge poi il Foro di Cesare e si prosegue così fino alla Curia Romana.
Il racconto di Piero Angela, accompagnato da ricostruzioni e filmati, parte dalla storia degli scavi realizzati tra il 1924 e il 1932 per la costruzione dell’allora Via dell’Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), quando un esercito di 1500 muratori, manovali e operai fu mobilitato per un’operazione senza precedenti: radere al suolo un intero quartiere e scavare in profondità tutta l’area per raggiungere il livello dell’antica Roma. Quindi si entra nel vivo della storia partendo dai resti del maestoso Tempio di Venere, voluto da Giulio Cesare dopo la sua vittoria su Pompeo e si può rivivere l’emozione della vita del tempo a Roma, quando funzionari, plebei, militari, matrone, consoli e senatori passeggiavano sotto i portici del Foro. Tra i colonnati rimasti riappaiono le taberne del tempo, cioè gli uffici e i negozi del Foro e, tra questi, il negozio di un nummulario, una sorta di ufficio cambio del tempo. All’epoca c’era anche una grande toilette pubblica di cui sono rimasti curiosi resti. Per realizzare il suo Foro, Giulio Cesare fece espropriare e demolire un intero quartiere per una spesa complessiva di 100 milioni di aurei, l’equivalente di almeno 300 milioni di euro. Accanto al Foro fece costruire la Curia, la nuova sede del Senato romano, un edificio tuttora esistente e che attraverso una ricostruzione virtuale è possibile rivedere come appariva all’epoca.
In quegli anni, mentre la potenza di Roma cresceva a dismisura, il Senato si era molto indebolito e fu proprio in questa situazione di crisi interna che Cesare riuscì a ottenere poteri eccezionali e perpetui. Grazie al racconto di Piero Angela si potrà conoscere più da vicino quest’uomo intelligente e ambizioso, idolatrato da alcuni, odiato e temuto da altri.

FORO DI AUGUSTO
Il racconto del Foro di Augusto, al quale gli spettatori assistono seduti su tribune allestite su Via Alessandrina, parte dai marmi ancora visibili nel Foro. Attraverso una multiproiezione di luci, immagini, filmati e animazioni, il racconto di Piero Angela si sofferma sulla figura di Augusto, la cui gigantesca statua, alta ben 12 metri, era custodita accanto al tempio dedicato a Marte Ultore. Con Augusto, Roma ha inaugurato un nuovo periodo della sua storia: l’età imperiale è stata, infatti, quella della grande ascesa che, nel giro di un secolo, ha portato Roma a regnare su un impero esteso dall’attuale Inghilterra ai confini con l’odierno Iraq, comprendendo gran parte dell’Europa, del Medio Oriente e tutto il Nord Africa. Queste conquiste portarono all’espansione non solo di un impero, ma anche di una grande civiltà fatta di cultura, tecnologia, regole giuridiche, arte. In tutte le zone dell’Impero ancora oggi sono rimaste le tracce di quel passato, con anfiteatri, terme, biblioteche, templi, strade.
Dopo Augusto, del resto, altri imperatori come Nerva e Traiano lasciarono la loro traccia nei Fori Imperiali costruendo il proprio Foro. Roma a quel tempo contava più di un milione di abitanti: nessuna città al mondo aveva mai avuto una popolazione di quelle proporzioni. Era la grande metropoli dell’antichità: la capitale dell’economia, del diritto, del potere e del divertimento.

 

INFORMAZIONI PER GLI SPETTACOLI AL FORO DI AUGUSTO

Orari
Dal 17 al 30 aprile: tutti i giorni ore 20.20 – 21.20 – 22.20 (3 repliche). Chiuso il 19 aprile per motivi di sicurezza determinati dallo svolgersi della Via Crucis al Colosseo.Dall’1 maggio al 31 agosto: tutti i giorni ore 21.00 – 22.00 – 23.00 (3 repliche)
Dall’1 al 30 settembre: tutti i giorni ore 20.00 – 21.00 – 22.00 (3 repliche)
Dall’1 ottobre al 3 novembre: tutti i giorni ore 19.00 – 20.00 – 21.00 (3 repliche)

Durata: 40 minuti

Dove
Fori Imperiali – Foro di Augusto
Via Alessandrina, lato Largo Corrado Ricci

Biglietti Foro di AugustoBiglietto intero: € 15,00 – Combinato con Foro di Cesare € 25,00
Biglietto ridotto: € 10,00 – Combinato con Foro di Cesare € 17,00
Gruppi: € 10,00 – Combinato con Foro di Cesare € 17,00
(gruppi superiori alle 10 unità)
Il botteghino apre un’ora prima
Prevendita: € 1,00 Singolo | € 2,00 Combinato
In loco non viene applicata la prevendita di € 1.00
Disabili: previsti, su apposite pedane, 6 posti
+ accompagnatore per ogni replica
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INFORMAZIONI PER GLI SPETTACOLI AL FORO DI CESARE


Orari
Dal 17 al 30 aprile: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.20 alle 22.20 (7 repliche); sabato dalle ore 20.20 alle 22.40 (8 repliche). Chiuso il 19 aprile per motivi di sicurezza determinati dallo svolgersi della Via Crucis al Colosseo.
Dall’1 al 31 maggio: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.40 alle 23.00 (8 repliche); sabato dalle ore 20.40 alle 23.20 (9 repliche).
Dall’1 giugno al 31 luglio: tutti i giorni dalle ore 21.00 alle 23.40 (9 repliche)
Dall’1 al 31 agosto: tutti i giorni dalle ore 20.40 alle 23.40 (10 repliche).
Dall’1 al 30 settembre: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.00 alle 23.00 (10 repliche); sabato dalle ore 20.00 alle 23.20 (11 repliche).
Dall’1 ottobre al 3 novembre: tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 22.20 (11 repliche).

Durata: 50 minuti
Spettacoli ogni 20 minuti

Per assistere allo spettacolo itinerante all’interno del Foro di Cesare, l’accesso avverrà attraverso la scala collocata in prossimità della Colonna Traiana. Il pubblico attraverserà quindi il Foro di Traiano su una passerella appositamente realizzata e percorrendo la galleria sotterranea dei Fori Imperiali, raggiungerà il Foro di Cesare.
La visita cercherà di rievocare il ruolo del Foro nella vita dei romani ma anche la figura di Giulio Cesare.

Dove 
Foro di Traiano, in prossimità della Colonna Traiana

 

Biglietti Foro di Cesare
Biglietto intero: € 15,00 – Combinato con Foro di Augusto € 25,00
Biglietto ridotto: € 10,00 – Combinato con Foro di Augusto € 17,00
Gruppi: € 10,00 – Combinato con Foro di Augusto € 17,00
(gruppi superiori alle 10 unità)

Il botteghino apre 30 minuti prima
Prevendita: € 1,00 Singolo | € 2,00 Combinato
In loco non viene applicata la prevendita di € 1,00
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