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giovedì 23 gennaio 2020

LA MUSICASTROCCA un soffio di originale poesia e fantasia al TEATRO VERDE di Roma

Autrice: Raffaella Ceres (CeresKira)


Un laboratorio immersivo fra musica e parole: lo spettacolo de LA MUSICASTROCCA di e con Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi, andato in scena lo scorso 11 e 12 gennaio al TEATRO VERDE, si presenta al pubblico come un momento ludico-performativo di altissima valenza, umana e didattica.

Le filastrocche sono originariamente portatrici di molteplici contenuti didattici ed educativi e, soprattutto, fanno parte di un importante patrimonio della nostra cultura. Questi brevi testi in rima, costituiti da semplici parole alternate e combinate in modo giocoso, caratterizzate da suoni ripetuti assieme a un ritmo cadenzato e cantilenante, spesso accompagnate da gesti che ne esaltano il significato, sono ormai parte integrate della nostra cultura e della nostra letteratura. Sicuramente uno dei maggiori autori di filastrocche è il grande Gianni Rodari e di nuovo possiamo, grazie a questo spettacolo, rendere il nostro omaggio nell’anno rodariano a questo immenso autore.

Rodari definiva le filastrocche dei “giocattoli sonori”, strumenti perfetti per i bambini per imparare a familiarizzare con la lingua italiana attraverso il gioco e il divertimento, in un processo di crescita e scoperta che inizia in tenera età per accompagnarci il più a lungo possibile.


Le intuizioni di Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi rendono questo spettacolo incredibilmente coinvolgente. I bambini sono rapiti all’istante dagli attori in scena che con maestria, dolcezza e fermezza, scandiscono i ritmi di una narrazione fra musica e parole che si fa incalzante e affascinante, musicastrocca dopo musicastrocca.

“Vietato non toccare” affermava un altro grande artista, Bruno Munari, che spesso ha collaborato con Gianni Rodari. In questo caso la formula perfetta potrebbe trasformarsi in “vietato non divertirsi!”. I bambini e i meno giovani presenti in sala sono invitati infatti, a diventare parte integrante dello spettacolo, coinvolti nelle musicastrocche con movimenti originali e simpaticissime melodie.

Nella parole è nascosta la musica e nella musica parole nuove…

Attraverso un sapiente utilizzo di vocaboli in rima e melodie piacevoli, lo spettacolo ci racconta di viaggi fra mare e montagna, ci insegna a giocare con la paura (davvero notevole il librone pop up della FIFAstrocca). Ci suggerisce come avere cura di un libro, come divertirci recuperando il tempo dei giochi insieme: il mimo, ballare e cantare in armonia.

La bellezza di questo spettacolo è composta dalle piccole cose che grandi artisti come Massimiliano e Alessandro ci regalano in un soffio di originale poesia, lasciando che la fantasia conduca un piacevole pomeriggio insieme.

LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…

Gli elementi che rendono questo appuntamento con la nostra rubrica “Non chiamateli piccoli” davvero speciale, sono molteplici. In primo luogo il teatro che ci ha accolto. Il TEATRO VERDE è una delle realtà romane che si distingue da moltissimi anni per una programmazione di alto livello, in grado di offrire ai bambini e alle loro famiglie spettacoli mai banalizzanti. (R)esistere in questo momento di fragilità culturale è una vera e propria scommessa che tutti possiamo contribuire a vincere accompagnando i bambini a teatro.

Secondo elemento da sottolineare è la cordialità di tutti coloro che operano nella struttura. Saper essere accoglienti in uno spazio teatro grande non è impresa facile ma, ogni ospite viene curato come se fosse “l’unico” ospite.

Terzo, e non certo per importanza, l’efficacia con la quale attraverso la performance de LA MUSICASTROCCA, l’incanto per le parole viene lasciato agire sui presenti in sala, come unguento ristoratore contro le mancanze di una società che ci (s)travolge con messaggi sempre più poveri di contenuti e straripanti di rumorose inutilità.

Lasciare fluire le parole era un altro esempio virtuoso che lo stesso Gianni Rodari promuoveva con la sua azione pedagogica. LA MUSICASTROCCA permette ai piccoli spettatori di entrare in contatto con sonorità diverse e inaspettate. La conoscenza non avviene forse solleticando la curiosità? E la curiosità porta alla creatività. Al termine della narrazione in rima gli artisti ci salutano ricordandoci che la fine di qualcosa è necessaria tanto quanto l’inizio. Senza una fine, infatti, non si potrebbe ricominciare.

Ricominciamo dalle musicastrocche? Potrete seguirle attraverso il canale YouTube dei due bravi artisti. (Chissà cosa ne penserebbe una nostra vecchia conoscenza: il vecchio suonatore nato dalla penna di Andrea Alessio Cavarretta )

- Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA ®_




LA MUSICASTROCCA
di e con Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi di Roma