Un laboratorio
immersivo fra musica e parole: lo spettacolo de LA MUSICASTROCCA di e con Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi, andato in scena lo
scorso 11 e 12 gennaio al TEATRO VERDE, si presenta al pubblico come un momento
ludico-performativo di altissima valenza, umana e didattica.
Le filastrocche
sono originariamente portatrici di molteplici contenuti didattici ed educativi
e, soprattutto, fanno parte di un importante patrimonio della nostra cultura. Questi brevi testi in rima, costituiti da
semplici parole alternate e combinate in modo giocoso, caratterizzate da suoni
ripetuti assieme a un ritmo
cadenzato e cantilenante, spesso accompagnate da gesti che ne esaltano il
significato, sono ormai parte integrate della nostra cultura e della nostra
letteratura. Sicuramente uno dei maggiori autori di filastrocche è il grande Gianni Rodari e di nuovo possiamo,
grazie a questo spettacolo, rendere il nostro omaggio nell’anno rodariano a
questo immenso autore.
Rodari definiva le
filastrocche dei “giocattoli sonori”, strumenti perfetti per i bambini per
imparare a familiarizzare con la lingua italiana attraverso il gioco e il
divertimento, in un processo di crescita e scoperta che inizia in tenera età
per accompagnarci il più a lungo possibile.
Le intuizioni di Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi rendono questo spettacolo
incredibilmente coinvolgente. I bambini sono rapiti all’istante dagli attori in
scena che con maestria, dolcezza e fermezza, scandiscono i ritmi di una
narrazione fra musica e parole che si fa incalzante e affascinante,
musicastrocca dopo musicastrocca.
“Vietato non
toccare” affermava un altro grande artista, Bruno
Munari, che spesso ha collaborato con Gianni
Rodari. In questo caso la formula perfetta potrebbe trasformarsi in “vietato
non divertirsi!”. I bambini e i meno giovani presenti in sala sono invitati
infatti, a diventare parte integrante dello spettacolo, coinvolti nelle
musicastrocche con movimenti originali e simpaticissime melodie.
Nella parole è nascosta la musica
e nella musica parole nuove…
Attraverso un
sapiente utilizzo di vocaboli in rima e melodie piacevoli, lo spettacolo ci
racconta di viaggi fra mare e montagna, ci insegna a giocare con la paura (davvero
notevole il librone pop up della FIFAstrocca). Ci suggerisce come avere cura di
un libro, come divertirci recuperando il tempo dei giochi insieme: il mimo,
ballare e cantare in armonia.
La bellezza di
questo spettacolo è composta dalle piccole cose che grandi artisti come Massimiliano
e Alessandro ci regalano in un soffio di originale poesia, lasciando che la
fantasia conduca un piacevole pomeriggio insieme.
LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…
Gli elementi che
rendono questo appuntamento con la nostra rubrica “Non chiamateli piccoli” davvero speciale, sono molteplici. In primo luogo il teatro che ci ha accolto.
Il TEATRO VERDE è una delle realtà romane che si distingue da moltissimi anni
per una programmazione di alto livello, in grado di offrire ai bambini e alle
loro famiglie spettacoli mai banalizzanti. (R)esistere in questo momento di fragilità
culturale è una vera e propria scommessa che tutti possiamo contribuire a
vincere accompagnando i bambini a teatro.
Secondo elemento
da sottolineare è la cordialità di tutti coloro che operano nella struttura.
Saper essere accoglienti in uno spazio teatro grande non è impresa facile ma,
ogni ospite viene curato come se fosse “l’unico” ospite.
Terzo, e non certo
per importanza, l’efficacia con la quale attraverso la performance de LA
MUSICASTROCCA, l’incanto per le parole viene lasciato agire sui presenti in
sala, come unguento ristoratore contro le mancanze di una società che ci (s)travolge
con messaggi sempre più poveri di contenuti e straripanti di rumorose inutilità.
Lasciare fluire le
parole era un altro esempio virtuoso che lo stesso Gianni Rodari promuoveva con la sua azione pedagogica. LA
MUSICASTROCCA permette ai piccoli spettatori di entrare in contatto con
sonorità diverse e inaspettate. La conoscenza non avviene forse solleticando la
curiosità? E la curiosità porta alla creatività. Al termine della narrazione in
rima gli artisti ci salutano ricordandoci che la fine di qualcosa è necessaria
tanto quanto l’inizio. Senza una fine, infatti, non si potrebbe ricominciare.
Ricominciamo dalle
musicastrocche? Potrete seguirle attraverso il canale YouTube dei due bravi
artisti. (Chissà cosa ne penserebbe una nostra vecchia conoscenza: il vecchio suonatore nato dalla penna
di Andrea Alessio Cavarretta )
- Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA ®_
LA MUSICASTROCCA
di e con
Massimiliano Maiucchi e Alessandro D’Orazi di Roma