
Inutile dire che non l’ho comprata, il mio bancomat si è smagnetizzato al sol pensiero, ma pensavo… una band di ragazzini sedicenni magari anche molto dotati, viene truccata e pompata fino all’inverosimile e quando l’onda di notorietà accenna a scemare ecco che salta fuori la biografia, fra qualche anno faranno un disco brutto, poi un po’ di cover e alla fine il promettente gruppo verrà fagocitato nel buco nero del merchandising.
Talento bruciato e usurato da un mondo che tende a rendere tutto merce il più velocemente possibile, le cose, l’arte, le persone tutto su un unico piano.
Vendere, vendere e ancora vendere.
Ma se qualcuno vende ci sarà anche qualcuno che compra… e allora quanta colpa ha il pubblico con la sua ignoranza e la sua indolenza nella degenerazione dell’arte? Non siamo forse anche noi consumatori ad alimentare questo atteggiamento? Noi che compriamo di tutto, che non ci informiamo e accettiamo quello che il mercato ci suggerisce subdolamente?
Io nel dubbio, in quella libreria ho comprato la biografia di Elvis, si forse tutto sommato anche lui almeno verso la fine della carriera era un “prodotto da vendere” e lo è ancora oggi, ma chiamatemi nostalgica, chiamatemi snob, sono certa che la sua biografia almeno non mi annoierà.
di
Sara Saurini
Sara Saurini
(Attirokina)