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giovedì 19 dicembre 2019

AFTER THE END paure ed ossessioni in scena al TEATRO BRANCACCINO di Roma

Autrice: Elena Costa (VeraKira)



Al TEATRO BRANCACCINO di Roma è in scena in questi giorni AFTER THE END di Dennis Kelly con la regia di Marco Simon Puccioni.

Un bunker antiatomico sotterraneo costruito negli anni ’80, spoglio e freddo. Un ragazzo e una ragazza, soli, due sopravvissuti. Mark ha salvato la sua amica Louise, l’ha portata in braccio dal pub fino a lì sotto, attraversando la città in fiamme, sventrata da una bomba nucleare, un attacco terroristico che ha sterminato i loro amici e le loro famiglie. O almeno è quello che Mark racconta a Louise. Lei era svenuta e non ricorda nulla di ciò che è successo. C’è solo una radio, in quel sotterraneo, che potrebbe collegarli al mondo esterno, ma non funziona, si limita a emettere il rumore disturbato e disturbante delle frequenze.

La situazione claustrofobica in cui i due personaggi si trovano è un paradigma spesso indagato, ovvero quello della relazione ambigua tra vittima e carnefice.  Il testo gioca però su più dimensioni, quella umana e puramente relazionale ma anche quella politica e sociale, con echi della nostra incerta quotidianità. Il bunker diventa quasi un simbolo della tendenza, di fronte ai cambiamenti, allo scontro con l’altro, a chiudersi in se stessi, in certezze antisociali, in granitici rifiuti della diversità.


In una serie di quadri che segnano il passare dei giorni, nel dialogo tra Mark e Louise emerge il loro passato e i termini del loro rapporto. Mark è sempre stato lo “sfigato” del gruppo, anche aver acquistato una casa con un bunker antiatomico è stato motivo di scherno e dileggio da parte dei loro amici. Louise è la bella e spiritosa, per lei è facile riuscire a farsi amare da tutti. Mark è pieno di paure e fobie, Louise è sicura, democratica, accogliente. Due caratteri e due visioni del mondo totalmente opposti. Il punto è che Mark è ossessionato da Louise, da sempre, forse innamorato di lei. Ora Louise è completamente in sua balia. Mark, ricattandola dalla sua posizione di “padrone” del bunker le impone una serie di atteggiamenti ma quando Louise si rifiuta di giocare a "Dungeons e Dragons"  il loro precario equilibrio va in frantumi e Mark trasforma Louise in una prigioniera. Quando Louise riesce a ribaltare la situazione tra i due si scatena una serie di spietate vendette che li porterà entrambi a oltrepassare la soglia dell’abiezione, fino al colpo di scena finale.

Lo spettacolo è emotivamente impegnativo, con la difficoltà, superata da una regia contenuta, di rendere tutte le sfumature di un testo a più visioni.
Gli interpreti, a tratti, soffrono la fatica di personaggi così estremi. Convincente la Louise di Miriam Galanti, specie dal momento in cui ha letteralmente il coltello dalla parte del manico, sorprende per la gestione della rabbia trattenuta e la vocazione alla vendetta. Meno efficace il Mark di Federico Rosati, personaggio di difficile gestione, fin da subito caratterizzato con un tratto psicopatico che, a volte, rende prevedibili alcuni sviluppi della trama.
In ogni caso uno spettacolo da vedere, un universale racconto sulle paure e le frustrazioni della nostra epoca.

- Elena Costa -
_KIROLANDIA®_




Miriam Galanti, Federico Rosati
AFTER THE END
di Dennis Kelly
regia di Marco Simon Puccioni
produzione Inthelfilm