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sabato 28 dicembre 2019

STELLINA al TEATRO LE MASCHERE di Roma, un bellissimo viaggio d’amore oltre il tempo

Autrice: Raffaella Ceres (CeresKira)


Saper narrare una fiaba natalizia è un’impresa complessa. In campo devono esser messi strategie d’equilibrio fra sensibilità morali, tradizioni e quel pizzico di magia che permette ai più piccini di ridere e sognare. STELLINA, in scena per ben 3 fine settimana di Dicembre al TEATRO LE MASCHERE di Roma per la rassegna "Fiabe e Biscottini", ha vinto questa scommessa e si attesta fra i più pregevoli auguri di buone feste che si possano accogliere e ascoltare in teatro.

La storia, da un’idea di Carla Marchini scritta e diretta da Maria Toesca, narra il viaggio di una piccola e sbadata stellina stanca per un lungo viaggio che sta percorrendo fra i bagliori del cielo. Il giovane astro si addormenta cadendo distrattamente sulla terra e, dimenticandosi quale sia la meta del suo peregrinare, inizia un’incredibile avventura terrestre per trovare la strada che la ricondurrà al suo posto. Parallelamente, si compie il viaggio di una famiglia che verso Betlemme cerca un riparo in attesa della nascita del loro primo e speciale bambino.

Nella semplicità della linea narrativa è inserito il primo elemento vincente di questo spettacolo dedicato ai bambini: non ci sono riferimenti espliciti alla tradizione natalizia del viaggio di Giuseppe e Maria ma, la sostanza di questa notte magica è affidata al messaggio che il viaggio di questa famiglia porta con sé, seguita amorevolmente da una stella molto speciale, la stella cometa, della quale stellina è parte integrante.


I tre protagonisti si incontreranno solo all’inizio e alla fine del loro lungo girovagare. Nel mezzo Stellina compirà un percorso di crescita e consapevolezza intima che la condurrà a (ri)conoscere la generosità gratuita, l’importanza dei ricordi, la forza della catena dei doni e, soprattutto, a comprendere che ciascuno è speciale per il fatto stesso di esistere.

Anche le stelle che sembrano tutte uguali in fondo in fondo sono tutte diverse.

Nel loro lungo cammino i protagonisti si ritroveranno infine accolti da un fornaio che offrirà alla famiglia un riparo per quella che diventerà una notte speciale e del pane caldo, simbolo di bontà senza pregiudizi. “Il pane è buono e non deve mancare a nessuno” ci ricorda il generoso panettiere. Sarà proprio questo gesto a salvare la vita della stanca famiglia in attesa della nascita del loro bambino e a permettere a Stellina di incontrare un grande Re, uno dei Re Magi, scoprendo il valore del ricordo. Entrambi seguono infatti la stessa stella senza ricordare il perché. Il loro incontro e la loro amicizia, sigillata da un boccone di pane, consentirà  ad entrambi di ritrovare il pezzo mancante della loro memoria.  

Ma sarà l’ultimo personaggio incontrato da Stellina il fulcro dell’intero racconto e, a mio giudizio, elemento narrativo di grande valore culturale e sociale: un severo soldato che deve eseguire l’ordine di effettuare il censimento e scovare la famiglia straniera. La coraggiosa Stellina gli insegnerà l’importanza del saper distinguere fra gli ordini sbagliati e gli ordini giusti spiegando al pubblico in sala che un vero eroe è colui che pensa con il cuore e con la testa, riconoscendo e allontanando i precetti sbagliati. Un applauso emozionato saluta alla fine Martina Carletti, Pierciro Dequarto, Biagio Iacovelli, Daniela Simula, bravissimi interpreti di questa fiaba incantata.


 LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…

La favola di Natale non poteva mancare per il nostro appuntamento “Non chiamateli piccoli”. Ed è una favola che mi ha commosso per la semplicità con la quale arriva a far vibrare le corde delle emozioni. Una semplicità da non confondere con il termine “facile”. Ogni elemento scenico è curato nei minimi dettagli, i costumi dei tanti personaggi resi vivi sul palco del TEATRO LE MASCHERE, sono deliziosi e catturano l’attenzione dei piccoli e grandi spettatori. La cura per il bello è un omaggio all’intelligenza emotiva del pubblico in sala. Un senso critico sano si forma anche abituando i giovanissimi spettatori a saper dare il giusto valore al gusto estetico che si tramuta in una sfida che le arti, a partire dal teatro, possono perseguire a fianco delle nuove generazioni.

- Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA ®_



STELLINA
Da un’idea di Carla Marchini
Scritto e diretto da Maria Toesca
Con (in o. a.) Martina Carletti, Pierciro Dequarto, Biagio Iacovelli, Daniela Simula
Costumi: Carla Marchini
Scene: Giuseppe Convertini
Luci: Giuseppe Filipponio
Burattini: Maria Toesca
Musiche: Alessandro Cercato
Ass.nte costumi e scene: Amedeo D’Amicis.