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martedì 8 dicembre 2009

VIVERE IN UN MONDO "TECNOLOGIZZATO"

È di questi giorni l’ultima innovazione tecnologica entrata “prepotentemente” nelle famiglie italiane: il digitale terrestre.

Uno stravolgimento del vecchio modo di guardare la tv: tantissimi canali in più (molti dei quali non codificati perché solo a pagamento), un telecomando che non ha nulla da invidiare alle prime navicelle spaziali, per la quantità di comandi che racchiude e la possibilità di viaggiare addirittura nel tempo con i famosi canali +1 che trasmettono i programmi un’ora dopo le reti ufficiali.

Penso a mia nonna che all’improvviso ha visto la tv piena di farfalle e, pensando che dipendesse dalle emittenti televisive, è rimasta in attesa che riparassero il guasto permettendole così di tornare a vedere la sua telenovela preferita.
E’ normale essere disorientati in un mondo che sembra diretto più dalle macchine che dall’uomo, tutti i cambiamenti apportano modifiche all’equilibrio conosciuto e rassicurante nel quale siamo abituati a vivere, ma è altrettanto naturale e umano modificare questi equilibri e adattarsi alle novità: naturalmente non senza fatica.
 L’uomo cerca regole e criteri che aiutino ad orientarsi nel caos, ma gli equilibri vengono rotti e ricomposti; è in questi momenti che noi, consapevoli o no, individuiamo le risorse che ci permettono di riconfermare la nostra identità in uno schema nuovo.

La cibernetica non cambierà quello che siamo né ci escluderà da nuovi contesti.

 
Forse ci permetterà anche di recuperare qualcosa di noi che avevamo momentaneamente dimenticato: chi di voi non ricorda il pupazzo dodò? Il digitale ce lo ha riportato.

della
Dott.ssa Sabrina Ferrigno (Kiro Psicoterapeuta Sabrina)