MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

sabato 30 gennaio 2010

OROSCOPI O RELIGIONE? NO, GRAZIE PREFERISCO CHARLIE CHAPLIN

Sono del segno zodiacale del leone, ascendente leone, e questo secondo una serie di oroscopi che ho consultato fa di me una persona dispotica, egocentrica, ottimista, vanitosa, generosa e leale.

Non mi lamento, c’è di peggio, anzi per avvalorare la tesi del mio egocentrismo, secondo me non c’è di meglio.

Sono sempre stata affascinata dall’idea che stelle e pianeti influissero sulla vita delle persone, sulle loro scelte; l’idea di avere una sorta di predestinazione per certe cose un po’ ti esime dalle responsabilità, così di solito quando inizia un nuovo anno mi piace leggere il mio oroscopo e sperare come di suol dire “in un domani migliore”.

Purtroppo però quest’anno ho avuto previsioni talmente contrastanti che praticamente secondo le stelle mi accadrà tutto o niente... e sono piuttosto seccata, avrei voluto informazioni più dettagliate, vengo da un anno terrificante, il mondo viene da un anno terrificante, qualcuno mi garantisca che il prossimo sarà migliore altrimenti faccio un casino!! Non prego, quindi cosa posso fare? i tarocchi? i fondi del caffè? la chiromanzia?

Qualche inguaribile ottimista mi ha detto che per credere in un futuro migliore basta aver fiducia negli esseri umani, gli uomini (le donne!) possono cambiare le cose… sicuro! Sono un avvocato (si lo confesso!!!) e quindi per definizione non credo nella bontà del genere umano e comunque basta aprire il giornale per accorgersi che il mondo non è un bel posto e che apparteniamo ad un genere per il quale Madre Natura stessa auspica l’estinzione, qualche perla rara in giro per il nostro pianeta ci sarà pure, ma come diceva il saggio di solito “la buona coscienza è solo segno di cattiva memoria”.

Comunque senza un oroscopo che inauguri il mio anno con tante belle prospettive mi sento un po’ deboluccia in questo 2010…

Il fatto è che pur sforzandomi di essere razionale, nel panico da futuro, inevitabilmente vado in cerca di spiritualità, dell’intangibile o del semplice destino, perché ridurre tutto alla chimica e alla fisica o peggio al potere delle mie scelte non mi basta… insomma, per farla breve, devo poter dare la colpa a qualcuno, e avere Saturno contro mi solleverebbe molto il morale se mi capitasse qualcosa di brutto.

Proprio quest’ultima riflessione mi ha portato a pensare che forse i miei ragionamenti non sono molto diversi da quelli che fanno le persone di fede. A cosa serve la fede? (cattolicesimo, induismo, scientology … tutto il calderone…) serve a giustificare l’ingiustificabile. Dio c’è e manda un uragano, anzi non lo manda e fa in modo che si salvino più persone del previsto, oppure semplicemente ci guarda, ci osserva e se ne frega per via del libero arbitrio, nostro e dell’uragano ovviamente.

Questa considerazione, anche un po’semplicistica se volete, mi porta a pensare ulteriormente, che tutte le religioni con le loro liturgie, le loro regole nascondono un unico puro e ancestrale sentimento la paura del futuro, dell’ignoto e per estensione della morte.

E così i buoni cattolici la domenica vanno a messa, i mussulmani fanno le loro cinque preghiere quotidiane, e così via, con un unico pensiero, “questo mi salverà, mi aiuterà ad affrontare il dolore, con questo non avrò paura di morire”, ma la verità è che è solo un placebo, un modo con cui ci vogliamo illudere di avere la situazione sotto controllo.

Mentre sto scrivendo sono sul treno è quasi ora di cena e vedo scorrere dal finestrino le luci delle città che la ferrovia attraversa, intravedo le sagome delle case, i fari delle automobili in coda sulle strade… lì da qualche parte le miserie umane come ogni giorno si sono consumate o si stanno consumando… qualcuno sta morendo, soffre e si dispera pensando di non poter essere più felice, viene tradito, illuso, tenta il suicidio… e secondo voi io posso sperare in un mondo migliore? O si che posso, io devo. Il ragazzo seduto sul sedile davanti al mio sta leggendo un quotidiano, sbirciando riesco a leggere la frase del giorno “nulla in questo mondo malvagio è permanente, nemmeno i nostri dispiaceri” (Charlie Chaplin), da domani voglio svegliarmi pensando a questa frase… pensando che c’è sempre il giorno dopo per farsi due risate.

di
Sara Saurini
(AttiroKira)