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giovedì 30 settembre 2010

LA FINESTRA SUL CORTILE



Nei primi giorni delle mie ferie non avendo organizzato alcuna partenza mi sono dedicata al mio comodo divano mentre il termometro segnava 32 gradi e spiccioli, approfittando delle moderne tecnologie dalla mia comoda postazione ho gironzolato un po’ sul web, mi sono iscritta a Twitter ed ho scoperto che trattasi di sistema che necessita di troppa dedizione per il mio ondivago rapporto con internet, ho guardato tutta la seconda serie di True blood (che consiglio, per lo meno a coloro che non sono deboli di stomaco), ho partecipato ad aste su Ebay per oggetti inutili e poi ho letto milioni di articoli di politica e questo mi ha condotto quasi sull’orlo del suicidio…

...quando il mio rapporto morboso con il mondo artificiale ha iniziato a spaventarmi, ho deciso di prendere un po’ d’aria, calda, e mi sono affacciata al balcone e… ho scoperto di avere dei vicini. Tanti vicini, sposati, single, anziani, bambini un intero esercito e complice il caldo afoso che costringeva i non proprietari di condizionatori a tenere le finestre spalancate ho sbirciato nella vita altrui per qualche giorno e anche se non dovrei dirlo mi sono proprio divertita!
In realtà è cominciato tutto a causa del mio frigorifero verso il quale facevo frequenti viaggi per acqua, gelati e rinfrescanti vari, il Caso ha voluto infatti che fosse posizionato proprio vicino ad una finestra che a sua volta si trova in corrispondenza della finestra dei miei giovanissimi e freschi di convivenza vicini… durante uno dei miei tragitti dal divano li ho visti litigare e sentiti urlare, insomma è bastato tendere un po’ l’orecchio e prestare la giusta attenzione al labiale. Lo so è ignobile, ma non sono riuscita ad allontanarmi, è stato più forte di me. Ho scoperto che lui voleva andare al mare e lei a pranzo dalla madre, che lei è una rompiballe e lui un irresponsabile che vive ancora come un universitario e soprattutto ho scoperto che la gente quando fa caldo, a prescindere dal phyfique du role che possiede, litiga anche seminuda e non è un bello spettacolo. Comunque quando lui ha dato un pugno sulla porta facendo ballonzolare tutti i lardelli che già coprivano abbondantemente i micro slip che indossava ho detto basta. Ma è stato sufficiente girare di poco lo sguardo per vedere il sig. Candido che vive due palazzine più avanti alla mia e che con qualsiasi condizione atmosferica quattro volte al giorno esce di casa percorre la strada interna che attraversa i palazzi e arriva fino alla via principale, si accende una sigaretta e fuma scrutando l’orizzonte senza scambiare una parola con nessuno e senza rispondere ai cenni di saluto dei conoscenti, che ritornano ad essere visibili solo a sigaretta spenta, e che sono in ogni caso molto pochi, perché il sig. Candido è un rompiballe patentato! Urla con i bambini che giocano a pallone, odia tutti gli animali anche quelli nei documentari e una volta ha innaffiato con una secchiata d’acqua il fidanzato della ragazzina che vive nell’appartamento sotto il suo, colpevole di aver temporaneamente usato il suo posto auto mentre aspettava che la ragazza scendesse… anche se lui non possiede una macchina, perché come mi ha raccontato la figlia, qualche anno fa mentre sosteneva l’esame per il rinnovo della patente ha insultato pesantemente il commissario che doveva valutarlo, reo? Reo, di avergli dato della “persona anziana”, definizione che lui ad 83 anni ritiene essere un insulto. L’ho osservato a lungo chiedendomi se la mia innata asocialità avrebbe fatto di me una sua versione femminile magari anche fra una quarantina di anni. Poi ho preso il telefono ho chiamato il mio compagno che era a lavoro e gli ho detto “quando divento insopportabile dimmelo, qualunque età io abbia non voglio diventare un’Arpia che tutti evitano” lui in piena riunione ha risposto con un laconico “va bene, non ci sono problemi, ci sentiamo più tardi sono un po’ impegnato” e presumo che abbia pensato ad un eccesso di ormoni dovuto alla mia gravidanza, non credo fosse vero, ero seriamente preoccupata.

Poiché la finestra della mia cucina aveva già dato del suo meglio, il giorno dopo libro alla mano e limonata con lunga cannuccia sul tavolo, mi sono spostata sul balcone del salotto, che ha un piccolo divisorio di metallo che mi separa dalla sig.ra Mirella e da suo marito Pasquale. Mirella, figlia di una generazione di autotrasportatori dopo la pensione ha affidato l’amministrazione della ditta di famiglia alla figlia, Pasqualina, che dopo aver deciso di non fare causa ai propri genitori per il proprio nome, ha accettato con “entusiasmo” e si è sposata con Maurizio uno dei dipendenti della ditta. Pasquale, ovviamente anche lui autotrasportatore in pensione, è un tifoso dell’Inter e in generale appassionato di calcio e quando incontra il mio compagno per le scale cerca sempre di attaccare bottone con discorsi da Corriere dello sport, ignorando costantemente il fatto che più di qualche volta ha ricevuto risposte del tipo “Ronaldo? Chi, ah si! il campionato è cominciato, non lo sapevo…”. Durante i mondiali lo abbiamo sentito distintamente elencare un cospicuo numero di bestemmie in cui ha coinvolto santi a me sconosciuti… forse non sarò un esperta, ma San Raperonzolo per me non esiste. Mentre ero lì che sorseggiavo la mia limonata in compagnia di Arturo Bandini, la sig.ra Mirella parlava al telefono con la figlia intimandogli di cacciare di casa il marito che a quanto pare è un approfittatore, bugiardo, nullafacente a cui piacciono gli uomini… per usare le sue parole “un parassita der cazzo, buciardo, bono a niente e frocio”. Mi ero immaginata un evento gravissimo alla base di tali “forti” affermazioni, ma origliando più a lungo e con più attenzione ho scoperto che in realtà il mal capitato, sarebbe arrivato in ritardo all’anniversario di matrimonio dei genitori della sig.ra Mirella, perché aveva un torneo di calcetto e questo l’aveva mandata su tutte le furie. Durante la lunga telefonata ogni tanto la sig.ra Mirella chiedeva man forte al marito, che già alle nove di mattina era seduto in cucina davanti al televisore, ma a dire il vero lui ha risposto distrattamente solo una volta “però sono terzi in classifica…”.

Ma quanti anni avranno i genitori della sig.ra Mirella se lei sembra già in avanzato stato di decomposizione?

Ho continuato ad osservare per qualche ora il microcosmo fuori dalla mia finestra, mamme che sgridavano figli disobbedienti, nonne che andavano a fare la spesa con il carrellino, liti tra cani e gatti…

Il mondo intorno alla mia casa è pieno di personaggi interessanti che non escludo possano entrare in questa rubrica anche qualche altra volta, ma in fondo io non sono James Stewart e i litigi alla lunga sono meno interessanti degli omicidi, quindi visto che le mie gambe non sono ingessate… tanto vale andare al mare!

di Sara Saurini (AttiroKira)