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sabato 7 aprile 2018

Un convincente TRAINSPOTTING al TEATRO BRANCACCINO

Autrice: Elena Costa (VeraKira)



TRAINSPOTTING è un cult. Un cult il film di Danny Boyle del 1996, un cult il romanzo di Irvine Welsh del 1993 che racconta la vita di un gruppo disperato di tossici nella Edimburgo di fine anni '80.

L’interessante trasposizione teatrale per la regia di Sandro Mabellini, in scena propri in questi giorni al Teatro Brancaccino di Roma, mescola il racconto dissonante e non lineare del romanzo alla potenza visionaria del film.
Convince l’idea narrativa, che mette in scena “la messa in scena” con i quattro attori sempre di fronte al pubblico a cambiare vestiti e identità, spostando gli elementi e trasformandoli, come la tenda canadese che diventa, di volta in volta, camera da letto, ospedale, bara. Unico punto fermo ed immutabile il protagonista- voce narrante, Mark Renton, a cui Michele Di Giacomo restituisce l’instabile e morbosa sensibilità creata da Welsh.


In un’ora e mezza serrata e drammatica, si dipanano gli episodi della vita ai margini di Mark e dei suoi amici più cari che trovano nella droga l’unico modo di fuggire a un destino piccolo borghese e preconfezionato. Si passa così dalla colazione surreale del protagonista con la famiglia della sua fidanzata alla morte della figlia neonata di Allison; a Tommy che, mollato dalla donna, si abbandona all’eroina infettandosi con l’HIV; al colloquio di lavoro dello stralunato Spud, a Begbie alcolista e violento che incontra il padre, barbone e alcolizzato, mentre con Mark è intento proprio al “trainspotting”, ovvero ad osservare i treni che passano, un’attività senza scopo e senza prospettiva proprio come le loro disgraziate esistenze.

Generosa l’interpretazione degli attori, nonostante qualche piccola incertezza nei momenti di maggiore interazione. Bravissimo Riccardo Festa che si moltiplica in tre ruoli complessi, riuscendo in ognuno di essi a mostrare debolezze e diversità.

- Elena Costa -

TRAINSPOTTING
di Irvine Welsh, versione Wajdi Mouawad
traduzione Emanuele Aldrovandi
drammaturgia scenica Festa, Di Giacomo, Bellocchio, Cardinali
regia Sandro Mabellini
con Michele Di Giacomo, Riccardo Festa, Valentina Cardinali, Marco Bellocchio
costumi Chiara Amaltea Ciarelli