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mercoledì 20 marzo 2019

All'OFF/OFF THEATRE fortissimi applausi per GIANNI DE FEO nel racconto di SILVANO SPADA dedicato a MIGUEL DE MOLINA

Autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)  


Recensione critica dello spettacolo TANGERI scritto Silvano Spada
e diretto da Gianni De Feo
Prima replica, martedì cinque marzo duemiladiciannove, OFF OFF THEATRE - Roma.




Pubblico questa recensione con inerzia e chiedo scusa ma nel contempo ringrazio perché TANGERI ha parlato al mio cuore più di quanto avessi pensato in un primo istante, ha parlato così bene tanto da dovermi sospendere almeno un attimo prima di scrivere d'arte e di libertà.


TANGERI di Silvano Spada è un racconto scenico dalle tinte profonde ed aspre che lentamente si apre in palpitante rappresentazione verso un pubblico sempre più rapito.

Raffigurazione poetica di un'esistenza si sostanzia in tasselli di vita, frammenti di storia, briciole di realtà che si avvicendano tra parola e canto con quella massima eleganza del dire che raramente si è soliti incontrare, un soffio d'esistere che parla allo spettatore con sommo rispetto e tatto. Teatro di narrazione corposa ed intensa, intimità del vivere, si apre con limpidezza su di un palco, quello dell' OFF/OFF THEATRE  di Roma, che spettacolo dopo spettacolo, si sta dimostrando sempre più attento alla vicenda umana in ogni sua accezione e sfaccettatura.

A raccontarsi è Miguel de Molina che, dalla sua già inquieta nascita e lungo tutto il suo colmo arco vitale, narra di sé,  il desiderio d'essere, non solo la sua arte, ma anche la sua identità più intima contro ogni pregiudizio, ogni abuso e sopravvenuta atroce violenza interiore e fisica, così rialza la testa, sempre, e vive.


Attraverso il narrare, il cantare, il danzare, si dischiude una porta sulla Spagna del secolo scorso, rivolta anche verso quelle bramate sponde marocchine, dove il protagonista si dirige prima di percorrere tutto il resto della sua esistenza pregna d'identità artistica poi, con grande coraggio, portata avanti durante la repressione della dittatura franchista.

Tra dominanze di potenti colori e tra semplici oggetti che si fanno identificativi simbolici,  il racconto va avanti, e lambisce il contemporaneo, mentre la luce s'accosta come a narrare anch'essa le profondità e le sfaccettature dell'essere nell'avvicendarsi con un inquieto parallelo alter ego dei nostri giorni.

Snodo emblematico del racconto è lo sfiorarsi interiore tra il cantante spagnolo  e Federico Garcia Lorca, la cui iconica figura fa risiedere nell'animo dell'artista un violento impulso emotivo.

Ad interpretare, con grande capacità, questo emblematico personaggio e la sua proiezione futura è Gianni De Feo, dalla voce tanto carismatica da meritarsi continui forti applausi a scena aperta. Convincente nelle due anime narrative, in lui risiede l'artista di ieri e di oggi, rappresentati con continuità espressiva.
La bella drammaturgia di Silvano Spada, in ogni passaggio sempre molto pulita, lascia spazio soprattutto all'essenza dei due intersecati racconti, senza mai invadere le tracce del dire ma anzi sottolineandole con vari accorgimenti registici.

Uno spettacolo che consegna agli spettatori più di un messaggio, più di un pensiero, più d'una riflessione e su cui sovrasta sempre l'idea della libertà e dell'essere se stessi.

- Andrea Alessio Cavarretta -
_Kirolandia_



TANGERI
di Silvano Spada
diretto e interpretato da Gianni De Feo
scenografia Roberto Rinaldi - costumi Gianni Sapone - coreografie Giulia Avino
voce off  Irma Ciaramella