Il TEATRO ELISEO
di Roma presenta un monologo
travolgente con ritmi incalzanti, da Jaques Prévert I RAGAZZI CHE SI AMANO di e con Gabriele
Lavia, accompagnato dalle musiche di Giordano
Corapi.
Un luogo, il
palcoscenico, una scenografia scarna ed essenziale: una panchina, un tavolo con
dei fiori, alti lampioni di luce rarefatta, in lontananza il suono di un
organetto, siamo nel mondo di Prévert. Il pubblico è in attesa. L'attore si presenta. Gabriele Lavia con la sigaretta tra le
dita, la Gauloise, istrionico ed ironico si rivolge alla platea e l'accompagna
nel porto delle nebbie e nei viali alberati di Parigi; rievoca l'immagine di
Jean Gabin, parla di poeti, filosofi, pensatori e pittori che hanno meditato
sull'essere e sull'esistere. Ricorda che è dal "mito della caverna" di Platone ai
nostri giorni che l'uomo cerca la verità e se stesso per dare un senso alla
vita; descrive quadri famosi di Magritte,
Hopper, Picasso, riflette sul pensiero di Heidegger e Nietzsche, si susseguono
confronti e analisi, si interroga, pone domande, coinvolge, solo così lo spettatore potrà così comprendere il
messaggio nascosto in quel linguaggio semplice ed immediato delle poesie del
grande poeta del '900, Jaques Prévert.
Spettacolo colto,
poetico denso di significati, la suspense e il silenzio avvolgono il pubblico.
Lavia padrone
della scena cattura e appassiona con il suono magico della voce e della parola,
piange le pene d'amore, l'abbandono, rievoca sogni e tragedie, impersona
l'autore stesso e la sua profondità
nella ricerca di certezze. I versi si susseguono lenti, veloci, sussurrati,
urlati... L 'amore è salvifico, l'altro, l'amato, è l'unica ancora della vita, e nella musicalità delle filastrocche dei
bambini e dei carillon delle giostre, ascoltate negli angoli delle strade, il
ritmo le sospensioni e i giochi di parole parlano di ricordi rimpianti
violenza tenerezza vendetta speranza.
Il grande
interprete, su quella panchina simbolo di solitudine ma anche di abbracci e
passione, coglie tutte le sfumature dell'amore cantate da Prévert. Gli occhi del poeta, anticonformista
e surreale, sanno guardare al di là delle apparenze, penetrano il profondo
dell' anima e cercano di comprendere il senso e il significato della vita e
spesso lo vedono in un amore assoluto che si confonde nelle immagini di una
natura stupefacente in cui due finiti si uniscono per raggiungere l'infinito.
Il pubblico
ringrazia con tanti applausi il grande e impareggiabile Gabriele Lavia che ha fatto sognare a tutti quella nuvola
invisibile che avvolge I RAGAZZI CHE SI AMANO.
- Angelelli Mirella -
_KIROLANDIA®_
Foto a corredo di Filippo Manzini
"I
RAGAZZI CHE SI AMANO"
Uno
spettacolo di e con
Gabriele
Lavia
da Jaques Prévert
Costumi Elena Bianchini
Costumi Elena Bianchini
Musiche Giordano
Corapi
Produzione Teatro Eliseo
Produzione Teatro Eliseo