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sabato 14 marzo 2020

IL VIRUS DEL CAMBIAMENTO RADICALE

autrice:  Sara Saurini (AttiroKira) 



È appena passato un venerdì 13 di un anno bisestile che ha superato tutte le aspettative di sfiga cosmica immaginabili, al punto che sarebbe da valutare un cambio di calendario, insomma siamo certi che quello Gregoriano non sia ormai superato? Ce ne sono tanti da poter usare in sostituzione, ecco magari escluderei quello dei Maya, se non altro per l’affidabilità, ci saremmo dovuti estinguere 8 anni fa a seguir loro! Magari potremmo adottare quello egizio, ha tre stagioni certo, però si potrebbe fare a meno dell’inverno, oppure seguire i cicli lunari come i babilonesi. Insomma, tanto per toglierci di mezzo questa cosa del bisestile che in effetti pure a non essere superstiziosi un po’, ecco, rompe.

Guardo fuori dalla finestra, è tardi, e tutto tace più del solito, non passa una macchina da almeno un’ora credo, che per dove vivo io penso sia una specie di record, di solito sembra di stare in un circuito di auto da corsa specialmente nel fine settimana. Mi sono sempre lamentata di quei rumori, eppure oggi mi mancano, il silenzio è sintomo di un’assenza surreale cui non sono abituata e che… mi ricorda il mio genere preferito di film.


Io adoro i film apocalittici… tutti nessuno escluso, mi basta intravedere la possibilità che il genere umano si estingua. Serie tv, film ne ho visti una moltitudine:  alcuni erano anche piuttosto belli, altri veramente terribili, ma questo non mi ha fermato. Invasioni, zombie, glaciazioni, surriscaldamento globale, virus che uccidevano o trasformavano gli umani in mostri, ho visto di tutto, ma fino ad oggi non mi ero mai chiesta la motivazione di tanta morbosità, perché insomma, un’ossessione di questo tipo è quasi da sociopatici.

Però in questi giorni di forzata reclusione a causa del Covid-19 e in cui peraltro è anche ricominciato "The walking dead" (“robba de’ zombie” nemmeno a dirlo) ho avuto modo di riflettere: ciò che amo di questo genere sono gli esseri umani o meglio le loro reazioni alle catastrofi, all’azzeramento totale delle regole civili, alla mancanza delle comodità scontate della vita quotidiana, al cambiamento radicale.

Certi eventi tirano una linea di demarcazione netta tra prima e dopo, tra ciò che eravamo e ciò che siamo diventati e ci fanno comprendere meglio le priorità: in qualche modo le catastrofi sono un’opportunità.

A questo punto dovrei precisare che in cinese (eh già guarda il caso!) la parola crisi vuol dire anche opportunità, ma ho scoperto oggi che non è vero, vuol dire momento cruciale, quando comincia e cambia qualcosa, ecco noi siamo in quel momento cruciale quello in cui possiamo imboccare la strada giusta o quella sbagliata. Qualche divinità (immagino non quella dei Maya) ci sta offrendo la possibilità di cambiare, anche se non senza pesanti sacrifici, ci sta sbattendo in faccia la nostra fragilità, la nostra superficialità, i nostri errori, ma da questi possiamo ricominciare.

Andrà tutto bene? Non lo so, cambierà? Ne sono certa!

Nel frattempo #restiamoacasa assaporando una lentezza quotidiana che forse per molti noi risale ormai ai tempi delle vacanze estive della scuola, quando per tre mesi l’ozio diventava uno dei nostri migliori amici. Se non siete persone sedentarie potete sempre darvi allo sport casalingo. Io, per esempio, ho fatto su e giù per le scale di casa svariate volte per tenermi in allenamento, sono due giorni che ho i polpacci doloranti quindi da domani passerò al bricolage sperando che il mio fisico lo regga, diversamente aumenterò la quota ore di lettura, magari rileggendo qualche “classico” che so un bel Palahniuk del resto quale momento migliore per leggere qualcuno che ha scritto:

La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare. Dalla quiete impariamo così poco. 
(DIARY - Chuck Palahniuk)

- Sara Saurini -
_KIROLANDIA®_