MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

sabato 7 novembre 2020

Il TEATRINO DI PULCINELLA AL GIANICOLO. L'intervista a MANUEL PERNAZZA e ALESSIA LUONGO: coltivate i vostri sogni e non abbiate paura di sognare in grande.



Riprende l'appuntamento di KIROLANDIA dedicato ai più piccini seppur fra passi piccoli e talvolta incerti. Riparte grazie a due ospiti d’eccezione: MANUEL PERNAZZA ALESSIA LUONGO. Sono i coraggiosi artisti che hanno raccolto l’eredità del TEATRINO DI PULCINELLA AL GIANICOLO e ci hanno regalato un’intervista di rara completezza. Ci raccontano con entusiasmo il loro importante percorso artistico e di vita e ci consegnano delle pillole di storia e cultura del teatro di grande significato.
 
Buona lettura!
 
Ragazzi, raccontateci del vostro progetto culturale PULCINELLARTE! Come nasce, che progetti vorrebbe portare avanti?
Il nostro progetto culturale è incentrato sulla commedia dell'arte, per portare avanti la tradizione del teatro in maschera. Molti pensano erroneamente che sia morto e si occupano prevalentemente di recupero storico teatrale, noi invece, pur rispettando alcune grammatiche del teatro, portiamo avanti lazzi e canovacci, strofe e villanelle che vengono tramandate esclusivamente per via orale. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare grandi maestri che in questo ci hanno aiutato, sicuramente il più grande è il Maestro Roberto De Simone, che è un monumento all'arte teatrale e musicale, testimone della tradizione di Salvatore De Muto, commediante del secolo passato.
 
In particolare, la maschera di Pulcinella è l'unica che non si è fermata alla riforma goldoniana e nemmeno a quella scarpettiana. Manuel Pernazza porta avanti oggi lo spirito della maschera, mettendola in scena senza mai aver cambiato personaggio. Abbiamo così attualizzato (non modernizzato) il teatro in maschera, mettendo in scena le maschere e creando un vero e proprio universo! Alessia Luongo mette in scena la tradizione della Palummella (Colombina napoletana) e crea il nuovo compare di (dis)avventure di Pulcinella, ovvero Colanfronio, un mugnaio della provincia di Avellino che crede di essere tanto furbo, ma in realtà combina solo mille incidenti. In questo modo, salviamo e recuperiamo lazzi della commedia dell'arte dal 1600 ad oggi.
 
Usiamo anche la musica dal vivo con strumenti preziosi e antichi quali liuto, chitarra battente e romantica, tamburi a cornice, ed elaborando la musica popolare ma in maniera teatrale, riportando tutto a un'epoca barocca. Oggi infatti siamo contenti e fieri di rappresentare i nostri spettacoli in tutta Italia e venendo riconosciuti anche da Musei ed altri enti proprio per la validità del progetto artistico.
 
Com’è nata la vostra collaborazione? Come vi siete incontrati?
Ci siamo incontrati e i nostri percorsi erano già vicini. Manuel portava già avanti la commedia petitiana del Pulcinella, Alessia finiva la ricerca del teatro antropologico e cominciava a specializzarsi nel teatro popolare, effettuando ricerche sulla sua terra, l'Irpinia. Abbiamo iniziato subito a collaborare per portare avanti degli spettacoli, ma dopo pochi mesi abbiamo deciso di intrecciare i nostri progetti artistici (e qualche tempo dopo, abbiamo condiviso anche la vita sentimentale!) Abbiamo deciso di creare un nostro universo teatrale. Quello che ci unisce è la missione di non far morire alcune forme d'arte, collegate quasi tutte alla commedia dell'arte.
 
Quando avete deciso di non lasciar morire il teatro di pulcinella al Gianicolo, che emozione avete provato? Perché avete deciso di intraprendere anche questa strada?
In realtà, la compagnia già proponeva da molti anni spettacoli di burattini, in particolare le guarattelle napoletane. Alcuni dei nostri spettacoli si articolavano proprio nello scenario dei burattini che poi diventavano in carne ed ossa, infatti oltre al burattino famosissimo di Pulcinella, abbiamo prodotto il burattino di Colanfronio, di modo che si potesse assistere a uno spettacolo a 360 gradi, tra i canovacci dei commedianti e quelli delle guarattelle napoletane. Per tale, quando si è presentata la possibilità di poter ereditare lo storico teatro del Gianicolo, è stato un sogno che prendeva forma davanti agli occhi! Manuel aveva iniziato l'arte del burattinaio proprio grazie al maestro Piantadosi e il giorno in cui siamo entrati per la prima volta nel teatro, siamo rimasti in silenzio per molto tempo, per la grande emozione. Ancora oggi, l'emozione di poterlo aprire e poter annunciare gli spettacoli è grande, ma anche la responsabilità. Oltre alle classiche storie del maestro, noi come da nostro stile, portiamo però avanti anche la tradizione che va avanti dal 1500, quindi sono sempre spettacoli pieni di improvvisazione, perché, ricordiamolo, il teatro si fa DAL VIVO.
 
Cosa rappresenta il mondo dei burattini per il teatro secondo voi?
I burattini appartengono al mondo del teatro, infatti è tra le prime forme teatrali. I burattini nell'universo teatrale effettuano azioni che gli attori non possono e per tale, conservano un universo magico, surreale pur nella loro quotidianità. La guarattella, nel particolare, ha ancora il suo carattere arcaico e selvaggio, con una grammatica legata alla bastonata e alla "giustizia" dovuta a una morale molto spesso messa in discussione. Il teatro di figura è inoltre una condizione necessaria per il commediante dell'arte, perché coinvolge la recitazione "esagerata", il canto e anche la danza che è relegata alle mani. Per tale, come accadeva anche nell'epoca barocca, l'attore spesso era anche burattinaio.
 
Quanto è importante questa realtà per i bambini?
Questa realtà è importantissima per i bambini, perché i bambini fin da piccoli vanno "educati" all'arte. Apparentemente è solo divertimento; ridono alle mazzate di Pulcinella, alle gag, ma in realtà cela una densità di archetipi che vanno delineandosi nei primi anni dell'infanzia. Da piccoli si coltiva così anche il "rito" dell'andare a teatro, così come si va alle giostre o in altri luoghi e si crea così un adulto che in futuro avrà conservato l'abitudine e anche l'esigenza di andare a teatro. Anzi, dovrebbe essere un appuntamento fisso, anche un giorno a settimana bisognerebbe andare a teatro.
 
...E per i meno bambini?
I burattini non nascono per i bambini, lo si evince proprio dalla crudeltà di alcune azioni. Ad esempio, Pulcinella uccide un prepotente che invade la sua libertà. In quel momento, una volta ammazzato più o meno volontariamente, lo sbruffone, si manifesta la Morte, sia per portar via il morto, sia come monito e anche per spaventare Pulcinella, di modo che si possa pentire di aver compiuto un'azione del genere. Si è sviluppata nel tempo la cattiva abitudine di relegare al burattino la funzione di narrare fiabe ai bambini. Ad oggi sembra una forma artistica legata solo al bambino, non esiste discorso più sbagliato e riduttivo: l'arte non ha età e lo dimostrano anche le persone adulte che amano il teatro di figura e che ridono più dei bambini ai nostri spettacoli. Ci è capitato questa estate di aver organizzato una rassegna di teatro di figura e vi erano esclusivamente adulti che si sono divertiti.
 
Alessia e Manuel in un pregio e un difetto?
Ne abbiamo tanti, di pregi e difetti! Sicuramente, un pregio che ci viene spontaneo citare è che siamo ENTUSIASTI: ci esaltiamo con poco, siamo ottimisti e facciamo le cose con tanta passione. Ma come tutte le cose si può celare sia il bene che il male. L'entusiasmo nello stesso tempo, ci fa essere estremamente IMPAZIENTI. Diciamo che questa poca pazienza ci porta a essere un po' "folli", fuori dalla norma, perché quando abbiamo un'idea iniziamo a ossessionarci e non abbiamo date o orari, se ci è venuto il desiderio di realizzare qualcosa, dobbiamo compierlo in quello stesso istante. Questo può rasentare anche la testardaggine certe volte, e quando lo è più l'uno, tocca all'altro essere più razionale, con molta difficoltà.
 
Stiamo attraversando un momento sociale e culturale difficilissimo. Quale riflessione vorreste condividere con i nostri piccoli sognatori?
Coltivate i vostri sogni e non abbiate paura di sognare in grande. Se avete qualcosa da dire, ditela sempre, senza vergogna se è per il bene di tutti. Non abbiate paura di nascondere il vostro estro: siate commedianti dell'arte e della vita! Siate istrionici e denunciate quello che non vi piace. Ci saranno momenti come questo di dolore e purtroppo di perdite, ma è importante restare saldi e forti. Non perdete la fiducia nella vita e soprattutto, anche quando è difficile, nell'umanità.
 
La nostra rubrica si chiama #nonchiamatelipiccoli e crediamo che il linguaggio teatrale sia una opportunità per i bambini? Voi cosa ne pensate?
Il teatro è l'immensa rappresentazione della vita. Il bambino può e deve confrontarsi con questa splendida realtà sia per diventare un fruitore di questa arte come spettatore, e sia anche per potersi esprimere. Poi solo chi ne avrà voglia e chi avrà quel giusto spirito di sacrificio, farà di questo una missione.

LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…
 
Abbiamo il dovere culturale e sociale di continuare a divulgare la magia del teatro per i più piccoli. La nostra rubrica #nonchiamatelipiccoli contiene in sé la scintilla per l’arte intesa come strumento che ci permette di scoprire i nostri talenti. Continueremo a splendere, tutti insieme. 


- Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA®_