MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

giovedì 29 luglio 2021

CARLOS, L’ULTIMA VOLTA alla rassegna I SOLISTI DEL TEATRO, l'intervista ad ORAZIO ROTOLO SCHIFONE



Il 4 agosto torna in scena, durante la rassegna I Solisti del Teatro ai Giardini della Filarmonica di Roma, lo spettacolo Carlos, l’ultima volta scritto da Emiliano Metalli e diretto da Mauro Toscanelli.
 
Prima di salutare tutti i lettori di Kirolandia per la consueta pausa estiva siamo riusciti a strappare, per qualche attimo dalle serrate prove, uno dei protagonisti, il giovane talentuoso attore Orazio Rotolo Schifone per farci raccontare, proprio da lui, di questa profonda rappresentazione, incentrata sulla vita di Carlos Gardel, emblematica figura che ha veicolato il Tango in tutto il mondo.
 
Presentata nell’ambito della  Settimana Rainbow della rassegna romana con la collaborazione dell’associazione Mario Mieli, e prodotta da Ipazia Production, la pièce Carlos, l’ultima volta vede anche l’interessante partecipazione di Tango Queer Roma. In un’atmosfera da Milonga, intrisa di passione e malinconia, la presenza muta e fisica di Carlos aleggia muovendosi come uno spettro tra i personaggi: la madre Berthe che veglia sulla condotta scapestrata del figlio; Alfredo Le Pera, il suo paroliere, vittima di un amore sincero; infine, Juan, l’efebo amico dei due che con essi mette in atto una triangolazione amorosa.

Ma lasciamoci incuriosire dalle parole dell’interprete di Juan, Orazio Rotolo Schifone.


Carissimo Orazio, tra una manciata di giorni il debutto teatrale di “Carlos, l’ultima volta” che ti vedrà in scena tra i protagonisti, come ci si sente?
Sono felice! Questo spettacolo ha avuto una storia strana, lo abbiamo portato in scena a fine febbraio 2020, con molte soddisfazioni. Speravamo di portarlo in giro, ma poi è scoppiato il caos. Quindi sono elettrizzato all’idea di riprenderlo, soprattutto perché si tratta di una versione rinnovata ed allargata.
 
Avviciniamoci subito a questa profonda pièce partendo proprio dal tuo personaggio.
Juan è una bella gatta da pelare. Non è facile interpretarlo perché ha molte sfumature e non si capisce mai fino in fondo quali siano i suoi reali sentimenti e obbiettivi. Vive il sesso con un’apparente libertà e nonchalance. È un sessantottino ante litteram. È stato amante di Carlos e forse anche di Alfredo, o forse spera di riuscire ad intrappolarlo nella sua tela di ragno, che tesse con grande maestria. È l’unico personaggio totalmente frutto della penna dell’autore, e rappresenta forse proprio questa versione della verità.
 
Lo spettacolo vede come drammaturgo Emiliano Metalli e alla regia Mauro Toscanelli, un duo veramente molto raffinato, come ti sei trovato a lavorare con loro?
Benissimo! Mauro è il regista che tutt* vorremmo. Ti lascia spazio creativo, dà delle direttive precise ma mai imposizioni. È un signore! Emiliano poi è un poeta. Mi sento piccolo piccolo a lavorare con loro. In più, in questa versione rinnovata dello spettacolo, ho avuto anche l’occasione di lavorare con Masaria Colucci che è una forza della natura! Se il Teatro è vita, Masaria ne è l’incarnazione.
 
Almeno uno spoiler per i nostri lettori!
(Ride) Vi posso dire che mi hanno messo a ballare, ed è tutto dire perché sono un tronco...
 
Ad ospitare “Carlos, l’ultima volta” è una delle più preziose rassegne dell’estate capitolina “I Solisti del teatro” diretta da Carmen Pignataro. Come si affronta un palco così prestigioso?

Con molta ansia. Ma anche con grande desiderio di fare bene e dare il massimo. Carmen ci ha dato grande fiducia e spero di dare al pubblico de “I Solisti del Teatro” la miglior versione possibile della nostra storia.
 
La pièce è inserita nella settimana Rainbow della rassegna con la collaborazione dall’associazione Mario Mieli, quindi valore culturale ma anche sociale.
Decisamente! È ovvio che Carlos Gardel non possa essere considerato un icona LGBTQIA+ però è molto interessante approfondire come poteva essere vissuta l’omosessualità all’epoca, soprattutto di una persona così nota. Ricordiamoci che Gardel era, per l’Argentina, un divo, alla stregua di Valentino per gli Stati Uniti.
 
Come sai noi Kiri siamo grandi sognatori quindi non puoi non svelarci un tuo sogno nel cassetto!
Di sicuro mi imbarazzo a raccontare qualcosa di me, però diciamo che l’unico sogno che ho è quello di poter fare teatro sempre e comunque. Perché nonostante sia un luogo duro, e un settore con mille problemi, è il mio motore primo.
 
Ringraziando tantissimo Orazio Rotolo Schifone, l'appuntamento è per tutti il 4 agosto a I Solisti del Teatro per gustarci, nella bellissima cornice dei Giardini della Filarmonica di Roma, lo spettacolo Carlos, l’ultima volta.

- Andrea Alessio Cavarretta & Giovanni Palmieri –
_KIROLANDIA®_



CARLOS, L’ULTIMA VOLTA
di Emiliano Metalli 
regia Mauro Toscanelli
con Mauro Toscanelli, Orazio Rotolo Schifone, Giorgio Iacono e Masaria Colucci
con la partecipazione di Tango Queer Roma Cristiano Bramani e Walter Venturini
produzione Ipazia Production
 
nell’ambito della Settimana Rainbow
con la collaborazione dell’associazione Mario Mieli
 
Mercoledì  4 agosto ore 21:30
I Solisti del Teatro
Giardini della Filarmonica
- Via Flaminia 118, Roma - 



www.isolistidelteatro.it

www.facebook.com/ipazia.production