Il
4 agosto torna in scena, durante la rassegna I Solisti del Teatro ai
Giardini della Filarmonica di Roma, lo spettacolo Carlos, l’ultima volta
scritto da Emiliano Metalli e diretto
da Mauro Toscanelli.
Prima
di salutare tutti i lettori di Kirolandia per la consueta pausa estiva siamo
riusciti a strappare, per qualche attimo dalle serrate prove, uno dei
protagonisti, il giovane talentuoso attore Orazio Rotolo Schifone per farci
raccontare, proprio da lui, di questa profonda rappresentazione, incentrata
sulla vita di Carlos Gardel, emblematica figura che ha veicolato il Tango in tutto il mondo.
Presentata nell’ambito della Settimana Rainbow della rassegna romana con la collaborazione dell’associazione Mario
Mieli, e prodotta da Ipazia
Production, la pièce Carlos, l’ultima volta vede
anche l’interessante partecipazione di Tango Queer Roma. In un’atmosfera da Milonga, intrisa
di passione e malinconia, la presenza muta e fisica di Carlos aleggia
muovendosi come uno spettro tra i personaggi: la madre Berthe che veglia sulla
condotta scapestrata del figlio; Alfredo Le Pera, il suo paroliere, vittima di
un amore sincero; infine, Juan, l’efebo amico dei due che con essi mette in atto
una triangolazione amorosa.
Carissimo
Orazio, tra una manciata di giorni il debutto teatrale di “Carlos, l’ultima
volta” che ti vedrà in scena tra i protagonisti, come ci si sente?
Sono felice! Questo
spettacolo ha avuto una storia strana, lo abbiamo portato in scena a fine
febbraio 2020, con molte soddisfazioni. Speravamo di portarlo in giro, ma poi è
scoppiato il caos. Quindi sono elettrizzato all’idea di riprenderlo,
soprattutto perché si tratta di una versione rinnovata ed allargata.
Avviciniamoci
subito a questa profonda pièce partendo proprio dal tuo personaggio.
Juan è una bella
gatta da pelare. Non è facile interpretarlo perché ha molte sfumature e non si
capisce mai fino in fondo quali siano i suoi reali sentimenti e obbiettivi.
Vive il sesso con un’apparente libertà e nonchalance. È un sessantottino ante
litteram. È stato amante di Carlos e forse anche di Alfredo, o forse spera di
riuscire ad intrappolarlo nella sua tela di ragno, che tesse con grande
maestria. È l’unico personaggio totalmente frutto della penna dell’autore, e
rappresenta forse proprio questa versione della verità.
Lo
spettacolo vede come drammaturgo Emiliano Metalli e alla regia Mauro
Toscanelli, un duo veramente molto raffinato, come ti sei trovato a lavorare
con loro?
Benissimo! Mauro è il
regista che tutt* vorremmo. Ti lascia spazio creativo, dà delle direttive
precise ma mai imposizioni. È un signore! Emiliano poi è un poeta. Mi sento
piccolo piccolo a lavorare con loro. In più, in questa versione rinnovata dello
spettacolo, ho avuto anche l’occasione di lavorare con Masaria Colucci che è una
forza della natura! Se il Teatro è vita, Masaria ne è l’incarnazione.
Almeno
uno spoiler per i nostri lettori!
(Ride) Vi posso dire che mi
hanno messo a ballare, ed è tutto dire perché sono un tronco...
Ad
ospitare “Carlos, l’ultima volta” è una delle più preziose rassegne dell’estate
capitolina “I Solisti del teatro” diretta da Carmen Pignataro. Come si affronta
un palco così prestigioso?
Con molta ansia. Ma
anche con grande desiderio di fare bene e dare il massimo. Carmen ci ha dato
grande fiducia e spero di dare al pubblico de “I Solisti del Teatro” la miglior
versione possibile della nostra storia.
La pièce
è inserita nella settimana Rainbow della rassegna con la collaborazione
dall’associazione Mario Mieli, quindi valore culturale ma anche sociale.
Decisamente! È ovvio
che Carlos Gardel non possa essere considerato un icona LGBTQIA+ però è molto
interessante approfondire come poteva essere vissuta l’omosessualità all’epoca,
soprattutto di una persona così nota. Ricordiamoci che Gardel era, per
l’Argentina, un divo, alla stregua di Valentino per gli Stati Uniti.
Come sai
noi Kiri siamo grandi sognatori quindi non puoi non svelarci un tuo sogno nel
cassetto!
Di sicuro mi
imbarazzo a raccontare qualcosa di me, però diciamo che l’unico sogno che ho è
quello di poter fare teatro sempre e comunque. Perché nonostante sia un luogo
duro, e un settore con mille problemi, è il mio motore primo.
Ringraziando tantissimo Orazio Rotolo Schifone, l'appuntamento è per tutti il 4 agosto a I Solisti
del Teatro per gustarci, nella bellissima cornice dei Giardini della Filarmonica di Roma, lo spettacolo Carlos,
l’ultima volta.
- Andrea Alessio Cavarretta & Giovanni Palmieri –
_KIROLANDIA®_
CARLOS, L’ULTIMA VOLTA
di Emiliano Metalli
regia Mauro Toscanelli
con Mauro Toscanelli, Orazio Rotolo Schifone, Giorgio Iacono e Masaria Colucci
con la partecipazione di Tango Queer Roma Cristiano Bramani e Walter Venturini
produzione Ipazia Production
nell’ambito della Settimana Rainbow
con la collaborazione dell’associazione Mario Mieli
Mercoledì 4 agosto ore 21:30
I Solisti del Teatro
Giardini della Filarmonica
- Via Flaminia 118, Roma -
www.isolistidelteatro.it
www.facebook.com/ipazia.production