Il libro di questo mese è L'Animale morente di Philip Roth, pubblicato, in
Italia , nel 2002 dalla casa editrice Einaudi ( collana supercoralli).
La trama del romanzo si snoda in una confessione che l'autore fa ad un ascoltatore di cui il lettore non sa nulla e che pronuncia poche parole, nell'ultima pagina, quasi a segnare il passaggio temporale tra le vicende passate e il presente.
Il testo tratta delle vicende amorose di David Kepesh, professore di critica letteraria e conferenziere in TV. Il protagonista ha accolto, con entusiasmo, le idee innovatrici della rivoluzione sessuale degli anni '60 e, per inseguire il proposito di una vita sessualmente libera, non ha esitato ad abbandonare moglie e figlio realizzando, in questo modo, l'emancipazione dai vincoli familiari. Coerente con la sua scelta, Kepesh trascorre trent'anni della propria esistenza tra relazioni, più o meno intense, ma sempre prive di qualsiasi riconoscimento sociale, fino al giorno in cui incontra, nell'aula del suo corso di critica letteraria, la giovanissima Consuela Castillo, di origine cubana che, per il protagonista, è soltanto bellezza e sensualità. Inizia una relazione complicata, contorta. Il corpo di Consuelo diventa, per il protagonista, un ossessione, la sua vecchiaia un limite insuperabile, i suoi propositi di libertà un recinto difficile da superare.
Un' esistenza cinica, quella di Kepesh, in assoluta antitesi con gli affetti familiari tradizionalmente rappresentati dal Natale, salvo un rigenerante pentimento che non arriva.
L' insofferenza verso le sovrastrutture affettive le porta via Consuelo che ri-incontra dopo qualche anno ed allora le ansie sessuali del professore si svelano per quello che sono: miserie umane.
Il finale è tragico e porta riflessioni profonde se non altro per quelle poche pagine in cui l'autore rappresenta Kepesh e Consuelo in attesa, davanti alla televisione, dei festeggiamenti di fine millennio…della baldoria di fine anno. Consuelo è gravemente malata ed è in attesa di sottoporsi ad un operazione che forse la salverà, ma che ,certamente, mutilerà il suo corpo. La contrapposizione è struggente: il mondo intero festeggia il tempo che passa e Consuelo, finalmente persona, piange il tempo che non ha. La follia della festa è tutta racchiusa nelle parole del narratore " Il passare del tempo. Ci siamo dentro, affondiamo nel tempo, fino al giorno in cui anneghiamo e ce ne andiamo. Questo avvenimento inesistente trasformato in un grande avvenimento...Il Gran Finale, anche se nessuno sa che cosa sta finendo, se sta finendo qualcosa, e nessuno, certamente, sa che cosa sta per cominciare. Una sfrenata celebrazione di nessuno sa che cosa."
E' un libro da leggere, propone prospettive attuali e lascia, come tutte le opere di Roth, una certa inquietudine.
Dal testo è stato tratto il film " Lezioni d'amore" con una bravissima Penelope Cruz nella parte di Consuelo e di Ben Kingsley nelle vesti del tormentato e cinico prof. Kepesh.
Il bel titolo è tratto da Byzantium di Yeats “Consumate via il mio cuore: malato di desiderio/ e legato a una animale morente....”
La trama del romanzo si snoda in una confessione che l'autore fa ad un ascoltatore di cui il lettore non sa nulla e che pronuncia poche parole, nell'ultima pagina, quasi a segnare il passaggio temporale tra le vicende passate e il presente.
Il testo tratta delle vicende amorose di David Kepesh, professore di critica letteraria e conferenziere in TV. Il protagonista ha accolto, con entusiasmo, le idee innovatrici della rivoluzione sessuale degli anni '60 e, per inseguire il proposito di una vita sessualmente libera, non ha esitato ad abbandonare moglie e figlio realizzando, in questo modo, l'emancipazione dai vincoli familiari. Coerente con la sua scelta, Kepesh trascorre trent'anni della propria esistenza tra relazioni, più o meno intense, ma sempre prive di qualsiasi riconoscimento sociale, fino al giorno in cui incontra, nell'aula del suo corso di critica letteraria, la giovanissima Consuela Castillo, di origine cubana che, per il protagonista, è soltanto bellezza e sensualità. Inizia una relazione complicata, contorta. Il corpo di Consuelo diventa, per il protagonista, un ossessione, la sua vecchiaia un limite insuperabile, i suoi propositi di libertà un recinto difficile da superare.
Un' esistenza cinica, quella di Kepesh, in assoluta antitesi con gli affetti familiari tradizionalmente rappresentati dal Natale, salvo un rigenerante pentimento che non arriva.
L' insofferenza verso le sovrastrutture affettive le porta via Consuelo che ri-incontra dopo qualche anno ed allora le ansie sessuali del professore si svelano per quello che sono: miserie umane.
Il finale è tragico e porta riflessioni profonde se non altro per quelle poche pagine in cui l'autore rappresenta Kepesh e Consuelo in attesa, davanti alla televisione, dei festeggiamenti di fine millennio…della baldoria di fine anno. Consuelo è gravemente malata ed è in attesa di sottoporsi ad un operazione che forse la salverà, ma che ,certamente, mutilerà il suo corpo. La contrapposizione è struggente: il mondo intero festeggia il tempo che passa e Consuelo, finalmente persona, piange il tempo che non ha. La follia della festa è tutta racchiusa nelle parole del narratore " Il passare del tempo. Ci siamo dentro, affondiamo nel tempo, fino al giorno in cui anneghiamo e ce ne andiamo. Questo avvenimento inesistente trasformato in un grande avvenimento...Il Gran Finale, anche se nessuno sa che cosa sta finendo, se sta finendo qualcosa, e nessuno, certamente, sa che cosa sta per cominciare. Una sfrenata celebrazione di nessuno sa che cosa."
E' un libro da leggere, propone prospettive attuali e lascia, come tutte le opere di Roth, una certa inquietudine.
Dal testo è stato tratto il film " Lezioni d'amore" con una bravissima Penelope Cruz nella parte di Consuelo e di Ben Kingsley nelle vesti del tormentato e cinico prof. Kepesh.
di
Annalisa Ticconi (LyzaKira)