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martedì 7 luglio 2015

CHAGALL - LOVE AND LIFE




“Il suo silenzio è il mio. I suoi occhi i miei. Sento che mi conosce da sempre, che conosce la mia infanzia, la mia vita di oggi, il mio futuro”

Con queste parole d’amore Marc Chagall descrive il sentimento provato per Bella Rosenfeld, la donna che sarà compagna di vita e musa ispiratrice; ma l’amore di Chagall per Bella non è soltanto espressione di un sentimento personale, ma visione del mondo stesso, forse utopia e sogno che investe tutta la sua arte. Infatti, come nel sentimento amoroso, l’arte di Chagall è composta da immagini che rimandano a significati nascosti tra vissuto quotidiano e memoria, tra inconscio e fiaba. LOVE AND LIFE è dunque il titolo scelto per una mostra di oli, guache, disegni e litografie dell’artista allestita nella sale del Chiostro del Bramante (in corso fino al 26 luglio). Si tratta di una collezione proveniente dall’Israel Museum di Gerusalemme che permette di cogliere, attraverso il filo sottile del racconto e della memoria, molti dei temi cari all’artista russo: la patria, l’infanzia, la famiglia, la religione, i viaggi.


Lo splendido “Sopra Vicebsk” ci accoglie nella prima sala: un piccolo paesaggio invernale dominato dai colori smaltati, dalle casette di legno, dalla coppia d’innamorati dal volto verde e dove, sopra il cielo, aleggia la grande figura di un pellegrino, forse Elia o forse l’Ebreo errante, evocativo del senso sacro dell’esistenza al di là di ogni religione. E’ il mondo inconfondibile di Chagall e dei suoi personaggi, perché l’arte dell’artista russo è proprio una narrazione in cui, di opera in opera, ritroviamo le stesse suggestioni, a volte, gli stessi protagonisti.
Il racconto per immagini litografiche si snoda dunque, sala dopo sala, attraverso lo sguardo di Bella; un diario in cui conosciamo il piccolo mondo ebraico dell’Est- poi crudelmente spazzato via dalla Shoàh-  il negozio dei genitori, i bagni rituali, le feste ebraiche, i canti e le candele. Chagall ne curò l’edizione in due volumi arricchendoli di illustrazioni e la figlia Ida ne tradusse il testo dallo Yddish al francese.

Tra il 1922 e il 1923 Chagall prepara una serie di acqueforti per la sua autobiografia “Ma vie”, l’avventura della sua vita,  dall’infanzia, vissuta nel mondo chassidico fatto di piccole cose - il gallo, la vacca, il violinista, le vecchie case di legno, la preghiera dei rabbini, i venditori ambulanti - dove mescola abilmente le radici culturali con il genere popolare, sino all’arrivo a Parigi e l’incontro con il mondo delle Avanguardie. Ognuna di queste opere è un microcosmo in cui figure umane, oggetti, paesaggi sono presenze desunte dagli incontri e dalle visioni dell’artista tesi a comunicare il sentimento con cui Chagall li ha conosciuti e fissati nella memoria. Tra le tante troviamo  dedicata alla “Passeggiata”, dove gli innamorati appaiono felici nel loro mondo e Bella, sospesa in aria, vola o “al nonno arrampicato sul tetto” , intento a sgranocchiar carote.
Mia soltanto è la patria della mia anima. Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa; essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case: furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini ora nell’aria in cerca di una casa, vivono nella mia nima

Con il trasferimento a Parigi, Chagall inizia la stagione della sua attività artistica fortemente caratterizzata dall’illustrazione, un campo di azione che nell’artista ha un peso notevole:  Ambroise Vollard, celebre editore d’arte, gli commissiona le illustrazioni de “Le anime morte” di Gogol; nel 1928 le “Favole” di La Fontaine, cui seguiranno quelle dedicate alla Bibbia - lui la più grande sorgente di poesia di tutti i tempi - che lo impegna in un lavoro faticoso ed entusiasmante. Inizia con delle gouaches, poi per meglio documentarsi sul paesaggio, con Bella e la figlia Ida, fa un viaggio in Siria, Egitto e Palestina, e annota nel Diario “Ho voluto toccare la terra, sono venuto per verificare certi sentimenti, senza pennelli “, dimostrandosi  un’artista più complesso di quanto appaia. In queste opere, eseguite con tecniche varie,  ricche di citazioni dell’arte persiana ai grandi maestri del passato come Rembrandt o El Greco, ma anche tratte dall’arte contemporanea di Matisse e di Picasso e dei maestri dell’Espressionismo tedesco tocchiamo la profondità della sua cultura.

L’ultima sala ci congeda mostrandoci sia un tema profondo e crudele come quello dell’antisemitismo, in un’opera in cui una serie di ebrei crocifissi ci mostra come l’orrore sia dietro l’angolo, sia ancora una volta la coppia degli innamorati, simbolo dell’unica risposta all’odio: l’amore .

“Nelle nostre vite, come sulla tavolozza del pittore, c’è un solo colore che dona senso all’arte e alla vita stessa, il colore dell’amore”  

-Maria Rita Ursitti - 

CHAGAL LOVE AND LIFE è in mostra al CHIOSTRO DEL BRAMANTE sino al 26 Luglio 2015


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