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lunedì 11 aprile 2016

KIROSEGNALIAMO 11 - 17 Aprile 2016

Kirosegnaliamo





Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.




Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.


in merito al TEATRO

DEBUTTI
"Pamphylus" regia e drammaturgia Fulvio Ianneo
da Riccardo da Venosa
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre Roma lunedì 11 e martedì 12 aprile 2016,  ore 20,30 
Riproposta dopo secoli di oblio dal regista e adattatore Fulvio Ianneo, sarà in scena al Teatro Palladium Pamphylus, commedia elegiaca scritta in latino nel XIII secolo e attribuita recentemente a Riccardo da Venosa. L’opera indaga le dinamiche del sentimento amoroso con profondità e disincanto, portandole al confine del lecito: una passione efferata spingerà un uomo a far violenza alla donna amata, dalla quale egli è ricambiato. A dirigere le sorti degli amanti è l’intervento manipolatorio di una mezzana, che scaraventa il loro sentimento nello spazio vuoto e senza sogni della cruda realtà, da dove i due giovani dovranno ripartire per costruire il loro futuro. 
Fulvio Ianneo. Drammaturgo, regista di origine lucana, nel 1990 fonda, insieme a Anna Amadori, REON - Future Dimore, Associazione Culturale attiva a livello territoriale, nazionale e internazionale: cooperazioni artistiche sono state realizzate in Spagna, Austria, Slovenia, Slovacchia, Uruguay, Finlandia, Ucraina, Stati Uniti, India e Francia dove il progetto Moi femme immigreé, presentato a Parigi, ottiene il patrocinio dell’Unesco. Importanti sono state le esperienze di teatro in carcere e la collaborazione con Leo De Berardinis.
Reon Teatro, Associazione Nahia_Regia e drammaturgia Fulvio Ianneo - Interprete: Veronica Caissiols, Irma Ridolfini, Paolo Zaccaria - statua di Venere realizzata da Giorgio De Marchi - Assistente alla regia Tiziana Calderon
www.teatro-palladium.it

"InFolle" di Lorenzo Misuraca
TEATRO STUDIO UNO  - Roma  da giovedì 14 a domenica 17  aprile 2016, ore 21.00_dom ore 18.00
PRIMA ASSOLUTA
La ragazza l'ha lasciato, lui vuole lasciare la città, il giudice non lo lascerà in pacemonologo comico “InFolle”, la nuova produzione della compagnia “Come risolvere in 2”, dopo i successi di “Non ti fissare”, "Sessolosé" e "Cuori Monolocali".
Il testo, scritto da Lorenzo Misuraca per Ermenegildo Marciante, vede come protagonista Antonio Maina, istruttore di scuola guida colto in un momento critico della sua vita: dopo aver subito la sospensione della patente, dovrà convincere il giudice a restituirgliela per non perdere il lavoro.  Per farlo, ripercorre le ragioni che lo hanno portato a quella folle corsa in macchina: l'abbandono da parte della sua ragazza dopo un tradimento e l'ansia che lo spinge a cambiare vita.
Tra una lezione di teoria e una di pratica di guida, dispensate a improbabili studenti,  tra cui una stralunata diciottenne e un sorprendente pensionato, Antonio cercherà il bandolo della matassa per uscire dal suo stato di “folle”, proprio lui che di mestiere deve insegnare agli altri a saper riconoscere i segnali e le indicazioni stradali.
Il monologo si dipana così tra momenti di divertimento puro, epifanie romantiche, stoccate ironiche sui limiti dell'essere umano, e riflessioni profonde sulle fasi di smarrimento.
In scena Ermenegildo Marciante, talentuoso e versatile attore comico, protagonista nelle esilaranti produzioni passate delle compagnia “Come risolvere in 2” e nel recente adattamento italiano del premiato “Il colloquio” del francese Serge Da Silva.
L'autore, Lorenzo Misuraca, oltre ad avere scritto a quattro mani con Antonia Fama gli acclamati spettacoli di “Come risolvere in 2”, è autore dei monologhi comici “Belle bandiere” e “Non parlarmi di mafia”.
Come risolvere in 2_Autore: Lorenzo Misuraca- Regia: Marciante – Misuraca - Interprete: Ermenegildo Marciante - Progetto fotografico loncandina: Pierpaolo Lo Giudice




www.teatrostudiouno.com
"MATRIMONIO EXTRAVERGINE" scritto e diretto  da Angelo Sateriale 
TEATRO KOPÒ  - Roma - da venerdì 15 a domencia 17 aprile 2016, ore 21.00_dom ore 17.00  e 21.00, aperitivo a partire dalle ore 20.00
Angelo Sateriale torna al Teatro Kopò. Dopo L'Importanza di non essere juventini l'artista campano torna a teatro con una nuova esilarante commedia.
Matrimonio extravergine scritto e diretto da Sateriale vede in scena lo stesso autore con Maria Elisa Barontini, Claudio Boschi, Giulia Linari.
Alfonso e Sara sono una coppia felice con l'unico problema di non riuscire ad avere figli, nonostante i molti tentativi. Decidono di invitare a cena Giuseppe e Maria, lui ex compagno di scuola di Alfonso, per confrontarsi sul problema. Sono infatti  le uniche due coppie della loro comitiva che non hanno ancora avuto bambini.
Dopo aver trascorso un po' di tempo insieme si scopre che Giuseppe e Maria dopo dodici anni di fidanzamento e tre di matrimonio sono ancora vergini.
Tra lo stupore dei loro amici, un po' di  imbarazzo e rassegnazione si va incontro ad un  finale tutt'altro che scontato.
Autore e regista: da Angelo Sateriale - Interpreti:  Angelo Sateriale, Maria Elisa Barontini, Claudio Boschi, Giulia Linari
www.teatrokopo.it

PROSEGUONO

“SIAMOTUTTIGAY” scritto e diretto da Lucilla Lupaioli
TEATRO LO SPAZIO - Roma -  da martedì 5 a domenica 17 aprile 2016 – ore 20.45_dom.  17.00
Dopo la fortunatissima stagione al Teatro Ambra Garbatella e la standing ovation al Gay Village 2015, torna a Roma, al Teatro Lo Spazio, “Siamotuttigay”.
Ma se fossimo tutti gay, gli eterosessuali come farebbero? Sarebbero costretti a nascondersi, a fare terapia, a vergognarsi delle proprie fantasie sessuali? Che cosa penserebbero i loro vicini, i loro colleghi, e soprattutto i loro genitori?
Prendete due fratelli adolescenti, carini, spaventati, che devono affrontare due madri piuttosto tradizionaliste, affettuose ma molto rigide, e confessare: “mamma, mamma, noi siamo etero!”. Immaginate che il tutto avvenga in teatro, perché una delle due madri è un’attrice famosissima (Alessandro Di Marco, en travestì) e l’altra madre è il suo ufficio stampa (Michela Fabrizi). E’ il giorno della prima, le tensioni si addensano dietro il palco e dentro ai camerini.
La costumista (Martina Montini) tresca di nascosto con Willy, uno dei due fratelli (Antonio De Stefano), mentre la sorella (Giulia Paoletti) amoreggia da un po’ con il macchinista (Claudio Renzetti). Sono due amori segreti, o meglio proibiti, nati dietro il manto protettivo ed eccitante del teatro, che offre sempre qualche libertà in più rispetto agli ambienti più conservatori. Scene rocambolesche, bugie che si susseguono una dietro l’altra creando una cortina di equivoci, ma nel giorno della prima gli equilibri saltano e i due fratelli decidono di fare il coming out. Scoppia il dramma: ricatti morali, crisi isteriche, scenari apocalittici. Le due madri, sconvolte, devono scegliere fra l’amore e il giudizio, fra la libertà dei figli e il controllo delle loro vite. Ce la faranno a scardinare la loro eterofobia? A superare i propri tabù?
Una rivisitazione di luoghi comuni intelligente e ironica, che mostra il mondo che conosciamo da un altro punto di vista, come una Terra osservata dalla Luna. Il paradosso del mondo al contrario è vincente perché costringe a riflettere senza appesantire o scadere in facile retorica. Risate catartiche.
Autrice e regista: Lucilla Lupaioli - da un’idea di Marco Marciani - Interpreti: Alessandro Di Marco – Maggie; Michela Fabrizi- Tessy; Claudio Renzetti – Max;  Antonio De Stefano - Willy Martina Montini – Lucy; Giulia Paoletti - Sheila -assistente alla regia Armando Quaranta - luci: Giovanna Venzi - scene e costumi: Nicola Civinini

Nudo proprietario 2.0di Laganà, Cruciani, Quinto
con Rodolfo Laganà
Gianni Quinto
e Roberto Giglio
TEATRO MARCONI - Roma - da venerdì 8 a domenica 10 Aprile, da venerdì 15 a domenica 17 Aprile 2016 - ore 21.00_ dom 17.30
Penultima tappa del “Raccordo Anulare World Tour” al Teatro Marconi di Roma con lo spettacolo "Nudo Proprietario 2.0", il one man show che ha appassionato migliaia di spettatori e che ha segnato un sold out dopo l’altro. Dopo il grande consenso di pubblico e critica torna in scena Rodolfo Laganà con un’iniziativa volta a riscoprire il teatro delle periferie romane a prezzi popolari per dare la possibilità a tutti di vivere l’emozione di uno spettacolo teatrale dal vivo.
Il tour è partito dal Teatro Ghione, per poi passare al Festival romano di Villa Ada, proseguendo per il Teatro Tirso, il Salone Margherita, il Teatro Marconi e si concluderà al Nino Manfredi di Ostia. Partendo da una riflessione sull’età, Laganà racconta le avventure di una vita che, col passare del tempo, ti cambia radicalmente. Affiancato in scena «dai suoi unici neuroni rimasti», quello della memoria (Gianni Quinto) e quello della musica (Roberto Giglio), Rodolfo Laganà si confronta con se stesso e apre una divertentissima parabola che comprende il rapporto con gli altri, col sonno, col sesso, con la politica.
E in un personale outing, Laganà confessa anche il suo rapporto con la tavola attraversando tutti i tipi di diete che ha provato: dal marasma dell'alimentazione alternativa al cibo biologico, fino alla medicina omeopatica. «Sto facendo tanti percorsi. Sarà per questo che non mi ricordo mai dove ho parcheggiato la macchina», scherza l’attore. Non mancano musica, atmosfere dissacranti e battute irresistibili per ridere e riflettere su una generazione che per dire ancora la sua è costretta ad adeguarsi al cambiamento, al ritmo, alla velocità, al multimediale, a Facebook, alle tessere del bancomat, alle odissee nel traffico.
Invece, quasi fosse una filosofia zen, il comico romano ha scoperto la via per la salvezza: «per essere “Nudi proprietari” della propria vita bisogna prima di tutto fare una cosa: rimpadronirsi del proprio tempo, liberi da ogni schiavitù che inganni la mente».
«Anche perché è solo così», dice Laganà, «che si può ancora essere liberi di sognare».
Autore:  Laganà, Cruciani, Quinto - Regia: Rodolfo Laganà - Interpreti: Rodolfo Laganà, Gianni Quinto e Roberto Giglio - Scene: Alida Cappellini e Giovanna Licheri - Musiche: Andrea Tosi - Aiuto Regia: Maya Melis - Luci: Danilo Sabelli - Foto di scena: Gloria Fegiz - Grafica: Babygraphics
www.teatromarconi.it

"SUPERFICE" scritta e diretta da Erika Barresi
Prima assoluta 
TEATRO TRASTEVERE - Roma - da mercoledì 6 a domenica 17 aprile 2016,  ore 20.30_dom ore 18.30
Commedia surreale.   
Uno spettacolo di azione, tante risate e buona musica,  con un testo  ben ritmato, con musiche eseguite dal vivo da Alberto Laruccia.
Commedia  sulla precarietà della vita in particolare sulla precarietà della  vita  di tre attori.
“ La commedia è un atto di amore verso la gioia e l'immaginazione di artisti nel donarsi e di spettatori nel ricevere. Vengono messi in campo: arte, tecnica, energia, forza e generosità. L’improbabile situazione e il rocambolesco evolversi degli eventi fanno si che non ci si possa annoiare …  per lo meno non nel teatro in cui andiamo in scena noi!” –
Erika Barresi (autrice e regista)
I protagonisti: una donna diversa , un uomo colpevole e un uomo deciso sono tre attori senza lavoro, senza contratti, senza provini  e ingaggi in quella situazione che per gli attori è la quotidianità: la noia!!!!   L’unico vero impegno delle loro giornate è tenersi in esercizio  con la recitazione passando da un genere teatrale all’altro, da un dialetto all’altro.
Spezza questa noia  una occasione di  investimento  improvvisa, l’acquisto di un immobile con Bar. Certo è  messo male, è fatiscente,  ma  assume un interesse diverso  alla scoperta  in magazzino di sacchi contenenti una strana muffa bianca.  Entrano in campo incoscienza, ambizione, presunzione  e i tre decidono che è giunta l’ora di diventare imprenditori ….  intraprenderanno la carriera di spacciatori. 
Gruppo Teatro Onda_ Autrice e regista: Erika Barresi Intepreti: Samantha Silvestri, Alessandro Capone e Roberto Celestini, musiche eseguite dal vivo da Alberto Laruccia.
Spettacolo con aperitivo offerto.

"POLAR"  messa in scena di Antonio Sinisi
TEATRO STUDIO UNO  - Roma -  da giovedì 7  a domenica 17  aprile, ore 21.00_dom ore 18.00
Debutta in prima assoluta  il  nuovo spettacolo di Antonio Sinisi ispirato all’ultimo lavoro di Harold Pinter, la sceneggiatura del film de “Gli Insospettabili” diretto da Kenneth Branagh del 2007, con in scena un eccezionale e collaudato duo di attori Gabriele Linari e Alessandro Porcu.
La trama segue l’intreccio narrativo del film dove Wyke è un drammaturgo di testi noir. Sua moglie Maggie vive con il suo nuovo compagno Tindle, un attore. Wyke e Tindle s’incontrano nella residenza del primo, più che un incontro il loro sembra uno scontro, dove le armi non sono sempre pari. Si accende così un duello violentemente raffinato, una battaglia verbale serrata tra violenze psicologiche e offese inverosimili, sorprese e colpi di scena.
“Lavorare su una sceneggiatura ci pone di fronte un testo pronto ad essere contraddetto, asciugato, ripulito e soprattutto neutralizzato superficialmente – spiega Antonio Sinisi – Neutralizzare per rendere più nuda la scrittura in modo da ottenere una partitura più precisa, mantenendo i contenuti primitivi, togliendo tutto il possibile superfluo (quel che strano, via! Direbbe Beckett) per esplorare una nuova forma. Lavorare su Pinter significa lavorare sulla contraddizione e in questo caso specifico sul concetto di vero e falso nel teatro”.
In “Polar” tutto ruota attorno al concetto di vero e falso. Si presenta un duello, un combattimento tra due dispositivi, quello della verità e quella della falsità. “Polar” è un ring, una camera nel limen, dove non si sa mai da che parte stare. Ci si toglie il lusso di interpretare o rappresentare qualcuno o qualcosa, per ricercare, frammento dopo frammento, la fusione tra il contenuto e la forma. Mettere insieme il vero e il falso.
La scena realizzata da Stefano Pietrini si compone di forme geometriche primarie e oggetti di artigianato. Il progetto sonoro di Cristiano Urbani è minimale ma pieno di tensione. Tutto per riportare la riflessione  all’essenza delle cose e all’essenza del pensiero, tornare bambini per cogliere più a fondo i concetti di vero e falso mescolati nello stesso spazio, ammettendo che nel teatro la contraddizione è la regola e il vero e il falso possono essere la stessa cosa.
Messa in scena:  Antonio Sinisi - Interpreti: Gabriele Linari e Alessandro Porcu - musiche originali Cristiano Urbani - oggetti di scena Stefano Pietrini - locandina Martoz - residenza temporanea Teatro Studio Uno - una produzione natacha von braun | ensemble d'espressioni
www.teatrostudiouno.com

"Un bacio dai tuoi papà"  di Gianpiero Pumo
TEATRO DEI SERVI - Roma - da martedi 29 marzo a domenica17  aprile 2016 - ore 21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30 domenica
Un bacio dai tuoi papà” testo inedito di Gianpiero Pumo è una commedia che affronta con leggerezza il tema della famiglia, anche quella meno ‘omologata’, e della genitorialità omosessuale. Il testo, diretto da Gianluca Ferrato vede in scena Mauro Conte, Gianpiero Pumo, Valeria Monetti, Carlo Zanotti e la partecipazione di Paila Pavese.
Sebastiano e Daniele sono una vera coppia. Dividono una vita, la casa e il letto. La loro serenità viene minata dalla “naturale” impossibilità di avere un figlio e dal “burocratico” divieto di adottarne uno. A differenza di Daniele, che non sembra turbato da questa condizione, Sebastiano invece non riesce ad arrendersi al pensiero di non poter avere un bambino, così arriva ad escogitare un folle piano e invita sua sorella Marta con il marito Aldo per un week end... da “proposta indecente”. Ma a rendere il fine settimana ancora più folle sarà l’inaspettato arrivo della madre di Sebastiano, una donna bizzarra, imprevedibile e soprattutto ignara di tutto, persino dell’omosessualità del figlio.
Questi gli ingredienti da cui prende spunto la storia che si dipana attraverso un ritmo serrato e divertenti equivoci, non senza qualche malinconia e verità nascoste. I personaggi, così diversi e inizialmente lontani fra loro, ritroveranno quel forte legame che solo la famiglia può dare. E non per forza quella tradizionale.
Compagnia Moliere_Autore: Gianpiero Pumo - Regia: Gianluca Ferrato - Interpreti: Mauro Conte – Sebastiano, Gianpiero Pumo – Daniele, Valeria Monetti – Marta, Carlo Zanotti - Aldo e la partecipazione di Paila Pavese – la madre.
www.teatroservi.it

sul TEATRO PER BAMBINI e RAGAZZI

DEBUTTI

"Le avventure di Pinocchio… Ovvero il solito ceppo d'albero fatato" Regia di Maurizio Bercini e testo di Marina Allegri
CENTRALE PRENESTE TEATRO  - Roma - domenica  17 aprile 2016  - (dai 4 agli 10 anni ), ore 16.30
Ultimo appuntamento della stagione con gli spettacoli per tutta la famiglia della rassegna Infanzie in gioco 2015/16. Arriva da Perugia Fontemaggiore Teatro con Le avventure di Pinocchio ispirato al celebre testo per l’infanzia di Carlo Collodi. Lo spettacolo è diretto da Maurizio Bercini ed è interpretato da Fausto Marchini, Nicol Martini, Giulia Zeetti .
Lo squillo di un cellulare attira l’attenzione di due burattini del Gran Teatro di Mangiafuoco su uno spettatore “speciale” che verrà fatto salire sul palco. Da lì in avanti si susseguiranno apparizioni dei personaggi più famosi della storia di Collodi che riconosceranno in lui il famoso Pinocchio. L’uomo, all’inizio stupito e contrariato, rifiuta con forza l’idea di essere mai stato il burattino di Geppetto, ma pian piano arriverà alla consapevolezza delle sue origini e deciderà di finire la storia per poterla ricominciare.
Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione_Regia: Maurizio Bercini - Testo: Marina Allegri - Interpreti: Fausto Marchini, Nicol Martini, Giulia Zeetti - Scene e costumi: Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Silvia Spagnoli - Luci: Luigi Proietti, Pino Bernabei

"La Divina Commedia raccontata ai bambini" a cura di Laura Nardi  
Primo Capitolo: l’Inferno
TEATRO SANTA SILVIA  - Roma - domenica  17 aprile 2016 (Lo spettacolo è adatto ad un pubblico dai 5 ai 105 anni),  - ore 17.00 
RACCONTO/SPETTACOLO DI TEATRO D’OMBRE CON LAVAGNA LUMINOSADall’oscurità alla luce, dalla morte alla rinascita...
Si può raccontare Dante ai bambini?
In fondo le fiabe parlano di cose anche crudeli come la morte, rassicurandoci però con la promessa della trasformazione e della “rinascita” finale.
La “Divina commedia” ci è servita da spunto per raccontare una grande fiaba sul senso della giustizia, sulle differenze tra il bene e il male, sull’eternità dell’anima.
Mentre una lavagna luminosa proietta su un gigantesco telo bianco l’antichissima arte delle ombre, la voce di un’attrice guida i bambini nell’immensa storia di Dante, attraverso le forme, i colori e le figure dei misteriosi personaggi, disegnati dall’illustratrice Laura Cortini.
a cura di Laura Nardi- Immagini di Laura Cortini
Informazioni: causa.ac.it@gmail.com
www.facebook.com/teatro.santasilvia

PROSEGUE

"T’IMMAGINI  (quelli che non credono alle favole)" di ADYNATON Officina di Teatro Sociale
con il supporto di Città Metropolitana di Roma Capitale
VARI SPAZI - Da lunedì 4 a lunedì 18 Aprile 2016
4 APRILE – TEATRO PATOLOGICO  - Via Cassia 472 - Roma
8 APRILE – TEATRO NUOVO SAN PAOLO – Viale di San Paolo,12 - Roma
12 APRILE – TEATRO SAN GIUSEPPE – Viale Primo Maggio, 42 – Fonte Nuova (Rm)
15 APRILE - AUDITORIUM LICEO J.JOYCE – Via A. De Gasperi,20 – Ariccia (Rm)
18 APRILE – TEATRO EUCLIDE – Piazza Euclide, 34 - Roma
...i “Ragazzacci” in scena per l’Educazione alla Legalità...
Reduci dal successo dell'ultimo lavoro Pinocchio Reloaded, dal 4 al 18 Aprile 2016 tornano i ragazzi di Adynaton, l'associazione di Teatro Sociale che va in scena per l'Educazione alla Legalità, con lo spettacolo dal titolo T'IMMAGINI, quelli che non credono alle favole. Saranno cinque gli appuntamenti realizzati dai ragazzi per i ragazzi, in cinque differenti location: dal Teatro Patologico, al Teatro Nuovo San Paolo, passando per il Teatro San Giuseppe e l'Auditorium Liceo James Joyce, per poi concludersi al Teatro Euclide. Gli eventi avranno luogo dalle 9.30 alle 13.30 e sarà possibile parteciparvi gratuitamente, con prenotazione obbligatoria, contattando direttamente l'associazione. L'iniziativa è cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Gioventù, dalla Regione Lazio e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale insieme al Dip.to di Giustizia Minorile del Lazio, la Polizia di Stato, lo sportello vittime del bullismo del Policlinico Gemelli, il Ceis, l’APS Il Fiore del Deserto e altre realtà di Roma e del Lazio.
I giovani attori hanno avuto problemi con la giustizia, vivono in case-famiglia o in condizione di disagio sociale e famigliare e andranno in scena per dedicare la loro storia a coetanei delle scuole superiori di Roma e Provincia e al pubblico, per dire che si può ricominciare e che certe esperienze sarebbe stato meglio evitarle. “Questa storia è piena di errori”, recita il prologo del testo scritto e diretto da Emanuela Giovannini che ci racconta: "T’immagini è uno scanzonato viaggio nelle favole a partire da quella di Pinocchio che incontra molti altri personaggi nel suo viaggio in un intreccio vorticoso di avventure. Questa è una favola moderna dedicata agli adulti, a tutti quelli che hanno il compito di indicare la strada buona”. Sul palco insieme ai ragazzi, anche degli esperti, psicoterapeuti, agenti di polizia, mediatori, educatori, che informano gli studenti sui rischi legati al consumo di droghe e agli atteggiamenti aggressivi o devianti che mal si addicono al giusto inserimento nella società civile.
La Compagnia Teatrale è multietnica, formata da attori professionisti e da giovani in esecuzione penale esterna al carcere, o ospiti di Case-Famiglia e Comunità di Accoglienza o, più in generale, in condizione di disagio sociale e famigliare. I ragazzi dell’Officina di Teatro Sociale Adynaton sono Rom, nord-africani, italiani, rumeni, albanesi ecc. con difficoltà legate alla disgregazione delle famiglie di appartenenza, alla dipendenza da sostanze stupefacenti e all’interruzione degli studi. Il teatro, che l’Associazione Adynaton, dentro e fuori dal carcere, porta avanti con questo tipo di ragazzi da quindici anni, diventa uno strumento formativo, educativo e reintegrativo e, in questo caso, anche un’occasione lavorativa. I ragazzi, infatti, percepiscono un compenso per il loro impegno nel progetto.
ADYNATON Officina di Teatro Social_con Joana, Veronica, Youssef, Victoria, Giulia, Jovita, Sofia, Tamara e con l’amichevole partecipazione di Gino la Monica, Dario Biancone, Paolino Blandano, Fabrizio Catarci, Gerardo Fiorenzano.
Regia e drammaturgia: Emanuela Giovannini - Aiuto Regia: Roberto Saura - Coreografia: Silvia Gatti - Luci: Giovanna Bellini - Scene: Fiammetta Mandich
Costumi: Roberta Vischetti - Ufficio Stampa: Carla Fabi e Roberta Savona
Intervengono: Dr. Valerio Fiumana – Psichiatra Sportello Vittime del Bullismo Policlino A. Gemelli; Dr.ssa Angela Piscitelli – Educatrice Centro Prima; Accoglienza Centro Giustizia Minorile del Lazio; Dr.ssa Ornella Prete – Responsabile Ceis dei progetti di prevenzione delle dipendenze; A.C. Ciro Nutello – Polizia di Stato; Dr.ssa Vittoria Quondamatteo – Progetto Accoglienza Adolescenti APS Il Fiore del Deserto
www.adynaton.it

della MUSICA

VEGETALIA - “Lalle è solo il nome di una camelia” 
Luca De Nuzzo presenta il nuovo disco
T.A.G. (Tevere.Art.Gallery)  - Roma - venerdì 15 aprile 2016 , ore 21.30
Luca De Nuzzo presenta il suo nuovo discoVEGETALIA - Lalle è solo il nome di una camelia”.
Dopo ““LUCA DE NUZZO – CNI/2005” e “jòmene e jòmene – CONTROVERSI/2009”, entrambi scritti e cantati nel dialetto della sua terra natia, la Puglia, con questo nuovo album l'artista si fa conoscere al grande pubblico con un nuovo lavoro concepito interamente in italiano.
Il mondo vegetale e l'amore che l'uomo ha smesso di nutrire nei suoi confronti. Ruota attorno a questi due concetti il senso dei brani contenuti in questo nuovo album. VEGETALIA non è solo un disco ma è un monito per l'uomo ad avvicinarsi alla natura e soprattutto a non perdere questo riferimento così forte. E per farlo comprendere maggiormente, prima dell'esibizione, si terrà nel locale una cena con cibo a Km zero per sottolineare la purezza di Madre Natura.
Non solo musica e cibo. VEGETALIA è anche il titolo una rappresentazione teatrale che sarà allestita dal prossimo anno, sempre firmata dallo stesso De Nuzzo. Uno spettacolo di musica e teatro, un racconto alternato alle canzoni del disco stesso. Inoltre attorno allo spettacolo sono previste diverse iniziative di tipo agricolo, ambientale, ecologico e nutrizionale.
STEFANO CIUFFI chitarre - DAVID MEDINA basso elettrico, fretless - PEPPE RUSSO saxes, fiati - EDOARDO PETRETTI tastiere - FEDERICO DI MAIO percussioni, fiati
www.tevereartgallery.net

rispetto al CINEMA

PROSEGUE

 “WAX: WE ARE THE X” di Lorenzo Corvino
Nelle SALE ITALIANE da giovedì 31Marzo 2016
« Se siete nati dopo il 1970 e la Società non si è ancora accorta di Voi, questo film è la vostra vendetta! ».
Consigliato da: Radio Montecarlo www.radiomontecarlo.net Media Partner: Giornalettismo www.giornalettismo.com
SINOSSI
Due giovani italiani e una ragazza francese vengono inviati a Monte Carlo per le riprese di uno spot. Hanno a disposizione una settimana per portare a termine l’incarico. Il viaggio diventa presto un’avventura rocambolesca attraverso il sud della Francia e la Costa Azzurra: saranno messi a dura prova da incontri ed eventi che vanno oltre il loro controllo. L’intensa relazione a tre che nasce fra i ragazzi si offre come simbolo del confronto tra trentenni europei, uniti da un’esistenza da Sacrificabili e in cerca del riscatto per un’intera generazione.
FESTIVAL E PREMI
Premio Miglior Film in Lingua Straniera | International Filmmaker Festival of World Cinema London (febbraio 2015) ü Cinequest Film Festival | World Premiere in San Jose, California (primo marzo 2015) ü Palm Beach International Film Festival (marzo 2015) ü Phoenix Film Festival (aprile 2015) ü North Hollywood Cinefest (aprile 2015) ü Festival del Cinema Europeo di Lecce | Opening Film, anteprima italiana (13 aprile 2015) ü Hong Kong Salento International Film Festival (maggio 2015) ü St Tropez International Film Festival (maggio 2015) ü Etna Comics Festival (giugno 2015) ü Madrid International Film Festival (luglio 2015) ü Festival du Film Italien de Villerupt (novembre 2015 anteprima francese) ü Les Rencontres du Cinéma italien de Grenoble (novembre 2015) ü De Rome à Paris, il Cinema Italiano incontra il cinema francese (gennaio 2016)
Durata: 103 minuti Paese: Italia, 2015 Genere: Road Movie, Avventura
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Lorenzo Corvino Con: Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn Gourvenec, Davide Paganini Special Guest Star: Rutger Hauer, Jean-Marc Barr E con la partecipazione di: Andrea Renzi e Andrea Sartoretti Altri interpreti: Lily Bloom, Claudia Gallo, Muriel Gandois, Mathieu Intikalau, Francesca Ritrovato Fotografia: Caterina Colombo & Corrado Serri Montaggio: Mario Marrone (AMC) Musiche originali: Valeria Vaglio Scenografia: Ilaria Fallacara (ASC) Costumi: Jessica Zambelli Suono: Fabio Felici (GTCS) Mix: Gaetano Musso Casting: Gaia Casanova Organizzazione generale: Giuseppe Manzi Trucco: Simona Castaldi Parrucchiere: Vincenzo Cormaci Aiuto regia: Matteo Albano Prodotto da Antonio Corvino, Lorenzo Corvino, Giuseppe Manzi per Vengeance
 In collaborazione con Rai Cinema In associazione con Banca Popolare Pugliese, Filacapital, Barbetta (ai sensi delle norme sul Tax Credit) Con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo Con il patrocinio dell’Apulia Film Commission .
DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE
Produzione VENGEANCE in collaborazione con Rai Cinema
www.waxilfilm.it
www.facebook.com/Waxilfilm

sull'ARTE

DEBUTTI

"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma  - da venerdì 15 Aprile a domenca  30 Ottobre 2016, vari orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc. 
Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts, ma per tutti è solo Barbie. Barbie è molto più di una semplice bambola. È un’icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Per questo motivo la sua figura attrae sempre più l’attenzione come fenomeno culturale e sociologico tanto da dedicarle mostre come Barbie.
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com

"Alphonse Mucha"  a cura di Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate 1896
 
 - Serie di quattro pannelli decorativi 
Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna  © Mucha Trust 2016
COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15 aprile a domenica 11 settembre 2016,  vari orari
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
www.ilvittoriano.com

PROSEGUONO

"Il Sogno e la Realtà. Il lato onirico della fotografia secondo i Fotomani."
Mostra collettiva di fotografia.
GELATERIA SPLASH - Roma - da venerdì 1 a venerdì 15 aprile 2016, ore 18.30 
Inaugurazione della Mostra Domenica 10 aprile ore 18 con la partecipazione della Dott.ssa Anita Curatola, specialista in psicologia dei sogni.
La realtà è tutta un sogno? Oppure nei sogni possiamo intravedere parti della realtà?
Domande e risposte che si inseguono da sempre, e alle quali nessuno di noi può dare una certezza. Tuttavia sappiamo che quando con una macchina fotografica andiamo ad
immortalare la realtà circostante (o il sogno) il risultato può avere dell’incredibile.
E le fotografie di questa mostra dei Fotomani sono la testimonianza di tutto ciò.
Agli occhi dello spettatore l’ardua sentenza…
www.gelateriasplash.it

"I Macchiaioli. Le collezioni svelate" curata da Francesca Dini
CHIOSTRO DEL BRAMANTE  - Roma - da mercoledì 16 marzo a  domenica 4 settembre 2016,  tutti i giorni dalle  ore 10.00 alle 20.00 , sabato e domenica 10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide.
Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
Con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, la mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate curata da Francesca Dini è prodotta e organizzata daDart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo, collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo, Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani, Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875) e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse (1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira.
www.chiostrodelbramante.it

"Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE – Roma – da sabato 12 marzo a domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540). Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma, Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto. Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo (Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze, Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di David Ekserdjian
Immagine a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta "Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo – Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it

Street Art - Banksy & Co.
PALAZZO PEPOLI - Museo della Storia di Bologna - Bologna - da venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016, vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale, con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo, utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art - Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from the Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e fotografie del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring, e Lady Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art. Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art e del restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte. Il progetto di “strappo” e restauro, una sperimentazione condotta dal laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri bolognesi di Blu - uno dei dieci street artists migliori al mondo come riporta una classifica del The Guardian del 2011 -, quali il grande murale delle ex Officine di Casaralta (Senza titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex Officine Cevolani (Senza titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è parso come un’occasione propizia per una mostra che vuole contribuire all’attuale dibattito internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica pone l’attenzione sul problema della salvaguardia di queste testimonianze dell’arte contemporanea e della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città. Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/

"La seduzione dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di Ravenna - Ravenna - da domenica 21 febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi Ravenna 
 “Quel non so che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie.  La mostra La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal 21 febbraio al 26 giugno 2016.  La mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della tradizione.   Una tradizione intesa come restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita, come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà, Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso  da Margherita Sarfatti; fino narrare il Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein.   Il Novecento è stato il secolo all’insegna del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori attenzioni. 
Comitato scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it

"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla Grande Guerra" a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO REALE - Milano - da mercoledì 3 febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it

"MATISSE E IL SUO TEMPO"  a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da sabato 12 dicembre 2015 a domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa dal Comune di Torino -- Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.” Henri Matisse,
Notes d'un peintre in “La Grande Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬ così lo descrive uno dei suoi amici divisionisti -- domina l’arte della prima metà del XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou – la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955), di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo libero – Omaggio a Louis David (1948--1949)
Promossa dal Comune di Torino -- Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische -- come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --; la raffigurazione dell’atelier, soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX, 1952--56) e Picasso (Lo studio, 1955); l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--99) fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor: Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale Arte.
Con il supporto di La Rinascente.
 L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da 24 ORE Cultura -- Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it

"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest"
MUSEO DELL'ARA PACIS - Roma -  da venerdì 4 dicembre 2015 a domenica 8 maggio 2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.” 
Henri de Toulouse-Lautrec 
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
Media coverage by Sky Arte HD. - Il catalogo è edito da Skira.
www.arapacis.it

Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …