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martedì 18 febbraio 2020

KIROSEGNALIAMO dal 18 al 24 febbraio 2020

K-news

Kiri,  proseguono per tutta la stagione 2019/2020  le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA® blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.

Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.

Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social:  Facebook, Twitter e Linkedin.

Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.

Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni   #kirosocialnews   #kiroeventodasogno  e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!

- ROMA e provincia -
TEATRO

DEBUTTANO

"I ragazzi che si amano"
Uno spettacolo di e con
Gabriele Lavia
da Jaques Prévert
Costumi Elena Bianchini
Musiche Giordano Corapi
Produzione Teatro Eliseo

TEATRO Eliseo - Roma
dal 18 febbraio al 1 marzo 2020 , orario spettacoli: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00, mercoledì e domenica ore 17.00, sabato 22 febbraio doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00

L’amore giovanile e il rapporto degli innamorati con la realtà. Gabriele Lavia dice Jacques Prévert e tocca emotivamente gli animi fin dal primo verso.                                                                                 

Chi sono I ragazzi che si amano? Siamo noi. E chi ha provato “questo amore / così violento / così fragile / così tenero / così disperato”? Siamo sempre noi. E
tutto questo è detto semplicemente, senza distanze, né soggezione, né alcuna sacralità. Così Gabriele Lavia presenta il suo spettacolo da Jacques Prévert,
I ragazzi che si amano, sull’amore giovanile e il rapporto degli innamorati con la realtà. I giovani, estraniati dal mondo e dimentichi di tutto, non tengono conto della chiusura morale della gente verso la loro dolcezza.
Tra citazioni colte (da Magritte a Presley, da Picasso ai Beatles, da Heidegger a Hopper), Lavia ci ‘illumina’ – anche solo per pochi istanti, quelli che servono per ‘tre fiammiferi uno dopo l’altro accesi nella notte / il primo per vederti tutto il viso / il secondo per vederti gli occhi / l’ultimo per vedere la tua bocca’ – con il chiarore della poesia.

Due ragazzi si amano e si baciano al tramonto. La gente che passa, vedendoli, li disapprova indignata, ma loro non notano nulla, non ci sono per nessuno, vivono esclusivamente nel loro primo amore. Perché l’amore tra due giovani deve essere disapprovato, come se fosse qualcosa di proibito? Forse, perché i giovani hanno ancora il coraggio, che deriva dall’incoscienza o dall’innocenza dei loro anni, di manifestarlo liberamente, di viverlo come amore.
I ragazzi che si amano racconta un amore salvifico che dà l’unico senso possibile alla vita, un amore a cui aggrapparsi come naufraghi nel mare delle amarezze e ingiustizie dell’esistenza, un amore totalizzante che rigenera e crea un mondo in cui non c’è spazio per altri, in cui non esiste più niente se non i due giovani amanti. Ciascuno di noi può ritrovare echi e immagini della propria adolescenza.
Prévert non vuole essere diverso da noi – prosegue l’attore e regista – non vuole farsi notare. È vestito di grigio. Porta impermeabile e cappello. La domanda è: che cosa siamo noi? Noi, siamo tutta la vita. Noi ci amiamo e noi viviamo, noi viviamo e noi ci amiamo… Con un colpo di scena che ci dà la misura della grandezza di questo autore, Il poeta ci dice che noi non sappiamo che cosa sia la vita, non sappiamo che cosa siano i giorni e non sappiamo che cosa sia l’amore. L’essere è soltanto nella non-coscienza di sé.
L’amore e i giovani: niente e nessuno esiste più attorno a loro, poiché essi non appartengono più a questo mondo, ma a un altro, che vive nell’accecante calore del loro sentimento. Questo amore rigenera l’esistenza, rende unici e straordinari, crea un mondo e annulla gli altri, rende invisibili e senza paura. È un amore che libera.
“I ragazzi che si amano sono in un altrove, dunque – interviene Lavia – per quanto riguarda l’universo di Prévert si tratta di una realtà post platonica, in cui gli uomini vivono in un luogo delle ombre tipico della dimensione della caverna e al contrario i ragazzi che si amano stanno dove c’è la luce sconosciuta fuori dalla caverna. Jacqués Prévert – al di là della popolarità delle sue parole d’amore – è un poeta estremamente complesso, un poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare le parole di tutti i giorni per esprimere concetti così profondi”.
Lo spettacolo è dunque un percorso affascinante e coinvolgente con una guida d’eccezione attraverso le ‘nebbie’, non solo del porto del celeberrimo film di Marcel Carné, ma anche delle cave fumose in cui Juliette Greco cantava Le foglie morte e delle immancabili sigarette Gauloises ‘papier mais’ tanto amate da Prévert.
           
Foto di Filippo Manzini
                                                                                                                                             
Durata: atto unico, 1 ora e 15 minuti
Costo: Biglietto da 15 € a 35 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Ginevra Media Production srl in coproduzione con Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano srl
presenta
GIORGIO LUPANO, FRANCESCO BONOMO
E LA PARTECIPAZIONE DI
ROCÍO MUÑOZ MORALES
SHERLOCK HOLMES
e i delitti di Jack lo squartatore

DI HELEN SALFAS
BASATO SUGLI SCRITTI E I PERSONAGGI DI SIR ARTHUR CONAN DOYLE
ADATTAMENTO DI RICARD REGUANT E CATA MUNAR
 TRADUZIONE DI GIANLUCA RAMAZZOTTI
E CON LUCIANO ROMAN
E in o.a. BARBARA FOLCHITTO, GIADA LORUSSO, TOMMASO MINNITI, GIULIA MORGANI, EMILIANO OTTAVIANI, MARCO ZANUTTO
Scene originali di La Caja Negra Ta,Costumi di Adele Bargilli,
Musiche originali di Pep Sala

REGIA RICARD REGUANT

TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 18 febbraio all'8 marzo 2020, orari dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.00, mercoledì 26 febbraio, sabato 7 marzo ore 17.00, sabato 29 febbraio ore 17.00 e ore 21.00

Non tutti forse sanno che nel 1888 Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, fu chiamato più volte da Scotland Yard ad offrire la sua consulenza a proposito degli efferati delitti che in quegli stessi anni coinvolgevano la Londra Vittoriana. Il noto scrittore scrisse a Scotland Yard le sue intuizioni e le sue congetture a proposito dell’identità del famoso serial killer, soprannominato Jack lo squartatore. Molti di questi scritti sono stati ritrovati da Hellen Salfas (in realtà uno pseudonimo dietro il quale si nasconde la penna di un notissimo drammaturgo inglese) e utilizzati per la stesura di questa originale pièce di teatro che unisce la fantasia di un personaggio inventato, ma noto in tutto il mondo, come Sherlock Holmes con la realtà di uno dei più crudeli assassini di quegli anni. L’accostamento, seppur azzardato, è di certo molto intrigante e sorprendente, tanto che più di una volta il grande cinema ha raccontato in almeno due pellicole questo coinvolgente accostamento, Murder by degree di Bob Clark (noto in Italia con il titolo di Assassinio su commissione) con due grandi attori come Cristopher Plummer e James Mason e A study in terror (Sherlock Holmes: notti di terrore) dove il grande detective viene chiamato ad investigare sui misteriosi delitti di Whitechappel seguendo proprio il sentiero e gli indizi realmente indagati e analizzati da Scotland Yard in quegli anni.

Ricard Reguant, già regista di Dieci piccoli indiani, che da tre stagioni continua le repliche italiane con successo di pubblico e critica, ha adattato e diretto per il Teatro Apolo di Barcellona questa nuova ed originale avventura, mai vista sino ad ora sul palcoscenico, ricreando i personaggi dalla penna di Conan Doyle, apportando una freschezza e modernità nei linguaggi e nei contenuti avvicinando così Sherlock Holmes anche alle nuove generazioni che da diversi anni, oramai, seguono i nuovi restyling cinematografici e televisivi sulla figura di Sherlock e del Dott. Watson. Nel 2018 sono stati celebrati i 130 anni da quando è stato pubblicato il primo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle sul famoso detective. Più di un secolo dopo Sherlock è più vivo che mai con 3 serie televisive, film d’azione con attori internazionali, cartoni animati e numerosi studi sulle applicazioni della logica impiegata dall’autore nelle indagini criminali moderne. Questo significa che il personaggio di Holmes ha oltrepassato l’epoca e la letteratura per trasformarsi in un’icona moderna dove le sue storie non sono più meri gialli polizieschi ma entrano nella realtà di tutti i giorni sollevando domande sul potere politico, investigativo e sociale.  

Tutt’ora in scena a Barcellona con grande successo di pubblico e dalla prossima stagione anche a Madrid. Con un grande cast tutto italiano lo spettacolo si appresta ad arrivare in Italia sempre con la regia dello stesso Reguant e il progetto artistico di Gianluca Ramazzotti che dopo il grande successo di Dieci piccoli indiani, si uniscono ancora una volta, per un nuovo spettacolo di respiro internazionale.

La trama
Londra 1888. Nel quartiere di Whitechappel una serie di terribili omicidi che coinvolgono giovani prostitute sta scuotendo l’opinione pubblica. L’ispettore LESTRADE, disperato per la situazione e la pressione della stampa dell’epoca, decide di presentarsi al 221 B di Baker Street per ingaggiare il famoso detective SHERLOCK HOLMES che, insieme all’inseparabile Dr. WATSON, inizierà le indagini per dare un volto e smascherare il terribile assassino soprannominato JACK LO SQUARTATORE. Durante le indagini incontreranno la famosa spia IRENE ADLER che si unirà a loro. Avventura e suspense costituiranno il mix esplosivo che li porterà a scoprire una verità molto più sconvolgente di quella che loro stessi potessero immaginare.

Costo: Biglietti da 19 € a 34 €
Informazioni: 06.6794753 - prenotazioni@salaumberto.com
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
è lieta di presentare
"COME TRE ARINGHE"
di Marco Falaguasta e Mauro Graiani
libero adattamento di Leonardo Buttaroni
Regia Leonardo Buttaroni
Con Christian Galizia, Olimpio Pingitore, Gianlorenzo Tennenini
scene Mariagrazia Jovine
Regista assistente Emiliano Morana

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dall'18 al 26 febbraio 2020, ore 21.00_dom. 17.30

La notte porta consiglio.
E porta confronto.
Tre metronotte dalle storie e le personalità diverse
condividono le lunghe e lente ore del proprio turno presso un delfinarium.
Giorgio il nuovo arrivato porta un po’ di scompiglio e le grandi differenze di stili di vita porta i protagonisti a confessarsi e confrontarsi, ed in ultima analisi, a fare i conti con se stessi.
Tre storie diverse e un’unica morale: rimandare può essere fatale.
Mentre adempiono al proprio dovere
–sorvegliare che tutto funzioni nella vasca di un misterioso e mitologico delfino albino,
che è la metafora di una eccezionalità che i tre possono solo lontanamente sognare-
i metronotte si raccontano, intrecciando i loro stessi vissuti.

Come Tre Aringhe è la storia di tre uomini comuni che semplicemente raccontano se stessi e,  come nella miglior tradizione italiana, dal dramma nasce la commedia.

“Nel mio adattamento sono andato a scavare nei personaggi per trovare alcune caratteristiche che l’uomo in momenti di difficoltà tira fuori, evidenziando aspetti caratteriali che sono tutto men che mai positivi: nel caso dei nostri personaggi, uno è cinico e intollerante, l’altro pignolo ed in attesa di un miracolo, e l’ultimo ormai illuso e deluso dal mondo. Mettere tre persone di questo tipo in una stanza non può che far nascere attrito dal quale la storia deve andare ad attingere per nutrirsi.”
cit. Leonardo Buttaroni.

Momenti di delirio e panico si alternano a tanti momenti imbarazzanti: folli idee e disperate confessioni spingono la storia verso un finale inaspettato.
Poche musiche, pochi cambi luci, tutto in nome della normalità, che ovviamente ad un tratto si interromperà, perché prima o poi tutte le “cose normali” si trasformano e “...noi nel teatro abbiamo l’obbligo di raccontare lo straordinario....”

Costo:  Vedi sito
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Nicola Canonico Per La Good Mood presenta
"NEANCHE IL TEMPO DI PIACERSI"
di Marco Falaguasta, Alessandro Mancini,Tiziana Foschi
con Marco Falaguasta
regia di Tiziana Foschi

TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 19 febbraio al 1 marzo 2020,  orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore 17.00.

Sarà in scena al Teatro Della Cometa dal 19 febbraio al 1° marzo, NEANCHE IL TEMPO DI PIACERSI di Marco Falaguasta, Alessandro Mancini,Tiziana Foschi; Protagonista è Marco Falaguasta. Regia di Tiziana Foschi.

Note
Noi che siamo stati ragazzi spensierati e felici negli anni 80, gli anni del boom economico del quale non sapevamo niente ma ne respiravamo l'ottimismo e la positività, siamo diventati genitori in questi tempi pieni di incertezze, instabilità ma anche di progresso e connettività. Cosa ci portiamo dietro di quegli anni, quanto è rimasto in noi di quello sguardo positivo con il quale aspettavamo il futuro? Come le nuove tecnologie e procedure che i nostri figli utilizzano con disinvoltura, si sono inserite e hanno condizionato le nostre abitudini e il nostro modo di vivere la quotidianità? 
Quante volte ci siamo scoperti a pensare che eravamo meglio noi, con le nostre telefonate dal fisso o dalla cabina telefonica (quando cercavamo un po' d'intimità ed eravamo riusciti a trovare i gettoni necessari), le feste il sabato pomeriggio a casa con i genitori che controllavano che tutto filasse liscio, le nostre interminabili partite al subbuteo, gli occhialetti dell'intrepido, i giornaletti e le videocassette porno riposte nei nascondigli più improbabili. Noi che per comprare parlavamo con il commesso e non con il corriere. Però, magari, un secondo dopo, ci scopriamo a usare le app per noleggiare la macchinetta del car sharing o a rinnegare la moca per farci il caffè più rapidamente con la cialda. 
È complicato essere obiettivi con i nostri figli che giocano on line, che ci superano quanto a velocità di esecuzione e capacità di avvalersi della tecnologia per interagire, prenotare alberghi, cene, cinema, teatri ... noi che, tutto sommato, siamo un po' permalosi quando ci sentiamo dire dai ragazzi che non siamo abbastanza "social" perché pubblichiamo male, troppo, troppo poco con hashtag sbagliati. Noi che cominciamo a diventare sbagliati. Si, proprio così. È complicato ammettere che le nostre abitudini, soprattutto di pensiero, stanno diventando vecchie. È complicato accettare che dobbiamo essere noi ad avanzare verso loro e non pretendere che siano loro a tornare indietro verso noi.
Quando ci dicono che questi erano gli stessi discorsi che facevano i nostri padri e prima ancora i nostri nonni, non ci stiamo. Non è possibile che anche noi siamo rimasti vittima dello stesso meccanismo. Noi, i ragazzi degli anni 80, con quel sorriso sempre stampato sul viso, vestiti in quella maniera così colorata, con i capelli cotonati, le spalline alle giacche e il giubbotto di pelle alla Fonzie, noi non ci saremmo dovuti cadere! Noi, no.
E invece eccoci qui a commentare e lamentarci di una burocrazia sempre più arrogante e antagonista e di una società che consuma tutto talmente tanto velocemente che quello che avevamo comprato ieri è già vecchio, da buttare e da sostituire. Insomma a fare pensieri da cinquantenni, ma com'è possibile, che proprio noi ... siamo diventati cinquantenni. Eppure, se ci fermiamo un attimo e facciamo i conti, tutto torna.
Allora tanto vale ridere di noi, cosi, forse, si rimane un po' più giovani.

Durata: 90 minuti senza intervallo
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:  Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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"CARLOS, L'ULTIMA VOLTA"
di Emiliano Metalli
regia  Mauro Toscanelli ed Emiliano Metalli
con  Mauro Toscanelli , Orazio Schifone
la voce della madre di Carlos è di  Masaria Colucci
Musiche e tracce sonore  tratte dalle registrazioni storiche di Carlos Gardel

Spazio 18b - Roma
dal 20 al 23 febbraio 2020, da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 18.

Debutta sul palcoscenico dello Spazio 18b, dal 20 al 23 febbraio, CARLOS, L’ULTIMA VOLTA,  spettacolo scritto da Emiliano Metalli e diretto dallo stesso Metalli con Mauro Toscanelli.

La vita è complessa. A volte si immobilizza, disperatamente avvinghiata a un fotogramma muto. Più spesso fluisce come una strada affollata di Buenos Aires, carica di sentimenti e corpi che si dimenano al di sotto delle regole sociali. O, come in questo caso, stritolati dalle melodie del tango.
In ogni versione di una storia non c'è verità che non trovi luce nel suo opposto, apparentemente menzognero. E l'una e l'altro mutano col tempo, come i volti delle persone che ci sono accanto, almeno fino a quel fatidico 24 giugno del 1935, ma possono arrivare anche ai nostri giorni.

Nell'attesa, Alfredo ama un uomo che non potrebbe amare, mentre Juan tradisce un'amicizia di cui solo troppo tardi intuisce la profondità. Attraverso questo tango di dialoghi solitari, l'uno e l'altro cercheranno un ordine ai loro pensieri e alle azioni compiute, mentre sullo sfondo giganteggia la figura del "morocho de Abasto", Carlos Gardel, che ha segnato l'esistenza di entrambi.

El rey del tango è l'assente protagonista di "Carlos, l'ultima volta" .

Costo:  Biglietti - intero: 1 5€ Ridotto: 12 € - Speciale 10 €: Insegnanti, under 18. 
Martedì, mercoledì e giovedì promozione 7 €: ACCADEMIE – SCUOLE DI RECITAZIONE CONVENZIONATE e CARTA PerDue (Acquistando 2 biglietti)
Indirizzo: via Rosa Raimondi Garibaldi 18B (zona Garbatella)
Informazioni: 0692594210 - 3333305794 (anche WhatsApp) - biglietteria@spazio18b.com
Sito di riferimento: www.spazio18b.com
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Nutrimenti Terrestri in collaborazione con Carpet

presentano

"SATELLITE OF LOVE"

La teca
di Anne-Riitta Ciccone
con  Maria Vittoria Casarotti Todeschini, Gianvincenzo Pugliese, Giorgia Spinelli, Gabriele Stella
MUSICHE DJ QZU & DJ DECK | PROIEZIONI FRANCESCO TALARICO | COSTUMI ANDREA SORRENTINO
Regia di Lorenzo d'Amico De Carvalho

ATTO UNICO

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 21 al 23 febbraio 2020 ,  venerdì ore 21.00,  sabato ore 17.00 e ore 21.00 – domenica ore 17.00

Da venerdì 21 a domenica 23 febbraio 2020 all'OFF/OFF Theatre va in scena "Satellite of Love – La teca", commedia in due atti per tre coppie, scritta dall'autrice Anne-Riitta Ciccone, che indaga sugli equilibri che regolano le relazioni tra gli esseri umani, come fossero pianeti di un unico sistema solare in cui, anche l'intervento di un piccolissimo meteorite, può generare un'incontrovertibile reazione a catena.
Il testo, interpretato da giovani attori neo-diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia, Maria Vittoria Casarotti Todeschini, Gianvincenzo Pugliese, Giorgia Spinelli e Gabriele Stella, è diretto dal regista Lorenzo d'Amico De Carvalho che di nuovo insieme a Ciccone, torna in Via Giulia per confermare il successo riscontrato nella passata stagione con la pièce "La Pacchia è Finita".

SINOSSI:
Le relazioni tra gli esseri umani seguono gli stessi movimenti di un sistema di pianeti in cui tutto sembra andare bene fino a che qualcosa di invisibile non cambia nell'equilibrio delle orbite, magari un meteorite piccolissimo che altera di pochissimi millimetri la posizione di un satellite e tutto può saltare in un istante, creando una reazione a catena tale che tutto un intero sistema solare può arrivare a sparire per sempre. Certo, con un'esplosione spettacolare.
Così siamo anche noi umani che, primati sociali che non sanno stare da soli, in migliaia d'anni non sono ancora riusciti a capire dove sia il confine tra l'odio e l'amore e soprattutto, se ci sia davvero differenza. Alla fine sono pur sempre sentimenti devastanti che hanno lo stesso valore dell'attrazione gravitazionale, che può portare armonia così come distruzione che, come è stato detto, ha in sé un'attrazione sublime. Cosa più meravigliosa, straziante e pericolosa non c'è, in questo nostro satellitare gli uni intorno agli altri, del rapporto di coppia.

Nel rapporto di coppia l'equilibrio degli opposti, la giusta distanza, il rispetto del materiale organico e chimico di cui siamo composti, la capacità di rispettare lo spazio e il tempo dell'altro sono il luogo esatto in cui scopriamo di essere davvero fatti della stessa sostanza del cosmo. In questo rapporto legato dall'amore, dal desiderio e dal bisogno di esistere per qualcun altro il rischio è quello di perdere l'equilibrio, appunto, fare diventare il gioco una tensione di forze in cui ci si divide nei ruoli di vittima e carnefice.

In "Satellite of Love" ci sono due persone che si amano. Una sera sono un uomo ed una donna, una sera due uomini, una sera due donne: venerdì 21 ore 21 in scena Giorgia Spinelli e Maria Vittoria Casarotti Todeschini, sabato 22 ore 17 Gianvincenzo Pugliese e Giorgia Spinelli, sabato 22 ore 21 Maria Vittoria Casarotti Todeschini e Gabriele Stella, domenica 23 ore 17 Gabriele Stella e Gianvincenzo Pugliese.
Il testo è il medesimo, non cambia una virgola. Le situazioni della vita quotidiana, del sesso, i dialoghi, identici. Perché, contrariamente a quello che vogliono farci credere non cambia assolutamente nulla in un rapporto in cui due persone sono attratte dalla forza di gravità dell'amore, dal magnetismo della chimica.
Ma in ogni situazione, quale essa sia, ciò che rischia di creare una reazione a catena che porta alla distruzione è la caduta dell'equilibrio. Chi è la vittima e chi il carnefice se uno dei due chiude l'altro nella teca del suo totale e incondizionato amore? Chi è davvero a tenere le redini se uno dei due è su un piedistallo? L'amore tra chi si immola per l'altro e l'altro che ne diventa quindi il Re non può che essere una gabbia perché nessuno dei due può più fare a meno dell'altro, perché c'è qualcosa di orribilmente vero e spaventoso nell'espressione “se per tutto il mondo sei nessuno, per qualcuno sei tutto il mondo”. Se questo mondo esce dall'orbita del senso comune, se le porte della gabbia si chiudono intorno a due persone che si dicono “Ti amo” come il ringhio di un animale in cattività, prigionieri di una reciproca dipendenza non cambia nulla in chi siano i protagonisti. O forse anche un gioco al massacro tra l'oggetto di culto e il suo adoratore è comunque e sempre una forma d'amore e l'esplosione di una stella nana è comunque e sempre un bellissimo spettacolo.

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - Ridotto Under35 15€;
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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PROSEGUONO...

"Giusto la fine del mondo"
Di Jean-Luc Lagarce
Traduzione Franco Quadri
Con
Anna Bonaiuto
Alessandro Tedeschi
Barbara Ronchi
Vincenzo De Michele
Angela Curri
Scene Francesco Ghisu
Costumi Cristian Spadoni
Musiche originali Roberto Angelini
Luci Giuseppe Filipponio
Regia Francesco Frangipane
Produzione Argot Produzioni e Fondazione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Amat 

TEATRO PICCOLO ELISEO
dal 13 febbraio al 1 marzo  2020 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00

L’autore al tempo stesso classico e contemporaneo attualmente più rappresentato in Francia dopo Shakespeare e Molière

Louis - uno scrittore malato di Aids e prossimo alla morte – dopo essere stato lontano da casa per dodici lunghi anni, torna nel suo paese natale per rivedere i suoi familiari e comunicare loro la notizia della sua malattia e della sua imminente morte. Ad aspettarlo trova la madre vedova, i due fratelli Antoine e Suzanne e la cognata Catherine. I membri della famiglia reagiscono tutti in maniera diversa all’incontro: la sorella minore Suzanne è sinceramente felice di poter riabbracciare il fratello e, anche se quasi non lo conosce, prova un forte senso di abbandono; nel fratello Antoine si riaccende la gelosia verso di lui, che era sempre al centro dell’attenzione; la cognata Catherine, una donna gentile e insicura, cerca di metterlo a suo agio, stemperando gli eccessi del marito Antoine; la madre Martine, benché impreparata al ritorno del figlio, è raggiante e fiduciosa che in famiglia possa tornare il dialogo, interrotto anni prima o forse mai veramente iniziato. Louis andrà via la sera stessa, senza aver comunicato ai suoi il vero motivo della sua ‘visita’.

Note di regia
Una storia, quella di Louis, che si è drammaticamente intrecciata con la vicenda personale dell’autore, morto di AIDS a 38 anni. Dopo essere stato lontano da casa per dodici lunghi anni, torna nel suo paese natale per rivedere i suoi familiari e comunicare loro la notizia della sua malattia e della sua imminente morte. Ad aspettarlo, la madre vedova, i due fratelli Antoine e Suzanne, e la cognata Catherine. Una storia dell’incomunicabilità nella quale nessuno riesce ad esprimere i propri sentimenti, dove il dialogo si riduce a inutili tentativi di riempire il vuoto con le parole. Un testo dalla poetica dirompente costruito su lunghi flussi emotivi in cui ogni personaggio grida la propria insoddisfazione e frustrazione.
Una bulimia di parole che ogni familiare vomita addosso al protagonista impedendogli di dire quello per cui è venuto. Un Louis tramortito e confuso, avvolto in quella ‘bolla’ che lo continua a tenere distante ma che in qualche modo lo protegge. Ma anche un Louis, che uscendo da quella bolla, con estrema lucidità e razionalità si apre sinceramente e autenticamente al mondo. Il tutto in una domenica come tante.

Foto di Lorenzo Cicconi Massi

Durata: 75 minuti
Costo:  Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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RASSEGNE

PROSEGUE...

"Artemia Off - 2020"
Prosegue la rassegna con lo spettacolo “Storie dal Genere Umano”.
Una rassegna che promuove le iniziative teatrali “OFF” romane.

- 15 e 16 febbraio Dracula – L’estasi del sangue” di Simone Calcagno,  con Valerio Mammolotti, Tiziano Ferracci, David Capoccetti, Roberto Giannuzzi e Livia Massimi
- 21, 22 e 23 febbraio  “Storie dal genere umano”, di Danilo Caiano,  con Gisella Cesari
- 29 febbraio e 1 marzo, “L’ultimo minatore” di Antonio Mocciola, con Alessandro Berlino e la regia di Marco Prato

CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
dal 15 febbraio al 1 marzo 2020, vari orari

Artemia Off ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche, lontane dalla scena teatrale tradizionale. Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi; con uno sguardo particolarmente rivolto verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini e desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica. Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico giacché è l’occasione per proporre, ricevere e apprezzare nuove e “diverse” forme di espressione.

Dopo il grande successo di “Dracula – L’estasi del sangue” di Simone Calcagno, il 21, 22 e 23 febbraio (venerdì e sabato alle ore 21 e domenica alle ore 16.30 - orario compatibile con la “domenica ecologica”) sarà la volta del secondo spettacolo in rassegna: “Storie dal Genere Umano”, di Danilo Caiano con Gisella Cesari.
Sei storie di esseri umani si susseguono, sei umani diversi tra loro. Sono uomini, donne, giusti, sbagliati, fragili, impauriti, a tratti inconsapevolmente comici, a tratti struggenti. Storie di umani che hanno paura di guardarsi dentro, di scovare il proprio demone.
Un'attrice di cinema, un vero uomo, una madre, un impiegato alle poste, un becchino e una donna in carriera, questi i protagonisti di storie assurde, che non hanno nulla in comune, se non il difficile compito di restare umani, nonostante la vita li spinga verso la disumanità. 
Così, una sola attrice interpreta sei personaggi, a dimostrazione che il teatro è un gioco e ci dà la possibilità di cambiare le regole, di essere liberi, di credere che una sola persona possa essere una, due, sei, un'intera umanità. Sicuramente una sfida attoriale notevole.

Spettacolo vietato a minori di 18 anni.

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Il  29 febbraio e 1 marzo, chiuderà la rassegna lo spettacolo “L’ultimo minatore” di Antonio Mocciola, con alessandro Berlino e la regia di Marco Prato: Nel 2018, nell'indifferenza generale dei media, chiude l'ultima miniera di carbone in Italia. Si trovava nel Sulcis, località sarda arricchitasi con le attività estrattive, tanto da fondare dal nulla una città (Carbonia) e poi precipitata in una crisi spaventosa, diventando in breve tempo la regione più povera d'Europa. Gavino è un minatore che ha perso il lavoro, e che ci racconta in brevi flash le condizioni di vita disumane in cui lavorava insieme ai suoi colleghi, fino allo sgomento di un futuro tutto da decifrare. Gavino veste solo di cellophane che lo avvolge completamente, quasi lo soffoca. La miniera è torrida, non a caso i primi minatori lavoravano nudi, i vestiti si sarebbero bruciati addosso. Gavino racconta di come è nato il suo lavoro, mentre alle sue spalle, più la descrizione si fa cruda e cruenta, scorrono le immagini della Sardegna dell'Agha Khan, la Costa Smeralda, i paradisi per ricchi, l'Isola del Nord, in violento contrasto con il racconto. Quasi uno sberleffo alle parole di Gavino.

Direzione artistica: Maria Paola Canepa
Mediapartner: KIROLANDIA

Costo: Vedi sito
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO su prenotazione  per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di Kirolandia - Media partner del Teatro
Informazioni e prenotazioni:
334 1598407 anche sms -  si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Indirizzo: Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
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TEATRO RAGAZZI

DEBUTTANO

Santa Severa: a carnevale
 “Le Fiabe al Castello”

CASTELLO DI SANTA SEVERA - Santa Severa (Santa Marinella)
23 febbraio 2020, due spettacoli, ore 11.00 e ore 15.00.

Nel weekend di Carnevale, il 23 febbraio, il Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea in collaborazione con il Comune di Santa Marinella e Coopculture,  si trasformerà in un castello magico e incantato, popolandosi di creature fantastiche che racconteranno storie adatte a grandi e piccini, ispirate alla tradizione favolistica popolare italiana, con lo spettacolo itinerante “Le fiabe del castello”, realizzato dalla Compagnia Le Chat Noir.
Il progetto, infatti, è parte del programma di valorizzazione del Castello di Santa Severa come centro di Posta giovanile nell’ambito del progetto “Itinerario Giovani” finanziato dalla Regione Lazio  Politiche Giovanili   e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la Gioventù.
Lo spettacolo verrà allestito nel corso di una residenza artistica della durata di una settimana, che coinvolgerà 16 giovani attori under 35 coadiuvati dalla giovane regista, attrice e autrice Annabella Calabrese e da Daniele Esposito, in veste di autore. Il gruppo lavorerà insieme, all'adattamento e alla messa in scena di alcune fiabe italiane tratte dalla tradizione popolare e alla rappresentazione delle stesse all'interno degli spazi del suggestivo Castello di Santa Severa.
L’evento del 23 febbraio, dunque, rappresenta un’occasione unica per i più piccoli e per le loro famiglie, per esplorare gli spazi fiabeschi del castello baciato dal mare ed emozionarsi vivendo da vicino storie di giganti buoni, principesse guerriere, perfide streghe e bambini coraggiosi. Uno spettacolo itinerante, in cui potersi addentrare nelle atmosfere sognanti delle fiabe italiane e del loro patrimonio spesso dimenticato, che valorizza e mette in risalto la tradizione letteraria attraverso un attento e particolareggiato lavoro di ricerca e improvvisazione, che ne restituisce la bellezza, avvolgendole in una dimensione onirica e coinvolgente per i bambini e non solo, grazie anche alla cornice architettonica del Castello di Santa Severa e il suo sguardo sul mare.
Regista e autrice del progetto è Annabella Calabrese, regista, autrice e anche attrice cinematografica e teatrale, nel cast del film “Un nemico che ti vuole bene” con Massimo Ghini e Diego Abatantuono presentato al Festival del Cinema di Locarno e interprete di numerosi altri successi. Ad affiancarla come autore supervisore del progetto è, invece, l'autore e regista Daniele Esposito, vincitore di numerosi premi con il progetto “A little Bullet”, tra cui il Premio Amarcort 2016, la Menzione Speciale Pitch inThe Day Roma Creative Contest 2017 e il Canary Islands International Film Market 2018. Entrambi sono fondatori, insieme a Valentina Calabrese, della “Compagnia Le chat Noir”, una giovane realtà che da anni opera sul territorio, occupandosi di produzione cinematografica, teatrale e di formazione.

E’ gradita la maschera per i bambini

Costi: Ingresso LIBERO e GRATUITO
Indirizzo: SS1 Via Aurelia, Km 52,600, Santa Marinella
Informazioni: T. +39.06.39967999 T+39 0651681720 +39 3668303620
Sito di riferimento: www.castellodisantasevera.it
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Ruotalibera Teatro/Compagnia Fi_Br_A
presentano
"Bianca e l’Olimp(ic)o"
Regia Fiona Sansone
Drammaturgia Ferdinando Vaselli
Con Susanna Acchiardi, Beatrice Fedi, Chiara Saiella
Voci off Ninni Bruschetta e Cora Presezzi

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
23 febbraio 2020, ore 16.30

Domenica 23 Febbraio alle ore 16.30, a Centrale Preneste Teatro per la rassegna Infanzie in gioco 2019/20, va in scena lo spettacolo Bianca e l’Olimp(ic)o di Ruotalibera Teatro/Compagnia Fi_Br_A. La regia è di Fiona Sansone, la drammaturgia di Ferdinando Vaselli, l’interpretazione è affidata a Susanna Acchiardi, Beatrice Fedi e Chiara Saiella, con le voci off di Ninni Bruschetta e Cora Presezzi.
Un Angelo Custode si aggira sulla Terra alla ricerca di un nuovo predestinato. Ha perso il lavoro, da quando il suo bambino – il Capitano – è diventato grande. L’Angelo ricerca un talento. Una fanciulla, Bianca, viene risvegliata dopo cent’anni dal sonno che ha pervaso il mondo quando il Capitano ha lasciato il gioco. Bianca ricorda poco, ricorda di aver perso il suo papà. L’Angelo l’aiuterà a scoprire il suo talento e a salutare tutto ciò che le impedisce di essere se stessa. Tutto questo sotto l’occhio vigile della Fonte, dea della Creazione e ispiratrice del gioco.

Bianca e l’Olimp(ic)o
Ruotalibera Teatro/Compagnia Fi_Br_A
Regia: Fiona Sansone
Drammaturgia: Ferdinando Vaselli
Con Susanna Acchiardi, Beatrice Fedi, Chiara Saiella
Voci off: Ninni Bruschetta, Cora Presezzi
Scenografia e video: Brì Di Tanno
Costumi: Veronica Urgese
Macchinista: Fabrizio Di Pardo
Promozione: Serena Amidani, Paola Meda

Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto ai  4 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MUSICA

CHARITY CAFÉ
LA PROGRAMMAZIONE  dal 18 al 23 Febbraio 2020 - Inizio concerti ore 22:00

MARTEDI’ 18 FEBBRAIO ore 21.00
ANDY'S CORNER
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...

Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...

Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
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MERCOLEDI’ 19 FEBBRAIO ore 22.00
BLUES JAM & FRIENDS
COORDINATA DA MARIO DONATONE

Mario Donatone, Piano & Voce
Angelo Cascarano, Chitarra, Basso & Voce
Lucio Turco, Batteria

Tutti i BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
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GIOVEDI' 20 e VENERDI' 21 FEBBRAIO 2020
MARCO VALERI
DOUBLE JAZZ NIGHT

Doppio appuntamento al Charity Café con Marco Valeri che sarà in concerto presso il club di Via Panisperna giovedì 20 e venerdì 21 febbraio 2020. Due serate di classic piano trio con due formazioni alle prese tra standards e brani originali. Sul palcoscenico in entrambi i concerti Andrea Candela al pianoforte, uno tra gli ultimi ''esemplari'' di pianista d'estrazione bebop mainstream in circolazione. Si alterneranno nelle due serate i talentosi contrabbassisti Giuseppe Romagnoli e Giuseppe Cucchiara, entrambi giovanissimi, animati da un grande senso della tradizione e dello swing. Marco Valeri alla batteria, leader in entrambe le due serate, è considerato un vero “monaco del beat” a Roma. Tutti i musicisti presenti sul palco uniti dall intento comune di “swingare“ divertirsi e divertire!

Line-up
Andrea Candela, Piano
Giuseppe Cucchiara, Contrabbasso
Marco Valeri, Batteria

Line-up
Andrea Candela, Piano
Giuseppe Romagnoli,              Contrabbasso
Marco Valeri, Batteria
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SABATO 22 FEBBRAIO ore 22,00
SUPER MOTOR OIL
BLUES NIGHT

Alex Orelli si trasferisce in Irlanda quattro anni fa' circa dove e' protagonista in numerosi concerti tra Cork e Dublino,partecipando anche a numerosi blues festival,jazz festival e Rory Gallagher memory. Di rilievo anche il tour irlandese con uno dei maggiori e famosi armonicisti e cantanti blues del mondo, SUGAR RAY NORCIA, musicista americano (boston) famoso anche per le numerose presenze nei piu' importanti dischi di RONNIE EARL famosissimo chitarrista blues di fama internazionale.

Partecipa al Pontinia Blues Festival 2011 con JUNIOR WATSON west coast Legend, attualmente una vera icona della chitarra Swing Californiano. Il suo amore per la musica lo spinge oggi a suonare blues, funk, west coast, swing, R&B 50th style. Ha alle spalle due album, uno di brani originali, "I got mean things on my mind", il secondo, un live con Sugar Ray Norcia, "Someday Someway". Per questa serata Alex Orelli sarà accompagnato dalla sezione ritmica formata da Lorenzo Francocci alla batteria e Light Palone al basso e dal giovane talentuoso armonicista Blues Andrea Di Giuseppe.

Line-up
Alex Orelli, Chitarra & Voce
Andrea Di Giuseppe, Armonica
Light Palone, Basso
Lorenzo Francocci, Batteria
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DOMENICA 23 FEBBRAIO ore 18.30
THE ESCAPED FROM HOME
APERILIVE

Un inedito e quanto mai inusuale trio, i cui componenti sono da anni protagonisti della scena musicale romana. Roberto Moschetti e Luca Mariani affondano le proprie radici musicali nel rock puro; Daniela "Uccia" Di Censi ha fatto del Blues la propria bandiera. Un viaggio attraverso i generi più diversi che ha come comune denominatore la musica, quella buona.

Line-up
Daniela Di Censi, Voce
Roberto Moschetti, Chitarra & Voce
Luca Mariani, Cajon

Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica  concerto e aperitivo con open buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento:  www.charitycafe.it
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X Stagione Concertistica di Musica
 a cura della Camera Musicale Romana e sotto la Direzione artistica del Soprano Elvira Maria Iannuzzi

In collaborazione con l’Associazione I Concerto nel Parco
“Storie d’Amare e d’Amore: tre donne  “tra” musica e parole”
Musiche di S. Prokofiev, N. Rota, R. Schumann, G. Fouré,
J. Massenet, A. Piazzolla, E Satie, G. Tartini,
R. Wagner-Liszt, M. de Falla, L. Demare
Testi di W. Shakespeare, E. Fried, C e R. Schumann,
S. Benni, C. Pavese, S. Paolo, B. Cianchini, M. do Rosario Pedreira, A. Merini, V. Woolf, D. Alighieri, T. Kibirov,
P. Valduca

Giusi Cataldo, voce recitante
Liliana Bernardi, violino
Elena Matteucci, pianoforte

Cripta della chiesa di Santa Lucia del Gonfalone
23 febbraio 2020, ore 19.30 

Un concerto tra musica e parole, che dà vita e voce all’esperienza spirituale e terrena dell’amore vissuto da figure di donne appartenenti alla letteratura musicale e poetica.
Tre donne sul palco, accompagnano lo spettatore in un viaggio tra i sentimenti femminili, evocando emozioni vissute in epoche diverse da personalità differenti, ma tutte con un comune denominatore.
Dieci figure femminili prendono così vita attraverso la parola di scrittori come Shakespeare, Benni, Pavese, Kibirov… offrendo ognuna una personalissima interpretazione della parola “amore” nei suoi significati più disparati, ma “…le parole devono fermarsi proprio sul limitare della soglia, dove subentrano gli sguardi, i sorrisi, i suoni…”ad unire e veicolare tutto questo subentra allora la musica: “…un ulteriore verso, fatto in questo caso non di parole, ma di note musicali…” attraverso un linguaggio ”… che solo l’anima capisce, ma che l’anima non potrà mai tradurre…”

Programma:
Giulietta: Amore ”giovane”
S. Prokofiev dal balletto Romeo e Giulietta
Danza Capuleti e Montecchi
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W. Shakespeare da Romeo e Giulietta “Vieni notte gentile”
N. Rota Romeo e Giulietta
E. Fried “È quel che è”;
Clara: Amore “coniugale”
Clara e Robert Schumann dai Diari di casa Schumann
R. Schumann dalle Scene Infantili op. 15 n.1
Clara e Robert Schumann dai Diari di casa Schumann
R. Schumann Sogno
S. Benni “;Le piccole cose che amo di te”
C. Schumann Scherzo op. 14
Deola: “Dis-amore”
C. Pavese “Deola”
G. Fouré “apres un reve”
ThaÏs: Amore “trasceso”
J. Massenet Thais - Meditation
S. Paolo dalla Prima lettera ai Corinzi
Mamma: Amore “materno”
B. Cianchini da “La Grazia” (ad. G. Cataldo)
A. Piazzolla dall’opera María de Buenos Aires: “Ave Maria
Didone: Amore “abbandonato”
E. Satie Gymnopedies
Maria do Rosario Pedreira da “La casa e l’odore dei libri”;
G. Tartini Sonata op.1 n. 10 “Didone Abbandonata”, terzo movimento
Virginia: Amore “folle”
Alda Merini “Io sono folle”
V. Woolf dall’ultima lettera al marito
Francesca: Amore “negato”
R. Wagner-Liszt da Tristano e Isotta
Dante Paolo e Francesca
Maria: Amore “passionale”
Timer Kibirov “Dichiarazione”;
L. Demare Malena
P. Valduca “vieni, entra e coglimi”
A. Piazzolla Tango N.6
Salud: Amore “irriverente”
Stefano Benni “Io ti amo”
M. de Falla da “La vida breve” danza Spagnola

Costo: Ingresso / Ticket € 15,00 - ridotto) € 10,00 (riservato ai soci, ai minori di anni 18, agli over 65 e agli studenti universitari e di conservatorio purché muniti di libretto)
Info e prenotazioni: cameramusicaleromana@gmail.com - Tel.: +39 333 45 71 245/ 34982564 - Servizio gratuito di prenotazione (vivamente consigliata)
Indirizzo: via delle Carceri, 8 - Roma
 Sito di riferimento: www.cameramusicaleromana.it
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ARTE

PROSEGUONO...

100 ANNI PER IL FUTURO
ROMA CELEBRA IL CENTENARIO DI CASA BIXIO CON LA MOSTRA DEDICATA AL NOTO COMPOSITORE 
“CESARE ANDREA BIXIO - MUSICA E CINEMA NEL ‘900 ITALIANO”  

MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - Roma
dal 29 gennaio al 31 marzo 2020, vari orari

Dopo il successo ottenuto a Ravello, Spoleto, Napoli, Firenze e Pescara, arriva a Roma dal 29 gennaio la mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano”, allestita in occasione del Centenario di Casa Bixio, presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari all’ EUR.
L’intento della famiglia Bixio è quello di celebrare la vita e le opere musicali del fondatore Cesare Andrea Bixio per tramandarne il ricordo e far conoscere, soprattutto ai giovani, il talento e le intuizioni di quello che potremmo definire "l'uomo dei record". In pochi conoscono infatti l’uomo e l’imprenditore che si nasconde dietro ad importanti successi quali: “Mamma”, “Parlami d’amore Mariù”, “Vivere”, “Una strada nel bosco”, “Violino Tzigano”, divenuti pietre miliari della nostra musica popolare e conosciute in tutto il mondo. Cesare Andrea Bixio fu tra i primi ad intuire l’importanza dell’Editoria Musicale, e nel 1920 diede vita alla prima società editoriale di musica popolare. Negli anni ‘60 fondò la Cinevox Record, prima casa discografica dedicata alle colonne sonore che nel corso degli anni ha prodotto artisti come Morricone, Piovani, Goblin, Emerson e Trovajoli. Il nucleo centrale della mostra è sviluppato intorno alle grafiche delle copertine degli spartiti dei successi di Bixio, veri e propri capolavori grafici rappresentativi delle varie tendenze artistiche dell’epoca. Le note dell’autore accompagnano il visitatore in un viaggio dove non mancano immagini dei primi dischi e dei film musicati, sequenze delle canzoni interpretate nel tempo sia da attori famosi come Vittorio De Sica, Totò, Anna Magnani, che da grandi interpreti quali Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti, Mina, Andrea Bocelli.

Franco Bixio, figlio del noto compositore ha affermato: “Nel 1932 mio padre riuscì a convincere il regista Camerini a inventare una scena per far cantare “Parlami d’amore Mariù” al giovane attore Vittorio De Sica protagonista del film “Gli uomini che mascalzoni” superando così il parere contrario del produttore che non voleva in alcun modo la canzone nel film. È uno dei più grandi successi di mio padre e fece conoscere De Sica anche come chansonnier.”
La mostra, che è dedicata a Carlo Bixio, costituisce inoltre il punto di partenza di una serie di iniziative che verranno realizzate nel corso di tutto il 2020 per celebrare il Centenario. 
Le attività previste per dare luce a questo importante traguardo interesseranno diverse città italiane nelle quali saranno organizzati svariate manifestazioni tra cui: concerti, convegni, contest per giovani musicisti dando voce ad artisti che desiderano fare emergere le proprie doti creative come il Contest: “100ANNI PER IL FUTURO” realizzato in collaborazione con il MEI. Tra le città protagoniste degli eventi: Napoli, Milano ed infine Venezia, in occasione della Mostra del Cinema. 
L’esposizione, realizzata dai figli del compositore, Franco e Andrea Bixio e da Giuseppe Pasquali, con il coordinamento di Renato Marengo, gode del sostegno di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e del patrocinio e della collaborazione del MIBACT, A.F.I. (Associazione dei Fonografici Italiani), Nuovo IMAIE (Istituto Mutualistico Artisti Interpreti ed Esecutori), FEM (Federazione Editori Musicali), ICBSA (già Discoteca di Stato) e RaiTeche.

La mostra è organizzata da Associazione Musikstrasse. 

Costi: vedi sito
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8 - Roma eur
Sito di riferimento: www.idea.mat.beniculturali.it/museo-civilta-mnatp
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"I LOVE LEGO"

Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura - Roma
dal 24 dicembre al 9 aprile 2020 - vari orari

Un regalo di Natale per la Città di Roma: Arthemisia, dal 24 dicembre - oltre alla straordinaria mostra attualmente in corso dedicata al mondo dell’Impressionismo che sta richiamando migliaia di visitatori da tutto il mondo - presenta I LOVE LEGO, la mostra per bambini e appassionati di tutte le età.

In un gioco di colori e prospettive, tra spettacolari diorami e creazioni artistiche, arrivano dal 24 dicembre al 19 aprile 2020 a Palazzo Bonaparte - spazio Generali Valore Cultura, scenari minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con i mattoncini più famosi del mondo.

I LOVE LEGO presenta in scala ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dalla frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della Liberazione.
Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.
Dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, i bambini e i più grandi potranno immergersi nei diversi ambienti minuziosamente ricostruiti e progettati da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.

Mattoncini ma non solo: a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra a Palazzo Bonaparte con 10 tele spirate a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

L’esposizione vanta l’eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO.
Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami in mostra a Palazzo Bonaparte.

I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick.

I LOVE LEGO è una esperienza imperdibile per i nostalgici che vorranno tornare bambini e per i più piccoli che potranno trascorrere una giornata divertendosi con quei “prodigiosi” mattoncini che ogni anno fanno giocare milioni di persone.

Costo: Biglietto 12 € - Ridotto 10 €
Indirizzo:  piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni: + 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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"C’era una volta Sergio Leone"

C’era una volta Sergio Leone, la grande mostra all’Ara Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista

Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di Bologna.

Museo dell’Ara Pacis - Roma
dal 17 dicembre 2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il successo dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna.
La mostra è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici. Digital Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di Equa di Camilla Morabito e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il percorso espositivo – curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini racconta di un universo sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum, (filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori, all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti,  la Bibbia su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico, mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti del suo cinema.

Le radici del cinema di Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera Love di Robert Indiana, straordinario simbolo, in C’era una volta in America, di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente.

Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da C’era una volta il West.

Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino del cinema, Le fonti dell’immaginario, Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo progetto incompiuto, L’eredità Leone. Sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone, a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.

Promotori                Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di Bologna
Mostra a cura di Gian Luca Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione                Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura

SPONSOR MOSTRA
Con il contributo di                 Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con             Istituto Luce – Cinecittà    SIAE
Sponsor tecnico Italiana Assicurazioni -  Hotel Eden -  Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone Film Group
Unidis Jolly Film
U.S.I. Unione Sanitaria Internazionale
Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon

SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Con il contributo tecnico di  Ferrovie dello Stato Italiane

Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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Impressionisti Segreti

Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 3 maggio 2020 - vari orari

PROROGATA SINO AL 3 MAGGIO 2020 

Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più grandi collezioni private del mondo.

Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.

Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.

La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.

La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.

Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.

La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.

Costo: vedi sito
Indirizzo:  piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni: + 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal 9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione dedicata al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere

MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019  al 15 marzo 2020  - dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00

Dal 9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra Settecento e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di ispirazione. Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una miriade di aspetti unici e irripetibili.

Incorniciati all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di mitiche divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779.

Attraverso ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento, accoglieva i suoi ospiti nell’atelier di via delle Colonnette.

A definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo per citarne alcuni.

La mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al 15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.

Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA

Opere della TATE
cura di Elena Crippa

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
 dal 26 settmebre 2019  al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

Francis Bacon e Lucian Freud

Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia. Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea mondiale con la Scuola di LondraUna città straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni, lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate, Londra.
Insieme a Francis Bacon e Lucian FreudMichael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Regoartisti che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura per raccontare la vita.

No Filter

Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di filtri e #nofilter.

La scuola di Londra

In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere.

Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank AuerbachMichael Andrews è norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere che raccontano individui, luoghi, vita vissutaper mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi scandagliati nella sua crudezza senza filtri.

I progetti speciali

Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi, trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato a Enrico Maria Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani già riconosciuto in ambito internazionale, un’opera filmica per raccontare l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante conferma la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda volta, con uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale che spinge il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio di offrire al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei stranieri.


MOSTRA PRODOTTA E ORGANIZZATA DA DART Chiostro del Bramante
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira

Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035  (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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...uno sguardo FUORI PORTA

- MILANO-

TEATRO

DEBUTTA

“ O b b l i go  d ’ i n f e d e lt à ”  d i e t r o   i   r i f l e t t o r i   d i   H o l l y w  o o d .
S u c c e s s o   e   t r a d i m e n t o ,   a   c h e   p r e z z o? 
di Piero Ferrarini
diretto da Guido Ferrarini

TEATRO/CINEMA MARTINITT - Milano
dal 20 febbraio all' 8 marzo 2020 - Orario spettacoli: giovedì-sabato ore 21.00, domenica ore 18.00. Il sabato anche alle 17.30.

Ispirata a un ben celebre fatto di cronaca, la commedia accende le luci sul buio e lo squallore nascosti dietro i lustrini scintillanti del mondo dello spettacolo. I protagonisti, ognuno a suo modo, tradiscono non solo il partner, ma anche se stessi e i propri principi. Una storia di molestie non solo sessuali, tracciata con humor nero ma anche tante risate. In scena dal 20 febbraio all’8 marzo.  

Dalle luci di Hollywood alla cronaca, quindi al palco del Martinitt. Una commedia aspra, a tratti amara, ma molto divertente, s’ispira a un fatto vero e di attualità, rimbalzato di media in media in tutto il mondo, e riesce a trasformare lo squallore in un’occasione di risate e riflessioni. E’ il secondo capitolo di una trilogia con cui l’autore intende mettere a crudo i difetti della società odierna. Un’analisi inclemente, che è iniziata con la commedia “Niente è come sembra”, andata in scena la scorsa stagione sempre al Martinitt e ambientata a Parigi, e prosegue ora nell’illusorio sberluccichìo di Hollywood, in attesa di approdare altrove. Le molestie sessuali sono solo il pretesto per scandagliare i rapporti di classe, quelli umani, quelli sentimentali. Nella vita, e non solo a letto, tutti sembrano cedere al compromesso e non si sa se il gioco valga la candela…   
                                                                               
Di Piero Ferrarini, diretto da Guido Ferrarini. Con Alessandro Fornari (Etienne), Asia Galeotti (Jolly Roger), Martina Valentini Marinaz (Madame Monassier), Aldo Sassi (Monsierur Monassier) e Andrea Zacheo (Michael Prosperi). Produzione Teatroaperto/Teatro Dehon.
Scene Fabio Sottili, Costumi Renata Fiorentini, Luci Poppy Marcolin, Musiche Piero Ferrarini.

Uno scandalo sessuale coinvolge un noto produttore cinematografico, il cui mondo a brillantini risulta coinvolto in faccende tutt’altro che brillanti. Donnaiolo incallito, questa volta si infatua di un’attricetta minorenne in cerca di facile successo. Per evitare lo scandalo, e la denuncia, si affida al suo finanziatore, in odore di mafia. Scattano i ricatti e scoppia il caos. Per salvarsi, il produttore non guarda in faccia a nessuno. Lo show business viene analizzato alla lente dello humor più nero e invita a guardarsi dentro.

Costo: Ingresso 26 €.
Indicazioni: Parcheggio gratuito.
Info e prenotazioni: Tel. 02 36.58.00.10
Indirizzo: via Pitteri, 58 -Milano
Sito di riferimento: www.teatromartinitt.it
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- NAPOLI -

ARTE

PROSEGUONO...

"ANDY WARHOL"
DA OGGI A NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL

Alla Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.

Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).

Un’esposizione interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra.

Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.

In oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti, fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte tutta, un aspetto nuovo.

Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.

La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.

La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.

La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.

Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.

Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia

- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.

Venerdì 8 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00

Iscrizioni > http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.

Costo:Vedi sito.
Info e prenotazioni:  081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di riferimento: www.polopietrasanta.com
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"Napoli Napoli, di lava di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e del Teatro di San Carlo

Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
 Dal 21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari

Ha appena aperto al Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 – 21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il Teatro  di San Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le Gall1 come  la regia di un’opera musicale, saranno il palcoscenico d’eccezione  sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua sartoria oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli  di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere,  i cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi artistici di ciascuna sala.

La mostra è una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità: un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati rispettivamente  nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli (oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli).

Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy


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