MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

martedì 8 novembre 2022

KIROSEGNALIAMO dall'8 al 14 novembre 2022

K-news    
 
Kiri, proseguono per questa stagione 2022-2023 le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
LA MOGLIE PERFETTA
di e con Giulia Trippetta
Regia e drammaturgia: Giulia Trippetta
Compositore: Andrea Cauduro
Tecnico luci e suono: Giulia Bartolini
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BASILICA - Roma
Dall’8 al 13 novembre 2022, dal martedì al sabato ore 21.00 - domenica ore 17.45


DETTAGLI
Sarà in scena al TeatroBasilica dal 8 al 13 novembre lo spettacoloLA MOGLIE PERFETTA di e con Giulia Trippetta. Una lavagna in scena, uno sgabello, qualche sedia, una donna vestita anni ’50.Ci racconta la storia di una ragazza giovane e piena di sogni, in un mondo vecchio quanto un cartellone pubblicitario ormai sbiadito, diventa poi la docente di un singolare corso di comportamento e buone maniere: il suo è un seminario intensivo (solo per donne) di preparazione al matrimonio dal titolo “Si può far”.
Il corso è volto allistruzione delle giovani aspiranti sposine affinché comprendano e imparino le regole base per poter diventare delle mogli perfette, totalmente al servizio del proprio uomo. Chi è questa donna? Qual è la sua storia? Cosa si nasconde dietro la maschera di donna perfetta?Crede davvero alle regole che impartisce con tanta dedizione, o è semplicemente vittima di un sistema che la accetta solo perché sottomessa a stereotipi e chili di mascara? E può questa donna, uscita da unepoca che sembra non appartenerci più, parlare alle donne di tutti i tempi?
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietti 18€
 
Piazza Porta S. Giovanni, 10  - Roma
 
Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com
 
www.teatrobasilica.com
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
UNA PRODUZIONE TEATRO TRASTEVERE
Cronache del petrolio
Scritto e diretto da Roberto Nugnes
Con
Giuseppe Ragone, Ilaria Orlando, Francesca Innocenti, Cristiano Arsì
Costumi
Sandra Albanese
Luci
Luca Pastore
 
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE - Roma
Dal 10 al 13 novembre 2022, feriali ore 21.00, festivi ore 17.30


DETTAGLI
Lo spettacolo si divide in due storie, con alcuni protagonisti in comune. Nella prima storia, 'Big Crunch', una pioggia di sangue si sta abbattendo sul pianeta terra. Scienza e religione si interrogano sulle cause e i possibili effetti catastrofici. Nella seconda, 'Storia d'Aurora', un uomo chiede a Dio un miracolo che possa risolvere i suoi numerosi problemi, e di fatto qualcosa di incredibile accade...
On n’échappe pas de la machine
cit. Gilles Deleuze
Cronache del petrolio, attraverso il racconto di accadimenti altamente improbabili, si fa carico di voler raccontare i tempi moderni, in particolar modo il consumismo esasperato. Non si sfugge alla macchina, sosteneva Gilles Deleuze, e noi ne siamo parte integrante, anelli collegati di una interminabile catena di montaggio. Le due storie, “Big Crunch” e “Storia d’Aurora”, si soffermano su questi aspetti e il loro rapporto con la fede; la messa in scena è inoltre formata da proiezioni video che vanno ad integrarsi e a sostenere il racconto.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietto:  intero 13, ridotto 10 (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
 
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
via Jacopa de' Settesoli 3
 
Contatti: 065814004  info@teatrotrastevere.it 
 
www.teatrotrastevere.it
 
media partner: kirolandia
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
NOVITÁ
 
TITOLO
FREAK SHOW…
E ci chiamano fenomeni da baraccone
Di Massimo Roberto Beato
 Con Simone Chiacchiararelli e Aron Tewelde
 Regia Jacopo Bezzi
 
DOVE e QUANDO
Teatro Spazio 18b - Roma
Dal 10 al 20 novembre, dal giovedì al sabato ore 20.30 domenica ore 18.00


DETTAGLI
Debutta in prima assoluta al Teatro Spazio 18b, dal 10 al 20 novembre, FREAK SHOW….E ci chiamano fenomeni da baraccone, spettacolo scritto da Massimo Roberto Beato e diretto da Jacopo Bezzi.
La vera storia dei gemelli siamesi Tocci, uniti per la vita da una malformazione genetica e resi unici dalle esibizioni della loro “mostruosità”. Se fisicamente erano compromessi, dal punto di vista intellettivo probabilmente brillarono per spiccato acume, e impararono a parlare tre lingue oltre l’italiano riuscendo a interagire col pubblico in modo brillante e arguto.
 La loro tournee negli Stati Uniti, che inizialmente doveva durare un anno, fu poi estesa a cinque. Visto l’enorme successo e gli immensi guadagni, la famiglia Tocci rimase in giro con diversi circhi per molti anni. Una storia di umanità e di sofferenza, con uno sguardo ironico sulla ineluttabilità del destino e della vita
 
ALTRE INFORMAZIONI
biglietto intero 18 € - biglietto ridotto 13 €
tessera associativa euro 2 €
 
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
TEL 06.92594210 WAPP 333.3305794
 
via Rosa Raimondi Garibaldi 18B -  Roma (zona Garbatella)
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
NOVITÁ
 
TITOLO
ANITA AL BUIO
di Priscilla Muscat e Matteo Scarfò
regia di Lucy Bellotti
con Priscilla Muscat
 
DOVE e QUANDO
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
Dall’11 al 13 novembre 2022, venerdì e sabato ore 21.00 - domenica ore 18.00

 
DETTAGLI
Dopo il grande successo del primo fine settimana di programmazione, prosegue la rassegna teatrale a tematica LGBTQ+ “ARTEMIA+” che ha lo scopo di utilizzare il TEATRO, come mezzo per “raccontare”. Per abbattere pregiudizi, per difendere ogni diritto, per avvicinare storie lontane dalle proprie. Per immedesimarsi e rendersi conto che (chi più e chi meno) forse tutti abbiamo subito qualche discriminazione almeno una volta nella vita e che proprio nella diversità e nell’accettazione di essa, alberga la possibilità di crescita sia personale come culturale e sociale.
 
Patrocinata dal “CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI” la rassegna si svilupperà durante i 4 weekend del mese di novembre e avrà come protagonisti 4 spettacoli che affronteranno la tematica LGBTQ+ da punti di vista completamente diversi l’uno dall’altro.
 
Il secondo appuntamento è per l’11 e 12 novembre alle ore 21 ed il 13 novembre alle ore 18 con ANITA AL BUIO di Priscilla Muscat e Matteo Scarfò, per la regia di Lucy Bellotti. La protagonista di questo unipersonale, Priscilla Muscat, ci racconta le inquietudini di una giovane donna omosessuale nell'era attuale, dove tutto cambia alla velocità della luce e in cui la precarietà rappresenta la base da cui iniziare a vivere. Anita ha 27 anni, è appassionata di cinema ed è fidanzata con un ragazzo suo coetaneo. Prima di partire per studiare regia a New York, in un viaggio con gli amici, scopre di avere una forte pulsione per una ragazza. Un’attrazione nuova, inesplorata e che porta con sé poesia e instabilità. Disoccupata, con una pandemia alle porte e con una realtà interiore da decifrare, riuscirà Anita ad incontrare se stessa in tutta la sua autenticità? Arriverà ad accendere una luce in quel buio appiccicoso?
 
Durante tutta la durata della rassegna, prima e dopo ogni spettacolo, il pubblico potrà ammirare nella “Sala Lydia Biondi” del Centro Culturale Artemia la mostra personale antologica dell’Artista plastico Giovanni Palmieri: 2013-2022 #ARTISTFASHIONERD, curata dallo scrittore #scrittoremetropolitano Andrea Alessio Cavarretta, marito dell’Artista (Organizzazione: Kirolandia - fridaartes sezione artistica).
 
ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso spettacolo: €12
Ingresso mostra: OMAGGIO
Tessera nuovi soci: €3
 
PRENOTAZIONI: 334 1598407 (anche WhatsApp e/o SMS)
Il pubblico è pregato di arrivare quindici minuti in anticipo per non perdere la priorità.
 
CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Direttrice Artistica:Maria Paola Canepa
Media Partner: Kirolandia
 
Via Amilcare Cucchini, 38 -  Roma
 
Info line: +39 334 159 8407
www.centroculturaleartemia.org
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
  
NOVITÁ
 
TITOLO
TUTTO SUA MADRE
tratto da Lesgarçons et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne
con GIANLUCA FERRATO
Regia di ROBERTO PIANA
Traduzione dal francese ANNA D’ELIA
Adattamento drammaturgico TOBIA ROSSI
Assistente alla regia ANGELO CURCI

Scene YASMIN POCHAT
Costumi AGOSTINO PORCHIETTO

Light designer RENATO BARATTUCCI
Wallpaper designer SIMONE GUIDARELLI
Illustratore MATTHEW LA CROIX
Una produzione BISTREMILA

DOVE e QUANDO
Teatro di Villa Lazzaroni
Dall’11 al 13 novembre 2022, venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00
 

DETTAGLI
Sarà in scena dall’11 al 13 novembre presso il Teatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo TUTTO SUA MADRE, tratto da Lesgarçons et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne, con Gianluca Ferrato per la regia di Roberto Piana.
Questo esilarante, sottile, profondo monologo, è talmente ricco di personaggi da sembrare una commedia. La particolarità è che tutti questi personaggi sono interpretati da un unico attore in una sorta di girandola da trasformista della parola e della voce. Dunque, una straordinaria prova d’attore. O meglio, una grande opportunità. É un testo nel quale si ride tanto, si fanno le dovute riflessioni sui condizionamenti familiari e si capisce come qualsiasi (ri)nascita sia provvidenziale, auspicabile o addirittura necessaria, anche quando si tratta di un coming-out al contrario. Quello di Guillaume, il protagonista della storia. L’equivoco infatti si crea già nel titolo non tanto in quello cinematografico, Tutto sua Madre, ma nell’originale teatrale, Lesgarçon et Guillaume, à table, perché i garçons, cioè i ragazzi, che altro non sono se non i fratelli di Guillaume, sono maschi, belli e testosteronici, mentre lui, Guillaume è l’esatto contrario, annota il regista Roberto Piana. Il protagonista inviso al padre e ai fratelli, si ritroverà così ad imitare e a far vivere tutte le donne che ha immaginato o conosciuto, diventando via via la Principessa Sissi, l’Arciduchessa Sofia, una perfetta ballerina andalusa, sua nonna, sua zia. Insomma ogni donna che osserva o che ammira.
Ma più di ogni altra cosa, si trova a compiacere e a idolatrare sua madre, alla quale vuole dimostrare di essere unico. In questa perenne ricerca, Guillaume prova lui stesso a diventare la madre in ogni sua sfumatura, in ogni sua caratteristica; per questo la famiglia lo considera effeminato. Nonostante trucchi e moine, crisi d’identità, principesse e svolazzi, esilaranti malintesi, la sua vera natura emergerà in una sorta, appunto, di coming-out all’incontrario. La storia prenderà una piega bizzarra e imprevedibile, che lo condurrà finalmente ad incontrare una ragazza, la sua ragazza con cui scoprire finalmente la possibilità di avere un amore…diverso. E reale, quello che lui ha sempre desiderato. Lo spettacolo è soprattutto la storia di un ragazzo e poi di un uomo che, attraverso peripezie e avventure, cerca di affermare la propria identità sessuale in una famiglia che, invece, lo aveva frettolosamente catalogato come omosessuale.
Scritta e rappresentata nel 2012 da Guillaume Gallienne, attore e regista di punta della ComédieFrançaise, la pièce ha avuto a Parigi uno straordinario successo, una quantità enorme di repliche e successivamente, con il titolo Tutto sua madre, una versione cinematografica del 2014 che ha fatto man bassa di César. Ora per la prima volta in Italia, proseguirà la sua tournée toccando alcune delle più importanti città tra cui Napoli, Trieste, Torino, Bologna, Palermo.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Appia Nuova 522/Via Tommaso Fortifiocca,71 (parcheggio gratuito) -  Roma
 
Info e prenotazioni 392 4406597 – teatrovillalazzaroni@gmail.com
 
www.teatrovillalazzaroni.com   
www.fondamentateatroeteatri.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
produzione Fondazione Teatro di Napoli | Teatro Biondo Palermo
DANIELE RUSSO
MAURO MARINO | VIVIANA LOMBARDI | GIACOMO ROSSELLI
EMANUELE MARIA BASSO | ALFREDO ANGELICI | DANIELE MARINO
GILBERTO GLIOZZI | GAIA BENASSI | SERGIO DEL PRETE
ANTIMO CASERTANO | RENATO BISOGNI
in
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO
di Dale Wasserman
dall’omonimo romanzo di KenKesey
uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN
traduzione Giovanni Lombardo Radice | adattamento Maurizio de Giovanni
scene Gianluca Amodio | costumi Chiara Aversano
disegno luci Marco Palmieri | musiche originali Pivio& Aldo De Scalzi
videografie Marco Schiavoni
 
DOVE e QUANDO
SALA UMBERTO – Roma
dal 3 al 13 novembre 2022,  da giovedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00


DETTAGLI
Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che KenKesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di RandleMcMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato.
Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema.
Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de
Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente.
RandleMcMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa.
 
Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, contemporaneo ed elegante, dirigendo un cast eccezionale, con a capo Daniele Russo.
Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.
 
NOTE DI REGIA
La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti nello spettacolo che mi accingo a mettere in scena, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman, tratto dall’omonimo romanzo di KenKesey, la cui versione cinematografica diretta da Miloš Forman è entrata di diritto nella storia del cinema.
Con Maurizio de Giovanni, che ha curato l’adattamento del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una clinica psichiatrica italiana nel 1982. Tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti, porterà scompiglio e disordine ma allo stesso tempo la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri.
Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. E, attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della propria vita, la speranza di essere liberi.
Un testo che è una lezione d’impegno civile, uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere.
Come sempre lavorerò sui complessi rapporti psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico.
In questo caso, le videografie, che spesso utilizzo nei miei spettacoli, mi permetteranno di tradurre in immagini i sogni e le allucinazioni dei cosiddetti “diversi”.
L’obiettivo che mi pongo è, come sempre, quello di riuscire a far emozionare un pubblico di ogni età, soprattutto i più giovani che forse non conoscono quest’opera che è un vero e proprio inno alla libertà.
Alessandro Gassmann
 
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzo biglietto da 25€ a 30€
 
Via della Mercede, 50 – Roma
 
prenotazioni@salaumberto.com
 
www.salaumberto.com
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
STAND UP COMEDY
 
NOVITÁ

TITOLO
VENTI FRESCHI
di e con DAVIDE CALGARO
 
DOVE e QUANDO
TEATRO DE’ SERVI – Roma
11 novembre 2022 – ore  21.00


DETTAGLI
Nuovo appuntamento con la stand-up comedy al Teatro de’ Servi venerdì 11 novembre con VENTI FRESCHI, l’inedito show di Davide Calgaro.
Il più giovane stand up comedian italiano ci rivela cosa vuol dire averevent’anni, andare a vivere da solo e i problemi di chi come lui – proprio perché giovane – non viene mai preso sul serio. Dopo aver descritto nel suo primo spettacolo i suoi sedici anni, dalla scuola agli amici fino al rapporto con i genitori, Davide Calgaro alza il ti􏰁ro e racconta in chiave comica e per esperienza diretta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e i guai che ne derivano, ridendoci su.
‘Venti Freschi’è il suo secondo spettacolo, adatto sicuramente ai suoi coetanei (‘venti freschi’ sono gli anni compiuti da Davide),  ma anche ai loro genitori che avranno finalmente la possibilità di entrare nei pensieri della Generazione Z, ovvero i ‘post-millenian’.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzo biglietto 20€
 
Via del Mortaro 22, Roma
info: 06 6795130
 
www.teatroservi.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
MUSICA
CONCERTI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
KODEX
presenta il disco “Breakdown”
 Line-up
Donatello D’Attoma, piano
Massimo Bonuccelli, elettronica
 
DOVE e QUANDO
Casa del Jazz - Roma
11 novembre 2022 - Inizio concerto ore 21:00


DETTAGLI
Venerdì 11 novembre presso la Casa del Jazz di Roma il duo Kodex, composto da Donatello D’Attoma al piano e Massimo Bonuccelli all’elettronica, presenterà nell’ambito del Roma Jazz Festival il disco Breakdown di prossima uscita perl’etichetta Filibusta Records. Un progetto in cui il pianoforte classico incontra l’elettronica e in cui il jazz si fonde con una musica minimale, dall’innato senso melodico. Per questo nuovo lavoro i due musicisti hanno sperimentato un live in studio tra composizioni originali, rielaborazione di brani editi e improvvisazione radicale. Sette le tracce estratte da questa lunga sessione in cui mente e anima, tra astrattismo ed esperienze di vita reale, hanno proiettato la musica in una dimensione aperta senza confini: da Debussy ai Kraftwerk, con Elegie e The Model, passando per la splendida ballad scritta da Jimmy Van Heusen, Darn that dream, si attraversa un ponte sonoro di modernità che cattura, invita a restare e a godersi un volo irrazionale (Irrational flight).
 
Biografia: Kodex è un progetto di musica elettroacustica fondato nel 2016 dal pianista Donatello D’Attoma e da Massimo Bonuccelli, elettronica. Entrambi vantano la partecipazione a diversi festival di musica internazionali in Italia, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Belgio, Russia, Egitto e molti altri. La performance è basata principalmente sull’esecuzione improvvisata di materiale originale o sulla rielaborazione in tempo reale di opere di altri compositori, spaziando dal jazz al rock e alla musica classica. Nel 2020 esce il primo ep, Kodex per l’etichetta Stranamente Music e nel 2021, avvalendosi della collaborazione dell’artista visivo Simone Memè, presentano il tour del nuovo progetto dedicato al cinema e alla musica del regista e compositore americano John Carpenter. Nel 2022 esce per Filibusta Records, il secondo album Breakdown.

ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso 15 euro
 
Viale di Porta Ardeatina, 55 -  ROMA
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
ARTE
 
MOSTRE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
PASOLINI PITTORE
A cura di
Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani
 
DOVE e QUANDO
Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dal 29 ottobre 2022 al 16 aprile 2023


DETTAGLI
Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a Palazzo Braschi.
 
Il progetto,curato da Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 29 ottobre 2022al 16 aprile 2023, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Partner Tecnologico LIEU.city. Radio Partner Dimensione Suono Soft.
 
Comitato scientifico composto da: Silvana Cirillo (Docente “Letteratura italiana contemporanea”, Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma); Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina); Gianluca Farinelli (Direttore, Fondazione Cineteca di Bologna / Presidente, Fondazione Cinema per Roma); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze) e Federica Pirani (Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina)
 
Oltre 150 opere, selezionate dal corpus della collezione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dello scrittore e regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, per la prima volta in mostra fuori dalla locale Casa Colussi, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati.
 
La mostra parte dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Ritratti e raffigurazioni di corpi, maschili e femminili, che ricreano una sorta di mappatura visiva della famiglia e delle amicizie di Pasolini. Presenti anche nature morte e paesaggi rurali friulani dal sapore fortemente intimista che, da altro punto di vista, quello tecnico, documentano l’eccezionale abilità artistica e la sperimentazione del pigmento messa in atto da parte del giovanePasolini.
 
Un’importante sezione sarà dedicata all’autoritratto e al ritratto, generi pittorici molto amati da Pasolini, in modo particolare il secondo conin esposizione quelli che potremmo considerare come i “ritratti dell’anima”. Quelli familiari – il cugino Nico Naldini, la madre Susanna, la cugina Franca– la serie legata ai protagonisti del mondo artistico di Pasolini – Giovanna Bemporad, Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina – oltre a quelli del mondo cinematografico romano – Laura Betti, NinettoDavoli – con un’attenzione particolare ai ritratti dell’amico poeta Andrea Zanzotto.
 
Una riflessione a parteriguardairitratti di treprotagonisti del mondo culturale e artistico di Pasolini: Ezra Pound, Roberto Longhi e Maria Callas,chedanno vita a una “mostra nella mostra”, grazie ad un’attenta ricostruzione delle fasi di realizzazione e delle potenzialità d’investimento creativo e tecnico di Pasolini.
 
Altro focusinteressa la serie di ritratti dello storico e critico d’arte Roberto Longhi, Maestro riconosciuto da Pasolini fin dagli anni degli studi universitari a Bologna. In seguito,lo scrittore manifesta il proprio debito con Longhi dedicandogli Mamma Roma (1962) e, oltre 10 anni dopo, la recensione per «Tempo» (8 gennaio 1974) dell’antologia di saggi longhiani Da Cimabue a Morandi (Milano, Mondadori, 1973).
 
Focus speciale è dedicato al rapporto artistico e di amicizia fra Pasolini e Fabio Mauri, con una serie di disegni bolognesi degli anni Quaranta-Cinquanta, di cui alcuni per la prima volta in mostra grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri Associazione per l'Arte L' Esperimento del Mondo, documenti essenziali della determinazione di un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee e stili.
 
Una sezione della mostra è riservata al rapporto fra Pasolini e l’arte italiana del Novecento, attraverso l’esposizione di opere delle collezioni d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina (Galleria d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti Aranciera Villa Borghese, Casa Museo Alberto Moravia, MACRO), con artisti di cui Pasolini ha fortemente apprezzato lo stile – Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel ecc. – e altri artisti considerati per la loro novità estetica nel panorama italiano della metà del Novecento. Come Federico de Rocco, Franco Gentilini, Virgilio Guzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Toti Scialoja, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, ecc.
 
Proveniente in esclusiva dalla Collezione di famiglia è esposta per la prima volta anche un’accurata selezione di opere d’arte contemporanea di proprietà di Pier Paolo Pasolini, con l’intento di sottolineare come certe passioni artistiche e stilistiche abbiano attraversato la vita e la pittura di Pasolini, così come i suoi scritti d’arte e le stanze delle sue diverse case romane, con opere di Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi, Alberto Savinio, Andy Warhol, ecc.
 
A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto” di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e in tempi diversi, da Ennio Calabria, Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.
 
A contrappunto mediale una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio(1947),cortometraggio di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno(2001), un appassionante e poetico film di Laura Betti e Pasolini, Il Corpo e la Voce(2015)film-documentario di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.
 
A corollario della mostra sarà organizzata una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostradal titolo “Pasoliniana. Intorno a Pasolini pittore”, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini, che si svolgeranno presso la Galleria d’Arte Moderna. In tale contesto il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma,ha in corso la realizzazione del “Progetto Pasolini” Convegno Internazionali di Studi, a cura di Silvana Cirillo e ClaudioCrescentini,sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.
 
Un'attenzione particolare è stata dedicata all'accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audio descrizioni. Saranno inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.
 
Il catalogo è edito da Silvana Editoriale. Grazie alla collaborazione del Partner Tecnologico la mostra sarà visitabile dall’8 dicembre 2022 nel Metaverso di LIEU.city.
 
Promotori: Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina.
 
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
Radio partner: Dimensione Suono Soft
Partner tecnologico:  LIEU.city
 
ALTRE INFORMAZIONI
Roma, Via Francesco Crispi, 24
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
 
www.galleriaartemodernaroma.it
www.museiincomune.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Surrealismo Quotidiano
ARTISTI: Anastasia Kurakina e Olga Volha Piashko
TIPOLOGIA: Mostra bipersonale
CURATORE: Federica Fabrizi
 
DOVE e QUANDO
ART G.A.P. Gallery – Roma
Dal  22 ottobre  al  18 novembre 2022
INAUGURAZIONE: sabato 22 ottobre 2022 ore 18:00
12 NOVEMBRE ORE 17:00: live painting

 
DETTAGLI
In occasione della settimana dell’arte contemporanea romana (RAW 2022), la galleria Art GAP è lieta di ospitare, dal 22 ottobre al 18 novembre 2022, la mostra “Surrealismo Quotidiano” di Anastasia Kurakina e Olga Volha Piashko, a cura di Federica Fabrizi.
 
Sabato 12 novembre dalle ore 17:00 le artiste si esibiranno in una performance di live painting in cui ogni visitatore potrà vedere e partecipare al processo creativo delle opere di Anastasia Kurakina e Olga Volha Piashko.
Ogni opera di Anastasia Kurakina ha una storia e un suo sviluppo in cui non è solo artefice, ma partecipa attivamente al processo creativo che è dissimile ogni volta, e in quanto inconsapevole del risultato ama farsi sorprendere continuamente dalle sue creazioni. Le opere di Kurakina sono un’interiorizzazione personale che si accorda alla ricerca di un significato più profondo, aldilà della realtà visibile. Il suo è un desiderio di andare oltre la pura rappresentazione della realtà, un bisogno di raccontare qualcosa che supera l’aspetto esteriore, quel qualcosa che parla della parte interiore di chi viene ritratto. Kurakina risponde a una necessità ancestrale e primaria, ovvero il desiderio di fermare un ricordo e renderlo materialmente eterno. L’attenzione dell’artista è diretta verso la vita interiore del soggetto, dove le forme e i colori diventano il modo di esprimere altro oltre la fisicità: ritratti che emozionano l’osservatore, il quale riesce ad entrare dentro la rappresentazione delle emozioni ma anche dentro l’essenza interiore delle persone. I volti si arricchiscono di espressioni sottili e magnificamente raffinate che rivelano un mondo emotivo straripante di emozioni e di sogni. I ritratti di Anastasia Kurakina non sono descrizione delle fisionomie in senso realistico ma catturano l’essenza del soggetto, in poche parole sono l’istantanea dell’anima. Il linguaggio di Kurakina è caratterizzato da libertà del segno, morbido cromatismo e dalla rapidità della rappresentazione. È un’artista riconosciuta soprattutto per il suo saper tradurre espressioni emotive, turbamenti interiori allo scopo di rivelare la psiche dei soggetti rappresentati. Anastasia Kurakina non ritrae la realtà ma è la realtà che diventa rappresentazione del mondo interiore di tutti noi, in un portentoso insieme.
Le opere di Olga Volha Piashko nascono dalla vita, in cui sfida le convezioni accademiche scegliendo di dipingere soggetti reali ponendo l’accento sulle ancestrali emozioni che animano la persona ritratta. Nella serie “tra realismo e astrattismo”, Olga decide di andare oltre, di penetrare nello spazio pittorico fisicamente, tagliando la tela. Il supporto sia come voce di un mondo rappresentato sia come piano su cui l’artista agisce, trasponendo in un gesto così minimo tutte le sue emozioni. Superando la bidimensionalità, le opere di Olga Volha Piashko trasmettono un nuovo concetto di tempo e di spazio in cui tutto cambia e tutto passa. Supera la rappresentazione pittorica convenzionale sperimentando la sua personale tecnica dell’incisione della tela per dare forma e vita alla soggettività visiva che ispira lo spazio dell’immagine. Le opere della serie “Surrealismo Quotidiano”, realizzate con una tecnica del tutto personale, sono composte da due dipinti realizzati in momenti diversi della vita per raccontare i segni del passare del tempo. Olga Volha Piashko, mediante il percorso visivo ed emotivo proposto all’osservatore, riesce a ricostruire su un unico supporto il cambiamento, l’evoluzione dei soggetti rappresentati. Queste opere frutto di una tecnica tridimensionale sono in grado di offrire un’originale e inedita visione pittorico-scultorea dei dipinti, coinvolgendo il fruitore in un percorso di 180° in cui l’opera si svela davanti ai suoi occhi. In questo gioco di punti di vista che variano al movimento dell’osservatore è assente un punto focale e le opere si offrono capolavori della profondità, stupefacenti interpretazioni di prospettive inesplorate caratterizzate da stupefacenti rimandi cromatico - prospettici. Si tratta di un vero lavoro psicologico legato all’esperienza individuale del fruitore che viene spinto ad associare o dissociare le due diverse realtà che gli appaiono davanti ai suoi occhi. Olga con la sua visione spazialistica tiene salda la concezione avanguardistica per trasmettere l’evoluzione del mondo emotivo della vita interiore del soggetto rappresentato.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Enti promotori: Art GAP, Modern & Contemporary Art
Indirizzo: Via di Santa Maria in Monticelli 66 - Roma
Indirizzo: Via di Santa Maria in Monticelli 66 - Roma
Orari: ven. / sab. 16:00 – 19:00
Telefono: 06.96115866
E-mail: art@artgap.it
www.artgap.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
RAOUL DUFY.
Il pittore della gioia
curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA – Roma
Dal 14 ottobre 2022
 

DETTAGLI
Dal 14 ottobre 2022, le sale di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).
La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.
Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) - uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce.
Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell'ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a due maestri dell'impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d'Automne (fino al 1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco grafico vibrante e allusivo.
Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno presto alla pittura d'atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.
Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli, paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di arrecare piacere.
La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi - come il Musée d’Art Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre PompidouPalais Galliera, la Bibliothèque Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte di Parigi insieme al Musée de la LoireMusée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles - racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.
Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista, dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale«Sono molto lieto di ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo, perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica, il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il pubblico».
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dall’ 8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023

 
DETTAGLI
Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’ 8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh.
Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) - sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo - che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh - e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.
Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.
Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsor Aceasponsor Generali Valore Culturaspecial partner Ricolamobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficialemedia partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
SOLO EXHIBITION
a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli
 
DOVE e QUANDO
galleria d'arte FABER - Roma
Da 24 settembre al 3 dicembre 2022
Inaugurazione
sabato 24 settembre ore 10.00-21.00

 
DETTAGLI
Sabato 24 settembre la galleria d'arte FABER presenta l'esposizione IMPERMANENTE di Roberto Ghezzi.
Il centro concettuale della mostra è rappresentato dal progetto Naturografie©, che ha i suoi prodromi nei primi anni del Duemila e che definisce nuovi criteri di collaborazione tra Uomo e Natura, in cui tempo ed elementi naturali ridiventano protagonisti della creazione insieme all'artista. Una sperimentazione sulla possibilità di delineare un’operazione artistica in stretto contatto con la natura, tale da restituire un’immagine dell’impermanenza della sua azione, del suo divenire incessante.
Il percorso espositivo, interamente pensato in site specific, mira a far immergere lo spettatore in un corpus di opere organico che rifletta un ambiente ecosistemico vivo e pulsante.
Di fatto l'esito della ricerca di Ghezzi equivale a una restituzione, su tela, del fluire degli elementi invisibili che hanno agito su di essa, ricostruendone, così, un ritratto subliminale, estetico e insieme iconico. Le superfici appaiono come textures connotate dallo sfumare di tinte vibranti e pervasive, ottenute dalla stratificazione di sedimenti e minerali, nonché dal trascorrere del tempo; fattore qui costitutivo.
L'esperienza della natura, attraverso le installazioni terrestri o acquatiche realizzate in vari angoli del globo, è percepita in termini sì estetici, ma anche materiali, rendendola il comune denominatore di un’indagine che mira a raccordare il respiro dell'assoluto e del relativo. L'artista ne ricerca l'archetipo più recondito; l'essenza, il noumeno.
Lo spostamento, da parte dell'artista, dell'indirizzo di indagine, sia tematico che operativo, a favore della ricerca sugli enti di natura contrasta con la concezione dominante nella società odierna, drasticamente tecnocratica. L’esempio fornito dal lavoro di Roberto Ghezzi rispecchia come la contemporaneità artistica stia elaborando un linguaggio dove il tempo, la metamorfosi, il ricorso a materie organiche deperibili e la delega parziale della definizione dell’opera agli automatismi degli ecosistemi appaiono essere i termini maggioritari di un alfabeto che esprime un’estetica opposta a quella professata dalla cultura imperante dell'inflazione mediatica, del sovraesposto, del didascalico, dell’iper-visibile.
"Nella mia ricerca assume sempre più importanza l’aspetto della trasformazione.
Le Naturografie, sono intenzionalmente create per non resistere, per cedere al luogo, al passaggio del tempo su di esse. L'impermanenza è per me valore , sia artisticamente, perché ne ammiro le forme incredibili e assolutamente libere; sia eticamente, perché un’opera non eterna porta con se un forte messaggio in una società che ha fatto del residuo imperituro la sua condanna; sia filosoficamente, perché nella esaltazione artistica delle forme della decomposizione intravedo anche un’esorcizzazione della scomparsa, della sparizione del corpo, di un altrove respinto secondo il tipico atteggiamento occidentale che non accetta più l’idea del trapasso.
E allora le parti che spesso mancano alle opere prelevate, le sparizioni che le lacerano attraverso tagli, fori e strappi, assumono un nuovo, molto più alto, significato: quello del ciclo della vita. Da natura a opera d’arte a natura. E se c’è più valore o senso in una nuova vita che in un’opera umana immutevole ed eterna, ecco che ciò che scompare acquisisce più valore di ciò che rimane. Ecco il nuovo primato dell’impermanenza."
 
ALTRE INFORMAZIONI
martedì - sabato 10:00 - 19:00
domenica su appuntamento
galleria d'arte FABER
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
 
TEATRO

NOVITÁ
 
TITOLO
Ruotalibera Teatro
presenta
La grotta del Mutamembra
Testo e aiuto regia Gabriele Traversa
regia Tiziana Lucattini
con Tommaso Lombardo e Fabio Traversa
 
DOVE e QUANDO
Centrale Preneste Teatro - Roma
13 novembre 2022, ore 16.30
 

DETTAGLI
Nuovo appuntamento della Rassegna Infanzie in gioco 2022-23: domenica 13 novembre alle ore 16.30 a Centrale Preneste Teatro di Roma (Via Alberto da Giussano, 58) va in scena lo spettacolo “La grotta del Mutamembra” di Ruotalibera Teatro con Tommaso Lombardo e Fabio Traversa e la regia di Tiziana Lucattini.
Il lavoro è il frutto della Residenza Giovani Under 35-Centrale Preneste 2019 e unisce l’estro di un giovane autore, Gabriele Traversa, a due brillanti e sapienti attori, Fabio Traversa e Tommaso Lombardo. "Competizione e smargiasserie" da un lato e "bellezza e cuore gentile" dall'altro. Quale bambina o bambino non ha incontrato, sul suo cammino di crescita, questa contrapposizione dolorosa? C'è un mondo là fuori che, se sei gentile e sensibile, se ne approfitta. Ed ecco Vinnie, categoria cuori gentili, un folletto del bosco vittima di scherzi e prese in giro, umiliazioni e furti da parte di cavalieri, fatine e contadini. Oggi si direbbe vittima di bullismo. Un giorno sul suo cammino incontra Sir Parson, un Cavaliere dispettoso e gradasso che millanta forza e invincibilità, sempre alla ricerca di nuove sfide. Così Vinnie gli propone un viaggio speciale per andare a sconfiggere il fantomatico e terribile Mutamembra
 
ALTRE INFORMAZIONI
Adatto dai 3 ai 10 anni.
 
Il costo del biglietto è per tutti di 6 euro.
Prenotazione obbligatoria
 
Via Alberto da Giussano, 58 – Roma
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
SGUARDO FUORI PORTA
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
PILOTA. REGISTA. MEDICO. CHEF. ATTORE.
ENRIQUE PIÑEYRO ARRIVA DALL'ARGENTINA CON UNO SHOW ESCLUSIVO
“VOLARE È UMANO, ATTERRARE È DIVINO”
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LIRICO – Milano
11 - 12 novembre


DETTAGLI
UN MONOLOGO PER RIDERE E RIFLETTERE DIRETTAMENTE DAL PALCO
PIÙ INCREDIBILE MAI VISTO
 
Dopo aver esaurito i posti ai Teatros del Canal di Madrid nel 2018/2019 e 2020, a Bilbao e Vigo nel 2019, Logroño, Avilés e Bilbao nel 2021 e aver completato la sua quinta stagione al tutto esaurito al prestigioso Teatro Maipo sui Corrientes de Buenos Aires, Enrique Piñeyro arriva in ITALIA in esclusiva nazionale l’11 e il 12 novembre al Teatro Lirico per sorprendere e divertire.
Piñeyro ha svolto diverse occupazioni: medico, comandante di linea aerea, attore, produttore e regista di film e teatro e, più recentemente, chef responsabile del ristorante Anchoita a Buenos Aires.
Enrique Piñeyro sorprende con la sua ironia e trasforma questo spettacolo originale in un nuovo genere che alterna senza sosta risate e profonde riflessioni.
Nel 2021 -a bordo del suo aereo- ha battuto il record mondiale di aviazione pilotando l'aereo che ha effettuato il volo no-stop più lungo della storia: Seoul/Buenos Aires, in 20 ore e 19 minuti.
Ha sempre affermato di essere diventato pilota per non volare in classe economica. Da questo crea uno spettacolo esilarante; rassicurante per chi ha paura di volare e inquietante per il resto.
Osservato attraverso uno sguardo aeronautico e un acido senso dell'umorismo, Enrique Piñeyro mostra situazioni tragicomiche della vita quotidiana.
Un monologo dentro a una cabina di aereo a grandezza naturale e un grande display audiovisivo (un insieme di proiezioni e schermi giganti che si trovano a metà tra cinema e teatro).
Lo show inizia ricreando un volo Avianca durante il suo sbarco a New York. Da qui, e grazie alla sua esperienza di comandante di linea aerea, alla sua formazione come medico specializzato in aeronautica e alle sue osservazioni sull'errore umano, scopre i consueti fallimenti nella comunicazione quotidiana e li contrappone a quella aeronautica. Per fare questo, prende esempi dalla pubblicità, dalla politica, dall'istruzione, dalla giustizia e dalla salute.
“Mettere una cabina di aeroplano a grandezza naturale all'interno di un teatro è il modo più diretto per trasmettere la mia esperienza come pilota di linea.
 
E poi, sostituire quella cabina con uno schermo gigantesco è il modo più diretto per estrapolare quelle esperienze alle nostre vite in superficie".
Enrico Pineyro
 
IL PALCO E L'ILLUMINAZIONE
Una grande cabina Boeing 737-200 a grandezza naturale è la protagonista del Primo Atto di 
Volare è Umano, Atterrare è Divino.
Il modellino ricrea il volo Avianca 052 del 25 gennaio 1990. Al suo interno ospita i tre protagonisti: il pilota, il copilota e l'ingegnere di volo, con le relative divise.
La cabina è disposta su una piattaforma girevole che la mostra da tutte le angolazioni possibili, mentre l'azione si svolge. A loro volta, enormi schermi forniscono immagini di sfondo e altri fanno uno streaming dell'interno della cabina per ottenere primi piani degli attori mentre l'azione si svolge.
La scena è stata realizzata a Madrid nel 2018 con materiali leggeri per facilitare il montaggio e il trasferimento.
Nel Secondo Atto la cabina dell'aereo scompare e compare Enrique Piñeyro che, con l'aiuto di giganteschi schermi di proiezione, inizia il suo monologo umoristico in italiano.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
ANTICIPAZIONI…
 
TEATRO
 
FOCUS
 
TEATROSOPHIA
Presenta
FARFALLA…FARFALLA…
di Aldo Nicolaj
Con
Masaria Colucci, Alessandro Bevilacqua, Mauro Toscanelli
Regia
Mauro Toscanelli
Scene
Enrico Quadrozzi e Mauro Toscanelli
 
TEATROSOPHIA - Roma
Dal 17 al 20 novembre


Dal 17 al 20 novembre Teatrosophia dà il suo benvenuto a MauroToscanelli, in veste di regista e di co-interprete di Farfalla…Farfalla… del noto drammaturgo e commediografo Aldo Nicolaj: un classico continuamente rappresentato con grande successo in tutto il mondo,
appassionante, sempre attuale, che parla di storie di vita e di caratteri umani.Il testo è un profondo studio dell’animo umano, oltre che un banco di prova e cavallo di battaglia delle attrici artisticamente più mature.
 
Edda, che ha vissuto la sua gioventù come una farfalla, svolazzando di illusione in illusione e di uomo in uomo, inseguendo sogni impossibili, adesso vive in una casa elegante e le fa compagnia la domestica Foca, unica confidente di notte delle sue storie bizzarre, inventate per nascondere una grande solitudine. All’improvviso, in una sera di pioggia, arriva il giovane Elio, che interrompe la monotona quotidianità e scuote le sue abitudini. Edda, sempre in attesa di visite che non arrivano mai, lo accoglie in casa. Elio nasconde però un segreto. Emerge, allora, prepotentemente, il dramma di Edda, il suo delirio, per l’inesorabile trascorrere del tempo e per quel vuoto che credeva di aver colmato.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
-          GLI EVENTI SEGNALATI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI -
 
Segui sempre gli hashtag
#kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroeventodasogno
per rimanere informato
sugli eventi da sogno della settimana
 
Chiunque vuole segnalarci un'iniziativa può farlo inviando il Comunicato Stampa completo d'immagine ad una delle nostre email kirolandia@gmail.com - info@kirolandia.com