La Compagnia teatrale
LA BOTTEGA DELLE MASCHERE
presenta
dal 4 luglio al 6 agosto 2023
GIARDINO DI SANT’ALESSIO ALL’AVENTINO
Piazza Sant’Alessio 23 - Roma
PIRANDELLIANA 2023
XXVII Edizione
DIECI ATTI UNICI
BELLAVITA L’ALTRO FIGLIO LA MORSA
SGOMBERO L’IMBECILLE L’UOMO DAL
FIORE IN BOCCA
LA GIARA LA VERITA’ ALL’USCITA
LA PATENTE
ENRICO IV
di Luigi Pirandello
con
Marcello Amici,
Tiziana Narciso, Massimiliano Ferretti,Pier Giorgio Dionisi,
Ezio Provaroni, Federico
Giovannoli, Marina Benetti,Francesco Miriano, Francesca Sampogna,Martina
Pelone, Luca Mandara,Caterina Lo Bue,
Mariaelena Pagano, Marco
Tonetti, Andrea Giannelli
Scene, disegno luci e ricerca musicale –
Marcello de Lu Vrau
Costumi – Tiziana Narciso, Gianfranco
Giannandrea, Livia Ciuco
Assistente alla regia –Federico
Giovannoli.
Direzione tecnica – Roberto Di Carlo
Appuntamento da non perdere con una delle manifestazioni più attese ed eleganti dell’Estateromana, la celebre rassegna teatrale Pirandelliana (XXVII edizione: 4 luglio - 6 agosto 2023).
L’Aventino, il colle più aristocratico di Roma, è da secoli come un’isola nel contesto urbano, tra il verde di parchi e villini, il silenzio mistico dei chiostri e i sotterranei di chiese e conventi. Alle sue pendici sorsero gli insediamenti arcaici da cui nacque Roma. Nell’aria aleggia ancora il mito leggendario di Remo e dei sei avvoltoi e si dialoga più confidenzialmente con l’eterno presente dei miti e dei fatti che qui hanno lasciato la loro impronta.
Dal 1999 qui, nel Giardino di Sant’Alessio all’Aventino, è in scena Pirandelliana.
Il teatro di Pirandello è la continua rivelazione di quel patto che è sempre sotteso al teatro, di quella convenzione per cui lo spettatore sa che sul palcoscenico si sta verificando una finzione e, tuttavia, proprio per il suo mestiere di spettatore, è tenuto a crederci. L’attore recita, dunque finge, ma deve essere creduto dallo spettatore come dicesse la verità. Si chiama teatro nel teatro.
La regia di Marcello Amici giuoca la partita fino in fondo: ci deve essere un finale! Maragrazia, Luca Fazio, L’uomo dal fiore, Chiarchiaro, Lora, Tararà, l’Uomo grasso, Bellavita, Giulia e Andrea esigono un riscatto, un riconoscimento per il loro talento: la patente di Istrione. All’Aventino, l’Istrione! è il titolo della XXVII Edizione di Pirandelliana 2023.
È un palcoscenico di istrioni. Ognuno arriva e racconta la stessa storia: la pena d’esser così e di non poter più essere altrimenti! Laggiù, oltre il fondale, c’è All’uscita.
Dieci Atti Unici, dieci messinscena, quindi, tra narrativa e teatro dove si racconta la storia di popolani e di piccoli borghesi che vorrebbero vendicarsi di esistere in modo gramo e per questo cercano inquietanti strade di evasione e di rivalsa, quasi a difendersi dalla vita che fa male a tutti, inevitabilmente.
Dagli appunti del regista: “Con dieci atti unici, legati tra loro con delle “monadi” pirandelliane, vorrei concludere una mia tesi: l’universo pirandelliano è lo spazio dell’istrione. Le sghembe poesie, i romanzi, le novelle, le commedie che lo popolano, sono aspetti di una contraffazione istrionica, alterazione di una voce umana nel tentativo disperato di sottrarre la vita alla pena di una forma. Per evitare lo scacco, per ingannare la morte, l’istrione adopera tutte le sue risorse: esaspera il giuoco, come Tararà ne La verità che racconta di non aver potuto fare a meno di uccidere la moglie con un colpo d’accetta; come Chiarchiaro ne La patente segregato nei panni di uno iettatore, come in un involucro difensivo, una pattumiera beckettiana in cui irrigidisce la maschera con cui gli altri lo coprono. Per lui non c’era l’art. 18 ed era stato buttato in mezzo ad una strada perché iettatore, con la moglie paralitica da tre anni in un fondo di letto e due figliole da marito; come L’uomo dal fiore in bocca che esibisce la sua stessa sofferenza nel vano tentativo di mutare in disgusto il piacere ineliminabile della vita. La dissimulazione pirandelliana è collocata ovunque, come All’uscita, tra apparenze di morti, nel significato delle parole che fanno nascere un nuovo teatro, attento, anche qui, a quello che sta succedendo a Vienna, in Bergasse 19”. Poi, La verità, la novellache si farà chiamare Il berretto a sonagli, L’imbecille, Sgombero, addirittura ripudiata dall’Autore e restata novella, La morsa, nasce novella nel 1892, diventa atto unico nel 1897, Bellavita, L’altro figlio e, infine, Enrico IVdal primo al 6 agosto.
Si placa quando, frugando nel comò, trova il corredino del suo bambino morto tutto ben conservato.
Nella loro solitudine, Ziʹ Dima e Don Lolò si incontrano davanti ad una giara spaccata.
La giara è un recipiente di potere, è l’involucro della nascita, l’utero e insieme la tomba, funge da totem, è un oggetto simbolo con il quale tutto quel mondo si confronta.
giocare a bocce con la testa dei suoi prigionieri. Si mise ad urlare; lo stesso Cola l'aggredì e un brigante di nome Marco Trupìa era corso in suo aiuto e uccise il Camizzi. In cambio l'uomo la tenne schiava per tre mesi, fin quando non fu catturato e imprigionato. Una volta libera Maragrazia si era scoperta incinta ad opera del suo carceriere. Rifiutò il bambino. La donna si rendeva conto che quel figlio non voluto avrebbe meritato lo stesso affetto che lei riservava agli atri due figli partiti per l’America lasciandola sola nel paese a pitoccare, ma non riusciva a considerare Rocco, figlio suo, perché era il sangue che si ribellava, tanto era forte il rifiuto che sovrastavail suo sentimento. Quel figlio somigliava troppo a suo padre, e ogni volta che lo vedeva la donna ricordava i terribili momenti passati. Maragrazia continuerà a mendicare e a chiedere ai compaesani la carità di scrivere una lettera ai figli lontani che ormai l’hanno dimenticata.
Ciampa si ritroverà nelle stesse condizioni. Devono, entrambi, vendicare il loro onore, pena il disprezzo dei loro concittadini; ma c’è un lampo - quel bagliore che all’improvviso pervade tutta l’opera pirandelliana –Ciampanon ammazza la moglie, ma riesce a convincere la signora Fiorica che aveva scoperto la tresca, a farsi passare per pazza ed entrare in una casa di salute, in modo che le ragioni da lei urlate non siano credibili.
Tararà, invece, ammazza la moglie con un colpo d’accetta, nonha potuto farne a meno.
Il lampo pirandelliano non era ancora balenato. Siamo nel 1912!
La patente di iettatore gli conferirà il diritto di pretendere soldi per scongiurare eventuali sfortune
al malcapitato di turno. Questa è la vendetta del protagonista contro una società che l’ha gettato ai
ai margini e trasformato in un diverso.
Terzo gruppo
Tutti rientrano perché hanno ricevuto una risposta, tranne il filosofo che rimane lì fermo all'uscita del cimitero per continuare a porsi per sempre le irrisolvibili domande sul senso della vita.
Ora egli vive - Enrico IV - in una villa solitaria dove, un giorno, si presentano quella che fu la sua dama accanto, il suo rivale in amore che fece springareil suo cavallo facendolo cadere e un medico alienista che con un trucco violento spera di guarirlo come un orologio che si sia arrestato a una certa ora e che si rimetta a segnare il tempo, dopo un così lungo arresto. Il mascherato, però, è già guarito. Se ne era accorto un giorno guardandosi nello specchio; aveva preferito restare pazzo.
Come un vecchio attore, aveva voluto restare nei panni del suo personaggio per viverla con la più lucida coscienza la sua pazzia.
Quando sul finale quello che fu il suo rivale in amore scopre che Enrico IV non è più un pazzo e la tensione del racconto raggiunge il massimo della sua iridescente angoscia aprendosi ad un omicidio, la regia fulmineamente lo esclude con una fervida intuizione.
La regia è uscita dalle abitudini, dalle pratiche pirandelliane, non ha interpretato la maschera e la persona, ma capito perché Enrico IV si piace in quella carnevalesca rappresentazione che dà a sé stesso e agli altri della sua regalità. Non più quel raisonneur in punta di fioretto che con abilità istrionica si destreggiava sul filo teso della pazzia e della finzione, ma un teatrante che dietro il sipario del suo travestimento offre ai suoi ospiti lo spettacolo un po' compiaciuto del suo virtuosismo dialettico. Il più tragico personaggio di Pirandello giuoca la propria parabola in una carnevalata fittizia e claustrale. La sua esistenza si risolve e si dissipa in azione scenica. Ecco perché la recitazione, la ricomposizione del testo, le musiche, tutto diventa spia di una precisa lettura registica dove il confine tra personaggio-uomo e personaggio-attore si rarefa sino a diventare inafferrabile. Enrico IV è un attore e un poeta che conosce la stoffa di cui sono fatti i sogni, due ruoli per lo stesso personaggio, come non a caso insegna Michel Foucault nella Storia della follia, e tanti drammi di Shakespeare stanno lì a testimoniarlo. La regia ha geometrizzato la follia del testo, ha innalzato una linea di confine dalle pareti alte e sottili. Oltre si potrebbe andare, ma non si può uscire. Quando i cosiddetti saggi tenteranno di scombinare gli equilibri, la cittadella si rinchiuderà nel regno dell'immaginazione perpetua, della solitudine esistenziale.
Enrico IV è l'altro versante del quotidiano, è l'aspirazione a mettersi in salvo nei ruoli intimati dal mondo della fantasia. È un poeta malinconico avvolto in un mantello di solitudine, è un Amleto che discetta sulla condizione umana di cui è vittima e trionfatore, indossa e si fa carico del travestimento per la vita. E' l'attore che assume su di sé la funzione della follia per scrollare le certezze che ancorano l'esistenza. È lo scrittore che si rinchiude definitivamente nella sua arte.
Inizio spettacoli ore 21.15 - apertura botteghino ore 20
Informazioni e prenotazioni: 06.6620982
Posteggio facile
Servizio Bar
www.labottegadellemaschere.it
info@labottegadellemaschere.it
Rassegna teatrale “Pirandelliana 2023”(XXVII Edizione)
Mercoledì 5 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
giovedì 6 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
venerdì 7 “ Bellavita, Sgombero, La giara
sabato 8 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
domenica 9 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
lunedì 10 “ Riposo
martedì 11 “ Bellavita, Sgombero, La giara
mercoledì 12 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
giovedì 13 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
venerdì 14 “ Bellavita, Sgombero, La giara
sabato 15 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
domenica 15 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
lunedì 17 “ Riposo
martedì 18 “ Bellavita, Sgombero, La giara
mercoledì 19 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
giovedì 20 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
venerdì 21 “ Bellavita, Sgombero, La giara
sabato 22 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
domenica 23 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
lunedì 24 “ Riposo
martedì 25 “ Bellavita, Sgombero, La giara
mercoledì 26 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
giovedì 27 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
venerdì 28 “ Bellavita, Sgombero, La giara
sabato 29 “ L’altro figlio, L’imbecille, La patente
domenica 30 “ La morsa, La verità, L’uomo dal fiore in bocca, All’uscita
lunedì 31 “ Riposo
martedì 1 agosto Enrico IV
mercoledì 2 “ Enrico IV
giovedì 3 “ Enrico IV
venerdì 4 “ Enrico IV
sabato 5 “ Enrico IV
domenica 6 “ Enrico IV
Informazioni
info@labottegadellemaschere.it
www.labottegadellemaschere.it