Dal 18 al 22 ottobre 2024 dalle ore 10 alle ore 19 – ingresso
libero
Argot_40
quarant’anni di ricerca teatrale
a cura di Tiziano
Panici
opere originali di
Leonardo Crudi
stampate presso
Istantanea - professional printing
grafico Rosario Bova
allestimento a cura di Argot
Studio
comunicazione
Edoardo Borzi per Theatron 2.0
ufficio
stampa Fabiana Manuelli
Argot
Studio
direzione
artistica Tiziano Panici e Francesco Frangipane
founder
Maurizio Panici
presidente
Serena Grandicelli
responsabile
organizzativa Luisa Di Napoli
organizzazione
Marcella Santomassimo
segreteria
e rapporti con il pubblico Annamaria di Franco
staff
organizzativo Francesca Elicio e Francesco Tibaldi
amministrazione
Sabrina Competiello
direzione
tecnica Peppe Amatulli
tecnici
Giulia Pompili e Andrea Speranza
comunicazione
Edoardo Borzi per Theatron 2.0
in
collaborazione con Argot Produzioni
direzione
artistica Francesco Frangipane e Maurizio Panici
in
collaborazione con Infinito
direzione
artistica Pierfrancesco Pisani
foto di
repertorio Marco Delogu
locandine
e materiali promozionali Argot Studio
In
occasione dei quarant’anni dalla nascita di Argot Studio, una mostra con le
opere di Leonardo Crudi a metà tra le arti visive e la fotografia, pensata per
celebrare questo speciale compleanno, con i principali protagonisti della scena
romana a cavallo tra l’inizio degli anni ‘80 e il nuovo millennio.
Il
progetto speciale ARGOT_40 vuole
essere l’occasione per celebrare non soltanto la storia di uno dei più longevi
centri di ricerca italiani dedicati alla nuova drammaturgia e alla produzione
di talenti emergenti nel panorama nazionale, ma anche la storia di un’era,
quella a cavallo degli anni ’80 e ’90, dove il fenomeno delle cantine teatrali
romane e delle avanguardie lasciava il posto ad una nuova generazioni di
autori, interpreti e registi che avrebbero segnato la scena culturale italiana
negli anni a venire, non solo in teatro ma anche nel cinema e nella
televisione. Oggi Argot continua ad essere un ente di produzione, ricerca e
sperimentazione all’avanguardia riconosciuta a livello nazionale e un punto di
riferimento nella storia culturale e teatrale nella città di Roma, in grado
ancora di parlare la lingua del suo tempo contemporaneo, guardando al futuro e
all’innovazione dei linguaggi della scena teatrale e dello spettacolo dal vivo.
La mostra,
pensata per celebrare questo speciale compleanno, è un progetto che sta a
metà tra le arti visive e la fotografia, incaricata di ritrarre i
principali protagonisti della scena romana a cavallo tra l’inizio degli anni
‘80 e i primi anni 2000: 10 locandine ridisegnate dalla penna di uno tra i più
rappresentativi artisti contemporanei: Leonardo Crudi, del Collettivo ‘900. La
sua arte rielabora l’estetica del manifesto d’avanguardia portandola nelle
strade di Roma.
Per
questa occasione elaborerà nel formato che più gli è congeniale, quello del
manifesto, le immagini grafiche delle principali produzioni che hanno reso
celebre l’Argot sul finire degli anni ‘90 e che lo hanno trasportato nel nuovo
millennio.
Di
seguito l’elenco dei titoli selezionati:
1987/1988- “Italia Germania 4-3” di Umberto Marino; con Mattia Sbragia, Ennio
Coltorti, Sergio Rubini, Margherita Buy
1993/1994- “Uomini senza donne” di Angelo Longoni; con Alessandro Gassman e
Gianmarco Tognazzi
1994/1995 - “Shakespeare Re di
Napoli” di Ruggero Cappuccio
1995/1996 –“Romeo e Giulietta” di W.Shakespeare; regia di Maurizio Panici;
con Valerio Mastandrea, Micol Pambieri, Marco Giallini, Rolando Ravello,
Alessandra Costanzo; Scene e Costumi Tiziano Fario
2001/2002 - “Maria Zanella” di Sergio Pierattini; regia di Maurizio
Panici; con Maria Paiato; premio UBU 2005
2002/2003 “Giulio Cesare o della
congiura” di W. Shakespeare; regia di
Maurizio Panici; con Edoardo Sylos Labini, Leandro Amato, Francesco Frangipane,
Massimiliano Benvenuto, Francesco Maria Cutrupi, Giuseppe Argirò.
2009/2010 - “Kvech” di Steven Berkoff; regia di Tiziano Panici
2011/2012 - “Prima di andar via” di Filippo Gili; regia di Francesco
Frangipane; con Vanessa Scalera - Giorgio Colangeli - Filippo Gili
2020/2021 “Segnale D’allarme - La
mia battaglia VR” di Elio Germano e Chiara Lagani;
regia Omar Rashid; con Elio Germano
Il Manifesto
n.10 è quello per ARGOT_40ovvero
la nuova stagione di Argot che verrà lanciata nell’autunno del 2024.
Oggi, ottobre 2024. L’indirizzo è ancora quello. Il numero di
telefono anche.
Portando l’orologio indietro di quarant’anni ci troviamo di fronte
allo stesso portone, che affaccia su Piazza San Cosimato a Trastevere. A breve
una delle storiche cantine che hanno reso celebre la città di Roma e le sue
avanguardie artistiche cambierà per sempre.
IL CIELO è il nome del locale che negli anni ‘70 aveva ospitato
alcuni dei gruppi teatrali che hanno rivoluzionato il modo di far partecipare
il pubblico a teatro, portando gli spettatori in spazi solitamente piccoli e
non convenzionali, che oggi definiremmo spazi off o “fringe” ma che
all’epoca si chiamavano semplicemente “cantine”. Qui un giovanissimo Maurizio
Panici muoveva i suoi primi passi in ambito teatrale, da autodidatta,
formandosi nella compagnia La Giostra, insieme a personaggi come Luigi Maria
Musati (in seguito direttore dell’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’amico),
Romano Rocchi (mimo e performer della generazione di Victor Cavallo e Carmelo
Bene), il compositore e pianista Antonello Neri (tra i fondatori del gruppo
Nuova Consonanza, di cui facevano parte anche Ennio Morricone e Giancarlo
Schiaffini).
Nell’anno 1984, deciso a cambiare radicalmente il linguaggio e la
proposta artistica presente nella capitale rileva lo spazio storico,
battezzandolo con un nuovo nome capace di rispecchiare questo forte cambio
d’identità: ARGÒT.
È sempre stato facile per me tenere il conto degli anni: l’Argot
nasce nell’ottobre del 1984, io nell’ottobre del 1985. Se qualcuno mi chiede se
sono nato prima io o il teatro, la risposta è semplice.
Una domanda che spesso mi è stata fatta nel corso degli anni
è: “Cosa significa per te essere nato dentro un teatro?”
La risposta non è così banale. Spesso dico che è una condanna a
ricordare. Ricordo tutti i titoli, gli interpreti, gli autori e le produzioni
che sono state realizzate nel corso di questi anni.
Questo è il terzo decennale che mi trovo a curare per Argot,
almeno in parte. La prima volta avevo appena diciott’anni e l’Argot festeggiava
a Villino Corsini, l’attuale Casa dei Teatri di Roma, la sua prima mostra. Per
i trenta eravamo al Teatro di Villa Torlonia, ed ero già responsabile artistico
dell’Argot Studio, insieme a Francesco Frangipane. Curai una parte
considerevole della mostra al fianco di Tiziano Fario e Manuela Giusto e
ovviamente a fianco di mio padre, Maurizio Panici.
Essere arrivato fino a qui mi sembra di per sé un traguardo
straordinario. Credo sia importante celebrare un evento di questo genere per
non dimenticare, nel rispetto di tutte quelle persone, artisti e spettatori,
che nel corso di questo tempo hanno condiviso una casa in comune con noi. Hanno
condiviso le gioie e le difficoltà. Nel corso di quarant’anni il mondo è
cambiato, l’arte, la cultura, i teatri sono cambiati e senza dubbio è cambiata
molto anche la nostra città, Roma.
Ho chiesto ad un giovane dal cuore appassionato e dalla memoria
antica di prendersi cura di questa mostra: Leonardo Crudi è un’artista che
nasce per le strade di questa città. Come molti della mia generazione cresce
tra graffiti, tag e musica hip-hop e vive sulla sua pelle l’evoluzione della
metropoli.
Eppure la sua arte parte da lontano prendendo spunto da maestri
ormai dimenticati come Mambor o Viktor Cavallo o Remo Remotti: artisti, poeti,
attori, outsider che hanno vissuti gli anni delle avanguardie e che sono
confluiti poi nella storia di spazi come l’Argot, le famose “cantine”, che oggi
sono ormai in via di estinzione.
Per descrivere tutto questo c’è una parola che risuona in me e ha
ancora un grande valore: Avant-garde!
Sembra un grido di battaglia. Un urlo che l’arte stessa innalza da
anni incurante dello scorrere del tempo e che ci chiede soltanto di resistere.
nota del curatore Tiziano Panici - direzione artistica Argot
Studio
Lo
spazio Argot Studio, nato nel 1984
nella città di Roma, giunge nel 2024 a compiere 40 anni di attività. Ha
continuato in tutti questi anni a confermare la sua vocazione ad essere uno
spazio aperto alla possibilità di pensare il teatro attraverso un'incessante
ricerca e la sperimentazione di nuovi linguaggi, con una particolare attenzione
alla nuova drammaturgia – italiana e internazionale - e sulle nuove leve di
attori che contribuiscono a cambiare e rinnovare il modo di fare teatro. Una
casa e una vera e propria factory dove sperimentare un fecondo confronto
artistico e un'interazione fra scrittura drammaturgica, interpreti e registi.
La
direzione artistica di Argot, fondato da Maurizio Panici e Serena Grandicelli
nel 1984, per un naturale ricambio generazionale ma in una assoluta continuità
artistica e progettuale, viene affidata a partire dal 2008 a Tiziano Panici,
regista e project manager e a Francesco Frangipane, anche nuovo presidente
di Argot Produzioni, ancora oggi riconosciuta dal Ministero della Cultura come una
delle prime attività in ambito di produzione e sperimentazione teatrale a
livello nazionale. Nel corso di quarant'anni di attività, Argot si è distinto
per originalità e continuità nello sviluppo della proposta artistica. Alcuni
spettacoli segnano rispettivamente il rinnovamento linguistico di un’intera
generazione.
Leonardo Crudi nasce a Roma nel 1988. Autodidatta, all’età di 13 anni scopre il mondo
dei graffiti. Questa sua prima formazione di “strada” gli insegna a costruire
immagini bidimensionali ed ad associare i colori, portandolo anche a sviluppare
interesse per una rappresentazione in bilico tra astrazione e figurazione. A
partire dal 2012 si dedica alla produzione delle sue prime opere su carta,
ispirate, per gli elementi geometrici, al lettering dei graffiti e, per la resa
realistica delle figure, alle inquadrature del cinema neorealista italiano.
Sceglie come mezzi espressivi la penna a sfera e gli smalti, coniugando il
tratto grafico verticale con campiture geometriche di colore uniforme. Dal 2014
approfondisce la lezione di Renato Mambor (1936-2014); perfeziona così la
bidimensionalità spaziale e introduce nelle composizioni sagome di lavoratori.
Nel 2015 si dedica allo studio del cinema d’avanguardia sovietico, influenzato
dal “montaggio delle meraviglie” di Ėjzenštejn. Successivamente si rivolge alle
avanguardie pittoriche e fotografiche del Suprematismo, Costruttivismo e
Futurismo russo, e rielabora le lezioni di Rodčenko, El Lissitzky e Malevič. Lo
attrae la possibilità di unire astrazione e figurazione in un linguaggio capace
di veicolare contenuti etici e politici. Nella sua visione, essere artisti
significa impegnarsi attivamente per la trasformazione della società
contemporanea.
“Argot_40 quarant’anni di
ricerca teatrale”
Dal 18 al 22 ottobre
2024 dalle ore 10 alle ore 19 | ingresso libero
WeGil, Largo
Ascianghi, 5 (Trastevere) – Roma 00153
www.teatroargotstudio.com
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Kirolandia
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