Si apre
con “I Mezzalira - panni sporchi
fritti in casa” la nuova stagione
del TEATRO BASILICA che quest’anno racchiude i suoi spettacoli con l’egida
“Persone” e “I Mezzalira” perfettamente la rappresentano. Siamo di fronte
a un dramma rutilante, in cui tenerezza, rabbia, malinconia, lacrime e risate
agiscono insieme e si confondono per assomigliare alla vita.
I Mezzalira è il racconto di una famiglia, segnata dal cognome che porta, che fugge dalla miseria e dal sopruso. Una famiglia unita, i cui componenti sono quasi inscindibili anche se ognuno di loro è a caccia di rivalsa personale e autodeterminazione. Siamo in una lontana epoca rurale, in un Sud ancestrale e indefinito, richiamato dal dialetto, che forse ne miscela diversi, sapientemente usato dall’autrice, Agnese Fallongo. Sud che riverbera nelle preghiere e nei canti, alcuni sacri altri profani, nelle sonorità create da Tiziano Caputo.
Agnese
e Tiziano, sono in scena rispettivamente Crocifissa Martire e Santo Mezzalira,
i due sposi, che dopo la morte improvvisa di don Cataldo, il latifondista per
cui lavoravano, fuggono nottetempo dal Paese Vecchio per trovare riparo
nella Città Nova, alla ricerca di quella nuova vita evocata dal nome
stesso della città. Con loro ci sono la vecchia nonna Pitta (interpretata
sempre da Caputo), madre di Santo e i due figli della coppia, Pasqualina (a cui
dà voce Agnese) e Giovanni Battista, detto Petrosino, perché come il prezzemolo
si trova suo malgrado in mezzo alle cose. Petrosino, il più piccolo,
interpretato con grande forza emotiva da Adriano
Evangelisti, ha il compito di raccordare gli snodi fondamentali delle
vicende di famiglia. La sua voce riesce a miscelare la potenza della tradizione
orale con l’attualità, quasi cinematografica, degli episodi messi in scena. È
lui che tira le fila tra gli eventi misteriosi ed oscuri che sembrano gravare
sui Mezzalira come una maledizione, che si dipanano sulla scena come un giallo
che si svelerà solo nel finale, quando tutti i tasselli troveranno il loro
posto perché, fino all’ultimo, come dice Petrosino: “tutti sapevamo qualcosa ma nessuno sapeva tutto”.
“I Mezzalira - panni sporchi fritti in casa”, diretto sapientemente da Raffaele Latagliata, è davvero uno spettacolo
da non perdere, per la bravura degli attori, la profondità delle relazioni
messe in scena, per la dimensione umana e commovente dei personaggi, per
l’invito a vivere guardando al cielo, a cercare sé stessi e la libertà. E se
proprio tutto è perduto ci si può sempre consolare con qualcosa di buono, come
le fritte di nonna Pitta, che come scoprirete, riconciliano con il mondo e sono
piene d’amore.
Fortissimi
sentiti applausi.
“I
Mezzalira - panni sporchi fritti in casa”
scritto da Agnese Fallongo
con Agnese Fallongo, Tiziano Caputo e Adriano
Evangelisti
regia Raffaele Latagliata
musiche originali Tiziano Caputo
scenografie Andrea Coppi
costumi Daniele Gelsi
Una produzione Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Ars Creazione e Spettacolo
Distribuzione PigrecoDelta