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domenica 25 febbraio 2018

Tra i forti applausi UNA CULLA SBAGLIATA di OTTAVIA BIANCHI apre la stagione di ALTROVE TEATRO STUDIO

Autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro) 


Articolo con recensione crtica dello spettacolo " UNA CULLA SBAGLIATA "
di Ottavia Bianchi.
Prima Replica, venerdì ventitré febbraio duemiladiciotto, Altrove Teatro Studio - Roma.



Nella capitale ha definitivamente aperto i battenti ALTROVE TEATRO STUDIO con lo spettacolo UNA CULLA SBAGLIATA scritto e diretto dalla sua direttrice artistica Ottavia Bianchi.

Dunque, una prima assoluta per dare inizio alla serie di prime che accompagneranno il pubblico del nuovo spazio romano sino all'arrivo dell'Estate, un ricco assaggio di spettacoli in attesa che sia confezionato il prossimo cartellone.

Molto pubblico per questo avvenimento, tanto da riempire pienamente l'ospitalità della nascente identità artistico culturale. Sceso lo scalone adornato dagli accattivanti e immaginifici murales dell'illustratrice Cristina Gardumi ad accogliere gli spettatori nel foyer ci sono il direttore amministrativo Giorgio Latini e l'ufficio stampa Fabi-Savona, i primi importanti istanti all' ALTROVE TEATRO STUDIO confermano l'impressione avuta all'inaugurazione: professionalità e cordialità, binomio perfetto per iniziare e sicuramente per continuare.

Quindi sipario.


I segni caratterizzanti più volte dichiarati da questa nuova realtà capitolina quali, ad esempio, sperimentazioni, drammaturgie nuove e spettacoli giovani, sono pienamente rispettati già in questo spettacolo iniziale. UNA CULLA SBAGLIATA, pièce mai rappresentata, interpretata da due giovani attrici, la stessa  autrice e regista Ottavia Bianchi con a fianco Flaminia Cuzzoli, racconta una storia dalle tinte forti, che narra la complessità della formazione dell'identità, e tra continui flashback, chiede allo spettatore d'immergersi nel pieno sviluppo di un'esistenza.  

Si parte, così, con uno spettacolo di certo non facile, sia nella tematica che nella costruzione, un dramma che, attraversando la vita della scrittrice contemporanea Jeanette Winterson, ne definisce non solo i rapporti sottesi al compimento del suo percorso, ma  attraversa anche i passaggi interiori, le svolte decisive e i cambiamenti radicali.

Drammaturgia chiara e lineare, dalla dimensione a tratti cinematografici, regia sempre ben tenuta con un buon utilizzo dello spazio scenico, bella recitazione carismatica e decisa, soprattutto nell'interpretazione di Flaminia Cuzzoli a cui è chiesto il grande sforzo di rappresentare il divenire della protagonista, entrando ed uscendo continuamente dalla dimensione spazio-temporale, questo spettacolo, molto applaudito, forse non ancora totalmente definito in alcune esplicitazioni caratteriali ed in alcuni passaggi, è destinato a coinvolgere ancora di più il pubblico.

Complimenti all' ALTROVE TEATRO STUDIO.
- Andrea Alessio Cavarretta -