Recensione critica dello spettacolo NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?
regia e adattamento di Giancarlo Fares, coreografie Manuel Micheli, tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy.
Prima stampa, giovedì ventisette settembre duemiladiciotto, TEATRO SALA UMBERTO - Roma.
L'apertura di stagione del TEATRO SALA
UMBERTO di Roma inizia con i meritati fragorosi applausi allo
spettacolo NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI? diretto da Giancarlo Fares.
A sipario ancora chiuso, il
carismatico Giuseppe Zeno, nel ruolo di un disumano impresario, catapulta
il pubblico dentro un'avvincente gara di ballo e con la sua recitazione, sin
dall'inizio potente, invita gli spettatori, e lo continuerà a fare spesso
nell'arco della sfida, a divenire parte stessa di un gioco avvincente la cui
unica vera grande regola è rimanere in piedi, se non addirittura in vita,
ballando sino all'ultimo respiro.
Così, mentre le coppie si fidano, il conduttore
scandisce le tappe e l'allegra band suona, una voce poetica, io narrante dell'anima, ben
interpretata da Sara Valerio, si
sostanzia quale alter ego interiore, personificazione dei desideri, delle
speranze e delle profondità di ciascuno
degli sfidanti.
Tratto dall'omonimo romanzo di Horace McCoy, poi riadattato in
pellicola da Sydney Pollack , sul palco la vicenda si incentra nello
scontro muscolare tra le coppie in gara che, in moltissime estenuanti ore di
ballo, si trovano a combattere con ogni espediente per la vittoria. Tra tango,
tip tap, clownerie, canticchiate anche ironiche, a divenire protagonista
metaforica di questa bellissima pièce, è anche la lotta della vita, dunque sognare, combattere, sopravvivere,
usare tutte le proprie forze in un'alternanza di contrasti, dove i tanti colori
dell'esistere e dello sperare purtroppo
lentamente si inaridiscono nelle uniche sfumature del bianco e del nero. Le coppie
competono sino allo sfinimento, tra corse affannate, dentro illusioni imprendibili,
mentre si ergono, sempre più potenti, le rappresentazioni degenerate dello star
system. In questo meccanismo, la sfida per un ipotetico successo diviene, a sua
volta, simbolo dell’arrivare sempre all'impossibile utilizzando tutte le
proprie energie, non solo andando oltre le abilità personali ma tralasciando
addirittura i valori principiali dell'essere come il preservare la propria vita
e i propri sentimenti più profondi.
Giancarlo Fares percorre una strada drammaturgica chiara, evidenziando nell'insieme
limpidi fulcri che si alternano di continuo: potere, sfida, sogno, ed elabora due atti armonici, dove il secondo, più dinamico,
è evoluzione del primo anche e soprattutto
al livello concettuale.
Il bravo regista, nella
rappresentazione del gareggiare, spinge gli attori e i danzatori oltre i limiti,
tanto da far rimanere il pubblico completamente avviluppato all'energica narrazione,
a cui forse si sarebbe potuto concedere qualche altro momento distensivo e qualche
ulteriore sfumatura.
In questo vortice di continui impulsi, i racconti
individuali e di gruppo proseguono per tutto l'arco dello spettacolo
sino a toccare, attraverso molteplici belle coreografie,
contemporaneità gestuali arricchite da soggettività
palesate in sincronia da minimi atteggiamenti molto ben curati.
Una rappresentazione carica di emozione,
di energia vitale, di passione, con un cast eccezionale, che riesce a mantenere
altissima la tensione emotiva sino all'ultimo e che non permette mai una
distrazione, tanta e tale è la sequenza incalzante di ogni singola scena.
Uno spettacolo che merita non solo di essere visto ma
anche vissuto con la profondità dell'anima.
- Andrea Alessio Cavarretta -
_Kirolandia_
Officine del Teatro italiano
presenta
GIUSEPPE ZENO
e SARA VALERIO
Donato Altomare, Brian Boccuni, Cipriani Alberta, Giancarlo Commare,
Vittoria Galli, Alessandro Greco, Salvatore Langella,
Elisa Lombardi, Maria Lomurno, Matteo Milani, Pierfrancesco Scannavino, Lucina Scarpolini, Viviana Simone
"NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?"
traduzione Giorgio Mariuzzo
adattamento Giancarlo Fares
tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy
coreografie Manuel Micheli
con la partecipazione live del Piji Electroswing Project
PIJI- voce, chitarra Gian Piero Lo Piccolo –
clarinetto Egidio Marchitellli - elettronica &
chitarra Francesco Saverio Capo – basso Andy
Bartolucci – batteria
canzoni originali Piji
scene Fabiana Di Marco | costumi Francesca Grossi |
disegno Luci Anna Maria Baldini
regia di GIANCARLO FARES