MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

lunedì 17 dicembre 2018

Emozioni al TEATROSOPHIA per la mise en espace FROM MEDEA in attesa dello spettacolo a Marzo

Autrice: Elena Costa (VeraKira)



Come nasce uno spettacolo teatrale? Come si costruisce? Cosa succede agli attori? Quale alchimia li lega alle parole che pronunciano, ai personaggi che interpretano, alla scena che vivono? 
A queste domande, consce e inconsce che, forse, ogni spettatore si pone, risponde, in parte, il coinvolgente “esperimento” messo in scena al TEATROSOPHIA di Roma a Novembre. Per due giorni gli spettatori hanno potuto assistere alla nascita della pièce FROM MEDEA che riempirà “canonicamente” il palco dal 28 al 31 marzo 2019. 

Grazie all’intuizione del direttore Guido Lomoro e della regista Marta Iacopini, per la prima volta, lo spettacolo appare nudo, ancora spogliato da personaggi e scene in una sorprendente mise en espace.


Il testo di Grazia Verasani è d’impatto impressionante.  Si raccontano quattro donne colpevoli d’infanticidio, quattro madri che hanno ucciso i figli, quattro detenute che condividono una cella in una struttura protetta, un carcere speciale che le sorveglia e le cura.
Le attrici, in un estremo atto di compartecipazione drammatica, prestano le loro voci e i loro corpi a quelle madri. Si contorcono e si dimenano, piangono, strepitano, litigano, si abbracciano. Le loro voci off raccontano qualcosa di oltre, oltre quello che per adesso vediamo.

La regista accompagna le attrici in questo cammino drammaticamente emotivo, di distruzione, morte, ricomposizioni. Le interpreti si danno per intero, cercando, anche in parti remotissime di loro, i personaggi in rovina. Sono quattro donne terribili per le quali non si riesce a non trepidare.  
Abbiamo tutti bisogno di chiamare amore qualcuno”; “Quando ammazzi un figlio i morti sono due”; “Quando hai deciso di vivere sopporti qualunque cosa”. Frasi, gesti, sospiri, respiri, compongono il mosaico vitale di Vincenza, Marga, Eloisa e Rina. E alla fine della rappresentazione si avverte che il dolore dell’anima a volte può essere davvero insopportabile.

Lo spettacolo, anzi il prodromo dello spettacolo, è già stupefacente teatro e aspettiamo, con emozione e curiosità, di ritrovarlo a marzo nella sua nuova compiutezza.

- Elena Costa - 
_Kirolandia_
FROM MEDEA (mise en espace)*
di Grazia Verasani
regia Marta Iacopini
con Giovanna D'Avanzo, Alessandra Di Tommaso, Cristina Longo, Giulia Martinelli

---





----