Per i poeti un attimo,
Per i filosofi l’infinito,
Per me solo una riflessione.
Un oggetto ingannevole , ma da te ingannato
Per i poeti il dolore,
Per i filosofi un’astrazione,
Per me solo un’irrazionalità.
Mi abbaglia quella rosa rossa,
l’ho strappata con forza,
la stringo con veemenza,
essa è mia.
Mi perdo in quel rosso,
Penso ai principi della quantistica,
Quasi a scomporne i colori,
Tutto si snoda dal sole,
Il corollario è: ora essa è tua.
Ne apprezzo il profumo,
Venero quelle sfumature,
Innocente nella mia mano.
…e quando il momento breve fu andato,
Fu un attimo e poi l’infinito.
Vedere il sangue gocciolare dalla mano,
Fu dolore e poi astrazione.
Lo abbandonai quell’oggetto,
Tra la terra arida lo lasciai cadere,
E poi mentre disinfettavo,
Una riflessione e poi l’irrazionalità.
Il corollario è: non dovrebbe ferire un oggetto così bello.
di
Antonio Paciello (PeloKiro)