autore: Chiara Parigi (YayaKira)
Vegana_mente
Scienza e Natura
20 dicembre 2011, in piena atmosfera natalizia, escono sul
web due articoli che mi fanno riflettere... un
po’ più del solito.
Il primo articolo narra le disavventure di Isis, cagnolina
di Chicago, abbandonata dalla sua famiglia durante il trasferimento in un
condominio dove gli animali non sono “ammessi”. Come nei film più
strappalacrime, Isis ha seguito il camion dei traslochi sino alla nuova
abitazione e ha pianto per quattro ore, a temperature sotto lo zero, davanti
alla porta senza che i proprietari la facessero entrare, sino all’arrivo dei
bulli che poi l’hanno ridotta in fin di vita.
Il secondo articolo invece narra la storia di La China, altra cagnolina questa
volta di Buenos Aires, che ha accolto nella sua cucciolata una neonata (umana)
che era stata abbandonata nei rifiuti dalla madre quattordicenne appena dopo
averla partorita. L’ha tenuta al caldo insieme ai suoi “fratellini pelosi” sino
all’arrivo del padrone che quindi ha chiamato la polizia.
Noi abbiamo l’abitudine di dare della “bestia” agli umani che vediamo comportarsi in modo “inumano”e ci rivolgiamo agli animali
lusingandoli quando affermiamo che si comportano in modo davvero “umano”.
Forse dovremo rivedere il concetto di bestiale e umano.
C’è chi ha abbandonato un membro della famiglia e chi invece
ne ha accolto uno di specie diversa tra i suoi senza farsi problemi, ma agendo
d’istinto. Generalmente usiamo vantarci del nostro “non agire per istinto”.
Condòmini e condomìni che ancora non accettano animali, madri
che chiedono ai figli di abbandonare il cane perché “non lo vogliono più”, madri
che non accettano figli, cani fedeli sino allo sfinimento e madri canine che
salvano cuccioli umani che non dovrebbero riconoscere come loro.
Non abbandonare mai la propria famiglia, anzi, se
necessario, allargarla.
Forse, e ovviamente, un po’ di bestialità ci renderebbe più “umani”.
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