autore: Sara Saurini (AttiroKira)
Quanto è diventato importante il web nella nostra esistenza?
Pensateci un momento…
Quante volte al giorno aprite la posta elettronica, facebook o un qualsiasi sito internet?
Qualche mese fa ho avuto una discussione con una mia amica, via e-mail, mi sentivo un po’ in colpa, ma non volevo chiamarla al telefono o vederla, perché ormai ci eravamo dette (scritte) tutto e dopo tutta quella corrispondenza virtuale i suoni della mia bocca sarebbero stati fuori luogo… così, per capire a che “stadio” fosse la nostra litigata, sono andata a vedere se aveva scritto qualcosa su facebook e poi ho controllato che non mi avesse defollowato da twitter… ma non è ridicolo? Insomma, potevo chiamarla al telefono, andare a casa sua e invece sono andata a guardare se mi aveva eliminato dagli elenchi dei suoi amici virtuali… una follia!!
Inutile negarlo il web è diventato parte integrante della mia esistenza, non sono una fissata dei social network, non mi vado ad infossare ore e ore nelle chat, ma adoro la libertà di conoscenza che internet mi da la possibilità di avere; la magia di scrivere una parola su google e scoprire un mondo, la libertà di scegliere quali notizie approfondire e quali saltare, la libertà di guardare un bel film, di ascoltare tutta la musica indipendente che riesco a scovare, la libertà di leggere un quotidiano (a volte, lo ammetto, anche mentre sono ferma in fila al semaforo!).
La sovranità individuale che si respira sul web è così grande che non c’è da stupirsi se alcuni in Sati siano state introdotte delle limitazioni alla navigazione, ma diversamente da quello che si può pensare, il problema non riguarda solo i paesi che hanno per antonomasia un concetto di diritti umani anche solo “un po’ ristretto”.
Negli USA con la scusa di combattere la piaga della pirateria, sono state presentate due proposte di legge la Stop Online Piracy Act (SOPA) e la Protect IP Act (PIPA) che avrebbero permesso di bloccare siti, blog e social network con una facilità estrema e anche in caso di violazioni non provate; per fortuna, il Congresso per ora le ha accantonate, grazie soprattutto ad una massiccia mobilitazione di protesta del popolo web, ma è questione di tempo e proveranno ad inventarsi qualcos’altro.
E visto che di mamme dei cretini, sempre incinte, ce ne sono tante, anche noi Italiani, che combattiamo con il complesso di inferiorità nei confronti degli USA da decenni, per non farci mancare nulla, ci abbiamo provato. Così uno dei partiti più discutibili della storia politica del nostro Paese e cioè, la Lega Lombarda , qualche mese fa ha proposto un simpatico emendamento alla Legge comunitaria, subito denominato “bavaglio al web”, con il quale in pratica sarebbe bastata la semplice richiesta di un soggetto interessato, a far rimuovere un post o addirittura ad oscurare completamente siti e blog, attività che oggi può essere compiuta solo ed esclusivamente a seguito dell’intervento di un magistrato che nel decidere deve valutare l’effettiva illegittimità del contenuto! Insomma, l’ennesimo attacco al web finalizzato al controllo della comunicazione e delle informazioni che lo attraversano, a beneficio, ovviamente, di chi ha qualcosa da nascondere e non vuole che sia diffuso.
Devo ammettere che una volta tanto la nostra classe politica ha mostrato un po’ di buon senso (eccezione che conferma la triste regola) perché l’emendamento è stato respinto praticamente da tutti i partiti… tranne appunto da coloro che lo hanno proposto.
Gli eventi di questi giorni bastano da soli a spiegare tanta avversione per la libertà del web manifestata dalla Lega, ma anche prima, in effetti, avevano i loro problemi… se non l’avete ancora fatto, vi invito a guardare il video in cui Bossi junior esprime le proprie opinioni e le opinioni del suo partito su internet…
mensilmente questo “politico” veniva pagato con i nostri soldi, per occupare un posto nel Consiglio regionale della Lombardia, dal quale ora, per decenza, ha dato le dimissioni. Per cercare di spiegare la gravità della questione, vorrei sottolineare che Bossi junior, detto il Trota, è famoso non solo per essere il figlio Umberto Bossi che come molti ricorderanno ha pubblicamente riassunto il suo progetto politico nella frase “ce lo duro” (senza h e senza vergogna), ma anche per aver sostenuto l’esame di maturità tre volte e per aver lanciato il video game “Rimbalza il clandestino”, in cui si vince affondando il maggior numero di barche per clandestini.
Eppure la Lega Nord è un partito serio (si!??) magari il Trota non è un buon esempio, ma certo ci saranno rappresentanti con maggiore professionalità, in grado di esprimere correttamente i principi ispiratori che li sostengono… in questi giorni i vertici, come i buoni principi, sembrano vacillare un po’e sarebbe facile cavalcare “l’onda verde” o la “scopa delle pulizie” di Maroni, ma navigando su internet o meglio ancora “googolando” oltre ai siti ufficiali ed istituzionali del partito si potevano trovare tante interessanti informazioni su questo partito già nei mesi scorsi. Impossibile non citare Gianluca Buonanno, che per giustificare l’esistenza della Padania ha sostenuto che la stessa è dimostrata dall’esistenza del Grana Padano da cui prende il nome… così il secolare paradosso “è nato prima l’uovo o la gallina?” è stato sostituito da “è nata prima la Padania o il Grana Padano?”. Non so se questo deputato leghista, sia pratico di internet quanto il Trota (!) ma c’è da dire che, dopo queste ardite esternazioni è diventato il re di Twitter, dando ispirazione alle più fantasiose teorie, tanto per fare un esempio: “Gardaland chiederà l’indipendenza in quanto entità reale e provata dall’esistenza del Lago di Garda”. Certo forse Buonanno non era un buon esempio, allora parliamo di Matteo Salvini a tutti noto per aver perorato la causa dei vagoni riservati a milanesi sui treni, o magari di Danilo Narduzzi che ha proposto di non prestare cure mediche ai clandestini…
Ovviamente, tutto questo escludendo le informazioni, le indiscrezioni e le milioni di parodie presenti sul web in questi giorni che non citerò perché non mi piace sparare sulla croce rossa, ops! verde.
Si potrebbe obbiettare che ogni partito ha le sue pecore nere e la Lega Nord non fa eccezione. Certo, sicuramente se facessi la medesima ricerca per ogni partito politico uscirebbero tanti “simpatici aneddoti” da raccontare, ma il tentativo di oscurare la libertà del web lo ha fatto la Lega Nord, e in effetti, se fossi Leghista, anche io ci avrei provato, vista la mole di persone ed episodi imbarazzanti da nascondere!
Comunque abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra continua… altri ci proveranno di nuovo, perché molti vogliono impedire che internet diventi un luogo dove il folklore di cattivo gusto, come le notizie vere, siano ad uso comune di tutti, perché il web non dimentica, il web sottolinea, il web non perdona, il web è libero!
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