Recensione
dello spettacolo teatrale PREGIUDIZIO regia di FABIO CICCHIELLO
Venerdì
Otto Giugno Duemiladodici, Casa delle Culture di Roma
Stupisce vedere a quale alto
livello possa arrivare il MOVIMENTO COMICO così egregiamente diretto dal regista FABIO
CICCHIELLO.
Il suo PREGIUDIZIO si
palesa in improvvisazioni tanto ben strutturate da diventare vero testo che si
dipana lungo uno spettacolo che non conosce mai momenti fragili.
Nuovo teatro dell’assurdo
dove Edoardo EDOARDO PESCHISOLIDO, il calvo
cantatore della rappresentazione, veste perfettamente i panni del personaggio decontestualizzato
in una simpatica commedia con drammatico tema di fondo: l’effimero mondo
dell’arte e della spesso inutile critica da altisonanti giudizi.
Rinascita di un vero unico
atto ironico, in parte innovativo, che si fa apprezzare senza troppe esagerazioni.
Piace osservare attori, forse
ancora non tutti dalla non perfetta dizione, ma già così ricchi di energia e capacità
interpretativa tanto da sperare che possano presto affiancare, e chissà mai
sostituire, altri loro colleghi troppo ben criticati solo per ragion d’essere.
Piace ravvisare che
ciascuno degli interpreti riesce a vestire i panni del personaggio sino a
sembrare se stesso senza far trapelare che forse sul suo essere naturale sia
stata in parte costruita la realtà da palcoscenico.
Sfilano i divertenti e dissacranti
siparietti all’interno di un’unica struttura e si avvicendano storie,
sottostorie di personalità palesi e sommerse.
Uno spettacolo, una
metafora delle banalità rappresentate nello spazio espositivo del presunto non
banale, che si conclude con l’epilogo sperato sin dalle prime battute, il supposto
peggiore è il migliore, tutto non è così come pare sin dall’inizio ed ovviamente
non esiste una sola verità.
L’artista
perdente Paolo Nicolai LUIGI PETRUCCI batte in estrema ratio il suo
avversario Antonio Nicoletti CORRADO ZIZZO in conteso amore verso la bella
amante Ramona RAFFAELLA RICCARDI che
badante del sadomaso critico Sebastian
Russo GIAN MATTEO D’UBALDO si concede in allegria anche verso il sempre scontento
attore Savinucc' 'u sciancat ANDREA PIAZZOLLA per l’occasione
improbabile critico estemporaneo anche dei quadri
dell’ulteriore pittrice Giulia GIULIA CROCE priva
del rispetto per la vecchia arte altrui.
Il tema semplice del
mostrare mette in mostra la realtà e la finizione umana: ognuno è se stesso e nel contempo è un
altro.
Così c’è
anche Giselle MARTA SERRA animatrice
danzante in felice epilogo amoroso con l’altro saccente critico Valerio VALERIO EGIDI a sua volta bramato dalla radical curatrice
della mostra Antonietta Adelaide della
Rocca CINZIA PELLEGRINI assistita
superficialmente da una sin troppo premurosa aiutante Roberta ROBERTA GALEOTTI amica
di Valentina VALENTINA PATERNA perennemente a dieta e costantemente
innamorata.
Stereotipi eccessivi e sin
troppo vicini a noi, minuta critica generale in cui lo spettatore chiamato in
causa ritrova sé stesso e di sé ride.
La mano del direttore
attoriale FABIO CICCHIELLO è veramente sapiente, la risata ti coglie improvvisa
o dopo essere stata alimentata e caricata ad arte.
Tutti i momenti e la
parti sono ben equilibrate tanto da mettere in luce ciascuno e tutt’insieme, continui
stralci ben armonizzati tesi ad evidenziare un unico pregiudizio.
In via di definizione altre repliche
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