autore: Christian di Lollo (Pakiro)
Un’altra di quelle cose piccole che valgono tanto.
Chiamatela
particella elementare. Chiamatela quanto. Chiamatela bosone massivo scalare.
Chiamatela non-zero, condensazione tachionica, valore di aspettazione del
vuoto. Chiamatela responsabile della massa dei fermioni. Chiamatela portatore
di forza. Componente del campo. Responsabile della consistenza del Modello
standard, dell’unificazione delle forze, della rottura della simmetria del
gauge elettrodebole. Chiamatela Bosone di Higgs. Chiamatela maledetta.
Chiamatela Dio.
Chiamatela
fisica, chiamatela ricerca, chiamatela scienza. Chiamatela matematica.
Chiamatela fattore, addendo, divisore di una formula che altrimenti non torna.
Chiamatela la scoperta più importante del secolo. Chiamatela Teoria della
Grande Unificazione. Chiamatela descrivere il mondo attraverso una sola
formula. Un solo concetto. Una sola legge. Chiamatela legge naturale, legge
divina, legge umana. Chiamatela fisica teorica. Chiamatela Bibbia. Chiamatela
Teoria Quantistica dei campi.
Chiamatela
prevedere il futuro, capire il passato, dare un senso al presente. Chiamatela
sapere. Chiamatela Ignoranza. Chiamatela Verità.
La
particella Maledetta, il Bosone di Higgs, è qualcosa che, se c’è, c’è sempre
stato. E’ il portatore di forza del Campo di Higgs. Un oceano nel quale nuotano
le particelle, l’antimateria, l’universo, le galassie, i sistemi celesti, i
pianeti, l’uomo. Un oceano di forze senza il quale le particelle andrebbero senza
massa alla velocità della luce. Un oceano nel quale le particelle nuotano con
difficoltà, subiscono interazioni, rallentano, acquistano massa. Un oceano che
si è formato un istante dopo il Big Bang ed ha ordinato il caos. Ha incastrato
la materia come palline nella sabbia e l’ha resa pesante. Ha rallentato le
particelle che formano la materia e l’ha resa esistente. Non ha creato le cose,
ha fatto in modo che le cose potessero nascere da sole.
Chiamatela
certezza, chiamatela truffa, chiamatela traccia, identificazione indiretta,
probabilità, incertezza. Chiamatela speranza.
E’
un’altra di quelle cose piccole che valgono tanto. Come un seme minuscolo, di
un grande albero. Come un bacio, come uno sguardo, come una carezza. Come un
odore. Come il sorriso di chi non sa parlare. Un’altra di quelle cose con poca
massa, senza carica. Di quelle che contano poco e valgono tanto. Come quando
guardi una notte stellata e non ti soffermi alle stelle luminose, ma ti
concentri verso il buio. Verso il nulla. Verso l’infinito. E dopo un po’ vedi
apparire un puntino lontano che si fa sempre più luminoso.
Una breve bibliografia semplificata.
Perché, come diceva Einstein, “hai capito veramente una cosa, quando sai
spiegarla a tua nonna”. Purché tua nonna sia un Fisico quantistico,
aggiungerei.
Per chi mastica un po’ l’inglese, ecco
un video molto efficace:
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