Recensione
dello spettacolo teatrale SHAMELESS regia di Alessandro Catalucci.
Ventuno
Ottobre Duemiladodici, Teatro dei Conciatori - Roma
Alla seconda prova da
regista Alessandro Catalucci afferma
la sua capacità nel capeggiare lo strumento fittizio
del teatro sino a farlo divenire assurdamente reale.
Riflessi in distorsioni
per nulla apparenti i suoi ironici quanto illogici personaggi assurgono ad
emblema del nostro vivere quotidiano immerso in convenzioni oramai irrazionali.
Nel gioco, ancora una
volta ben studiato, di piani recitativi paralleli, intersecati, attraversati da
voci e situazioni, spesso rese in contemporanea, emerge definitivamente la chiave
registica di Alessandro Catalucci: muovere finemente individualità complesse in
spazi per nulla convenzionali.
Il “palco” avvolto da
spettatori cornice, in posizione centrale, è raccolto tra specchi discorsivi,
quinte immaginarie, aperte verso un essere fuori imprecisato.
Il regista, sapiente stratega
d’identità in continuo divenire, apre lo svolgimento della sua derisoria quanto
amara storia, con un preludio fiabesco, già chiave di lettura dell’intero
spettacolo.
Dunque la scena si apre,
e due giovani coppie, sedute composte in un apparente statico anonimo salotto, si
ritrovano a parlare di un semplice quotidiano accadimento riguardante i
rispettivi figli maschi, una scorribanda infantile che ha portato uno dei due a
perdere, forse definitivamente, entrambi i denti incisivi.
Emergono subito i diversi
e contrapposti punti di vista mentre nel continuo discorrere, il motivo
centrale dell’incontro, le richieste scuse al pargolo vittima dell’adolescente
ferocia, lascia spazio ad un altro raccontarsi riguardante problematiche di
coppia e di singolarità mal assortite, crisi individuali e sociali.
La storia, segnata da un
ritmo sinuoso in costante ascendenza si costruisce attraverso tensioni ricercate
in un testo brillante, arricchito da sottotesti che insieme a piccoli
riferimenti, espedienti ed equivoci ripresentati a cadenza sorprendente,
sorreggono l’incedere di linee consequenziali.
La minuta ricerca del
dettaglio autoriale, registico, scenografico è evidente.
I picchi di sceneggiatura sono segnati da avvenimenti
alle volte non troppo palesati ma sempre avvertiti, presentati spesso con
gestualità a sorpresa: scambi di concetti, di parole, due contro due, uno
contro tre, tutti contro tutti, litigi, solidarietà maschili, femminili,
generazionali, sociali.
Piccoli
mutamenti all’interno di altrettante efficaci trasformazioni anche posizionali che segnano l’incedere verso momenti
di alta riflessione.
Ancora una volta la musica
ha un ruolo chiave, sino a divenire, attraverso continui passaggi, insieme alla
luce, ulteriore voce recitativa.
Un’intensa abbondante ora
partecipativa scaturita anche dalla capacità recitativa di tutti e quattro gli interpreti,
compreso lo stesso Alessandro Catalucci
che, adeguato nel suo personaggio borghesemente mal composto, ancora una volta
gioca bene con il suo doppio ruolo di regista-attore.
Così, insieme a lui,
emergono tutti gli altri protagonisti, in una staffetta recitativa di totale
equilibrio, nella stessa continua rotazione registica che accompagna l’intero
spettacolo.
Livia Saccucci, nella
sua oramai affermata personale identità d’attrice, arricchita dalla sua grande
capacità espressiva, stupisce qui per il suo essere perfettamente adeguata al
suo esasperato personaggio dalle esagerate esternazioni.
Alberto Querini
affascina, ancora una volta, per il suo recitare incalzante, preciso, diretto nella
battuta, la cui resa non ammette mai un respiro di troppo, capacità tanto ben
portata da convincerci completamente della falsa bonarietà del suo personaggio.
Tania Benvenuti, nella
sua eleganza e compostezza espressiva, veste perfettamente l’ingenuità del suo
ambiguo ed isterico personaggio, sino a sostenere profondi monologhi, i momenti
più complessi dell’intera commedia.
Una stretta di mano è
dovuta al produttore Fabio Feliziani
che, oltre ad aver saputo scegliere un’interessante
nuova location, il bel Teatro dei Conciatori,
ha ancora una volta realizzato un progetto arduo.
In definitiva un grande
applauso alla bella commedia che, in alternanza di sorrisi a denti stretti,
risate sincopate e riflessioni spontanee, nel disvelamento delle deformità
metaforiche accennate all’inizio, arriva spedita sino al suo ultimo estremo
movimento.
SHAMELESS
Teatro
dei Conciatori - Roma
Regia:
Alessandro Catalucci
Aiutoregia:
Livia Saccucci
Interpreti:
Tania Benvenuti, Alberto Querini, Livia Saccucci, Alessandro Catalucci, .
Disegno
luci: Marco Fumarola.
Disegno
Musicale: Christian Marras
Costumi
e scena: Tania Benvenuti
Produzione:
Fabio Feliziani
Lo spettacolo è in scena al teatro dei Conciatori di Roma sino al 28
Ottobre 2012
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