Recensione dello
spettacolo teatrale LA LEZIONE di Eugène Ionesco regia di Claudio Monzio
Compagnoni – Mimmo Strati
interpretato da Claudio
Scaramuzzino – Flavia Faloppa - Rosa Brancatella
Sei Novembre Duemilatredici,
Teatro Millelire – Roma
Al MILLELEIRE si rimane seduti sino a quando LA LEZIONE non è finita per bene.
Claudio Monzio Compagnoni e Mimmo Strati spingono l’assurdo di Eugène
Ionesco sino a quell’ennesima potenza che non permette mai distrazioni e
catturano tutto il pubblico con una regia forte ed attuale.
Dopo una breve ed efficace riflessione introduttiva, il campanello, poi
l’arrivo di una governate apparentemente disattenta, un’alunna all’uscio, e
quindi l’appropinquarsi del professore, il tempo di assistere al loro primo
incontro ed inizia un ammaestramento dinamico che va dritto sino all’epilogo.
In questa versione della piece ioneschiana non c’è spazio per fermarsi a capire,
a riflettere, il crescendo è incessante, continuo, i picchi sono rocamboleschi,
le poche discese veloci.
L’energia dei numeri, dei calcoli, dei linguismi, delle complesse
articolazioni verbali, è intensa, lo spettacolo cresce a dismisura sino ad andare
addirittura sopra se stesso.
Nel vortice di vitalità tutti i contenuti anche i più remoti vengono
esaltati, intrappolati e quindi addizionati al testo e, nel rispetto
dell’identità anche storica della commedia, l’attuale recondito si palesa sino
a ricomporre un’esibizione esattamente
adeguata all’oggi in tutte le sue dinamiche.
Alla bravura degli attori protagonisti Claudio Scaramuzzino e Flavia
Faloppa si deve la perfetta riuscita della rappresentazione, sia nelle
interessanti individualità recitative che nella loro capacità di costruire un
rapporto scenico in grado di alimentarsi in continuazione mediante simmetrie e
complesse alchimie. Con la loro eccellente recitazione, affilano insieme una
tagliente lama interpretativa, già pronta sin dall’inizio ad affondare
violentemente nell’epilogo. Una perfetta osmosi articolata in mezzo alle tante dualità visibili
e nascoste: aritmetica, filologia, coscienza, incoscienza,
consapevolezza,inconsapevolezza, piacere, dolore, vita, morte. In un continuo
gioco di sguardi, gesti, complessi moti interiori, trova spazio anche la
presenza della governante, elemento terzo, figura onnisciente di questo
articolato atto unico.
Una variante del dramma in cui tutti i vari elementi riescono a
compenetrarsi, ma anche una chiara lezione di compattezza, di affiatamento
tanto forte da far scomparire qualche dettaglio non completamente perfetto.
Attraversati sin dall’inizio da questi pericolosi addestramenti si rimane
in bilico sul filo di quella penetrante lama, senza farsi sfuggire nemmeno un
respiro e neppure quell’ ultima finezza inattesa che apre definitivamente il
testo di Ionesco a nuove interessanti attualizzazioni.
LA
LEZIONE di Eugène Ionesco
Regia Claudio
Monzio Compagnoni – Mimmo Strati
Interpreti Claudio
Scaramuzzino – Flavia Faloppa - Rosa Brancatella
Aiuto regia
Stefano Scaramuzzino Scenografie
Michele Funghi
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