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giovedì 12 dicembre 2013

EVA BRAUN al Millelire, spazio anche ai giovanissimi

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)

Recensione dello spettacolo teatrale EVA BRAUN, L’ALTRA META’ DEL FUOCO  regia di Antea Magaldi,
scritto da Alessandro Valenti, con Antea Magaldi e Carlotta Oggioni.
Dieci Dicembre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma


Ancora una volta interessante la scelta del Millelire di inserire nella sua eccellente stagione, anche spettacoli di giovanissimi, chiaro intento di aprire le porte del teatro ad un confronto sul palcoscenico con un pubblico di livello accanto a lavori dall’ottima resa.

In EVA BRAUN, L'ALTRA META' DEL FUOCO, Antea Magaldi tenta l’ardua direzione e l’interpretazione di un personaggio a tematica altamente complessa.

In una sorta di limbo immaginario, un giardino d’incontro,  avviene un ultimo resoconto, la protagonista è accompagnata verso la sua tremenda fine, da una guida, l’attende la poetessa lombarda Antonia Pozzi, accomunata alla stessa per aver dedicato la sua vita verso un amore impossibile, improbabile, assurdo sino al gesto estremo di mettere fine alla sua esistenza.
Le due personalità appaiono sin dall’inizio opposte, legate solo da una totale dedicazione amorosa, il confronto che ne deriva è forte, aspro, serrato, è l’ultimo tentativo offerto ad Eva Braun per una possibile valutazione, più oggettiva, degli accadimenti legati non solo alla sua vicenda, una ricollocazione rispetto al forte sentimento ed al trasporto provato nei confronti di Adolf Hitler, così potente da farle rinunciare a tutto.


La sceneggiatura, cardine l’amore femminile, si presenta di elevato livello contenutistico, molto curata, dettagliata nei minimi particolari, densa di informazioni, tanto da assurgere a testo di valore storico e storiografico ed in grado di far ripercorre al pubblico la vicenda legata ad Eva Braun nel suo contesto.

L’ambientazione iniziale è capace di introdurre la piece con impatto scenico ma è leggermente lunga rispetto alla dimensione di breve teatrale, circa cinquanta minuti.
L’entrata della protagonista Antea Magaldi è ad effetto emotivo e attrae l’attenzione, e riesce a mantenerla per tutto il tempo, ma risulta poco calibrata in energia.
Veramente piacevole la recitazione di Carlotta Oggioni che nel suo ruolo di poetessa, spirito guida, trasmette a tutta la piece la dimensione di confessione finale.

In generale la verve giovanile è coinvolgente ma la direzione attoriale rimane troppo concentrata nello spingere in enfasi le interpretazioni, senza lasciar grande spazio ai toni e semitoni recitativi, modulazioni che avrebbero conferito spessore alla rappresentazione, qualche atteggiamento risulta impreciso e gli spazi non sono usati e dosati pienamente. 
Il contenuto, così, non riesce a prendere pienamente vita, non ne sono evidenziate le finiture, i punti cardine e di svolta, tanto da non far emergere chiaramente il punto di vista autoriale.

Veramente eccellente il tema musicale di Paolo Brusadin che sostiene ampiamente con note eleganti ed appassionate lo scorrere di questo arduo inizio giovanile in grado di infiammare il pubblico nel suo proseguo.
                            
Eva Braun, l'altra metà del fuoco
Scritto da Alessandro Valenti
Regia Antea Magaldi
Interpreti  Antea Magaldi Carlotta Oggioni
Musiche   Paolo Brusadin

LA LEZIONE al MILLELIRE, uno Ionesco decisamente potente ed attuale




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