Recensione dello
spettacolo teatrale EVA BRAUN, L’ALTRA META’ DEL FUOCO regia di Antea Magaldi,
scritto da Alessandro
Valenti, con Antea Magaldi e Carlotta Oggioni.
Dieci Dicembre
Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma
Ancora una volta interessante la scelta del Millelire di inserire nella sua
eccellente stagione, anche spettacoli di giovanissimi, chiaro intento di aprire
le porte del teatro ad un confronto sul palcoscenico con un pubblico di livello
accanto a lavori dall’ottima resa.
In EVA BRAUN, L'ALTRA META' DEL FUOCO, Antea Magaldi tenta l’ardua direzione
e l’interpretazione di un personaggio a tematica altamente complessa.
In una sorta di limbo immaginario, un giardino d’incontro, avviene un ultimo resoconto, la protagonista
è accompagnata verso la sua tremenda fine, da una guida, l’attende la poetessa
lombarda Antonia Pozzi, accomunata alla stessa per aver dedicato la sua vita
verso un amore impossibile, improbabile, assurdo sino al gesto estremo di
mettere fine alla sua esistenza.
Le due personalità appaiono sin dall’inizio opposte, legate solo da una
totale dedicazione amorosa, il confronto che ne deriva è forte, aspro, serrato,
è l’ultimo tentativo offerto ad Eva Braun per una possibile valutazione, più
oggettiva, degli accadimenti legati non solo alla sua vicenda, una
ricollocazione rispetto al forte sentimento ed al trasporto provato nei
confronti di Adolf Hitler, così potente da farle rinunciare a tutto.
La sceneggiatura, cardine l’amore femminile, si presenta di elevato livello
contenutistico, molto curata, dettagliata nei minimi particolari, densa di
informazioni, tanto da assurgere a testo di valore storico e storiografico ed
in grado di far ripercorre al pubblico la vicenda legata ad Eva Braun nel suo
contesto.
L’ambientazione iniziale è capace di introdurre la piece con impatto
scenico ma è leggermente lunga rispetto alla dimensione di breve teatrale,
circa cinquanta minuti.
L’entrata della protagonista Antea Magaldi è ad effetto emotivo e attrae
l’attenzione, e riesce a mantenerla per tutto il tempo, ma risulta poco
calibrata in energia.
Veramente piacevole la recitazione di Carlotta Oggioni che nel suo ruolo di
poetessa, spirito guida, trasmette a tutta la piece la dimensione di
confessione finale.
In generale la verve giovanile è coinvolgente ma la direzione attoriale
rimane troppo concentrata nello spingere in enfasi le interpretazioni, senza
lasciar grande spazio ai toni e semitoni recitativi, modulazioni che avrebbero
conferito spessore alla rappresentazione, qualche atteggiamento risulta
impreciso e gli spazi non sono usati e dosati pienamente.
Il contenuto, così, non riesce a prendere pienamente vita, non ne sono
evidenziate le finiture, i punti
cardine e di svolta, tanto da non far emergere chiaramente il punto di vista
autoriale.
Veramente eccellente il tema musicale di Paolo Brusadin che sostiene
ampiamente con note eleganti ed appassionate lo scorrere di questo arduo inizio
giovanile in grado di infiammare il pubblico nel suo proseguo.
Eva Braun, l'altra metà del fuoco
Scritto da Alessandro
Valenti
Regia Antea
Magaldi
Interpreti Antea Magaldi Carlotta Oggioni
Musiche Paolo Brusadin
LA LEZIONE al MILLELIRE, uno Ionesco decisamente potente ed attuale
Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!