Recensione critica dello
spettacolo teatrale PICCOLA, ROSALIA ERO scritto e diretto da Maria Teresa De
Sanctis
Sette Marzo
Duemilaquattordici, Teatro Millelire – Roma
In una delicata alternanza tra parola e gesto si snoda la narrazione di una
vicenda semplice ma emblematica che racconta di un allontanamento, di uno
strappo dalla terra di nascita e del successivo scorrere della vita in un
altrove per sempre.
PICCOLA, ROSOLIA ERO scritto e diretto da Maria Teresa De Sanctis è la voce di una fanciulla lontana, un
percorso, una storia che s’avvicina al cuore quel tanto che basta a comprendere
il disagio dell’emigrante, ma è anche la danza dell’anima lungo un tracciato,
un impeto che viene da dentro che dice i sentimenti attraverso il movimento, e
nello stesso tempo è un dialogo in lingua siciliana sul pensiero dell’addio.
Una bimba parte da Palermo e va a vivere in Francia, e lì, nel passare del
tempo, molti ricordi sbiadiscono, alcune sensazioni rimangono, poche emozioni lontane
si percepiscono ancora, mentre gli anni vanno avanti in quel luogo straniero
che non diventa mai definitivamente suo, mentre neppure la cittadinanza
acquisita riesce a sanare il senso forte di non appartenenza.
Nella terra natia restano le donne legate a lei, e negli spazi quotidiani,
durante incontri casuali e faccende di tutti i giorni, discorrono, parlottano di
quell’infinita attesa per colmare la distanza con brevi frammenti di memoria.
La sceneggiatura di Maria Teresa De
Santcis anche regista e protagonista della pièce è ben strutturata, con
molte alternanze tra le varie forme d’arte ed incastri convergenti in un climax
appropriato.
Le due attrici Mara Montante e Antonella Rizzo accompagnano bene la
narrazione della vicenda e tra panni, lenzuola, sedie ed altri oggetti riescono
a coinvolgere il pubblico trasmettendo profondità.
La danzatrice Donatella De Sanctis
attraversa con energia gli stati d’animo diventando elemento di fusione tra i
vari piani discorsivi.
Ben studiati il disegno delle luci e l’architettura dei suoni e delle
musiche.
Di questo spettacolo di alto livello non convince pienamente la sua struttura
rigida, i quadri sono troppo schematici, una dimensione a blocchi in cui alcune
volte la scena rimane vuota e non viene riempita pienamente dalla voce narrante.
Con alcuni accorgimenti la gradevole pièce può
trovare un suo migliore equilibrio e condurre all’apice quell’emozione universale
che già è possibile afferrare.
Chiudo
questa mia recensione permettendomi una riflessione: il cosiddetto “circuito
off” a Roma è ricco di spettacoli di altissima qualità, tantissimi preziosi teatri
come lo stesso Millelire e molti altri ne
sono rappresentazione, sono luoghi importanti che ospitano brave compagnie che vengono
in questa caotica grande cittodona spesso da luoghi lontani per diffondere la
loro raffinata arte.
A tutti
va il mio grandissimo applauso.
Mi
rendo disponibile e con me Kirolandia insieme a Giovanni Palmieri e a tutti i
collaboratori per cercare di dare voce alle rappresentazioni di artisti in
trasferta nella capitale con l’auspicio che gli indispensabili spazi dove si
esibiscono possano sempre essere gremiti da quell’ampio pubblico romano
desideroso del bello.
PICCOLA, ROSALIA
ERO
chi è straniero
in un paese resta straniero, sempre
Gruppo teatro totem
Autore: Maria Teresa De Santcis - Regista: Maria Teresa De Santcis
Interpreti attrici: Maria Teresa De Santcis
Mara Montante, Antonella Rizzo
Interprete danzatrice: Donatella de Santis
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