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Frizione, -accelleratore-, freno…
Frizione, -accelleratore-, freno…
Frizione, -accelleratore-, freno…
Grande raccordo anulare, ore 8.45
ripeto gli stessi gesti in un loop snervante.
Non mi è mai piaciuto molto
guidare, per anni sono venuta a Roma con i mezzi pubblici, mi trovavo bene
nella grande marea dei pendolari, certo la puntualità era una chimera, la
pulizia di mezzi e persone una vana speranza, ma ho conosciuto tante persone,
letto tanti libri, ascoltato buona musica o semplicemente dormito. Purtroppo la sede del mio lavoro si è spostata dal
centro verso le “colonne di Ercole” di Roma, un luogo dove le fermate di autobus,
treni e metro sono poche, pochi sono gli avventori che ne fanno uso e spesso
presi dallo sconforto si danno
all’autostoppismo.
Insomma, “parto” malissimo, sono
una forzata della macchina che per di più guida principalmente nell’assurdo
traffico di Roma, una specie di girone infernale senza regole ed orari.
In questi ultimi tre anni ne ho
viste tante, il pulmino di suore in panne con il motociclista tutto tatuaggi
che cerca il guasto, la signora anziana
che tampona uno scooter fermo e vuole avere ragione, allagamenti, neve,
addirittura giornate senza traffico… e nulla di tutto ciò tendenzialmente mi
scuote più di tanto, mi metto in fila, ascolto la radio, in caso di traffico
estremo metto anche smalto e trucco, insomma, mi adatto e resisto… tollero
tutto… tranne… le micro macchine che, sparse come infiniti virus si aggirano
per le strade, sopra i marciapiedi, svicolano e sgusciano ovunque, si
incastrano in ogni dove, fastidiose e imbarazzanti come il prosciutto crudo fra
i denti… e non c’è vigile interdentale che ci possa salvare!
A sentire i proprietari questi
trabiccoli infernali sono comodi e pratici, certo, per loro!
Provate ad immettervi su una
corsia a traffico intenso del GRA con una macchina normale e guardatevi
intorno, vi accorgerete che un gregge di micro macchine vi circonda tagliandovi
la strada nei modi più disparati, camminando in parte sulla corsia d’emergenza e a volte addirittura perpendicolarmente
rispetto alla strada. Se la tua velocità di crociera non gli è gradita ti
lampeggiano e ti tartassano fino a quando non cambi corsia, anche se sei alla
guida di una Porsche, più di qualche
volta sono stata tentata di inchiodare solo per togliermi la soddisfazione di
vedere il conducente soffocare tra gli air bag.
E come ignorare la sosta
selvaggia che viene praticata da chi possiede questi veicoli! Puntualmente quando
sono alla ricerca di un parcheggio e mi sembra di scorgerne uno vuoto
all’orizzonte è occupato da una di queste lattine ambulanti, ma tutto sommato
finché è un posto regolare posso soprassedere, ma chi compra questo genere di macchine
o, non sa parcheggiare o comunque, vuole
farlo con poca fatica, così le si può trovare ovunque! La settimana scorsa i
secchioni della riciclata sotto casa mia erano praticamente circondati… e se
avessi sfondato il lunotto posteriore di una di quelle macc#@! per infilare le
mie bottiglie di plastica ben schiacciate e i miei giornali già letti, la
vandala sarei stata io… da non crederci!
Siamo in piena guerra! Tra poco i
conducenti di queste lattine cominceranno a non scendere più nemmeno per fare
le cose più banali e così troveremo micro macchine in fila alla posta, a
prendere il caffè al bar, o in palestra a fare pilates!
Per quanto mi riguarda io ho
iniziato a combattere, domani comincio dal fustino su quattro ruote della mia
vicina di casa, pare sia particolarmente affezionata al cassonetto del vetro, e
io ho così tante bottiglie da riciclare…
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