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sabato 14 giugno 2014

LENI R. in scena l’artista e la donna


Recensione critica dello spettacolo teatrale LENI R. la mansarda di monaco di Alessandro Staderini Busà 
regia di Chiara Ventura 
Prima replica, dieci Giugno duemilaquattordici, TeatroOrologio – Roma




Mettere in scena  la complessa vicenda umana ed artistica di Leni Riefenstahl è una scelta intellettuale ardua, soprattutto se si cerca di darne una lettura oggettiva mediata anche da una profondità introspettiva.

"LENI R. la mansarda di monaco" di Alessandro Staderini Busà è un'opera teatrale elevata, che invita il pubblico a porsi importanti domande non solo sul personaggio protagonista ma anche sul valore dell’arte e dell’artista sia in senso assoluto, che in relazione alla mostruosità aberrante del Nazismo.

Nel silenzio di una stanza, un militare, cadenza alcuni pesanti passi, mentre lei, la donna che ha glorificato il regime attraverso le sue pellicole, seduta al suo tavolo attende un interrogatorio inquisitorio. Un incipit  duro dal quale partono e si aprono una serie di confronti che proseguono  in interrelazioni, chiarificazioni, riflessioni attraverso le quali si cerca di decodificare le varie identità di Leni Riefenstahl: artista, intellettuale, donna, amante, propagandista.
In una prigionia forzata, materiale ed interiore, emergono concetti intimamente collegati tra loro:  talento, volontà, ambiente, scelta.  La protagonista tenta di ridefinirsi in una quotidianità modificata, dal successo all’oblio, combatte ancora per affermare ed esprimere se stessa, non rinnega il passato, ma si difende  dagli attacchi, cerca di spiegare le sue evidenze personali, affronta quel presente che non la vuole più partecipe mentre s’interroga anche sul concetto di Dio.

Uno spettacolo con un bell’inizio, ed una bella prima parte,  che poi pur mantenendosi sempre pregevole, tende a rallentarsi nel ritmo, forse per una cadenza troppo strutturata,  un’evidente sistemazione a blocchi, interessante ma leggermente ripetitiva,  e per la sovrabbondanza del contenuto.

Il testo di Alessandro Staderini Busà  è sicuramente elegante e raffinato con vari momenti poetici e d’intensa riflessione anche contraddistinta da sottilissima ironia.

La regia  di Chiara Ventura  è accorta nel portare avanti un complesso lavoro, tenendo le fila di una serie di passaggi, senza lasciarli mai andare,  legandoli anche a momenti cantati, e facendo uscire con chiarezza vari punti di vista.

La protagonista Priscilla Giuiliacci  molto brava a tenersi sempre in punta, senza strafare, arriva ad un bel picco espressivo, non cade in inutili cliché e banalità recitative, e si ridefinisce sulla scena donna non del tutto soluta, anche attraverso le relazioni con gli altri attori Vittorio Ciardo, Antonietta Elia, Daniele Ferrari ed Alessandro Orlando Graziano che con lei collaborano in modo armonico.

Molto bella la cura delle luci e degli abiti di scena.

Un’ operazione intellettuale che va premiata con un grande applauso per essersi spinta oltre, ed aver indagato anche circa il valore dell’arte e dell’artista.

“LENI R. la mansarda di monaco”
Autore: Alessandro Staderini Busà 
Regia: Chiara Ventura 
Interpreti: Priscilla Giuiliacci, Daniele Ferrari,  Antonietta Elia,
Vittorio Ciardo, Alessandro Orlando Graziano
Segretaria di produzione: Valentina Bagnoli 
Foto di scena: Gabriele Giunta e Alessandro Staderini Busà 
Riprese video e montaggio: Giulia Marcialis 
Costumi: Anna e Lucia Collalire



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