Recensione
critica dello spettacolo teatrale LENI R. la mansarda di
monaco di Alessandro Staderini
Busà
regia di
Chiara Ventura
Prima
replica, dieci Giugno duemilaquattordici, TeatroOrologio – Roma
Mettere in scena la complessa vicenda umana ed artistica di
Leni Riefenstahl è una scelta intellettuale ardua, soprattutto se si
cerca di darne una lettura oggettiva mediata anche da una profondità introspettiva.
"LENI R. la mansarda di
monaco" di Alessandro Staderini Busà è un'opera teatrale elevata, che invita il pubblico a
porsi importanti domande non solo sul personaggio protagonista ma anche sul
valore dell’arte e dell’artista sia in senso assoluto, che in relazione alla
mostruosità aberrante del Nazismo.
Nel silenzio di una stanza, un militare, cadenza alcuni
pesanti passi, mentre lei, la donna che ha glorificato il regime attraverso le
sue pellicole, seduta al suo tavolo attende un interrogatorio inquisitorio. Un incipit duro dal quale partono e si aprono una serie
di confronti che proseguono in
interrelazioni, chiarificazioni, riflessioni attraverso le quali si cerca di decodificare
le varie identità di Leni Riefenstahl: artista,
intellettuale, donna, amante, propagandista.
In una prigionia forzata, materiale ed interiore,
emergono concetti intimamente collegati tra loro: talento, volontà, ambiente, scelta. La protagonista tenta di ridefinirsi in una
quotidianità modificata, dal successo all’oblio, combatte ancora per affermare
ed esprimere se stessa, non rinnega il passato, ma si difende dagli attacchi, cerca di spiegare le sue evidenze
personali, affronta quel presente che non la vuole più partecipe mentre s’interroga
anche sul concetto di Dio.
Uno spettacolo con un bell’inizio, ed una bella prima
parte, che poi pur mantenendosi sempre pregevole,
tende a rallentarsi nel ritmo, forse per una cadenza troppo strutturata, un’evidente sistemazione a blocchi,
interessante ma leggermente ripetitiva, e
per la sovrabbondanza del contenuto.
Il testo di Alessandro Staderini Busà è sicuramente elegante e raffinato con vari
momenti poetici e d’intensa riflessione anche contraddistinta da sottilissima ironia.
La regia di Chiara Ventura è
accorta nel portare avanti un complesso lavoro, tenendo le fila di una serie di
passaggi, senza lasciarli mai andare, legandoli
anche a momenti cantati, e facendo uscire con chiarezza vari punti di vista.
La protagonista Priscilla Giuiliacci molto brava a tenersi sempre in punta, senza
strafare, arriva ad un bel picco espressivo, non cade in inutili cliché e
banalità recitative, e si ridefinisce sulla scena donna non del tutto soluta, anche
attraverso le relazioni con gli altri attori Vittorio Ciardo, Antonietta Elia, Daniele Ferrari ed Alessandro Orlando
Graziano che con lei collaborano in
modo armonico.
Molto bella la cura delle luci e degli abiti di scena.
Un’ operazione intellettuale che va premiata con un grande
applauso per essersi spinta oltre, ed aver indagato anche circa il valore
dell’arte e dell’artista.
“LENI
R. la mansarda di monaco”
Autore: Alessandro
Staderini Busà
Regia: Chiara Ventura
Interpreti: Priscilla
Giuiliacci, Daniele Ferrari, Antonietta
Elia,
Vittorio Ciardo, Alessandro
Orlando Graziano
Segretaria di produzione:
Valentina Bagnoli
Foto di scena: Gabriele Giunta
e Alessandro Staderini Busà
Riprese video e montaggio:
Giulia Marcialis