Recensione
critica dello spettacolo teatrale BUGIARDO BUGIARDA regia
di Daria Veronese
Prima
replica del sedici Settembre duemilaquattordici, Teatro Millelire– Roma
Un lungo silenzio dilatato sino al suo massimo invadere la platea, un
fiammifero ... il suo fruscio, la piccola fiamma accende il fuoco su quello sfogliare
le vite scritte, su quel dirsi e rispondersi solo attraverso schermaglie
rigorosamente lette.
DARIA VERONESE firma una particolare regia per BUGIARDO BUGIARDA,
rappresentazione del rapporto in versione epistolare tra il drammaturgo George Bernard Shaw e
l’attrice Mrs. Patrick Campbell (Beatrice Stella Tanner) con accorgimenti, interpretazioni, prospettive e
approfondimenti nuovi rispetto ad altre varianti già rappresentate sul tema.
Sul palco a parlare è il rapporto non conforme di una coppia di artisti,
una vita a due segnata dalla poesia e dall’eleganza del non darsi mai
completamente, immersi in quel conoscersi sin troppo bene per potersi condividere
appieno. Attraverso continui scambi di sottigliezze, allusioni, sfide verbali,
aperte e sottointese si rivivono successi, insuccessi, momenti di gloria,
declini di fama, riprese di carriera, reali, immaginarie, volute, anelate. A
sfondo le due guerre, con il dramma del
dolore che segna inequivocabilmente anche l’effimero dell’arte teatrale. Un
percorso storico, culturale, artistico, umano, nel vivere quotidiano, insieme e
divisi anche dalla forte passione del palcoscenico intesa in due uniti differenti
modi. Due personaggi dalle singolarità marcate che nel loro interagire epistolare
rimangono sempre sospesi in una reciproca dipendenza, indissolubile sino alla
fine.
La sperimentazione è l’elemento preponderante di questa particolare lettura
teatralizzata che tenta di palesare in modo inconsueto la vicenda intrappolata
tra le parole scritte. La regista Daria
Veronese cerca di unire totalmente lettura e teatro in un prospettiva dove
ogni spazio del palco diviene metaforico leggio ed il presente scivola a terra
costituendo un percorso sparso di pagine già passate. L’ardua commistione letto-interpretato,
si evidenzia soprattutto per l’intensa ricerca della profondità nel testo, e per
soluzioni molto coinvolgenti anche nell’ambito visivo. Non potendosi, però, sciogliere
completamente le briglie del recitativo, per via della lettura drammatizzata, l’aspetto scenico risulta penalizzato, l’azione
in movimento forse si restringe a soluzione troppo rigide con campi d’azione
dei personaggi troppo delineati, così l’insolita commedia dopo un inizio
armonico tende a rallentare per poi riprendersi piacevolmente e concludersi
adeguatamente.
I due bravi attori, sono puliti e raffinati nel leggere, Antonio Lupi, conferisce un carattere forte
al suo personaggio ma, non adattandosi perfettamente
nell’identità di lettore-attore, ne evidenzia solo in parte i tratti emotivi, Junia Tomasetta come sempre bellissima e
carismatica sulla scena, riesce molto bene nell’intento dell’essere lettrice
emozionale ma stenta leggermente a modulare quell’ironia intrinseca all’identità
interpretata.
Ben pensato il ritrovato intermezzo tra i due atti che, oramai troppo poco
utilizzato negli spettacoli di media lunghezza, permette un momento distensivo.
Un grande applauso all’allestimento e alla cura delle luci di Massimo Sugoni, le cui soluzioni supportano
e si rapportano alle scelte registiche perfettamente dando loro un maggior rilievo.
Uno spettacolo che va di sicuro premiato per il suo valore sperimentale e
visto per la possibilità di immergersi nella vita di un’insolita coppia Show- Campbell che ha segnato del suo particolare esistere
insieme le pagine della storia del teatro.
BUGIARDO
BUGIARDA
Millelire - Capsaservice
Regia: Daria Veronese
Interpreti: Junia Tomasetta,
Antonio Lupi
Disegno Luci: Massimo Sugoni
Album facebook - Foto dello spettacolo di Rossella Maffeo (VirusKira)
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