Recensione
critica dello spettacolo teatrale "COME TI AMMAZZO IL
MARITO!" regia di
Simona Epifani
Prima replica,
cinque Marzo duemilaquindici, Teatro Kopó - Roma
Si esibisce sul palcoscenico del Teatro Kopó
di Roma la sua direttrice artistica Francesca
Epifani ed è un lunghissimo scroscio di applausi.
Un debutto tanto atteso quello dello spettacolo "COME TI AMMAZZO IL MARITO!" diretto da Simona Epifani, che non tradisce
assolutamente le aspettative del pubblico, anzi va oltre misura.
Fortissimi battimano per la bella messa in scena di un monologo brillante in
grado di catalizzare l’attenzione degli spettatori per tutta la sua durata,
senza alcun momento di stanca e lentezza.
Una donna è intrappolata materialmente
e metaforicamente nella sua dimensione casalinga, prigioniera delle pareti di
un appartamento corredato da ogni innovativo gadget teso a rendere la sua
obbligata permanenza altamente gradita.
Poche le relazioni esterne, attraverso
qualche finestra aperta, da una porta d’ingresso con chiavistello sempre ben
serrato, tramite il telefono.
In discinta vestaglia, lei, assoggettata signora del focolare, si racconta
e cerca di venire fuori dal suo stato di forzato isolamento. Quale donna
oggetto si confronta con il pubblico e
le emblematiche figure che lambiscono il suo stato di reclusa, parla della sua
vita fatta soprattutto di passionalità impedite, costellata di tanti incontri
sbagliati, costruita su rapporti al maschile che la costringono in una
dimensione senza immediata via d’uscita.
Uno spettacolo che, in un ritmo serrato, chiama continue volte risate e
riflessioni, racchiudendo varie chiavi di lettura, tutte tese a sviluppare sfaccettature
di una stessa realtà, che attraverso i molteplici rimandi fanno distaccare il
racconto dalla sua individuale dimensione grottesca per ridefinirsi narrazione
generale al femminile.
La drammaturgia semplice ed elegante, è ben costruita, ben organizzata, ricca
di svariate battutine, giochetti linguistici e trovate allegre.
La regista Simona Epifani segue
bene tutto l’andamento della pièce non lasciando nulla al caso. Direzione pulita,
curata in ogni minimo dettagli, che sa sfruttare al meglio le potenzialità del
testo, facendo fiorire tanto la commedia, quanto il dramma, e che crea intorno
e dentro al personaggio continui cambi, che lascia sfogare gli enfatici slanci e li trattiene spesso in una dimensione più
rigorosa, tanto che forse in alcuni momenti potrebbero essere anche lasciati
andare un po’ di più.
Francesca Epifani unica attrice in scena, bella e molto carismatica
sul palco, si esprime in un continuo crescere d’espressività. Voce limpida,
chiara, incisiva, mimica ben elaborata per un’interpretazione eccellente capace
di aprirsi continui varchi verso il pubblico.
Molto simpatica e ben congegnata la scenografia in cartonato, in grado di
ampliare lo spazio del palco oltre la sua reale dimensione creando estensioni
immaginarie.
Le luci ben disegnate da Paolo Filipponi entrano perfettamente nella drammaturgia anche attraverso un bell’utilizzo delle ombre.
Interessante la presenza a supporto dell’assistente alla regia Giuseppe Arnone.
Molto accattivante l’illustrazione di Federica
Casabona utilizzata per la comunicazione.
Veramente un gran bello spettacolo destinato a proseguire il suo cammino
arricchendosi sempre più di meritatissimi applausi.
- Andrea Alessio Cavarretta -
COME TI AMMAZZO IL MARITO!
Produzione PTK
Regia Simona Epifani
Interprete: Francesca Epifani
Aiuto Regia: Giuseppe Arnone
Disegno Luci: Paolo Filipponi Teatro Kopó
Illustrazione in locandina: Federica Casabona
Produzione PTK
Regia Simona Epifani
Interprete: Francesca Epifani
Aiuto Regia: Giuseppe Arnone
Disegno Luci: Paolo Filipponi Teatro Kopó
Illustrazione in locandina: Federica Casabona
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