K-news
Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.Per voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti!!!
circa il TEATRO
DEBUTTO
“DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro” direzione artistica di Angela Telesca e Cecilia Bernabei
TEATRO DUE ROMA - Roma - da Martedi 28
Aprile a Domenica 24 Maggio - ore 21.00_dom ore 18.00
Promosso da TEATRO DUE ROMA teatro stabile d’essai POLO PERMAMENTE
DI PROMOZIONE FORMAZIONE OSPITALITÀ
in collaborazione con Artigogolo I edizione del concorso di
drammaturgia, a cura di Associazione culturale ChiPiùNeArt
“La
vita è sogno”. È tutto lì: nel sogno di un teatro vivo e creativo,
nell’aspirazione a partecipare attivamente al suo esistere.
DOIT!
L’invito è al fare e al realizzare, ritornando all’artigianalità del teatro.
Oggi più che mai in Italia, dove la cultura è un optional per pochi coraggiosi.
Non un classico festival di teatro
contemporaneo, ma un ambizioso progetto di promozione culturale, di elevato
valore letterario e d’impegno civile che manifesta la sua unicità
nell’attenzione alla simbiosi tra scrittura per il teatro e messinscena.
L’idea del festival nasce dal desiderio di promuovere
la creatività delle nuove generazioni e delle tante realtà teatrali
“periferiche”, di individuare proposte sceniche innovative che si nutrano del
dialogo tra i saperi artistici e la quotidianità. Il DOIT
Festival si propone di alimentare
una rete di relazioni che superino il contesto locale, favorendo
l’incontro con la critica, gli operatori culturali e il pubblico di tutte le
età, con particolare riguardo ai giovani spettatori ai quali saranno riservate
speciali promozioni.
Programma prima settimana:
Ass. Teatro Azione - Roma
6 aprile 2009, un
terremoto di magnitudo 6.3 distrugge L'Aquila e uccide 309 persone.
Lo spettacolo affonda la sua azione di denuncia civile in una modalità di racconto a due voci piuttosto atipica, giullaresca, vicina al lavoro del cantastorie che si accompagna con musica dal vivo. Oltre la giostra vorticosa della mancata ricostruzione e dei protagonisti legati al potere politico e scientifico, il racconto, simile alle narrazioni dei nonni, getta luce su una storia che pochi conoscono, quella taciuta dal caos mediatico.
Lo spettacolo affonda la sua azione di denuncia civile in una modalità di racconto a due voci piuttosto atipica, giullaresca, vicina al lavoro del cantastorie che si accompagna con musica dal vivo. Oltre la giostra vorticosa della mancata ricostruzione e dei protagonisti legati al potere politico e scientifico, il racconto, simile alle narrazioni dei nonni, getta luce su una storia che pochi conoscono, quella taciuta dal caos mediatico.
Autore: Giorgio Cardinali- Regista: Sara Greco Valerio-
Interpreti:Giorgio Cardinali- Musiche: composte ed eseguite da Piero Larotonda-Supervisione: Giancarlo Fares
Itinerari scenici Gesualdi / Trono
Itinerari drammaturgici Loretta Mesiti
Ass. ARTEGRADO / Compagnia TEATRINGESTAZIONE - Napoli
Progetto DE.MO./MOVIN'UP a cura di
Mibac e GAI - Associazione per il
Circuito dei Giovani Artisti Italiani
Una meditazione
filosofico-visionaria sui confini identitari, politici, fisici, linguistici, in
tensione verso la loro dissoluzione, affinché estraneo e familiare possano poi
rimarginarsi in una nuova traccia, che porti in sé l’orizzonte che si prospetta
di fronte al cammino di una nuova comunità da fondare. La struttura scenica si sviluppa come
un’opera di costruzione, un unico paesaggio in cui gli attori, come operai
della visione, dischiudono inattesi panorami poetici… Il nucleo narrativo è
affidato al testo La Radice, opera di Loretta Mesiti e alle suggestioni della
poetessa Ingeborg Bachmann
Interpreti:
Giovanni Trono, Alessia Mete, Marzia Macedonio e Anna
Gesualdi
Liberamente tratto da Memoriale di Isla Negra e Confesso che ho vissuto
Ass. Cult. L’Attore in Movimento - Roma
Parola poetica, corpo e musica dal vivo
ci accompagnano in un viaggio umano, quello di Neruda, uomo e poeta che si
scopre, che si racconta, che vaga dentro di sé alla ricerca della “verità
misteriosa”, di sé stesso e del significato della vita.
I corpi interagiscono con i pochi
elementi scenici, estremamente carichi di significati simbolici: valigie,
foglie, strumenti musicali, cubi che regolano l’ambientazione, i luoghi, lo
spazio d’azione.
Autore:
Pablo Neruda- Interprete: Antonio Sanna e con Laura Amadei – Violino: Claudio Merico
www.teatrodueroma.it
DEBUTTO
“DUE DONNE E…UN ANTIFURTO”di Alessandro Mancini
con Angela De Prisco e Barbara Mazzoni
TEATRO DEI SATIRI - Roma – da Mercoledi 13 a Domenica 24 Maggio– ore 21:00_ Dom. ore 18:00
Lo spettacolo racconta di Ketty e Serena, due coinquiline dai caratteri molto diversi, alle prese con la loro quotidianità, i problemi di lavoro, gli amori, che abitano all’interno di un grande condominio in un quartiere della periferia romana. Dopo un tentativo di furto in casa, terrorizzate dall’accaduto, decidono di mettere in sicurezza il loro appartamento ricorrendo ad un antifurto efficiente, economico e sicuro, naturalmente “made in Cina”, che inaspettatamente cambierà le loro vite incomplete e precarie.
Sarà infatti un antifurto poco convenzionale a far mettere in gioco le due protagoniste. Così Ketty (Barbara Mazzoni) la svampita e libertina svelerà i motivi delle sue scelte di vita, mentre Serena (Angela De Prisco) la “bacchettona” e maniaca della casa, sarà costretta a fare i conti con le sue fissazioni.
In un’atmosfera surreale, resa tale dalle scenografie e i costumi di Zein Batayneh, “Due donne e un antifurto” è uno spettacolo a metà strada tra la situation comedy e un grande cartone animato, dove attraverso l’ironia si arriva a toccare temi profondi come quello della solitudine e dello stare bene con se’ stessi e con gli altri.
Lungi dall’avere uno spessore psicologico, né tantomeno filosofico, il testo cucito addosso alle due attrici dalla mano comico-sartoriale di Alessandro Mancini, scorre al ritmo di gag verbali e fisiche con i protagonisti della pièce: Serena e Ketty, ma anche un ladro misterioso, la signora Gelsomina e naturalmente lui, Arturo, il vero protagonista della storia che sarà il nuovo punto di riferimento per gli spettatori di sesso maschile.
E ancora il quadro della zia, l’alano e il chihuahua, la polizia e Piermassimo. Una carrellata di protagonisti invisibili ma presenti.
“Due donne e…un antifurto” è uno spettacolo ironico e irriverente dal tono scanzonato che fa emergere con amarezza e sincerità il mondo nascosto in ogni donna che virtualmente ogni uomo, come un ladro, vorrebbe rubare. Riusciranno le nostre protagoniste a cambiare la combinazione dell’antifurto che protegge il loro cuore e far entrare l’uomo della loro vita?
Auture: Alessandro Mancini-Regia: Pascal La Delfa- Interpreti:Angela De Prisco e Barbara Mazzoni-Scene e costumi:Zein Batayneh-Fonica:Monica D’Ottavi-La voce di Gelsomina: Carmine Del Grosso
www.teatrodeisatiri.it
DEBUTTO
“GROPPI D'AMORE NELLA SCURAGLIA” di
Tiziano Scarpa
Con Silvio Barbiero
TEATRO COMETA OFF - Roma
– da Giovedi 14 a Domenica 17 Maggio –
ore 21.00_dom ore 18.00
Ha fatto innamorare il pubblico e la
critica al suo personaggio tanto da richiederlo a gran voce. Silvio Barbiero, dopo il successo del Roma Fringe Festival di Roma in cui è stato premiato come Miglior Attore nel 2014 e dopo le
repliche al Kopo' e al Doppio Teatro di
Roma torna nella capitale con Groppi
d'amore nella scuraglia.
In tournèe ormai dal 2011, l'attore padovano interpreta uno dei testi più poetici di Tiziano Scarpa. Unico attore sul un palco libero da elementi scenici, Silvio Barbiero dà vita ad un'ora di spettacolo puntando tutto sulla parola. Groppi d'amore nella scuraglia, infatti, è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata, descrive un percorso di rinascita e di redenzione. Questo linguaggio fatto di parole stravaganti, bizzarre, onomatopeiche ed evocative, deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo. Una storia ricca di ingredienti narrativi, che non manca di sorprendere per l’originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in una dimensione fatta di suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, di immagini e musiche che creano un’atmosfera naïf, tracciata con pennellate severe e marcate. Immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. I personaggi di cui si racconta compaiono sulla scena, grazie alle brillanti capacità attoriali di Barbiero: il sindaco, la vedova Capecchia, Sirocchia, il popolo e ancora, la storia del ripetitore, l'amore di Scatorchio per Sirocchia che gli preferisce il rivale Cicerchio, la discarica che fa fuggire tutti i cittadini. Un turbinio di immagini e personaggi inventati che fa tornare bambini e riassaporare quella curiosità gioiosa e inebriante di quando si ascoltava la favola più bella.
In tournèe ormai dal 2011, l'attore padovano interpreta uno dei testi più poetici di Tiziano Scarpa. Unico attore sul un palco libero da elementi scenici, Silvio Barbiero dà vita ad un'ora di spettacolo puntando tutto sulla parola. Groppi d'amore nella scuraglia, infatti, è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata, descrive un percorso di rinascita e di redenzione. Questo linguaggio fatto di parole stravaganti, bizzarre, onomatopeiche ed evocative, deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo. Una storia ricca di ingredienti narrativi, che non manca di sorprendere per l’originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in una dimensione fatta di suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, di immagini e musiche che creano un’atmosfera naïf, tracciata con pennellate severe e marcate. Immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. I personaggi di cui si racconta compaiono sulla scena, grazie alle brillanti capacità attoriali di Barbiero: il sindaco, la vedova Capecchia, Sirocchia, il popolo e ancora, la storia del ripetitore, l'amore di Scatorchio per Sirocchia che gli preferisce il rivale Cicerchio, la discarica che fa fuggire tutti i cittadini. Un turbinio di immagini e personaggi inventati che fa tornare bambini e riassaporare quella curiosità gioiosa e inebriante di quando si ascoltava la favola più bella.
Carichi Sospesi_Autore:
Tiziano Scarpa—Regia: Marco Caldiron-Interprete:
Silvio Barbiero –Scene: Paolo
Bandiera-Costumi: Anna Cavaliere-Foto: scena e locandina
di Fabrizio Caperchi –Musiche: Sergio
Marchesini e Debora Petrina
PROSEGUE
“CONTRAZIONI PERICOLOSE” di Gabriele Pignotta
TEATRO
MANZONI - Roma - da Martedi 21 a Domenica 17 Maggio 2015,
ore 21.00_dom. ore 18.00
Dopo il grande successo della
tournèe di “Mi Piaci perché sei così” arriva la nuova
imperdibile commedia di Gabriele
Pignotta: "Contrazioni
Pericolose.
La scena è ambientata in un reparto
di ginecologia. Una donna ha le contrazioni e sta per partorire. La situazione
è concitata: un ostetrico cerca di tranquillizzarla, ma soprattutto cerca di
tranquillizzare l'uomo che la accompagna: il marito? No...il fratello? No...il
compagno?...non proprio. Un amico speciale, al quale la donna ha nascosto la
sua gravidanza!
A volte l'amore è più vicino
di quanto si creda.
“Con “Contrazioni pericolose”
– commenta Gabriele Pignotta - ho voluto raccontare con disarmante ironia, una
piccola grande storia di amicizia tra un uomo ed una donna entrambi
quarantenni, che proprio il giorno del parto di lei, mettono in luce
attraverso un lungo dialogo in una stanza del reparto maternità, tutte le
loro fragilità e insicurezze. Ecco allora che il “travaglio” di Martina
simboleggia anche il “travaglio” di una generazione instabile, immatura,
trincerata dietro l'alibi della carriera e dell'ormai irrinunciabile
soddisfacimento del proprio io. Così come le contrazioni, che aumentano di
ora in ora, altro non sono che “contrazioni esistenziali” che hanno spinto i
due protagonisti a limitare al massimo l'esplorazione della loro vita
sentimentale e affettiva, per paura di prendere decisioni importanti.
Forse solo un ostetrico che sperimenta quotidianamente la potenza della vita
che nasce, potrà aprire gli occhi ai due “amici” spingendoli finalmente
verso il senso profondo delle loro esistenze e quel giorno in quella sala
parto, sarà proprio una nuova vita a decidere per loro”.
Autore: Gabriele Pignotta -Regia Gabriele Pignott-Interprete: Valerio Groppa-Disegno luci: Maximiliano Lumachi-Musiche: Stefano Switala-Organizzazione: Monica Di Napoli-Costumi: Camilla Giuliani-Supervisione
artistica: Tiziana Liberotti-Grafica: Make-id
www.teatromanzoni.info
in
merito ai PROGETTI TEATRALI
DEBUTTO
"ORFEO UN MITO SENZA TEMPO"
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI
ROMA TRE – Roma
- Mercoledi 13 Maggio 2015, ore 15.00
Prenderà il via il progetto Teatrale sul Mito: ORFEO MILLENNIUM, realizzato
dal Festival dell'Eccellenza al Femminile - Schegge di Mediterraneo, in collaborazione con l'Università degli
Studi RomaTre, Dipartimento di Filosofia, Comunicazione, Spettacolo e il Teatro
Palladium. Il progetto nasce da un programma di ricerca Teatrale sul Mito,
realizzata anche in campo sociologico e filosofico che dal 2012 a oggi, nell'ambito del
Festival dell'Eccellenza al Femminile di Genova, ha visto la partecipazione dei
più importanti studiosi e grecisti europei come: Eva Cantarella, Claudio
Magris, Caterina Barone, Margherita Rubino, Angelo Tonelli, Gabriele La Porta,
Nicla Vassallo, coinvolgendo oltre trenta artisti in altrettanti spettacoli tra
cui Elisabetta Pozzi, Galatea Ranzi, Amanda Sandrelli, Lunetta Savino, Mariangela
D'Abbraccio, Paolo Graziosi, Edoardo Siravo, Umberto Galimberti, Gianni
Vattimo.
All'interno di questo programma, ogni anno viene
presentata una rassegna teatrale e una serie di incontri e Tavole Rotonde sul
tema IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL MITO,
finalizzati a indagare gli archetipi degli eroi ed eroine dell'antichità
declinati dal Teatro Classico all'immaginario della Drammaturgia contemporanea.
Dopo lo studio delle grandi figure femminili
dell'antichità Medea, Antigone, Clitennestra, Cassandra, l'indagine ci ha
portato a cercare nel Mito una risposta agli interrogativi sui temi dell'Amore
che si pongono nella società di oggi approdato alla riscrittura di FEDRA
DIRITTO ALL'AMORE per mano di Eva Cantarella e alla messa in scena con Galatea Ranzi. Attraverso lo spirito e
gli strumenti della ricerca del Teatro Contemporaneo, il Mito viene indagato
per interrogarsi sulla contraddizione dell 'Amore nell'epoca moderna.
In questo contesto, nasce il progetto teatrale ORFEO
MILLENIUM, ispirandosi ai testi di Maricla
Boggio, con il proposito di reinterpretare l'Amore attraverso i molteplici
significati dell'archetipo di Orfeo, declinandoli nella realtà storica e
sociale dei giovani del Terzo Millennio.
Interpretazioni dinamiche, provocatorie di Orfeo, che
hanno dato origine allo spettacolo LO
SGUARDO DI ORFEO che debutterà sul palcoscenico del Teatro Palladium di Roma il
13 Giugno, ambientate nella realtà e nei luoghi simbolo dell'Amore, nella coppia, nella famiglia, nella religione
e nella ritualità collettiva.
Lo spettacolo è stato realizzato attraverso un lungo
lavoro laboratoriale con la direzione di quattro diversi registi: Consuelo Barilari, Duccio Camerini, David
Gallarello, Marco Avogadro. Il mito di Orfeo e il tema dell'impossibilita di
amare e congiungersi con Euridice, è stato declinato in 6 episodi: dal
tragico al comico da Pier Paolo Pasolini, a Ovidio, Euripide, Don Gallo, al
varietà, interpretati da otto giovani attori di grande talento scelti con
provini nazionali.
---
La Tavola Rotonda
“ORFEO, UN MITO SENZA TEMPO”, dà inizio e introduce questa
parte del progetto sul Mito dedicata ai giovani e all'Amore, analizzando la
molteplicità di significati che la figura di Orfeo offre a una lettura
contemporanea.
“Il
mito di Orfeo e Euridice, presente nell'iconografia fin dal V secolo a.C.,
risulta assente nella letteratura greca e latina fino a Virgilio e a Ovidio,
due trattazioni poetiche che hanno avuto una straordinaria fortuna nella
cultura occidentale. Virgilio e Ovidio raccontano il mito per scene
giustapposte, con una tecnica che può essere definita ecfrastica,
concentrandosi sulle scene più frequenti nelle arti figurative. Il Medioevo,
che conosce il mito attraverso Virgilio e Ovidio, riporta il racconto dalla
poesia alle immagini: molti artisti si servono della tecnica della narrazione
continua o di quella per scene giustapposte. In questo modo il mito di Orfeo e
Euridice compie un percorso che dalle immagini conduce a testi poetici
strutturati per scene e da questi di nuovo alle immagini” (Dall’intervento
al convegno del Prof. Roberto Nicolai).
<<<Il Prof. Paolo D'Angelo, Direttore del Dipartimento di Filosofia,
Comunicazione, Spettacolo, UniRomaTre, il Prof. Roberto Nicolai, grecista Università La Sapienza, la Prof.ssa Adele Teresa Cozzoli, grecista
UniRomaTre, porteranno l'attenzione sulla figura e la vicenda di Orfeo e il suo
valore simbolico, il mistero Orfico, il significato di Arte e
Poesia nell’ iniziazione all'Amore, nel passaggio tra vita e morte,
attraverso Ovidio, Virgilio, e le fonti che hanno portato il Mito fino a noi.
<<< Gabriele la Porta, filosofo e scrittore, parlerà
dell'Orfismo come iniziazione del pensiero antico e moderno, alla ricerca della
comprensione del mistero della morte e dell'Amore, che in Orfeo si esprime
nell'impossibilità di amare Euridice e possederla per sempre.
Consuelo Barilari, regista e ideatrice del progetto introdurrà e spiegherà i temi dello
spettacolo e del progetto, la teatralizzazione del Mito nei sei mondi e nelle
sei epoche diverse, esplorato con
differenti allestimenti e stili teatrali.
<<< L'attrice Isabel Russinova leggerà brani dalle
più significative interpretazioni contemporanee di Orfeo come quelle di Claudio
Magris, Rocco Familiari, Carmelo Bene
www.uniroma3.it
DEBUTTO
“Non è un Teatro per Giovani Scene Under 25” promosso
da “La cattiva strada”
Si apre un nuovo progetto
promosso e prodotto da “La Cattiva Strada” dedicato al dialogo e al confronto
tra le giovani leve del teatro e gli artisti affermati della scena
contemporanea, con un focus sui lavori di quattro compagnie under 25
In un sistema teatrale, spesso
polveroso e poco accogliente che relega le novità in un cassetto per poterle
mostrare, forse, quando sarà il momento, La Casa Romana del Teatro Indipendente
dà vita ad una nuova esperienza di visione verso i nuovi orizzonti teatrali,
non solo per dare spazio alle giovani compagnie ma per creare relazioni e
legami con chi ha già vissuto sulla propria pelle l’esperienza di un teatro per
cui non si è mai abbastanza “adulti” per essere presi in considerazione.
Non è un teatro per giovani
quindi, non tanto per anagrafe, ma come modus vivendi, come scetticismo del
sistema teatro verso le novità e la sperimentazione, non solo per i giovani, ma
anche per quegli adulti che giovani lo sono stati, quelli che hanno dovuto
aspettare per avere attenzione, spazio e curiosità verso la propria ricerca. Un
progetto, al suo debutto, che cerca di valicare queste divisioni e porre
l’attenzione sul lavoro, lo spettacolo e gli artisti.
Questa settimana:
<<< Dà il via al
confronto, giovedì 14 maggio Matteo Tarasco, uno dei registi più apprezzati
della scena contemporanea, con “You-Rope
il Teatro Fabbrica del Contemporaneo | Create The Future Step/1” workshop
dedicato alla creazione di monologhi e performance teatrali per indagare il
nostro legame con l’idea di Europa. Una giornata intensiva che terminerà la
sera con un evento performance di presentazione del lavoro svolto.
<<< Segue venerdì 15
maggio “Scritture del presente”
workshop tenuto da Manuela Cherubini, regista e drammaturga, due volte Premio
Ubu – per Hamelin di Juan Mayorga e per Bizarra di Rafael Spregelburd – che
lavorerà insieme agli artisti under 25 su alcuni testi dei migliori
drammaturghi argentini emergenti.
<<< Mentre sabato 16
maggio l’appuntamento è con Andrea Cosentino, attore, autore, comico e studioso
di teatro, artista eclettico e geniale amato da pubblico e critica, che
presenterà i sui "Esercizi di
Rianimazione" in versione “Lab” un viaggio nella sua poetica per
arrivare ad un’idea personale di sperimentazione, ricercando un proprio linguaggio
originale e unico.
Prossime settimane:
Dal 21 al 31 maggio gli artisti e
compagnie under 25 selezionate andranno in scena con il loro spettacolo nelle
sale del Teatro Studio Uno.
21-24 maggio | Sala Specchi Study of Hands #1 di Valeria Famularo
21-24 maggio | Sala Teatro Occupato di Ludovica Bei
28-30 maggio | Sala Specchi Una storia un po’ così di Silvio Impegnoso
28-31 maggio | Sala Teatro Xenofilia di Lorenzo Guerrieri
sul
CINEMA
DEBUTTO
“L’UNIVERSITA’ eCAMPUS E IL ROME INDEPENDENT FILM FEST RACCONTANO IL POPOLO
ROM”
Con proiezione del docufilm “Il Popolo di re Heruka! – Storia del popolo di re Heruka, un popolo
antico che amava l’acqua e sfidava il vento” di Rodolfo Martinelli Carraresi
UNIVERSITA’ eCAMPUS - Roma - Lunedì
11 Maggio 2015, ore 20.30
Rom. Un nome che evoca sentimenti
contrastanti. È il nome di una comunità, ma anche e soprattutto il nome che
identifica un’identità forte e coraggiosa, capace di superare il pregiudizio
gridando a gran voce la fiera appartenenza a quelle comuni e antichissime
origini, spesso così difficili da rivendicare. È il popolo libero per
eccellenza, che si fa chiamare “figlio del vento” e che non ha patria perché
non conosce confini. Di Rom si è parlato, si parla e si continuerà a parlare,
ma non sempre le parole spese nei confronti di questa etnia tanto particolare
quanto discriminata corrispondono all’effettiva realtà dei fatti, così gli
errori di alcuni finiscono inevitabilmente per offuscare l’orgoglio e la
dignità di altri. Come in tutte le cose esistono due facce della stessa
medaglia: bianco e nero, luce e ombra.
L’Università eCampus, nell’ambito della
settima edizione della rassegna gratuita CineCampus ha ideato un evento speciale volto ad approfondire la conoscenza e
la comprensione del popolo nomade, della sua cultura e delle sue affascinanti
tradizioni fatte di musica, danze scatenate e magiche storie senza tempo
tramandate attraverso i secoli.
---
A partire dalle ore 20.30 il pubblico potrà assistere alla
proiezione del docufilm di Rodolfo Martinelli Carraresi “Il Popolo di re Heruka! – Storia del popolo di re Heruka, un popolo antico
che amava l’acqua e sfidava il vento”, scritto da Isabel Russinova, molto attenta alle tematiche sociali e
del femminile, su musiche originali di Marco Lo Russo, tra i più apprezzati
fisarmonicisti contemporanei. Una pellicola intensa, costruita come fosse una
narrazione da cantastorie, una fiaba, tra il reportage e la pièce teatrale, un lavoro multimediale che ha
il pregio di unire teatralità a musica dal vivo, un insieme coadiuvato da
immagini di grande impatto. Sono immagini di ieri e di oggi, interviste,
fotogrammi che raccontano l’esuberante e infinita epopea della popolazione
apolide per eccellenza, nazione senza nazione, seppure solidamente ancorata
alle sue radici millenarie. Da una parte il disagio e la lotta continua contro
il preconcetto, dall’altra il bisogno di far sentire la propria voce, sfatando
il ben poco lusinghiero mito, e l’altrettanta scomoda equazione secondo la
quale Rom sarebbe sinonimo di delinquenza e intolleranza.
L’iniziativa, che si propone quale
concreto invito alla riflessione e all’integrazione, è stata realizzata in
collaborazione con Amnesty International Italia, e s’inserisce all’interno del
fitto calendario del Rome Independet
Film Fest (RIFF), appuntamento consolidato della primavera romana dedicato
al cinema indipendente di qualità, giunto ormai alla quattordicesima edizione.
Partecipano: il regista Rodolfo Martinelli Carraresi, l’attrice Isabel Russinova, il
musicista Marco Lo Russo, Fabrizio Ferrari, Direttore Festival RIFF, e Riccardo
Noury Portavoce Amnesty International Italia.
La proiezione è preceduta da un
cocktail alle 20.00
a conclusione un dibattito
in sala: moderato
da Laura De Luca giornalista di Radio Vaticana, cui parteciperanno il regista
Rodolfo Martinelli Carraresi, Fabrizio
Ferrari Presidente del RIFF, Rita Neri Responsabile della sede di Roma
dell’Università eCampus, Marco Lo Russo musicista, Riccardo Noury Portavoce
Amnesty International Italia e l’attrice Isabel Russinova, autrice del testo.
www.uniecampus.it
DEBUTTO
“LET’S GO” di Antonietta De
Lillo
Arriva nelle
sale cinematografiche italiane LET’S GO della napoletana Antonietta De Lillo: a
pochi mesi dal successo de La pazza della porta accanto, film su Alda Merini,
Mariposa distribuisce il nuovo lavoro della regista, presentato al 32 Torino
Film Festival.
Un roadshow che
toccherà le città di Roma, Milano, Napoli.
Protagonista del
documentario Luca Musella, appartenente alla categoria dei nuovi poveri, ex
fotografo di importanti agenzie foto giornalistiche che si è ritrovato
nullatenente, esodato professionalmente ed emotivamente. Un testo - lettera da
lui scritto (voice over di Roberto De Francesco) si fa viaggio ideale
attraverso l’Italia: da Napoli, sua città natale, a Milano, luogo della sua
nuova esistenza.
Luca Musella
racconta la sua caduta da un universo borghese a un sottoproletariato fatto di
marginalità e clandestinità. La
macchina da presa ci conduce dentro il nuovo mondo di Luca, nella Milano della
periferia, lungo sponde meno conosciute dei Navigli e ci mostra - attraverso lo
sguardo di una donna - la vita di un uomo costretto a reinventare la propria
esistenza.
Le immagini, in
alcuni casi girate dallo stesso Musella, e le sue parole si intrecciano con il
testo della lettera: il racconto in presa diretta, frutto di uno sguardo capace
di soffermarsi sulla miseria e fragilità del mondo, si mescola sapientemente
con la parola scritta, permettendo al protagonista di farsi specchio dello
spettatore.
Luca Musella e
le persone che popolano il suo microcosmo si fanno infatti portavoce di una
condizione particolare e, allo stesso tempo, universale, ritratto della
smarrita Italia di oggi ed emblema di una sensibilità letteraria che, partendo
dall'analisi della realtà, elabora possibili antidoti.
“Quello che mi
ha spinto a raccontare questa storia è la capacità di Luca di vivere senza
rancore, con pudore e dignità la sua nuova esistenza, dichiara Antonietta De
Lillo. Sono convinta che la libertà scoperta dal protagonista in questa nuova
vita precaria possa essere condivisa anche da persone in condizioni meno
estreme della sua: le paure e le debolezze di Luca sono infatti le stesse di
tutti noi.”
---
Data l'attualità
della tematica il progetto Miseria Ladra di Libera ha deciso di essere partner
del tour del film.
Durata: 55 minuti-Italia 2015
Distribuzione:
Mariposa Cinematografica, Produzione: MARECHIAROFILM – RAI CINEMA
Regia: Antonietta De Lillo
Interpreti: Luca
Musella - Fotografia: Giovanni Piperno- Montaggio: Giogiò
Franchini
DEBUTTO
“MI CHIAMO MAYA” di Tommaso Agnese
Film
riconosciuto di interesse culturale con contributo economico del Ministero per
i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Direzione
Generale per il Cinema
NELLE
SALE ITALIANE da
Giovedi 7 Maggio 2015
In
seguito ad un tragico evento, Niki, 16 anni, decide di fuggire dalla casa
famiglia cui è stata affidata, portando con se la sorellina Alice di soli 8
anni. Insieme affrontano un viaggio alla ricerca di un’utopica libertà,
attraverso la Roma conosciuta e quella sconosciuta, incontrando persone molto
diverse tra loro: punk, artisti di strada, cubiste...Una “traversata
iniziatica” che, tra mille difficoltà, traghetterà Niki e Alice verso una nuova
vita...
---
Il film
nasce da un percorso autoriale del regista Tommaso Agnese, che ha indagato
l’adolescenza metropolitana attraverso diverse opere documentaristiche e
cinematografiche, lavorando in collaborazione con la Regione Lazio e le ASL di
Roma. I suoi lavori sono entrati nelle scuole come strumenti didattici, e in
televisione come prodotti educativi. Il suo cortometraggio “Appena Giovani”,
prodotto con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il
suo documentario “La vita così come viene” , trasmesso sulle reti Rai, sono i
tasselli che hanno permesso, insieme ad altri lavori da lui diretti, di
realizzare la sceneggiatura di “Mi chiamo Maya”. Per questo motivo tutti i
personaggi e le vicende del film sono ispirati a vicende e persone reali.
Durata: 90 Minuti-Italia 2015
Distribuzione:
Red Post Production in collaborazione con Mariposa Cinematografica, Produzione:
MAGDA FILM – RAI CINEMA
Regia: Tommaso Agnese – Sceneggiatura: Tommaso Agnese, Massimo Bavastro
Interpreti Matilda
Lutz, Valeria Solarino, Carlotta Natoli, Giovanni Anzaldo, Luigi Di Fiore,
Laura Adriani, Luisa Maneri, Gianni Franco, Melissa Monti - Fotografia: Davide
Manca- Montaggio: Marco Careri -Musiche: Giorgio Giampà
www.redpostproduction.com
PROSEGUE
“FIGLIO DI NESSUNO”
di Vuk Ršumović
Vincitore della Settimana della
Critica alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2014
Premio Fipresci (come miglior
film delle sezioni Orizzonti e Settimana della Critica) ed Premio Fedeora (Federazione dei
Critici Europei dei Paesi Euromediterranei) per la migliore sceneggiatura.
NELLE
SALE ITALIANE da
Giovedi 16 Aprile 2015
E’ una storia, come afferma lo stesso regista, “sul desiderio di essere amati e di appartenere”,
una storia “narrata dalla prospettiva di un ragazzo selvaggio che si confronta
per la prima volta con la civiltà”. Basato
su una vicenda reale, il film è ambientato durante la Guerra dei Balcani della
fine del XX secolo e vede come protagonista un giovane ed intenso attore, Denis
Murić, alla sua prima ma già apprezzatissima prova
sul grande schermo.
Bosnia, 1988. Un
gruppo di cacciatori trova nel bosco un bambino cresciuto in mezzo ai lupi, dei
quali ha adottato le sembianze e lo stile di vita: non parla, non cammina,
ringhia e morde chiunque lo avvicini. Il bambino, chiamato Haris, viene spedito
in un orfanotrofio di Belgrado, dove inizialmente rifiuta ogni contatto e ogni
forma di educazione, poi, grazie alla presenza di un assistente sociale e
all'amicizia con Zika, un ragazzo più grande, esce gradualmente dallo stato
animale per ricongiungersi con la propria natura umana. Ma il percorso di
umanizzazione del bambino non è necessariamente evolutivo, né garantisce ad
Haris una vita migliore di quella vissuta in mezzo ai lupi.
Durata: 97 Minuti-Serbia, 2014
Distribuzione: Cineclub Internazionale Distribuzione, Produzione: ART&POPCORN –
BABOOM.
Regia: Vuk Ršumović- Sceneggiatura di Vuk
Ršumović
Interpreti: Denis Murić, Miloš Timotijević,
Pavle Čemerikić, Isidora Janković-Fotografia di Damjan
Radovanovi-Montaggio di Mirko Bojović-Musica di Jura Ferina e
Pavao Miholjević
www.cineclubinternazionale.eu
sulla MUSICA
DEBUTTO
“SONGS anche le stelle stanno ad ascoltare”
conduce SABRINA PARAVICINI
ospite d'eccezione HONG-HU ADA
TEATRO CENTRALE - Roma - Sabato 16 Maggio 2015,
dalle ore 20.00 – Inizio spettacolo ore 22.00- varie soluzioni: Aperitivo – Drink – Cena
Sarà un caldo ed accogliente Teatro Centrale ad ospitare le note di SONGS, il nuovo appuntamento con
la musica prodotto da MM Communication &
Extrasistole Produzioni, che vedrà sul rinomato palco la
talentuosa Hong-hu Ada (stella nascente della musica
internazionale), seguita dai maestri di jazz noti in tutto
il mondo: Michael Rosen, Alessandro De Berti, Antonella Vitale,
Eleonora Tosto, Massimiliano Di Loreto e Alessandra Lembo,
a cui faranno da eco i colori e la vitalità della burlesque
singer Inés Boom Boom e della drag singer Daniel
De Cò (direttamente dal programma televisivo
ForteForteForte). Comicità e divertimento lo concederà invece Ilaria
Canalini, con la sua Dott.ssa Sassone di Sassuolo e le sue
precise lezioni di sessuologia... il tutto con l'attenta conduzione
dell'attrice Sabrina Paravicini.
In una notte di metà maggio, nel cuore pulsante di una Roma che profuma
già d'estate, le delicate note dei maestri internazionaliallieteranno
la platea conquistando il cuore dei benvenuti. In questa notte le voci dei
protagonisti, tra cui spicca l'ospite d'eccezione Hong-hu Ada,
sembrano dire che... Anche le stelle staranno ad ascoltare! E
non potrà essere altrimenti, visto lo spessore dei musicisti che calcheranno la
ribalta di via Celsa. Sotto l'attenta conduzione di una
brillante Sabrina Paravicini, si avvicenderanno i maestri della
scena jazz italiana noti in tutto il mondo per la loro bravura
e per le molteplici collaborazioni con i grandi nomi della musica italiana e
mondiale... da Renato Zero a Billy Cobham, da Mina a Tommy Cambpell... SONGS è
un viaggio in note intorno al Mondo.
MM Communication &
Extrasistole Produzioni
Conduce SABRINA PARAVICINI - Ospite d'eccezione HONG-HU ADA
Sul
palco: le Note Jazz di: Michael Rosen,
De Berti-Di Loreto Duo, Antonella Vitale Trio,Eleonora Tosto, e Alessandra
Lembo
Special
Guest: la Drag Singer Daniel De
Cò-la Burlesque Singer Inés Boom Boom
...e con
la Comicità di Ilaria Canalini
Fornitori Ufficiali dell'Evento:
Verificaesattoriale.it ed Extrasistole Produzioni
www.centraleristotheatre.com
dell’ARTE
PROSEGUE
“Matisse. Arabesque” a cura di Ester
Coen
SCUDERIE DEL QUIRINALE – Roma – da Giovedi 5 Marzo a
Domenica 21 giugno 2015, orari vari, orari vari
“La preziosità o gli arabeschi non sovraccaricano mai i
miei disegni, perché quei preziosismi e quegli arabeschi fanno parte della mia
orchestrazione del quadro.”
In esposizione oltre cento opere di Matisse
con alcuni capolavori assoluti - per la prima volta in Italia - dai maggiori
musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie,
Philadelphia, Washington solo per citarne alcuni.
La
révélation m'est venue d'Orient scriveva
Henri Matisse nel 1947 al critico Gaston Diehl: una rivelazione che non fu uno
shock improvviso ma - come testimoniano i suoi quadri e disegni -viene
piuttosto da una crescente frequentazione dell'Oriente e si sviluppa nell'arco
di viaggi, incontri e visite a mostre ed esposizioni.
Arabesque, vuole
restituire un'idea delle suggestioni che l'Oriente ebbe nella pittura di
Matisse: un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, suggerisce uno spazio più vasto, un
vero spazio plastico e offre
un nuovo respiro alle sue composizioni, liberandolo dalle costrizioni formali,
dalla necessità della prospettiva e della "somiglianza" per aprire a
uno spazio fatto di colori vibranti, a una nuova idea di arte decorativa
fondata sull’idea di superficie pura.
Matisse
si lascia alle spalle le destrutturazioni e le deformazioni proprie
dell’avanguardia, più interessato ad associazioni con modelli di arte
barbarica. Il motivo della decorazione diventa per l’artista la ragione prima
di una radicale indagine sulla pittura. E' dai motivi intrecciati delle civiltà
antiche che Matisse coglie i principi di rappresentazione di uno spazio diverso
che gli consente di “uscire dalla pittura intimistica” di tradizione
ottocentesca.
Il
Marocco, l’Oriente, l’Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e
più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse
nuovi schemi compositivi. Arabeschi, disegni geometrici e orditi, presenti nel
mondo Ottomano, nell’arte bizantina, nel mondo ortodosso e nei Primitivi
studiati al Louvre; tutti elementi interpretati da Matisse con straordinaria
modernità in un linguaggio che, incurante dell’esattezza delle forme
naturali, sfiora il sublime.
Curatrice: Ester
Coen, con un comitato scientifico composto da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen,Matisse
Proposta dalle Scuderie del Quirinale, promossa dal
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale -
Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo.
Organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre e
catalogo a cura di Skira editore.
www.scuderiequirinale.it
Kirosegnaliamo
esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi
con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica
precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo
previa specifica selezione all'inserimento …
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