Kirosegnaliamo
Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in merito al TEATRO
DEBUTTI
"MAX GIUSTI “PEZZI DA 90” di Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi
…passando per il dopofestival di
Sanremo !!!
TEATRO OLIMPICO - Roma - da Martedì 19 a Domenica 24 Gennaio 2016 ore 21.00_dom ore 18.00
Max Giusti a Teatro Olimpico nella
sua Roma con un nuovo spettacolo, "il più comico e irriverente che io
abbia mai fatto" – racconta lo showman. Ci sono i suoi “Pezzi da 90”, i personaggi che lo
accompagnano negli ultimi anni, così come non mancano nei bis i suoi quelli
storici. Poi c'è Max Giusti in persona con i suoi monologhi, aneddoti segreti
sul mondo della tv che può rivelare solo ai presenti e tanta Roma: una Roma che
non è più capace di accogliere, non solo quelli in difficoltà, ma neanche i
parenti, perché il romano, sotto sotto, è un cinico e non ha molta pazienza con
il prossimo. Giusti ha già dichiarato "probabilmente lo spirito
irriverente di pezzi da 90 sarà la chiave che andrà a contraddistinguere la mia
presenza al Dopofestival"
Un nuovo spettacolo scritto
con Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi, in cui tantissimi personaggi, quelli di
sempre, quelli attuali e quelli nuovissimi, si alterneranno sia in video che
live sul palco.
Uno show pieno di “Pezzi da 90”, che altri non sono se non i personaggi che Max Giusti interpreta per ironizzare sulla realtà che ci circonda: da Biagio Antonacci all’attore protagonista di “50 sfumature di grigio”, da Terence Hill al Vigile del quartiere a luci rosse di Roma, da Ligabue a Vasco Rossi.
Uno show pieno di “Pezzi da 90”, che altri non sono se non i personaggi che Max Giusti interpreta per ironizzare sulla realtà che ci circonda: da Biagio Antonacci all’attore protagonista di “50 sfumature di grigio”, da Terence Hill al Vigile del quartiere a luci rosse di Roma, da Ligabue a Vasco Rossi.
Ma la nostra vita non è fatta
solo di “Pezzi da 90”; faranno infatti capolino sul palco, variopinti e
multietnici, gli unici che sono riusciti a trovare lavoro in Italia: un
egiziano con l’ortofrutta, un cinese “tuttoauneuro” e un prete africano di
provincia.
Non mancheranno naturalmente
gli amici di sempre, sempre amati dal pubblico e attuali più che mai: Lotito
con la sua Lazio, Albano tornato a Sanremo e Cristiano Malgioglio sosia del
Presidente Mattarella.
Tutto questo però è solo l’inizio della sorpresa che riserverà il nuovo ed emozionante spettacolo “PEZZI DA 90”.
Tutto questo però è solo l’inizio della sorpresa che riserverà il nuovo ed emozionante spettacolo “PEZZI DA 90”.
www.teatroolimpico.it
"TRILOGIA DI
MEZZANOTTE" di Filippo Gili
"L’ORA ACCANTO"
TEATRO OROLOGIO Sala Moretti - Roma - da Martedì 19 Gennaio a Domenica 24 Febbraio, ore 21.30_dom ore 18.30
Nell’ambito dei percorsi
monografici della stagione Cambiamento Reale del Teatro dell’Orologio va
in scena la Trilogia di Mezzanotte, composta dai tre spettacoli scritti
da Filippo Gili e diretti da Francesco Frangipane.
Come in un viaggio a ritroso
attraverso il lavoro di Gili e Frangipane, che hanno così iniziato nel 2011 il
loro sodalizio artistico, la trilogia si apre con il nuovo e ultimo capitolo,
che debutta in prima nazionale: L’ora accanto.
Lo spettacolo è inserito nella
stagione di Dominio Pubblico che giunge quest’anno alla terza edizione.
A seguire andranno in scena Dall’alto
di una fredda torre, secondo capitolo, e per finire il primo lavoro, Prima
di andar via, diventato subito un vero e proprio caso teatrale, tanto da
spingere Michele Placido nel settembre 2013 a farne un esperimento
cinematografico presentato al TFF - Torino Film Festival nel 2014.
Note di regia di
Francesco Frangipane
Dopo
la felice esperienza di Prima di andar
via e Dall’alto di una fredda torre,
si riparte con L’ora accanto,
l’ultimo capitolo di questo intenso percorso drammaturgico e teatrale che va a
chiudere quella che abbiamo definito LA
TRILOGIA DI MEZZANOTTE.
Un
Progetto complesso in cui abbiamo voluto affrontare le grandi tematiche
esistenziali, ovvero la vita e la morte, il destino e il libero arbitrio,
partendo sempre da uno stesso contesto, la famiglia, ma addentrandosi di volta
in volta per sentieri dell’anima sempre più misteriosi e inesplorati.
Se
in Prima di andar via la morte viene
vista come possibilità di salvezza e il protagonista la invoca in nome della
libertà e della volontà di poter essere artefice del proprio destino e in Dall’alto di una fredda torre l'attenzione
si sposta sull’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli
altri, ne L’ora accanto si va ancora
oltre, si vuole esplorare l’ultraterreno, la morte come dato di fatto che si
riaffaccia alla vita. Quindi non più l’addio tra vivi indagato nei precedenti
testi, ma il ritorno alla vita, anche se per un’ora soltanto, in una tempesta
di emozioni forti che vanno dalla incredulità, alla felicità, alla rabbia, fino
alla più totale disperazione per l’ennesimo e stavolta ultimo addio.
Il
tutto in un’idea di messa in scena che vuole continuare a tenere il pubblico
dentro la scena e accompagnare lo spettatore per mano dentro la storia stessa fino a
condividere le emozioni dei personaggi e farsi carico delle domande e dei
dilemmi che travolgono i protagonisti.
Note d’autore di
Filippo Gili
A
completamento dei primi due, con L’ora
accanto chiudo la TRILOGIA DI
MEZZANOTTE: l’attesa di praticare ambiti metafisici con le gambe del
quotidiano. Per dare senso, in ultima battuta, a una sorta di capovolgimento di
quella prospettiva aperta da Prima di
andar via e Dall’alto di una fredda
torre, dove era la vita a far chiaramente capolino nelle stanze della
morte. Ne L’ora accanto sarà la morte
a ricambiare la visita. Sempre incrociando i due piani, in un mezzanino che è
quello in cui mi piace respirare, vivere, scrivere, muovermi: con un piede
di là, insomma, e uno di qua. Perché,
con la trilogia a chiudere sistemicamente questo assioma, nella morte, e solo
in essa, è la fucina del profondo.
FRANCESCO FRANGIPANE / UFFICI TEATRALI di Filippo Gili - Interpreti:
Massimiliano Benvenuto, Silvia Benvenuto, Ermanno De Biagi, Vincenzo De
Michele, Michela Martini, Vanessa Scalera - Regia: Francesco Frangipane
- Scene: Francesco
Ghisu - Costumi Cristian Spadoni - Luci: Giuseppe Filipponio
- Musiche originali:
Roberto Angelini - Assistente alla regia: Giorgia Ferrara - Assistente scenografo: Lorena Curti - Progetto: Uffici Teatrali -
Produzione: Progetto
Goldstein - Collaborazione: Argot Studio - Residenza produttiva: Teatro dell'Orologio,
Carrozzerie N.O.T.
A seguire le date
della trilogia...
TRILOGIA
DI MEZZANOTTE
L’ORA
ACCANTO – dal 19 gen al 14 feb 2016
DALL’ALTO
DI UNA FREDDA TORRE – dal 16 al 21 feb 2016
PRIMA
DI ANDAR VIA – dal 23 al 28 feb 2016
www.teatrorologio.it
"IL BACIAMANO"
di Manlio
Santanelli
TEATRO OROLOGIO Sala Orfeo - Roma - da Martedì 19 a Domenica 24 Gennaio 2016, ore 21.00_dom ore 18.00
Reduce
dal successo delle rappresentazioni al festival di Avignone in Francia e del
tour nazionale che l'ha visto rappresentato da Palermo a Milano.
Apparentemente
un’operina minore, di fatto una macchina teatrale che offre spunti di
significativo interesse al lavoro degli attori. La scommessa è nel ritmo
serrato dello sviluppo narrativo, nella presenza a tutto tondo dei personaggi
chiamati a una prova d’impegnativa adesione. Immaginate una popolana la cui
famiglia è afflitta dalla miseria e dalla fame, cui sia stato affidato il
compito di preparare il pranzo mettendo in pentola un Giacobino (nobile
intellettuale della Rivoluzione Partenopea).
Immaginate
un Giacobino cui toccherà di finire in brodo come un cappone, o allo spiedo.
La
trama, suggerita da eventi suffragati da “vero storico” - così come poco
credibilmente richiamano alcune cronache dell’epoca - scavalca i limiti della
narrazione comune per consegnare la vicenda a un ambito fantasioso, di
garbatissima comicità.
Un
allestimento brioso, vivace, ma non solo. Le allusioni richiamate dal testo - e
quindi dalla vicenda in sé, dalla struttura dei personaggi, dalla trama -
riportano a certe affermazioni illuministe sull’essere e sulle relative
relazioni nel sociale, e suggeriscono un versante interpretativo che va oltre
il gioco fine a sé stesso, per un più complesso approccio al “vero sentire”.
Teatro
coop/produzione Autore: Manlio Santanelli - Regia: Laura Angiulli -Assistente
regia: Flavia Francioso - Intepreti:
Alessandra D’Elia, Stefano Jotti - Scene:
Rosario Squillace - Luci: Cesare Accetta
www.teatrorologio.it
"IL PELLEGRINO" di Pier Paolo Paladino
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre –Roma – da Giovedi 21 a Domenica 24 Gennaio 2016, ore 21.00_dom. ore 18.00
Un
palcoscenico spoglio, due musicisti, un attore. Una storia e venticinque
personaggi. È questo Il Pellegrino, scritto
e diretto da Pier Paolo Palladino,
lo spettacolo vede in scena Massimo
Wermuller. Ad accompagnarlo sul palco le musiche di Pino Cangialosi, anche al fagotto e
percussioni e Fabio Battistelli al
clarinetto.
Roma,
all’indomani della caduta di Napoleone e della restaurazione di Pio VII, a
Ninetto, vetturino al servizio di monsignor Caracciolo, viene affidata la
sorveglianza del nipote del cardinale, giovane nobile dalla “testa calda”
giunto a Roma da Milano per sfuggire alla polizia austriaca. L’entusiasmo del
giovane, guidato dalla saggia pazienza di Ninetto, porteranno entrambi alla
scoperta dei meandri segreti di una città non solo monumentale e di costume.
Scetticismo
e idealismo, passioni e argomentazioni della realtà multiforme di una Roma
papalina attraversata dai fremiti della rivoluzione. E multiforme è il talento
di Massimo Wertmuller che, esplorando le varietà dialettali della lingua
italiana, dà voce e carne a diversissimi personaggi, evocando atmosfere tanto
ricche e variegate quanto povera ed essenziale si presenta la scena.
Ricchezza
e miseria dell’umano, in un teatro capace di risvegliare la coscienza nazionale
di un popolo che, in fin dei conti, due secoli dopo è alle prese con la
medesima realtà.
MILLELUCI_Scritto e diretto da Pier
Paolo Paladino-Interprete: Massimo
Wertmuller - Pino Cangialosi (fagotto e percussioni)-Fabio Battistelli (clarinetto)-Musiche di Pino Cangialosi
www.teatro-palladium.it
"VIVIAMOCI" di Giorgia Mazzucato
TEATRO STUDIO UNO - Sala Specchi - Roma - da Giovedì 21 a Domenica 24 Gennaio 2016 - ore 21.00_dom. 18.00
Finalista Roma Fringe Festival 2015
Dopo il successo al Roma Fringe Festival 2015 con “Guerriere” in nomination come “Miglior Spettacolo” e “Premio del pubblico”, Giorgia Gigia Mazzucato porta in scena per la prima volta a Roma dal 21 al 24 gennaio al Teatro Studio Uno, “Viviamoci”
Scritto e interpretato da Giorgia Gigia Mazzucato, “Viviamoci” è stato definito dal Premio Nobel Dario Fo una pièce “dalla recitazione con tempi puliti e chiari tipici di una professionista, con un testo paradossale e metafisico, una scrittura puntuale ed efficace” e ha vinto il premio “Miglior Spettacolo” nella prestigiosa rassegna dello storico Teatro L’Avogaria di Venezia, diretto dalla famiglia Poli.
Giorgia Gigia Mazzucato, attrice e autrice padovana classe ’90, allieva di Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, Natalino Balasso, Massimiliano Bruno e Andrea Pennacchi, torna sul palcoscenico romano con un monologo trasformista, un intreccio di storie che si colorano l'un l'altra, esplorando le diverse atmosfere e sensazioni che oscillano in opposizione tra il comico e il tragico: in “Viviamoci” vi sono felicità, rabbia, disperazione, speranza, paura, nostalgia, sorpresa e rimorso.
Lo spettacolo è un vero e proprio viaggio interno ed esterno ai tre diversi personaggi interpretati dall’attrice e ai loro mondi che si creano tra incontri e scontri: una giovane madre piange di gioia e poi di dolore, la piccola figlia, energica e felice, viaggia nella fantasia con i suoi giochi di parole e l’amato peluche, un giovane meccanico veneto cresce con un duro lavoro, tra soddisfazione ed errori fatali. Le storie, all’inizio apparentemente distinte, passo dopo passo, arrivano a un incontro che chiuderà il cerchio.
Le musiche originali sono di Roberto “Ominostanco” Vallicelli, artista eclettico, molto apprezzato e conosciuto specialmente nel romano, che con la varietà delle sue composizioni, che spaziano dall’elettronica a jazz, dall’acustica all’orchestrale, accompagna (quasi come una seconda voce) attivamente le parole dell’attrice.
I frammenti comici dello spettacolo hanno dato Vita ad uno progetto a sé stante (“Capitan Vento”), classificato secondo al concorso nazionale sul teatro comico “Gran Premio dello Spirito” (padrino della manifestazione Ninetto Davoli).
Autrice, regista ed interprete: Giorgia Gigia Mazzucato - Musiche: Roberto “Ominostanco” Vallicelli - Costumi: Sed Etiam by Res Nullius
www.teatrostudiouno.com
TEATRO
BRANCACCINO - Roma - da Giovedi 21 a
Domenica 24 Gennaio 2016, ore 20.00_dom ore
17.30
Un infuriare di ricordi
surreali, grotteschi, ironici. Un intreccio inestricabile di cultura e
provocazione, di attese insoddisfatte e di traiettorie felicemente impreviste.
Un paradossale e compiaciuto autodafé laico. È questo Mumble Mumble ovvero
Confessioni di un Orfano d'arte scritto da Emanuele Salce e Andrea
Si tratta di un racconto
ironico, dissacrante, intimo, coraggioso che, dopo le repliche romane, salirà
sul palco di altri teatri italiani.
“Mumble Mumble” è una tragicomica confessione di un
orfano d'arte, la narrazione divertente di due funerali... e mezzo. Emanuele
Salce, con l'ironia e la verve che lo caratterizzano, è il narratore di tre
morti: quella di suo padre naturale, il regista Luciano Salce, quella del
secondo marito di sua madre e suo padre adottivo, Vittorio Gassman e, infine,
quella metaforica: la sua.
Nelle prove in camerino di un teatro parrocchiale di una
sperduta provincia italiana, Emanuele Salce cerca di conciliare la verità
assoluta che trova nelle pagine di Dostoevskij, ai momenti più grotteschi dei
funerali dei suoi padri, dove
spiccano personaggi singolari, tra presenzialisti e volti bizzarri. Lo
spettacolo si chiude con il racconto dell’incontro con un’irresistibile bionda
australiana ed una sciagurata boccetta di lassativi. Un tentativo di
liberazione da un peso (non solo simbolico) che diventa una morte metaforica,
una vera e propria catarsi. A fare da contraltare l'ironico e discreto
personaggio-spettatore Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore di una
confessione che narra di personaggi pubblici e allo stesso tempo teneramente
privati.
La testimonianza di un
orfano d’arte partecipe di un mondo assurdamente logico.
Autori e
registi: Emanuele Salce e Andrea Pergolari - Interpreti: Emanuele
Salce e Paolo Giommarelli
www.teatrobrancaccio.it/brancaccino/il-teatro-brancaccino.html
“IL CAPO DEI MIEI SOGNI” di Sara Palma e Daniele Benedetti
TEATRO MARCONI - Roma - da Venerdì 22 a Domenica
24 Gennaio 2016 - ore 21.00_
dom. 17.30
Commedia vincitrice della III Edizione del Concorso “Una
commedia in cerca di autori”
Una commedia brillante e divertente dove si riesce a
trovare il lato positivo di uno dei mali dei nostri tempi, la precarietà.
Il centro di produzione teatrale La Bilancia -
che gestisce il Teatro de’ Servi di Roma e il Teatro Martinitt di Milano - ha
indetto, per il terzo anno consecutivo, il concorso per emergenti “Una commedia
in cerca di autori®”, con l’obiettivo di stimolare il tessuto
drammaturgico nazionale, proseguendo così il proprio importante percorso di
rivalutazione della Commedia italiana,
genere virtuoso che affonda le sue radici nella cultura e nella tradizione del
nostro paese.
Il copione vincitore della terza edizione è
stato “IL CAPO DEI MIEI SOGNI”, primo testo teatrale uscito dalle penne dei
quarantenni romani Sara Palma e Daniele Benedetti, autori di cinema e
documentari.
---
Quando si dice volgere al
positivo un evento negativo: questa originale commedia potrebbe esserne il
manifesto. La vicenda è ambientata nel mondo del lavoro dove domina oggi più il
licenziamento che l’assunzione. In un’azienda in crisi arriva un Manager
tagliatore di teste (Massimiliano Vado), che sente stranamente il dovere di
trovare una soluzione costruttiva al personale che sta per mettere alla porta.
D’altra parte egli stesso è in cattive acque e i suoi dipendenti
sono persone ricche di aspirazioni mai realizzate. Insomma tutti hanno
bisogno di trovare un loro scopo nella vita. Così, con una scrittura fluida, in
un clima di comicità intelligente e dentro un’inconsueta analisi del nostro
tempo, tagliente e al contempo tenera, si consuma lo strano rapporto tra un
capo e i suoi subalterni che alla fine farà dire: è “il capo dei miei sogni”.
La trama - Il dottor Lamberti, stimato e super professionale creativo
pubblicitario è strozzato dai debiti di gioco e vittima di un allibratore. Un gruppo di irresistibili impiegati
contabili di una nota agenzia pubblicitaria se lo ritrova come capo. Lo
adoreranno, ma lui non è lì per ciò che pensano: il suo ingrato compito è
quello di licenziarli tutti. Lamberti raggiungerà il suo obiettivo percorrendo
una strada…creativa! Una volta
individuate le loro peraltro non nascoste velleità, molto semplicemente li
spingerà a rincorrere a gambe levate ognuno i propri sogni e il licenziamento a
quel punto verrà vissuto come l’occasione per cominciare una nuova vita. E anche se non tutti riusciranno a
realizzare i propri sogni, anche se questa opportunità costringerà alcuni di
loro a fare i conti con i propri limiti, comunque, alla fine Lamberti li
aiuterà tutti. Questo capo, meschino e subdolo, sarà davvero il capo dei loro
sogni?
La Bilancia Produzioni_ Autori: Di Sara Palma e Daniele
Benedetti - Regia Roberto Marafante - Interpreti: Ussi Alzati, Michele Costabile, Marcella Formenti,
Flavio Francucci, Scene Giuliano Kossuth – Costumi: Marco Maria Della Vecchia
www.teatromarconi.it
"SE
TI SPOSO MI ROVINO"
scritto e diretto da Marco Cavallaro
TEATRO
DEI SERVI - Roma -
da Martedi 5 Gennaio a Domenica 24 Gennaio 2016 - ore 21 da martedi a venerdi_ 17.30 e 21 sabato_17.30
domenica
Debutta in
prima nazionale una pièce spensierata e piena di ritmo, dove i sentimenti
mettono a dura prova il materialismo dei nostri giorni. Cosa succede a un
miliardario scapolo con “il vizio delle donne” se chiede a tutte di
sposarlo? E se tutte piombano a casa sua con l’intento di organizzare le
nozze, ma nessuna sa dell’esistenza dell’altra? Semplice, la sua vita è
rovinata. Da qui una serie di girandole per non far incontrare le malcapitate
e, soprattutto, per non concludere alcun matrimonio. Il tutto coinvolgendo il
povero maggiordomo Ugo in un turbinio di bugie e di porte che si aprono e si
chiudono.
La Bilancia Produzioni in collaborazione con Esagera_ Autore e regita:
Marco Cavallaro - Interpreti: Marco Cavallaro (Ugo), Alberto Barbi
(Franco), Ramona Gargano (Melissa), Annachiara Mantovani (Camilla), Olimpia
Alvino (Luisa), Valentina Tramontana (Amalia) - Scene: Amodio - Costumi:
Marco Maria della Vecchia - Luci e Fonica: Emilio Caro - Decoratrice: Katia
Titolo - Produzione esecutiva: Lisa Bizzotto
www.teatroservi.it
sul TEATRO PER BAMBINI
DEBUTTO
"Giufà
il mare e le nuvole" di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
CENTRALE
PRENESTE TEATRO - Roma - Domenica 24 Gennaio
2016 - (dai 6 ai 10 anni), ore
16.30
Per Infanzie in gioco
2015/16 a
Centrale Preneste Teatro (Via Alberto
da Giussano, 58) torna Giufà il
mare e le nuvole, lo spettacolo della Compagnia Ruotalibera in scena domenica 24 Gennaio alle ore 16.30.
Dalla saga del celebre personaggio della tradizione popolare dell’area del
Mediterraneo nasce un racconto arguto e pieno di speranza. La regia e l’interpretazione sono di
Tiziana Lucattini e Fabio Traversa, gli oggetti
scenici sono curati da Francesco Persico e il disegno luci da Martin Beeretz.
Giufà
è pasticcione, testardo, visionario, bugiardo, eppure è anche sensibile e
intelligente: Giufà è un bambino. Vive con la madre in un perenne, buffo e
tenero conflitto. Sono poveri e la loro casa è una piccola baracca su una
spiaggia di sabbia, una terra di nessuno davanti al mare. Alle loro spalle,
invece, si estende un’indefinita periferia cittadina da cui sono esclusi. Giufà
guarda il mare e sogna, al di là delle onde, un padre sconosciuto e
idealizzato. La condanna a essere
bambino per Giufà e a essere diffidente e brontolona per la madre si ribalta
davanti al mare, davanti alle nuvole, davanti alla possibilità per entrambi di
muoversi, di cambiare e, infine, di crescere.
Compagnia Ruotalibera Teatro_
Testo, regia e interpretazione: Tiziana Lucattini e Fabio Traversa - Oggetti
scenici: Francesco Persico - Disegno luci: Martin Beeretz - Organizzazione e promozione: Paola Meda e Serena Amidani - Foto di scena: Patrizia
Lucattini
dell’ARTE
PROSEGUONO
"MATISSE E IL SUO TEMPO" a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da Sabato 12
dicembre 2015 a Domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa
dal Comune di Torino --‐
Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
“Ho lavorato per arricchire la mia
intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando
tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte
plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.” Henri Matisse,
Notes d'un peintre in “La Grande
Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬‐ così lo descrive uno dei suoi amici
divisionisti --‐ domina l’arte della prima metà del
XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del
Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato
capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac,
Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di
un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di
Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani,
Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou –
la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse
attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con
altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi
con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le
sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una
sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che
coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta
e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande
interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono
messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955),
di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo
libero – Omaggio a Louis David (1948--‐1949)
Promossa dal Comune di Torino --‐ Assessorato alla Cultura, dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal
Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray
conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un
percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure
matissiane delle odalische --‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --‐; la raffigurazione dell’atelier,
soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda
Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX,
1952--‐56) e Picasso (Lo studio, 1955);
l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--‐99) fino alla sua scomparsa negli
anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor:
Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale
Arte.
Con
il supporto di La Rinascente.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il
catalogo è edito da 24 ORE Cultura --‐
Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it
"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest"
MUSEO DELL'ARA PACIS - Roma - da Venerdì 4 dicembre 2015 a Domenica 8 maggio
2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della
Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al
1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
Media
coverage by Sky Arte HD. -
Il catalogo è edito da Skira.
www.arapacis.it
"james tissot" a cura di
Cyrille Sciama
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma - da Martedi 26
Settembre 2015 a Sabato 21 Febbraio 2015,
tutti i giorni dalle ore 10.00
alle 20.00 , Sabato e Domenica 10.00-21.00
Patrocinio dell’Assessorato
Cultura e Turismo del Comune di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali
La mostra è organizzata con il sostegno eccezionale del Museo d’Orsay,
vede come sponsor Generali Italia e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
L’evento è consigliato da SKY Arte HD.
Per la prima volta in Italia, l’attesissima mostra
sul grande pittore francese James Tissot (Nantes, 1836 - Buillon 1902). Le sue
opere si potranno finalmente ammirare al Chiostro del Bramante di Roma (26
settembre 2015 - 21 febbraio 2016) dopo le importanti esposizioni dedicategli
in tutto il mondo come James Tissot al Petit Palais (Parigi - 1985), Victorian
Life Modern Love (Yale Center for British Art, New Haven Connecticut - Musée du
Québec, Québec City, Canada - Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York, tra
il 1999 e il 2000), James Tissot et ses Maîtres a Nantes presso il Musée des
Beaux-arts (2005) e infine la mostra The Life of Christ del Brooklyn Museum of
Art (2009).
Raffinato protagonista dell’élite del suo tempo,
invidiato e amato in pari misura, James Tissot è un pittore la cui arte è
ancora oggi per alcuni aspetti un enigma, tra influenze impressioniste e
istanze preraffaellite. Francese di nascita ma britannico di adozione, vissuto
a suo agio tra conservatori e liberali, Tissot celebra nei suoi quadri la vita
dell’alta borghesia – il ceto portato in auge in epoca vittoriana tra
rivoluzione industriale e colonialismo – trasformando la quotidianità in
imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un cliché non privo di
originalità.
Dart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group,
con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, hanno
fortemente creduto nella necessità di presentare al pubblico italiano un
artista ancora poco celebrato. In mostra 80 opere provenienti da musei
internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay di
Parigi, che raccontano l’intero percorso artistico del pittore e l’influenza
che su di lui ebbe l’ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della
sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del
suo interesse per la moda. Tra le opere esposte, capolavori quali "La
figlia del capitano" e "La figlia del guerriero" entrambe del
1873 accanto alla Galleria dell’ "HMS Calcutta" (1886) che illustrano
i temi principali della sua arte sempre trattati con profondità psicologica e
che attestano il suo talento di colorista e fine osservatore del suo tempo.
Prodotta
e organizzata da DART Chiostro del Bramante - Arthemisia Group, Con il sostegno
eccezionale di Musée d’Orsay-Sponsor Generali Italia
Partner
dell’iniziativa: Trenitalia-Special Partner:
JTI-Sponsor tecnico Mantero-Media coverage by Sky Arte HD-Mostra a cura
di Cyrille Sciama-Progetto di mostra, direzione dei lavori, progetto grafico di
mostra e realizzazione grafica :Mjras snc-Allestimento: Tagi2000-Progetto
immagine coordinata: Angela Scatigna-Video: Artist Fabien Iliou-Percorso
didattico in mostra: Francesca Valan-Catalogo: Skira
www.chiostrodelbramante.it
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la
domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione,
provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …