Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in merito al TEATRO
DEBUTTI
"SIAMO TUTTI BUONI" di Readarto Officine
Artistiche
TEATRO OROLOGIO - Sala Orfeo - Roma
- da martedì 1 a domenica 13 marzo, ore 21.00_dom ore 18.00
La nuova produzione della
compagnia Readarto Officine Artistiche debutta in prima assoluta.
SINOSSI
In un borgata della
periferia romana, Elèna, giovane disoccupata romena in cerca di fortuna sul
territorio italiano, trova immediata accoglienza nel garage gestito da alcuni
teppisti di quartiere. Vincenzo, infatti, buttafuori di una scalcinata sala di
videopoker in cerca di facili guadagni, dopo essersi illegalmente appropriato
di una struttura comunale in disuso, ne ricava un posto letto da affittare alla
giovane sprovvista di permesso di soggiorno. Ma, una visita improvvisa e
inaspettata, rimetterà in discussione i già precari equilibri. Un punto di
vista inedito ed originale sui disagi giovanili, una voce fuori dal coro sulle
logiche della piccola criminalità, attraverso una commedia esilarante, dai
dialoghi brillanti e suggestivi.
Drammaturgia e regia: ANDREA BIZZARRI -
Interpreti: ANTONIO CONTE, ALIDA SACOOR, GUIDO GOITRE, MATTEO MONTAPERTO,
VALERIO DI TELLA e RICCARDO GIACOMINI - Produzione: READARTO OFFICINE
ARTISTICHE - Scene SANDRO IPPOLITO - Costumi: LUCIA MIRABILE - Fotografie di
scena: EMANUELE BIANCHI
www.teatrorologio.it
"CAPINERA" adattamento e regia Rosy Bonfiglio
TEATRO STUDIO UNO - Sala Specchi - Roma - da giovedì 3 a domenica 6 marzo, ore
21.00_dom ore 18.00
"Avevo
visto una povera capinera chiusa in gabbia: era timida, triste, malaticcia ci
guardava con occhio spaventato; si rifuggiava in un angolo della sua gabbia, e
allorché udiva il canto allegro degli altri uccelletti che cinguettavano sul
verde del prato o nell'azzurro del cielo, li seguiva con uno sguardo che
avrebbe potuto dirsi pieno di lagrime”.
(Storia di Una capinera, Giovanni Verga, 1869)
Dopo
il successo dello scorso gennaio torna a grande richiesta un sorprendente
monologo inno alla libertà e all’amore ispirato al romanzo “Storia di una capinera”
di Giovanni Verga.
La
storia raccontata è quella di Maria, ragazza condannata alla monacazione da un
destino familiare sfortunato. Non ancora compiuti i voti, durante l’epidemia di
colèra che colpisce Catania alla fine del 1800, la giovane torna temporaneamente
in campagna, dalla sua famiglia: pochi mesi per scoprire il mondo, la vita e la
bellezza della libertà. Pochi mesi per conoscere dolorosamente l’amore per un
uomo, esplosione assoluta di impulsi sconosciuti e ingestibili per una piccola
anima fragile e digiuna di esperienze.
Come
una tragica Cenerentola Maria sconta i soprusi di una matrigna gelida e
indifferente, le debolezze di un padre troppo devoto alla moglie, le angherie
di un destino che non perdona la libertà, piuttosto la condanna. Maria incarna
perfettamente un conflitto da tipica eroina tragica, pagando con la vita il
prezzo della dolorosa scoperta del senso critico, inteso come coscienza,
sguardo personale sulla realtà.
Rosy
Bonfilgio, classe 1990, diplomata all’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico ha lavorato con registi come Luca
Ronconi, Gabriele Lavia, Daniele Salvo, Matteo Tarasco e Filippo Gili. Capinera
è il suo primo lavoro indipendente che per la prima volta la vede
impegnata anche nella regia. Un esperimento coraggioso che regala al pubblico
uno spettacolo emozionante, poetico e commovente conquistando lo spettatore per
la suo linguaggio immediato e fresco, complice un adattamento che riesce
abilmente a decontestualizzare la tematica religiosa trasformando il racconto
in una storia fuori dal tempo, testamento emotivo di lettere e pensieri di una
giovane ragazza, simbolo di libertà, amore e voglia di vivere.
Adattamento e regia: Rosy Bonfiglio -
Interpreti: con Rosy Bonfiglio - Aiuto
regia: Giuliano Braga - Foto: Tommaso Le Pera - Luci: Michelangelo Vitullo
Musica: Angelo Vitaliano - Progetto
Grafico: Fabrizio Brandi
www.teatrostudiouno.com
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre – Roma – martedì 1 Marzo 2015, ore 20.30
Prima Nazionale
Ispirato
alla storia vera di una donna siriana costretta a vivere l’incubo della vita
nell’inferno della guerra. A Safa hanno tolto tutto, la famiglia, i figli,
l’amore, la dignità, il futuro, si è
abbattuto su di lei l’orrore della guerra che da sempre offende l’uomo, ma il
destino le offre un’altra occasione per cui lottare, Awa. Awa è una piccola di
10 anni che come tante bambine ha smesso da troppo tempo di sorridere, è una
sposa bambina, la famiglia l’ha data in moglie ad un uomo molto più grande di
lei per poter pagare i debiti e tirare avanti. Quell’uomo, dopo averla presa,
l’ha picchiata e torturata, ripetendo il macabro copione che colpisce migliaia
e migliaia di bambine e che i conflitti
non fanno altro che esasperare. Poi l’ha venduta ai soldati Daesh che
l’hanno fatta diventare una loro schiava,
come tante altre donne catturate, fatte prigioniere e piegate al malato volere
e alla violenza dell’Is. E’ lì che Safa e Awa si incontrano, vittime degli
stessi carnefici insieme ad altre donne. Awa è la più giovane e Safa vuole
proteggerla, aiutarla, nel suo cuore la accoglie come una figlia e decide di
cercare insieme a lei una via d’uscita.
Attraverso
la storia di Safa e Awa si racconta la condizione della donna tra le
popolazioni martoriate dal conflitto mediorientale che oggi infiamma
pericolosamente l’ Umanità.
Ars Millennia Production - Università
Roma Tre - Associazione Culturale Bravò_Autrice ed inteprete: Isabel Russinova
- e la partecipazione di
Camilla Coscarella - regia: Rodolfo Martinelli Carraresi - musiche
originali: Antonio Nasca - scene: Wilma
lo Gatto - costumi: Maria Foglietta
www.teatro-palladium.it
"INVILOOP" scritto,
diretto e interpretato da Daniele Parisi
TEATRO PALAZZO SANTA CHIARA - Roma - 5 – 6 – 12 – 13 – 19 – 20 Marzo 2016,
sabato 21.00 – domenica 18.00
SEI REPLICHE DISPERATAMENTE
COMICHE
Definito dalla stampa “un perfomer rock”, Daniele Parisi, dopo la splendida
tournèe che lo ha visto applaudire in vari teatri d'Italia, sale sul palco del Teatro di Palazzo Santa Chiara di Roma
con Inviloop. Sei repliche disperatamente comiche (5
– 6 – 12 – 13 – 19 – 20 marzo, sabato alle 21.00 e domenica alle ore 18.00) che
vedranno l'artista romano sul palco del Teatro gestito da Gustavo Cuccurullo. È
stato proprio lo stesso direttore artistico a volere che la tournée di Parisi,
partita da Roma a novembre, si concludesse nella capitale in quello stesso spazio che da anni è aperto solo
all'ospitalità di eventi che spaziano da convegni a meeting passando per mostre
d'arte e congressi. “Da quattro stagioni Palazzo Santa Chiara non ha un
cartellone” spiega il direttore Cuccurullo “ho avuto poi la fortuna di
vedere Daniele Parisi in scena e ho subito desiderato alzare nuovamente il
sipario per uno spettacolo tatrale”.
Inviloop è un one-man show fatto di ritmi affabulanti,
umorismo allucinato, doppelganger surreali, performance sceniche e vocali. Un uomo, sotto la morsa stringente del
tempo, esita davanti al portone di un palazzo. Si spalanca il suo immaginario:
vicende e personaggi spuntano fuori come cellule impazzite.
L'uomo
appare avvolto in scenari
grotteschi, disperatamente reali e concreti, dai quali non riesce ad uscire,
con rapporti che non si evolvono e
restano imprigionati in un circuito chiuso. In questo testo, come negli altri
precedenti, tutto è a favore del puro gioco e della scrittura di scena. Non c’è
morale. Un bestiario di
disperazione esilarante e ossessivamente comica.
Daniele Parisi, dopo i
consensi dei suo primi spettacoli Abbasso Daniele Parisi e Ab hoc et
ab hac, è stato inserito nel volume Lazio Creativo e Fondo della Creatività 2016
come una delle nuove realtà artistiche nascenti torna a Roma.
Scritto, diretto e
interpretato da Daniele Parisi
www.palazzosantachiara.it
PROSEGUONO
SALA
UNO TEATRO - Roma –
da giovedì 25 febbraio a domenica 6
Marzo, ore
21.00_dom. ore 18.00
Londra:
un futuro, prossimo o remoto, e un Partito xenofobo al governo. Una legge che
espelle tutti i non inglesi dal suolo britannico, ronde per le strade, sugli
immigrati si spara a vista. Sei italiani ottengono di evitare il rimpatrio,
isolati in una villa del parco di Kensington, in attesa di grazia. Il figlio e
la sorella di una cantante in conflitto con la crisi di mezza
età e col suo compagno più giovane. Un esame di cittadinanza per scongiurare
l’estradizione, un chimico, sua moglie. Pianoforti, pranzi, bicchieri di alcol,
cene, canzoni d’autore, un magistrato e una giovane inglese che sogna la fama.
Le distanze, i confini della propria identità e l’attesa illusoria del futuro
si confondono alle vicende di un’umanità senza fissa dimora e bandita da sé
stessa.
Kensington Gardens
è l’ultimo capitolo della Trilogia del contemporaneo di Giancarlo Nicoletti,
preceduto dai pluripremiati #salvobuonfine
e Festa della Repubblica, che hanno
riscosso un grande successo di pubblico e critica. La trilogia, di prossima
pubblicazione, è un sistema drammaturgico – registico che affronta i temi del
postmoderno italiano, dalla percezione del sé dell’uomo contemporaneo
all’incapacità relazionale nei rapporti umani.
Drammaturgia e regia: Giancarlo Nicoletti -
Interpreti: Annalisa Cucchiara, Riccardo Morgante, Cristina Todaro, Valentina
Perrella, Alessandro Giova, Eleonora De Luca, Francesco Soleti e con Luca
Notari - Foto: Luana Belli - Grafica e Video: Paolo Lombardo - Consulenza musicale: Marco Bosco - Ufficio
stampa: Rocchina Ceglia - Aiuto regia: Sofia Grottoli – Martina Tonarelli - Distribuzione e promozione: Altra Scena Art
Management - Produzione: PlanetArts
Collettivo Teatrale
"IL MATRIMONIO NUOCE GRAVEMENTE ALLA
SALUTE" di Pierre
Leandri e Elodie Wallace
TEATRO
MARCONI - Roma -
da giovedì 25 febbraio a domenica 20
marzo 2016 - ore
21.00_dom. ore 17.30
Hanno riscosso un enorme successo di
pubblico le repliche de Il Matrimonio
nuoce gravemente alla salute per questo il Teatro Marconi, in accordo con Gianluca Ramazzotti, ideatore del
progetto, ha deciso di riprendere le
repliche dello spettacolo quatto settimane.
Una delle commedie più viste negli ultimi
anni, che in Francia è giunta alla quinta stagione registrando oltre 350.000
spettatori, torna sul palco del Teatro Marconi.
Romeo e Sofia convivono da qualche tempo,
Sofia è una donna in carriera impiegata in un’importante agenzia pubblicitaria
e, dato che guadagna molto bene, Romeo sceglie di fare il casalingo. Michelina,
madre di Romeo è una donna all’antica e, in base ai suoi solidi principi, è
l’uomo che deve badare al sostentamento familiare e la donna occuparsi del
focolare domestico. Romeo ha sempre cercato di evitare nel modo più assoluto
che Sofia e Michelina si incontrassero ma una sera accade l’inevitabile:
Michelina si auto invita a cena dal figlio la sera del suo compleanno per
conoscere la “pseudo-nuora”. Romeo per salvare le apparenze, propone a Sofia di
inscenare una commedia, solo per la madre, nella quale lui lavora e Sofia fa la
casalinga. Ma Sofia è negata in cucina e dopo una serie interminabile di
esilaranti equivoci e gag, la verità sarà costretta a venire fuori
Autori: Di Pierre Leandri e Elodie Wallace - Regia Massimo
Natale - Interpreti: Fabio Ferrari, Silvia Delfino, Pia Engleberth, Maurizio
D’Agostino - Versione italiana: David Conati - Un progetto artistico: Gianluca Ramazzotti - Scena: Gianluca Amodio
- Disegno luci: Stefano Lattavo
www.teatromarconi.it
"ABBIAMO UCCISO SOFOCLE" di
L.N. Ironwhite
TEATRO DEI SERVI - Roma - da martedi 16
febbraio a domenica 6 marzo 2016 - ore
21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30 domenica
Ritmi serrati per una commedia che utilizza
l’entusiasmante tecnica del “teatro nel teatro” Un vortice di ilarità in cui,
forse, anche Sofocle stesso, non sarebbe riuscito a trattenersi dal ridere!
E’ una commedia dalla tecnica comica serrata quella
della Compagnia Alt Academy, diretta da Luca Ferrini al Teatro de’ Servi di
Roma, che ironizza sul mondo attoriale.
Una compagnia di attori porta in scena, in un
generico teatro romano, in una sera come tante, una tragedia di Sofocle. Sul
fondo il palazzo di Ceice a Trachine. Sul palco Eracle, Illo, il Re Trachis,
un’ancella, una nutrice, il coro.
Nei camerini un agitato regista. In platea un
impaziente produttore. Ma inatteso, come un fulmine a ciel sereno, un fatale
imprevisto provvederà a cambiare le dinamiche di quella disgraziata replica.
Si scateneranno i veri caratteri degli attori,
vittime e carnefici allo stesso tempo di quella paradossale situazione, dando
vita ad una commedia dagli ingredienti perfetti che, nel distruggere battuta
dopo battuta l’antico testo sofocleo, mostrerà al pubblico tutto ciò che a
teatro non andrebbe mostrato.
Con i suoi ritmi veloci e le battute oblique,
l’onnipresente umorismo di situazione e l’entusiasmante tecnica del “teatro nel
teatro”, questa pièce trascinerà gli spettatori in un esilarante vortice di
ilarità generale in cui, forse, anche Sofocle stesso, non sarebbe riuscito a
trattenersi dal ridere!
Alt Academy_Autore: L.N. Ironwhite ;
Regia: Luca Ferrini; Interpreti: Silvana Bosi –la nutrice, Simone
Destrero – Illo, Luca Ferrini – Re Trachis, Fabio Gagliardi – Re Trachis,
Guglielmo Lello – Eracle, Sebastiano Nardone – il regista, Lucia Tamborrino –
il coro, Sveva Tedeschi – l’ancella
Scene Barbara
Esposito; Costumi: Zena Diamantakos ; Luci: Alessandro Turella
www.teatroservi.it
sul TEATRO PER BAMBINI
DEBUTTI
"PIENA DI VITA" con Ottavia Leoni e Ksenija Martinovic
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma - domenica 6 Marzo 2016
- (dai 2 ai 8 anni), ore 16.30
Uno
spettacolo ispirato al mondo di Pollicino in scena per la rassegna Infanzie in
gioco
Sul palco ci sono Ottavia Leoni e Ksenija Martinovic, la regia è di Fiona
Sansone. Vita e Givotta, una bimba e la sua bambola, stanno per essere
abbandonate ma decidono di uscire autonomamente: un bosco, la casa dell’orco e
il ritorno a casa attraversando gioie e paure per diventare grandi. Teatro
d'attore, marionette, teatro d'oggetti e un suggestivo disegno luci, fanno di Piena di Vita uno spettacolo
sorprendente che realizza un piccolo grande viaggio nella camera di una bambina
quasi fanciulla.
Progetto Produzioni Giovani Compagnie_Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera_Interpreti:
Ottavia Leoni e Ksenija Martinovic - Regia: Fiona Sansone - Drammaturgia:
Leoni-Martinovic-Sansone - Scene: Francesco Persico - Musiche: Enrico Melozzi –
Edizioni Musicali CINIK_Roma - Illustrazioni: Emanuele Di Giacomo - Costumi:
Antonia Dilorenzo - Disegno luci: Andrea Panichi - Locandina: Veronica Urgese -
Organizzazione e Promozione: Serena Amidani, Paola Meda - Foto di scena:
Patrizia Chiatti
circa i FESTIVAL e le RASSEGNE
DEBUTTI
"CassinoOFF 2016" direzione artistica di Francesca De Sanctis
V Edizione
Aula Pacis/Biblioteca Comunale Pietro Malatesta/Rocca Ianula/ Casa Circondariale/Teatro Manzoni - Cassino (Fr)- da venerdì 4 Marzo a Sabato 30
Aprile - orari vari
Alla sua V edizione il Festival del Teatro Civile CassinoOFF – organizzato dall'Associazione CittàCultura e diretto da Francesca De Sanctis - riparte con un grande attore e uno dei più apprezzati scrittori del’ 900: Alessandro Haber e Charles Bukowski. L'irriverente autore statunitense ormai è parte di Haber, che lo porta in scena da anni in varie forme: spettacolo, concerto, reading. A Cassino l'interprete bolognese leggerà – il prossimo 4 marzo presso l'Aula Pacis – i suoi versi e i suoi testi.
CassinoOFF è questo: un teatro
contro perbenismi e ipocrisie, un teatro che parla, racconta, grida e che tiene
accesa sempre la sua attenzione sul nostro tempo. Alessandro Haber, Iaia
Forte (in Un bacio, di Ivan Cotroneo) Ulderico Pesce e Andrea Satta (in La
Fisarmonica verde), Fabrizio Saccomanno (in Gramsci.
Antonio detto Nino) saranno alcune delle voci che risuoneranno nei luoghi
del Festival.
Ma CassinoOFF è anche un’invasione civile e partecipata della città: la Rocca
Janula, la Biblioteca comunale Malatesta, la Casa circondariale, il Teatro Manzoni e il Civico Sociale
(trattoria della legalità) saranno attraversati da serate musicali, performance
di danza e molto altro.
Obiettivo del Festival sarà coinvolgere il pubblico di tutte le età sulla
scia delle edizione passate (ricordiamo tra gli ospiti: Bebo Storti, Marco
Paolini, Luigi Lo Cascio, Isabella Ragonese, Ascanio
Celestini, Roberto Saviano, Vincenzo Perrotta, Ottavia
Piccolo).
CassinoOFF è anche laboratori
teatrali che si sono svolti durante tutto l’anno, sull’intero territorio
provinciale coinvolgendo gli abitanti di vari comuni, e il Premio CassinoOFF,
rivolto alle compagnie teatrali, nato per sostenere e promuovere i progetti e
gli artisti che affrontano, con coraggio e poesia, tematiche “scomode”: dalla
mafia al precariato, dall’ambiente alla corruzione, o raccontano storie di vite
difficili legate a guerre, emigrazioni, lotte e ingiustizie. Negli corso degli
anni il Premio è diventato un atteso appuntamento per gli artisti della scena
indipendente italiana. Sono oltre 150 le candidature pervenute quest’anno e a
breve sarà decretato lo spettacolo vincitore che andrà in scena il prossimo 9
aprile. Le prime due edizioni sono state vinte dalla compagnia Instabili
Vaganti con lo spettacolo Made in Ilva. L’eremita contemporaneo e
da Oscar De Summa con Stasera sono in vena.
L'Associazione CittàCultura
– con il sostegno della Regione Lazio, del Comune di Cassino e
della Banca popolare del Cassinate, il patrocinio dell'Università
degli Studi di Cassino – presenta soprattutto un progetto condiviso e
allargato che coinvolge anche le associazioni presenti sul territorio, oltre ad
artisti affermati e a giovani compagnie.
- Programma della settimana -
4 MARZO
#Danza
ore 19.30,
Aula Pacis
Performance di danza e musica
a cura di Raffaele
Rodia e Noemi Rotondo
ore 21.00,
Aula Pacis
Alessandro
Haber: Haber legge Bukowski
Alessandro Haber interpreta, recita, canta ma
soprattutto vive i testi e le poesie originali di Charles Bukowski. Una serata
che farà emozionare, soffrire, sorridere e divertire il pubblico che assaporerà
Bukowski sotto una nuova luce, dagli irriverenti toni beat/bukowskiani.
5 MARZO
#Alcivico
ore 21.00
Civico Sociale, trattoria della legalità
Serata musicale
in
collaborazione con l'associazione Namastè
ospite Davide
di Rosolini
CassinoOFF | IL FESTIVAL DEL TEATRO CIVILE
raccontare i nostri giorni, e raccontare il passato
può fornirci una chiave di lettura per i nostri giorni
"Tre
passi di donna - Rassegna di teatro al femminile"
TEATRO FURIO CAMILLO – Roma - da giovedì 3 a Domenica 13
marzo - ore 21.00_dom ore 18.00
Le donne, protagoniste delle storie che
andranno in scena, inseguono speranze e illusioni, cercano di lottare per
un'esistenza migliore, reinventandola e reinventandosi. La rassegna, ormai al
quarto anno di vita, spazia dal comico al drammatico, al teatro di ricerca
corporea, per dare uno spaccato dei racconti al femminile che sia al di sopra
del linguaggio stesso e che racconti un universo poliedrico e senza tempo.
- Dal 03 al 06 marzo la compagnia
Arteinmovimento presenta Le Altre,
storie di donne che per scelta o per caso sono finite fuori dalla normalità,
donne che ci sorprendiamo a guardare, ma che facciamo finta di non vedere, di
non sapere chi sono. Audaci, scomode, impertinenti, ostinate, qualche volta
perfino imbarazzanti e comunque difficili da accettare, eppure capaci di comporre un mosaico di ricchissima umanità,
una visione caleidoscopica ed emozionante dell’universo femminile, che non
nasconde la sensibilità, il coraggio, la debolezza e l’ironia, talvolta cinica,
che ne compongono la magica formula della sopravvivenza. Altre voci di donne
che qualcuno chiamerebbe “streghe”.
Nel
foyer del teatro il pubblico femminile verrà accolto da una pattuglia di
cartomanti, veggenti, scopritori di doti stregoneschi, più o meno seri, più o
meno cialtroni, più o meno attendibili. Chi usa le carte, chi piccole ordalie,
le rune, chi bacchette rabdomanti che cercano l’acqua profonda che scorre sotto
l’anima della strega. Scopri la strega che è in te, se c’è … naturalmente.
a seguire....
- Il 10 marzo alle ore 21,00 Anastasia Astolfi presenta Questo non è un paese per vecchie. Lo spettacolo
indaga sulla discriminazione, di genere e anagrafica, e si interroga su come
sopravvivere - o meglio vivere - in un mondo che non accetta
l'invecchiamento, nuovo tabù della
società contemporanea, assatanata dal demone dell’eterna giovinezza. Con humor
dissacrante e cinico Anastasia Astolfi rappresenta un universo composto da
donne di varie età e classe sociale dando vita ad un'antologia tutta al
femminile, creando un punto di vista spudorato e liberissimo su ciò che può
rappresentare "il segno" che lascia su di noi il tempo.
- Venerdì
11 marzo alle ore 21,00 Alessandra Evangelisti presenta 43 paia di scarpe, la storia di Adelina
Guadagnucci, una donna che negli anni ‘30 è partita da Massa perché voleva
conoscere il mondo. Ma il mondo stava cambiando, e di lì a poco sarebbe
scoppiata la guerra. Sospinta da valori sociali e morali pacifisti e
rivoluzionari, Adelina capì presto che per cambiare il mondo bisognava partire
dai bambini, gli adulti del futuro; così dedicò tutta la sua vita all’Istituto
Pedroni, da lei fondato, che avrebbe ospitato dei bambini orfani di guerra. Ne
accolse ed educò 43.
- Il 12 marzo alle ore 21,00 Gianna Coletti e Laura Pozone presentano Palloncini. Poteva essere scemo, una
tragicommedia sulla diversità. Una
madre, Germana, è alle prese con gli ultimi preparativi della festa di
compleanno del figlio piccolo, Carlino, e una banale richiesta la gela in un
labirinto di dubbi. È così che il colore dei palloncini si trasforma nella
porta d’accesso a un flusso - reflusso? – ininterrotto di pensieri e paure
sull’identità di genere.
- Il 13
marzo alle ore 18.00 la compagnia Sakuntala presenta lo spettacolo Saglie Saglie. Lo spettacolo nasce dal particolare fascino e dal radicale legame
affettivo che unisce la coreografa Aurora Pica alla città partenopea. Il fil rouge, tutto corporeo, che unisce il
fluire intenso e brioso di scene, immagini e suoni della città è legato alla
figura della donna meridionale il cui carattere la rende custode e viva
rappresentante di una cultura ricca di storia, poesia e arte.
---
Il Teatro
Furio Camillo ospiterà inoltre dal 03 al 20 marzo la mostra fotografica “Tre
scatti di donna”, dedicata alla visione femminile della fotografia,
proposta dal CSF Adams. La mostra fotografica verrà inaugurata il 03
marzo alle ore 19:30 ed avrà ingresso libero per tutta la sua durata.
www.teatrofuriocamillo.it
per la DANZA
DEBUTTI
www.teatrodirifredi.it
per il CINEMA
PROSEGUE
"AMORE, FURTI E ALTRI GUAI" di Muayad Aalayan
SINOSSI
Mousa, ladro di auto palestinese, si trova in
difficoltà quando ruba la macchina sbagliata. Quella che pensava fosse un’auto
israeliana ed un modo semplice per fare soldi nel suo campo profughi impoverito
risulta essere un carico di sfortuna quando scopre nel bagagliaio un soldato
israeliano rapito da militanti palestinesi.
Mousa tenta, inoltre, di riavvicinarsi alla donna
amata e, nel frattempo, sogna di emigrare in Italia per giocare nellaFiorentina
e trova un procuratore palestinese che gli promette di realizzare questo sogno.
Il regista Muayad Alayan, racconta, con un brillante
piglio da commedia, le avventure del protagonista in chiave comica.
Commedia
Nera - Palestina - Durata 93' - Arabo sottotitolato in italiano
Regia:
Muayad Aalayan
Produzione:
Palcine Productions - distribuzione: Cineclub Interazionale
www.cineclubinternazionale.eu
dell’ARTE
PROSEGUONO
"La seduzione
dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura
di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di Ravenna - Ravenna - da domenica 21 febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR
Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il
sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi
Ravenna
“Quel non so
che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione
futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a
un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto
e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente
definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i
confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il
primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie
storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del
Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima
storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di
diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. La mostra La seduzione dell’antico. Da
Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato insopprimibile
il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come testimoniato opere di
artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, Sironi, Scipione,
Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, Paolini,
Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man Ray, Picasso e Klein
esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal 21 febbraio al 26
giugno 2016. La mostra, promossa dal MAR
- Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata grazie al prezioso sostegno
della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a cura di Claudio Spadoni,
ripercorre la storia del Novecento documentando artisti e vicende che
testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro estranei alle
trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza rinnegare la loro
appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico proponendo un
ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della
tradizione. Una tradizione intesa come
restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita citazione;
oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita, come uno
sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da
contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più
disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto
sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà,
Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due
Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi
esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso da Margherita Sarfatti; fino narrare il
Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana
a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali
Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli,
Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e
Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante
presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Il Novecento è stato il secolo all’insegna
del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le
neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica
internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le
Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori
attenzioni.
Comitato
scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it
"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla
Grande Guerra" a
cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in
collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO REALE - Milano - da mercoledì 3 febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it
"MATISSE E IL SUO TEMPO" a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da sabato 12
dicembre 2015 a domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa
dal Comune di Torino --‐
Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre
Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
“Ho lavorato per arricchire la mia
intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando
tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte
plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.” Henri Matisse,
Notes d'un peintre in “La Grande
Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬‐ così lo descrive uno dei suoi amici
divisionisti --‐ domina l’arte della prima metà del
XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del
Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato
capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac,
Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di
un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di
Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani,
Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou –
la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse
attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con
altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi
con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le
sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una
sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che
coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta
e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande
interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono
messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955),
di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo
libero – Omaggio a Louis David (1948--‐1949)
Promossa dal Comune di Torino --‐ Assessorato alla Cultura, dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal
Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray
conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un
percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure
matissiane delle odalische --‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --‐; la raffigurazione dell’atelier,
soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda
Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier
IX, 1952--‐56) e Picasso (Lo studio, 1955);
l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--‐99) fino alla sua scomparsa negli
anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor:
Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale
Arte.
Con
il supporto di La Rinascente.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il
catalogo è edito da 24 ORE Cultura --‐
Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it
"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest"
MUSEO
DELL'ARA PACIS - Roma - da venerdì 4 dicembre 2015 a domenica 8 maggio
2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della
Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al
1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
Media
coverage by Sky Arte HD. -
Il catalogo è edito da Skira.
www.arapacis.it
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …