Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in merito al TEATRO
DEBUTTI
“SIAMOTUTTIGAY” scritto e diretto
da Lucilla Lupaioli
TEATRO
LO SPAZIO - Roma - da martedì 5
a domenica 17 aprile 2016 – ore 20.45_dom.
17.00
Dopo la fortunatissima stagione al Teatro Ambra Garbatella
e la standing ovation al Gay Village 2015, torna a Roma, al Teatro Lo Spazio,
“Siamotuttigay”.
Ma se fossimo tutti gay, gli
eterosessuali come farebbero? Sarebbero costretti a nascondersi, a fare
terapia, a vergognarsi delle proprie fantasie sessuali? Che cosa penserebbero i
loro vicini, i loro colleghi, e soprattutto i loro genitori?
Prendete due fratelli adolescenti,
carini, spaventati, che devono affrontare due madri piuttosto tradizionaliste,
affettuose ma molto rigide, e confessare: “mamma, mamma, noi siamo etero!”.
Immaginate che il tutto avvenga in teatro, perché una delle due madri è
un’attrice famosissima (Alessandro Di Marco, en travestì) e l’altra madre è il
suo ufficio stampa (Michela Fabrizi). E’ il giorno della prima, le tensioni si
addensano dietro il palco e dentro ai camerini.
La costumista (Martina Montini)
tresca di nascosto con Willy, uno dei due fratelli (Antonio De Stefano), mentre
la sorella (Giulia Paoletti) amoreggia da un po’ con il macchinista (Claudio
Renzetti). Sono due amori segreti, o meglio proibiti, nati dietro il manto
protettivo ed eccitante del teatro, che offre sempre qualche libertà in più
rispetto agli ambienti più conservatori. Scene rocambolesche, bugie che si
susseguono una dietro l’altra creando una cortina di equivoci, ma nel giorno
della prima gli equilibri saltano e i due fratelli decidono di fare il coming
out. Scoppia il dramma: ricatti morali, crisi isteriche, scenari apocalittici.
Le due madri, sconvolte, devono scegliere fra l’amore e il giudizio, fra la
libertà dei figli e il controllo delle loro vite. Ce la faranno a scardinare la
loro eterofobia? A superare i propri tabù?
Una rivisitazione di luoghi comuni
intelligente e ironica, che mostra il mondo che conosciamo da un altro punto di
vista, come una Terra osservata dalla Luna. Il paradosso del mondo al contrario
è vincente perché costringe a riflettere senza appesantire o scadere in facile
retorica. Risate catartiche.
Autrice e
regista: Lucilla Lupaioli - da un’idea di Marco Marciani - Interpreti:
Alessandro Di Marco – Maggie; Michela Fabrizi- Tessy; Claudio Renzetti –
Max; Antonio De Stefano - Willy Martina
Montini – Lucy; Giulia Paoletti - Sheila -assistente alla regia Armando
Quaranta - luci: Giovanna Venzi - scene e costumi: Nicola Civinini
“Nudo proprietario 2.0” di Laganà, Cruciani, Quinto
con Rodolfo Laganà
Gianni Quinto
e Roberto Giglio
TEATRO MARCONI - Roma - da venerdì 8 a
domenica 10 Aprile, da venerdì 13 a domenica 15 Aprile 2016 - ore 21.00_ dom 17.30
Penultima tappa del “Raccordo Anulare World Tour” al
Teatro Marconi di Roma con lo spettacolo "Nudo Proprietario 2.0", il
one man show che ha appassionato migliaia di spettatori e che ha segnato un
sold out dopo l’altro. Dopo il grande consenso di pubblico e critica torna in
scena Rodolfo Laganà con un’iniziativa volta a riscoprire il teatro delle
periferie romane a prezzi popolari per dare la possibilità a tutti di vivere
l’emozione di uno spettacolo teatrale dal vivo.
Il tour è partito dal Teatro Ghione, per poi passare al
Festival romano di Villa Ada, proseguendo per il Teatro Tirso, il Salone
Margherita, il Teatro Marconi e si concluderà al Nino Manfredi di Ostia.
Partendo da una riflessione sull’età, Laganà racconta le avventure di una vita
che, col passare del tempo, ti cambia radicalmente. Affiancato in scena «dai
suoi unici neuroni rimasti», quello della memoria (Gianni Quinto) e quello
della musica (Roberto Giglio), Rodolfo Laganà si confronta con se stesso e apre una divertentissima
parabola che comprende il rapporto con gli altri, col sonno, col sesso, con la
politica.
E in un personale outing, Laganà confessa anche il suo rapporto con la tavola attraversando
tutti i tipi di diete che ha provato: dal marasma dell'alimentazione
alternativa al cibo
biologico, fino alla medicina
omeopatica. «Sto facendo tanti percorsi. Sarà per questo che non mi ricordo mai
dove ho parcheggiato la macchina», scherza l’attore. Non mancano musica,
atmosfere dissacranti e battute irresistibili per ridere e riflettere su una
generazione che per dire ancora la sua è costretta ad adeguarsi al cambiamento,
al ritmo, alla velocità, al multimediale, a Facebook, alle tessere del bancomat,
alle odissee nel traffico.
Invece, quasi fosse una filosofia zen, il comico romano
ha scoperto la via per la salvezza: «per essere “Nudi proprietari” della
propria vita bisogna prima di tutto fare una cosa: rimpadronirsi del proprio
tempo, liberi da ogni schiavitù che inganni la mente».
«Anche perché è solo così», dice Laganà, «che si può ancora essere liberi di sognare».
Autore:
Laganà, Cruciani, Quinto - Regia: Rodolfo Laganà - Interpreti: Rodolfo Laganà, Gianni Quinto e Roberto Giglio - Scene:
Alida Cappellini e Giovanna Licheri - Musiche: Andrea Tosi - Aiuto Regia: Maya Melis - Luci: Danilo Sabelli - Foto di scena: Gloria Fegiz
- Grafica: Babygraphics
www.teatromarconi.it
"SUPERFICE" scritta
e diretta da Erika Barresi
TEATRO TRASTEVERE - Roma - da mercoledì 6 a
domenica 17 aprile 2016, ore 20.30_dom ore 18.30
Commedia surreale.
Uno spettacolo di azione, tante risate e buona musica, con un testo
ben ritmato, con musiche eseguite
dal vivo da Alberto Laruccia.
Commedia sulla precarietà della
vita in particolare sulla precarietà della vita di tre attori.
“ La commedia è un atto di amore verso la gioia e
l'immaginazione di artisti nel donarsi e di spettatori nel ricevere. Vengono
messi in campo: arte, tecnica, energia, forza e generosità. L’improbabile
situazione e il rocambolesco evolversi degli eventi fanno si che non ci si
possa annoiare … per lo meno non nel
teatro in cui andiamo in scena noi!” –
Erika Barresi (autrice e regista)
I protagonisti: una donna diversa , un uomo colpevole e un uomo deciso sono tre
attori senza
lavoro, senza contratti, senza provini e
ingaggi in quella situazione che per gli attori è la quotidianità: la
noia!!!! L’unico
vero impegno delle loro giornate è tenersi in esercizio con la recitazione passando da un genere
teatrale all’altro, da un dialetto all’altro.
Spezza questa noia una occasione di investimento
improvvisa, l’acquisto di un immobile con Bar. Certo è messo male, è fatiscente, ma
assume un interesse diverso alla
scoperta in magazzino di sacchi
contenenti una strana muffa bianca.
Entrano in campo incoscienza, ambizione, presunzione e i tre decidono che è giunta l’ora di
diventare imprenditori ….
intraprenderanno la carriera di spacciatori.
Gruppo Teatro Onda_ Autrice e regista: Erika Barresi Intepreti: Samantha Silvestri,
Alessandro Capone e Roberto Celestini, musiche eseguite dal vivo da Alberto
Laruccia.
Spettacolo con
aperitivo offerto.
"POLAR"
messa
in scena di Antonio Sinisi
TEATRO STUDIO UNO - Roma - da giovedì 7 a domenica 17 aprile, ore 21.00_dom ore 18.00
La trama
segue l’intreccio narrativo del film dove Wyke è un drammaturgo di testi noir.
Sua moglie Maggie vive con il suo nuovo compagno Tindle, un attore. Wyke e
Tindle s’incontrano nella residenza del primo, più che un incontro il loro
sembra uno scontro, dove le armi non sono sempre pari. Si accende così un
duello violentemente raffinato, una battaglia verbale serrata tra violenze
psicologiche e offese inverosimili, sorprese e colpi di scena.
“Lavorare su una sceneggiatura ci pone di fronte un testo pronto ad essere contraddetto, asciugato, ripulito e soprattutto neutralizzato superficialmente – spiega Antonio Sinisi – Neutralizzare per rendere più nuda la scrittura in modo da ottenere una partitura più precisa, mantenendo i contenuti primitivi, togliendo tutto il possibile superfluo (quel che strano, via! Direbbe Beckett) per esplorare una nuova forma. Lavorare su Pinter significa lavorare sulla contraddizione e in questo caso specifico sul concetto di vero e falso nel teatro”.
“Lavorare su una sceneggiatura ci pone di fronte un testo pronto ad essere contraddetto, asciugato, ripulito e soprattutto neutralizzato superficialmente – spiega Antonio Sinisi – Neutralizzare per rendere più nuda la scrittura in modo da ottenere una partitura più precisa, mantenendo i contenuti primitivi, togliendo tutto il possibile superfluo (quel che strano, via! Direbbe Beckett) per esplorare una nuova forma. Lavorare su Pinter significa lavorare sulla contraddizione e in questo caso specifico sul concetto di vero e falso nel teatro”.
In “Polar”
tutto ruota attorno al concetto di vero e falso. Si presenta un duello, un
combattimento tra due dispositivi, quello della verità e quella della falsità. “Polar”
è un ring, una camera nel limen, dove non si sa mai da che parte stare. Ci si
toglie il lusso di interpretare o rappresentare qualcuno o qualcosa, per
ricercare, frammento dopo frammento, la fusione tra il contenuto e la forma.
Mettere insieme il vero e il falso.
La scena
realizzata da Stefano Pietrini si compone di forme geometriche primarie e
oggetti di artigianato. Il progetto sonoro di Cristiano Urbani è minimale ma
pieno di tensione. Tutto per riportare la riflessione all’essenza delle cose e all’essenza del
pensiero, tornare bambini per cogliere più a fondo i concetti di vero e falso
mescolati nello stesso spazio, ammettendo che nel teatro la contraddizione è la
regola e il vero e il falso possono essere la stessa cosa.
Messa in scena: Antonio Sinisi - Interpreti: Gabriele Linari
e Alessandro Porcu - musiche originali Cristiano Urbani - oggetti di scena
Stefano Pietrini - locandina Martoz - residenza temporanea Teatro Studio Uno -
una produzione natacha von braun | ensemble d'espressioni
www.teatrostudiouno.com
PROSEGUONO
"Un
bacio dai tuoi papà" di
Gianpiero Pumo
TEATRO DEI SERVI - Roma - da martedi 29 marzo
a domenica17 aprile 2016 - ore 21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30
domenica
“Un bacio dai
tuoi papà” testo inedito di Gianpiero Pumo è una commedia che affronta con
leggerezza il tema della famiglia, anche quella meno ‘omologata’, e della
genitorialità omosessuale. Il testo, diretto da Gianluca Ferrato vede in scena
Mauro Conte, Gianpiero Pumo, Valeria Monetti, Carlo Zanotti e la partecipazione
di Paila Pavese.
Sebastiano
e Daniele sono una vera coppia. Dividono una vita, la casa e il letto. La loro
serenità viene minata dalla “naturale” impossibilità di avere un figlio e dal
“burocratico” divieto di adottarne uno. A differenza di Daniele, che non sembra
turbato da questa condizione, Sebastiano invece non riesce ad arrendersi al
pensiero di non poter avere un bambino, così arriva ad escogitare un folle
piano e invita sua sorella Marta con il
marito Aldo per un week end... da “proposta indecente”. Ma a rendere il fine settimana ancora più folle sarà l’inaspettato
arrivo della madre di Sebastiano, una donna bizzarra, imprevedibile e
soprattutto ignara di tutto, persino dell’omosessualità del figlio.
Questi
gli ingredienti da cui prende spunto la storia che si dipana attraverso un
ritmo serrato e divertenti equivoci, non senza qualche malinconia e verità
nascoste. I personaggi, così diversi e inizialmente lontani fra loro,
ritroveranno quel forte legame che solo la famiglia può dare. E non per forza quella
tradizionale.
Compagnia Moliere_Autore: Gianpiero Pumo - Regia: Gianluca Ferrato - Interpreti: Mauro Conte – Sebastiano, Gianpiero Pumo – Daniele, Valeria Monetti – Marta, Carlo Zanotti - Aldo e la partecipazione di Paila Pavese – la madre.
www.teatroservi.it
"È TUTTA UNA FARSA ovvero Petito's Play" di Gianfranco
Gallo
TEATRO NINO MANFREDI - Roma – da martedì 29 marzo a Domenica 10 aprile – 29, 30 e
31 Marzo - 1, 2, 5, 7 e 8 Aprile ore 21.00 - 3, 6 e 10 Aprile ore 17.30 - 9
Aprile ore 17.30 e 21.00
Gianfranco Gallo e Massimiliano Gallo, dopo i loro
successi televisivi e cinematografici, salgono sul palco insieme a Gianluca Di
Gennaro, Arduino Speranza, Bianca Gallo, Anna De Nitto, Francesco Russo, Ursula
Muscetta con uno spettacolo che omaggia il teatro di tradizione, quello della
farsa, della maschera e del travestimenti.
La famiglia Gallo si ritrova in scena per uno
spettacolo ispirato a Petito. i figli di Nunzio Gallo, Gianfranco e
Massimiliano hanno deciso di ritrovarsi in scena con uno spettacolo
tradizionale anche se in chiave moderna. La grande maschera di Pulcinella che
si apre e si chiude, che fagocita gli attori che vi recitano dentro e che gli
attori stessi alla fine chiuderanno per uscire da essa. È il Teatro Napoletano
di Tradizione, e in particolare quello della farsa, ovvero dell’invenzione, del
corpo, dell’effetto, della mutazione, della scomparsa. A portarlo in scena i
fratelli Gallo, definiti gli eredi dei fratelli Giuffrè, dei Maggio, dei De
Filippo,di quella nobile tradizione teatrale napoletana che si tramanda di
padre in figlio. Gianfranco e Massimiliano si divertono qui a intrecciare le
trame di due opere del grande Petito: la famosa ‘Na campagnata e tre disperate
e Inferno , Purgatorio e Paradiso per dimostrare che il teatro della farsa è un
teatro che rende libero chiunque si interessi a lui. E le farse di Petito sono
talmente dirompenti nell’invenzione e nella vis comica che possono fare a meno
di essere datate, vestite, realistiche. Niente di morto, niente di vecchio.
Semplicemente teatro antico e vivo.
“Mi piace definire il mio teatro di Oltradizione –
dice Gianfranco Gallo – un teatro che viene dall’Oltre ed è diretto Oltre. Io
riscrivo tutto e svelo ciò che dal passato deriva e che si è trasformato e
trasmesso fino a me per andare oltre me. Non riuscirei a imbalsamare Petito, io
lo rivelo come calco del volto di Totò, di Troisi e di tanti altri”.
Dal progetto alla scenografia, fino ai costumi,
tutto è stato curato sin nei minimi particolari, come nel teatro di una volta,
quello costruito e interpretato da veri artigiani della scena. Una maschera
gigante di Pulcinella accoglie dal palcoscenico gli spettatori. Una maschera
che nasconde e svela gli attori, simbolo di tutti i teatranti. Lo spettacolo
racchiude un mondo di maschere in cui, però, la “maschera” non ci sarà, come
sottolinea Gianfranco Gallo: “Non è necessaria in un teatro potente, ma nudo,
Antonio Petito, che è stato il Pulcinella più famoso della storia, è secondo me
il vero assassino di Pulcinella. Le sue farse sono talmente dirompenti
nell’invenzione e nella vis comica, che possono fare a meno di essere
storicizzate, vestite e mascherate, sono già oltre quel che rappresentano”.
Anphoras
Production_Autore: Gianfranco Gallo - Regia: Gianfranco Gallo - Interpreti:
Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo, Gianluca Di Gennaro, Arduino Speranza,
Bianca Gallo, Anna De Nitto, Francesco Russo, Ursula Muscetta - Scena: Clelio
Affinito - Costumi: Francesca Scudiero - Luci: Cesare Accetta - Musiche
originali: Paco Ruggiero
sul TEATRO PER BAMBINI e
RAGAZZI
"BUONGIORNO E BUONANOTTE!" di
Giallo
Mare Minimal Teatro
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma - domenica 10
aprile 2016 - (dai 3 agli 8 anni ), ore 16.30
Buongiorno e buonanotte! in scena per la Rassegna Infanzie
in gioco 2015/16.
Lo spettacolo è diretto da Vania Pucci e Lucio Diana ed è interpretato
da Vania Pucci.
Mentre
è semplice capire quali sono le attività quotidiane durante il giorno, la notte
rimane un mistero, un tempo sospeso. La bambola/bambina si prepara ad andare a
letto ma non vuole chiudere gli occhi e tutte le scuse sono buone per
continuare la giornata: leggere una storia, la voglia di giocare, la sete, la
fame, la paura. Niente la convince a dormire, a staccarsi dal suo mondo, dai
giocattoli, dalla vita piena di giochi, di incontri, di storie. Uno spettacolo
di forte impatto visivo con le immagini, realizzate sia con la lavagna luminosa
sia con la computer grafica, che si formano sotto gli occhi degli spettatori.
Come un grande libro illustrato, le immagini contengono il corpo dell’attrice e
interagiscono con lei fra continue sorprese in un ritmo sempre più serrato fino
al sopraggiungere del sonno.
Giallo Mare Minimal Teatro_ Testo e
progetto drammaturgico: Vania Pucci- Interprete: Vania Pucci -Disegni,
scenografie e luci: Lucio Diana-Immagini su lavagna luminosa ed ombre: Ornella
Stabile-Animazioni digitali: Ines Cattabriga-Assistente animazioni: Silvia
Vallesi-Tecnico audio e luci: Saverio Bartoli-Voce bambina: Frida Fantini-Regia:
Vania Pucci e Lucio Diana
"T’IMMAGINI
(quelli che non credono alle favole)" di ADYNATON Officina di Teatro Sociale
con il supporto di Città
Metropolitana di Roma Capitale
4 APRILE – TEATRO PATOLOGICO Via Cassia 472 - Roma
8 APRILE – TEATRO NUOVO SAN PAOLO – Viale di San Paolo,12 - Roma
12 APRILE – TEATRO SAN GIUSEPPE – Viale Primo Maggio, 42 – Fonte Nuova
(Rm)
15 APRILE - AUDITORIUM LICEO J.JOYCE – Via A. De Gasperi,20 – Ariccia
(Rm)
18 APRILE – TEATRO EUCLIDE – Piazza Euclide, 34 - Roma
...i “Ragazzacci” in scena per l’Educazione alla
Legalità...
Reduci dal successo dell'ultimo lavoro Pinocchio
Reloaded, dal 4 al 18 Aprile 2016 tornano i ragazzi di Adynaton, l'associazione
di Teatro Sociale che va in scena per l'Educazione alla Legalità, con lo
spettacolo dal titolo T'IMMAGINI, quelli che non credono alle favole. Saranno
cinque gli appuntamenti realizzati dai ragazzi per i ragazzi, in cinque
differenti location: dal Teatro Patologico, al Teatro Nuovo San Paolo, passando
per il Teatro San Giuseppe e l'Auditorium Liceo James Joyce, per poi
concludersi al Teatro Euclide. Gli eventi avranno luogo dalle 9.30 alle 13.30 e
sarà possibile parteciparvi gratuitamente, con prenotazione obbligatoria,
contattando direttamente l'associazione. L'iniziativa è cofinanziata dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Gioventù, dalla Regione
Lazio e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale insieme al Dip.to di
Giustizia Minorile del Lazio, la Polizia di Stato, lo sportello vittime del
bullismo del Policlinico Gemelli, il Ceis, l’APS Il Fiore del Deserto e altre
realtà di Roma e del Lazio.
I giovani attori hanno avuto problemi con la
giustizia, vivono in case-famiglia o in condizione di disagio sociale e
famigliare e andranno in scena per dedicare la loro storia a coetanei delle
scuole superiori di Roma e Provincia e al pubblico, per dire che si può
ricominciare e che certe esperienze sarebbe stato meglio evitarle. “Questa
storia è piena di errori”, recita il prologo del testo scritto e diretto da
Emanuela Giovannini che ci racconta: "T’immagini è uno scanzonato viaggio
nelle favole a partire da quella di Pinocchio che incontra molti altri personaggi
nel suo viaggio in un intreccio vorticoso di avventure. Questa è una favola
moderna dedicata agli adulti, a tutti quelli che hanno il compito di indicare
la strada buona”. Sul palco insieme ai ragazzi, anche degli esperti,
psicoterapeuti, agenti di polizia, mediatori, educatori, che informano gli
studenti sui rischi legati al consumo di droghe e agli atteggiamenti aggressivi
o devianti che mal si addicono al giusto inserimento nella società civile.
La Compagnia Teatrale è multietnica, formata da
attori professionisti e da giovani in esecuzione penale esterna al carcere, o
ospiti di Case-Famiglia e Comunità di Accoglienza o, più in generale, in
condizione di disagio sociale e famigliare. I ragazzi dell’Officina di Teatro
Sociale Adynaton sono Rom, nord-africani, italiani, rumeni, albanesi ecc. con
difficoltà legate alla disgregazione delle famiglie di appartenenza, alla
dipendenza da sostanze stupefacenti e all’interruzione degli studi. Il teatro,
che l’Associazione Adynaton, dentro e fuori dal carcere, porta avanti con
questo tipo di ragazzi da quindici anni, diventa uno strumento formativo,
educativo e reintegrativo e, in questo caso, anche un’occasione lavorativa. I
ragazzi, infatti, percepiscono un compenso per il loro impegno nel progetto.
ADYNATON
Officina di Teatro Social_con Joana, Veronica, Youssef, Victoria, Giulia,
Jovita, Sofia, Tamara e con l’amichevole partecipazione di Gino la Monica,
Dario Biancone, Paolino Blandano, Fabrizio Catarci, Gerardo Fiorenzano.
Regia e
drammaturgia: Emanuela Giovannini - Aiuto Regia: Roberto Saura - Coreografia:
Silvia Gatti - Luci: Giovanna Bellini - Scene: Fiammetta Mandich
Costumi:
Roberta Vischetti - Ufficio Stampa: Carla Fabi e Roberta Savona
Intervengono:
Dr. Valerio Fiumana – Psichiatra Sportello Vittime del Bullismo Policlino A.
Gemelli; Dr.ssa Angela Piscitelli – Educatrice Centro Prima; Accoglienza Centro
Giustizia Minorile del Lazio; Dr.ssa Ornella Prete – Responsabile Ceis dei
progetti di prevenzione delle dipendenze; A.C. Ciro Nutello – Polizia di Stato;
Dr.ssa Vittoria Quondamatteo – Progetto Accoglienza Adolescenti APS Il Fiore
del Deserto
www.adynaton.it
rispetto al CINEMA
PROSEGUE
“WAX: WE ARE
THE X” di Lorenzo Corvino
Nelle SALE ITALIANE da giovedì 31Marzo
2016
« Se siete nati dopo il 1970 e la Società non si è
ancora accorta di Voi, questo film è la vostra vendetta! ».
Consigliato da: Radio Montecarlo
www.radiomontecarlo.net Media Partner: Giornalettismo www.giornalettismo.com
SINOSSI
Due giovani italiani e una ragazza francese vengono
inviati a Monte Carlo per le riprese di uno spot. Hanno a disposizione una
settimana per portare a termine l’incarico. Il viaggio diventa presto
un’avventura rocambolesca attraverso il sud della Francia e la Costa Azzurra:
saranno messi a dura prova da incontri ed eventi che vanno oltre il loro
controllo. L’intensa relazione a tre che nasce fra i ragazzi si offre come
simbolo del confronto tra trentenni europei, uniti da un’esistenza da
Sacrificabili e in cerca del riscatto per un’intera generazione.
FESTIVAL E PREMI
Premio Miglior Film in Lingua Straniera |
International Filmmaker Festival of World Cinema London (febbraio 2015) ü Cinequest Film Festival | World Premiere in San Jose, California (primo
marzo 2015) ü Palm Beach International Film Festival (marzo
2015) ü Phoenix Film Festival (aprile 2015) ü North Hollywood Cinefest (aprile 2015) ü Festival del Cinema Europeo di Lecce | Opening Film, anteprima italiana
(13 aprile 2015) ü Hong
Kong Salento International Film Festival (maggio 2015) ü St Tropez International Film Festival (maggio 2015) ü Etna Comics Festival (giugno 2015) ü Madrid International Film Festival (luglio 2015) ü Festival du Film Italien de Villerupt (novembre 2015 anteprima
francese) ü Les Rencontres du Cinéma italien de Grenoble
(novembre 2015) ü De Rome
à Paris, il Cinema Italiano incontra il cinema francese (gennaio 2016)
Durata:
103 minuti Paese: Italia, 2015 Genere: Road Movie, Avventura
Regia,
Soggetto e Sceneggiatura: Lorenzo Corvino Con: Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn
Gourvenec, Davide Paganini Special Guest Star: Rutger Hauer, Jean-Marc Barr E
con la partecipazione di: Andrea Renzi e Andrea Sartoretti Altri interpreti:
Lily Bloom, Claudia Gallo, Muriel Gandois, Mathieu Intikalau, Francesca
Ritrovato Fotografia: Caterina Colombo & Corrado Serri Montaggio: Mario
Marrone (AMC) Musiche originali: Valeria Vaglio Scenografia: Ilaria Fallacara
(ASC) Costumi: Jessica Zambelli Suono: Fabio Felici (GTCS) Mix: Gaetano Musso
Casting: Gaia Casanova Organizzazione generale: Giuseppe Manzi Trucco: Simona
Castaldi Parrucchiere: Vincenzo Cormaci Aiuto regia: Matteo Albano Prodotto da
Antonio Corvino, Lorenzo Corvino, Giuseppe Manzi per Vengeance
In collaborazione con Rai Cinema In
associazione con Banca Popolare Pugliese, Filacapital, Barbetta (ai sensi delle
norme sul Tax Credit) Con il sostegno della Regione Lazio – Fondo regionale per
il cinema e l’audiovisivo Con il patrocinio dell’Apulia Film Commission .
DISTRIBUZIONE
INDIPENDENTE
Produzione
VENGEANCE in collaborazione con Rai Cinema
www.waxilfilm.it
www.facebook.com/Waxilfilm
sui FESTIVAL
"DOIT FESTIVAL" direzione artistica Angela Telesca e Cecilia Bernabei
Concorso di drammaturgia contemporanea
eventi
speciali, performance e presentazioni editoriali.
TEATRO PLANET - Roma - dal maretdì 8 a domencia 20 marzo e da martedì 29 marzo a domenica 10 aprile -
orari vari
in collaborazione con L’Artigogolo
Il DOIT Festival –
Drammaturgie Oltre Il Teatro - conclude
il suo cartellone ricco di teatro, danza, performance, narrazione, dibattiti
con giovani critici e progetti per il sociale, proponendo spettacoli che
superano i confini del genere teatrale
tradizionale, per abbracciare il mondo letterario, della fiaba e dell’editoria
e quello dell’impegno civile e della contaminazione artistica tra i generi.
>>>>
5|6 aprile GRETEL E
TUTTI GLI ALTRI
con Marcella Pelleranno
luci Matteo Culurgioni
Cronopios Botti du Shcoggiu Ass. Cult -
SARDEGNA
Una rilettura della
celebre fiaba “Hansel e Gretel” in una performance che coinvolge parola, luci,
movimento coreografico oggetti scenici in un vortice di immagini suggestive.
Hansel si è smarrito
e Gretel è sola. A poco a poco si accorge che nella sua solitudine riesce ad
aprirsi a un ascolto “speciale”, quello della Natura che si rivela. Tra un
enigma da districare e la paura da addomesticare, fa il suo viaggio di crescita
che potrebbe essere lungo un anno o breve come una notte. E’ il racconto
performativo, visuale ed evocativo di un viaggio attraverso la paura: un rito
di iniziazione che coinvolge grandi e piccini.
>>>>
7|8 aprile FROM
PINOCCHIO
regia Emiliano Russo
coreografie di Monica Scalese
con Gabriele Anagni, Flaminia Cuzzoli, Valerio D’Amore, Diletta
Masetti, Ottavia Orticello, Gianluca Pantosti, Monica Scalese
Premio Migliore regia e Miglior progetto internazionale Festival SETKANI/ENCUNTER di Brno -
Repubblica Ceca Upnon Ass. Prom. Sociale
- LAZIO
Performance di teatro-danza ispirata alla celebre fiaba di Carlo Collodi:
il percorso di formazione del burattino che diventa un bambino consapevole
delle proprie scelte, maturate sui cadaveri dei propri errori. Lo spettacolo,
concepito attraverso segmenti drammaturgici e coreografici altamente simbolici,
racconta come da Pinocchio possa nascere l'uomo nuovo in grado di modificare se
stesso e il mondo circostante, scardinando i rapporti e i comportamenti imposti
dalla cultura dominante.
Lo spettacolo è lo sviluppo maturo di un progetto teatrale che coinvolge e
vede protagonisti un gruppo di ex allievi diplomati all’Accademia Nazionale
D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
9 aprile
DOIT Festival per il Sociale
UGUALI, UGUALI, TUTTI I GIORNI UGUALI
regia Daria Veronese
con Massimo Mirani e Junia Tomasetta
Musiche dal vivo Andrea Salvi (Flauto) e Angelo Magnifico (Chitarra)
Musiche dal vivo Andrea Salvi (Flauto) e Angelo Magnifico (Chitarra)
Capsa Service
Mise en éspace con musica dal vivo tratta dai testi Lenta cavalca nel tempo la prossima ora, Il carcere è stato inventato per i poveri e I giocattoli di Dio realizzati dai detenuti del carcere di Rebibbia.
Proiezione del
cortometraggio
BREAK THE WALL
regia Davide Di Nardo
Pixelcake Visual Factory
una produzione Azimut/Cesp
progetto ideato
dagli studenti ristretti del Carcere di
Rebibbia, IISS “Von Neumann” - Roma
10 aprile ore 18
Premiazione dei
vincitori del DOIT
Festival, II edizione 2016
Premiazione dei
vincitori de L’Artigogolo II edizione, concorso di drammaturgia
contemporanea
Brindisi e rinfresco
La direzione del DOIT Festival ringrazia le compagnie
partecipanti, la giuria, il pubblico, i critici che hanno condotto i dibattiti
post spettacolo (Adriano Sgobba, Simone Pacini, Luca Lotano, Alessia Pizzi,
Francesco Fario, Gertude Cestiè, Renata Savo, Annalisa Civitelli, Miriam Comito
Antonio Mazzuca), i mediapartner: Recensito,
Persinsala, La Platea, Gufetto, Culturamente, Kirolandia e L’Ultimo Nastro Di Krapp, le redazioni
che ci hanno seguito: Fattiditeatro,
TeatroeCritica, Paper Street, Trovaroma
- La Repubblica, Unfolding Roma, Brainstorming culturale, Radio Città
Futura, Radio Godot, Radio Roma Capitale e la direzione del Teatro Planet, Marta Scandorza, Giorgia
Buttarazzi e Giulio Clerici.
---
Giuria degli Esperti composta da: Massimo Mirani - attore teatrale e
cinematografico e autore; Chiara Girardi – operatrice teatrale, collabora con
il Progetto Goldstein, Teatro dell’Orologio e Compagnia teatrale Vuccirìa;
Daniele Rizzo - fondatore e direttore della rivista culturale Persinsala;
Adriano Sgobba - critico teatrale rivista culturale Paper Street e Responsabile
Comunicazione e Social della rivista di cultura e spettacolo Recensito; Daria
Veronese - regista e presidente di Capsa Service - Docenti di scuole romane e
pubblico abituale: Francesca Altobelli, Maura Bernabei, Nicoletta Pastorello,
Nunzio Montuori, Grafiche
e webmaster, Walter
Mirabile, Luca
Bernabei, Promozione e comunicazione Teatro Planet
F/M Press –Marta Scandorza
Teatro
Planet - Direzione artistica Caterina Costantini - Direzione organizzativa:
Gabriele Pianese, Giorgia Buttarazzi
www.teatroplanet.wordpress.com
"CassinoOFF 2016" direzione artistica di Francesca De Sanctis
V Edizione
Aula Pacis/Biblioteca Comunale Pietro Malatesta/Rocca Ianula/ Casa Circondariale/Teatro Manzoni - Cassino (Fr)- da venerdì 4 Marzo a Sabato 30
Aprile - orari vari
Alla sua V edizione il Festival
del Teatro Civile CassinoOFF
– organizzato dall'Associazione CittàCultura e diretto da Francesca
De Sanctis - riparte con un grande attore e uno dei più apprezzati
scrittori del’ 900: Alessandro Haber e Charles Bukowski.
L'irriverente autore statunitense ormai è parte di Haber, che lo porta in scena
da anni in varie forme: spettacolo, concerto, reading. A Cassino l'interprete
bolognese leggerà – il prossimo 4 marzo presso l'Aula Pacis – i suoi versi e i
suoi testi.
CassinoOFF è questo: un teatro
contro perbenismi e ipocrisie, un teatro che parla, racconta, grida e che tiene
accesa sempre la sua attenzione sul nostro tempo. Alessandro Haber, Iaia
Forte (in Un bacio, di Ivan Cotroneo) Ulderico Pesce e Andrea Satta (in La
Fisarmonica verde), Fabrizio Saccomanno (in Gramsci.
Antonio detto Nino) saranno alcune delle voci che risuoneranno nei luoghi
del Festival.
Ma CassinoOFF è anche un’invasione civile e partecipata della città: la Rocca
Janula, la Biblioteca comunale Malatesta, la Casa circondariale, il Teatro Manzoni e il Civico Sociale
(trattoria della legalità) saranno attraversati da serate musicali, performance
di danza e molto altro.
Obiettivo del Festival sarà coinvolgere il pubblico di tutte le età sulla
scia delle edizione passate (ricordiamo tra gli ospiti: Bebo Storti, Marco
Paolini, Luigi Lo Cascio, Isabella Ragonese, Ascanio
Celestini, Roberto Saviano, Vincenzo Perrotta, Ottavia
Piccolo).
CassinoOFF è anche laboratori
teatrali che si sono svolti durante tutto l’anno, sull’intero territorio
provinciale coinvolgendo gli abitanti di vari comuni, e il Premio CassinoOFF,
rivolto alle compagnie teatrali, nato per sostenere e promuovere i progetti e
gli artisti che affrontano, con coraggio e poesia, tematiche “scomode”: dalla
mafia al precariato, dall’ambiente alla corruzione, o raccontano storie di vite
difficili legate a guerre, emigrazioni, lotte e ingiustizie. Negli corso degli
anni il Premio è diventato un atteso appuntamento per gli artisti della scena
indipendente italiana. Sono oltre 150 le candidature pervenute quest’anno e a
breve sarà decretato lo spettacolo vincitore che andrà in scena il prossimo 9
aprile. Le prime due edizioni sono state vinte dalla compagnia Instabili
Vaganti con lo spettacolo Made in Ilva. L’eremita contemporaneo e
da Oscar De Summa con Stasera sono in vena.
L'Associazione CittàCultura
– con il sostegno della Regione Lazio, del Comune di Cassino e
della Banca popolare del Cassinate, il patrocinio dell'Università
degli Studi di Cassino – presenta soprattutto un progetto condiviso e
allargato che coinvolge anche le associazioni presenti sul territorio, oltre ad
artisti affermati e a giovani compagnie.
- Programma della settimana -
8 APRILE
#Teatro
ore 15, Casa Circondariale di Cassino
La città invisibile da Italo Calvino
con Armando, Arturo, Alderico, Danilo, Francesco, Maurizio, Renato, Salvatore e Sow
conduzione del laboratorio e regia dello spettacolo finale Paola Iacobone e Vincenzo Schirru
direzione artistica Paola Iacobone e Manuela Perrone
>>>ore 21,
Biblioteca comunale Pietro Malatesta
Gramsci. Antonio detto Nino
di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
Gramsci. Antonio detto Nino
di Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno
con Fabrizio Saccomanno
9 APRILE
#Teatro
ore 19, Casa della Cultura
(Parco Baden Powell)
Nostra Italia del Miracolo
Nostra Italia del Miracolo
con Maura Pettorruso
drammaturgia e regia Giulio Costa
uno spettacolo ispirato alla figura di Camilla Cederna
9 APRILE
#Alcivico
ore 21.00, Civico Sociale, trattoria della legalità
#Alcivico
ore 21.00, Civico Sociale, trattoria della legalità
Damm & Dong LIVE
Serata musicale in collaborazione con l’Associazione Namastè
Serata musicale in collaborazione con l’Associazione Namastè
Ingresso gratuito
delle SERATE con OSPITI
"apeRIVER"
by River
Thursday is the new
Saturday
JEFF BUCKLEY TRIBUTE
con le voci di Andrea Riccardi, Diego
Conti e Andrea&RioStone
Palco Aperto ospita il regista Giovanni
Franci, con una performance dallo spettacolo:
“Matteo Diciannove, Quattordici”
MARMO - Roma - Giovedì 7 Aprile 2016, dalle 19.00
Per la prima volta un aperitivo rainbow
omaggia Jeff Buckley
A San Lorenzo torna ApeRiver, l'aperitivo
eterofriendly dedicato a River
Phoenix, che in questo primo giovedì
di Aprile regalerà al pubblico una JEFF
BUCKLEY TRIBUTE, un'intera serata tributo realizzata grazie alle voci di Andrea
Riccardi, Diego Conti e Andrea&RioStone, accolti da Giusva, volto del giovedì firmato River.
Durante l'appuntamento, proiettati sugli schermi dell'ex marmeria, ci saranno i video musicali del cantautore statunitense.
ApeRiver è un fiume in piena. Non è una
semplice traduzione letterale a definirlo, ma l'essenza stessa di un desiderio
che ha preso vita tra le molteplici righe
del web. Una comunità viva che ruota intorno ai sogni ed alle passioni
del personaggio protagonista di River
Blog, amante del cinema e della musica, quest'ultima, più di ogni altra
cosa. Tra quei ricordi c'è Jeff Buckley.
Una scatola chiusa che contiene un cd polveroso, dalle sonorità immortali, come
il suo autore morto a maggio del '97 in quel fiume che
sfociava nel Mississipi (quattro anni
dopo la scomparsa di River Phoenix).
A lui e alla sua breve ma sempre riconosciuta epopea, è dedicato il tributo di Andrea Riccardi, Diego Conti e
Andrea&Rio Stone, che rivisiteranno i brani del primo e unico album in
studio di Buckley: “Grace”, edito nel
1994 e prodotto dalla Columbia Records.
Poco
più di sessant'anni in tre.
Tre giovani vite votate alla musica, suonata, prodotta e vissuta. Andrea
Riccardi, romano da generazioni e formatosi alla Melody Music School, arriva tra i semifinalisti del Festival di
Castrocaro, dopo aver partecipato anche al Premio Mia Martini. Nel 2015 passa
per Amici di Maria De Filippi, dove si esibisce accanto ad Elisa e ai vincitori
The Kolors. Originario di Patrica nel
frusinate, Diego Conti è un cantautore e musicista già noto ai più grandi.
Prodotto dalla Rusty Records (che ormai
da tempo lancia sul mercato giovani talenti come l'ultima Chiara Dello Iacovo), Conti
calca pachi importanti come quello del Festival Show, dopo aver suonato le
chitarre nell'ultimo brano di Clementino,
prodotto dalla Universal e presentato
a Sanremo 2016. Classe 1988, romano
d'origine, Andrea Di Donna scrive sin da adolescente le sue prime canzoni,
accostandosi al cinema ed al teatro, componendo tra i tanti, i brani per
l'ultimo spettacolo di Filippo Timi. Nel 2016, il suo pezzo Half of You viene inserito nella serie
tv Tutto può Succedere, in onda su Rai Uno. Insieme al suo amico
chitarrista Valerio Romagnoli, in arte Rio
Stone, coltivano la passione per il grunge
e il lato oscuro del rock. Tutti
insieme interpreteranno rigorosamente dal vivo i brani scritti da Jeff Buckley,
per una serata tributo ad un autore
che ha fatto epoca, nonostante la sua prematura scomparsa.
Nella sezione Palco Aperto, momento dedicato all'intrattenimento romano ed ai
talenti emergenti, apeRIVER è lieta
di ospitare l'autore e regista, Giovanni Franci, che ritroveremo al Teatro
Tordinona dal 15 Aprile con lo spettacolo MATTEO DICIANNOVE, QUATTORDICI - Lasciate che i bambini vengano a me,
con Fabio Vasco, Valeria Nardella e Mike Illiano. La storia di un ragazzo ricattato, corrotto ed abusato dalla sua
famiglia e dall'istituzione del collegio cattolico cui era stato affidato. Solo
la sincerità e l'amore per un ragazzo, riuscirà a salvarlo. Appositamente
per apeRiver, Franci e Vasco daranno
vita ad un vero e proprio teaser live dello spettacolo in scena al Tordinona.
E' il giovedì più friendly che ci sia, in ogni senso. Da Aba a Davide Papasidero, da Dario Guidi ad
Andrea Maestrelli e poi Belaid, Mara Venier, Jerry Calà, Michela Andreozzi,
Roberta Scardola, Gianni Sperti, Daniel DeCò, Mirko Oliva, Chiara Dello Iacovo,
Arianna Alvisi, Virginio, Manuel Foresta, Marco De Vincentiis, Daév, Andrea
Orchi, Machella, Federico Baroni, Andrea Riccardi, Kaligola, Fabio Canino,
Roberta Carrese, Machella Paola Pessot, Leiner e i Dear Jack... Sono davvero
tanti gli amici passati alla serata eterofriendly più accogliente della capitale, che regala al pubblico un momento
diverso da ogni situazione! L'ingresso è
gratuito ed aperto a tutti, etero,
gay, ed eterocuriosi... Because Thursday is the new Saturday. L'obiettivo
del gio vane fotografo Marco Portanova, catturerà il pubblico in fotoricordo disponibili sulla pagina
ufficiale dell'evento: www.facebook.com/ApeRiver.
www.marmomusicbar.it
circa l'ARTE
DEBUTTI
"Il Sogno e la Realtà. Il lato
onirico della fotografia secondo i Fotomani."
Mostra collettiva di fotografia.
Mostra collettiva di fotografia.
GELATERIA SPLASH - Roma - da
venerdì 1 a venerdì 15 aprile 2016, ore 18.30
Inaugurazione
della Mostra Domenica 10 aprile ore 18 con la partecipazione della Dott.ssa
Anita Curatola, specialista in psicologia dei sogni.
La realtà è tutta un sogno? Oppure nei sogni possiamo intravedere parti della realtà?
Domande e risposte che si inseguono da sempre, e alle quali nessuno di noi può dare una certezza. Tuttavia sappiamo che quando con una macchina fotografica andiamo ad
immortalare la realtà circostante (o il sogno) il risultato può avere dell’incredibile.
E le fotografie di questa mostra dei Fotomani sono la testimonianza di tutto ciò.
Agli occhi dello spettatore l’ardua sentenza…
La realtà è tutta un sogno? Oppure nei sogni possiamo intravedere parti della realtà?
Domande e risposte che si inseguono da sempre, e alle quali nessuno di noi può dare una certezza. Tuttavia sappiamo che quando con una macchina fotografica andiamo ad
immortalare la realtà circostante (o il sogno) il risultato può avere dell’incredibile.
E le fotografie di questa mostra dei Fotomani sono la testimonianza di tutto ciò.
Agli occhi dello spettatore l’ardua sentenza…
www.gelateriasplash.it
PROSEGUONO
"I Macchiaioli. Le
collezioni svelate" curata da Francesca Dini
CHIOSTRO
DEL BRAMANTE - Roma - da mercoledì 16 marzo a domenica 4
settembre 2016, tutti i giorni
dalle ore 10.00 alle 20.00 , sabato e
domenica 10.00-21.00
Con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e
Turismo del Comune di Roma, la mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate
curata da Francesca Dini è prodotta e organizzata daDart - Chiostro del
Bramante e Arthemisia Group.
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre
al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al
pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo,
collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li
ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del
passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo,
Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani,
Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e
rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano
del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la
punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca,
personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la
pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i
quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli
autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in
difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e
arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche
dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata
alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i
Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il
clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi,
ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno
ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco
Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un capolavoro
non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico Zandomeneghi,
Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di Amalia
Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875) e
Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide
Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse
(1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto
della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra
Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali
dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di
pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il
catalogo è edito da Skira.
Immagine
a corredo: Cristiano Banti, Ritratto della figlia
Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it
"Correggio e
Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE –
Roma – da sabato 12 marzo a domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti
dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di
due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il
Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540).
Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne
all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno
titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni
Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per
il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso
artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che
sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma
di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le
sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti
successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna
Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San
Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma,
Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di
Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide
attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca
lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento
sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto.
Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità
del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale
di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia
di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra
i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera
realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco
dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo
(Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze,
Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale
di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e
misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente
saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti
e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della
cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani,
Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto
che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e
Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di
David Ekserdjian
Immagine
a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta
"Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su
concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo –
Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con
qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it
Street Art - Banksy &
Co.
PALAZZO PEPOLI - Museo della
Storia di Bologna - Bologna - da venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016,
vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove
pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale,
con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto
l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica
indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo,
utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente
innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo
urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività
contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città
del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come
punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per
Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro
segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata
nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli -
Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art -
Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la
collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della
Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from
the Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e
fotografie del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole
individuare la New York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei
più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White,
Keith Haring, e Lady Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione
Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia
Group, curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende
spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art. Il
progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di
Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art e del
restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle
modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte. Il progetto
di “strappo” e restauro, una sperimentazione condotta dal laboratorio di
restauro Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri
bolognesi di Blu - uno dei dieci street artists migliori al mondo come riporta
una classifica del The Guardian del 2011 -, quali il grande murale delle ex
Officine di Casaralta (Senza titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex
Officine Cevolani (Senza titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è
parso come un’occasione propizia per una mostra che vuole contribuire
all’attuale dibattito internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica
pone l’attenzione sul problema della salvaguardia di queste testimonianze
dell’arte contemporanea e della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria
collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La
mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze
sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per
quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il
lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città.
Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per
creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il
modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è
protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua
corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo
ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine
utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e
portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una
ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i
graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto
delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/
"La seduzione
dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura
di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di
Ravenna - Ravenna
- da domenica 21 febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR
Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il
sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi
Ravenna
“Quel non so
che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione
futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a
un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto
e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente
definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i
confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il
primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie
storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del
Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima
storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di
diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. La mostra La seduzione dell’antico. Da
Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato
insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come
testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini,
Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa,
Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man
Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal
21 febbraio al 26 giugno 2016. La
mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata
grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a
cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando
artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro
estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza
rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico
proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della
tradizione. Una tradizione intesa come
restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita
citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita,
come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da
contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più
disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto
sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà,
Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due
Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi
esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso da Margherita Sarfatti; fino narrare il
Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana
a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali
Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli,
Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e
Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante
presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Il Novecento è stato il secolo all’insegna
del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le
neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica
internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le
Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori
attenzioni.
Comitato
scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it
"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla
Grande Guerra" a
cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in
collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO
REALE
- Milano - da mercoledì 3 febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it
"MATISSE E IL SUO TEMPO" a cura di Cécile Debray
PALAZZO
CHIABLESE - Torino - da sabato 12 dicembre 2015 a domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa
dal Comune di Torino --‐
Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre
Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
Notes d'un peintre in “La Grande
Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬‐ così lo descrive uno dei suoi amici
divisionisti --‐ domina l’arte della prima metà del
XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del
Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato
capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac,
Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di
un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di
Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani,
Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou –
la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse
attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con
altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi
con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le
sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una
sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che
coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta
e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande
interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono
messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955),
di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo
libero – Omaggio a Louis David (1948--‐1949)
Promossa dal Comune di Torino --‐ Assessorato alla Cultura, dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal
Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray
conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un
percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure
matissiane delle odalische --‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --‐; la raffigurazione dell’atelier,
soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda
Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier
IX, 1952--‐56) e Picasso (Lo studio, 1955);
l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--‐99) fino alla sua scomparsa negli
anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor:
Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale
Arte.
Con
il supporto di La Rinascente.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il
catalogo è edito da 24 ORE Cultura --‐
Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it
"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest"
MUSEO DELL'ARA PACIS - Roma - da venerdì 4 dicembre 2015 a domenica 8 maggio
2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, arriva al Museo dell’Ara Pacis di Roma una grande mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della
Parigi di fine Ottocento, che ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al
1900, poco prima della sua morte avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
Media
coverage by Sky Arte HD. -
Il catalogo è edito da Skira.
www.arapacis.it
per L'ENOLOGIA
VINIVERI 2016 – VINI SECONDO NATURA
TREDICI ANNI DI VINI SECONDO NATURA
AREAEXP di
CEREA (VR) - da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2016
SABATO 9
APRILE ANTEPRIMA NAZIONALE DEL DOCUMENTARIO “VITAE” DI DAVIDE VANNI
Tredici anni di Vini secondo Natura. Tredicesima edizione per ViniVeri 2016-Vini secondo
Natura, salone di degustazione di vini e prodotti alimentari
ottenuti da processi naturali, organizzata dalConsorzio
Viniveri che si
svolgerà dall’8 al 10 aprile nella
consueta cornice dell’Areaexp “La
Fabbrica”,nel cuore della cittadina di Cerea, a pochi chilometri da Verona.
Una
tredicesima edizione che sarà impreziosita da tante iniziative, con
degustazioni guidate, cene ed interventi sui temi della salute, dell’identità e della riconoscibilità dell’autenticità del vino.
Temi
simpaticamente sintetizzati nell’immagine simbolo del manifesto di quest’anno
di ViniVeri, con il disegno degli alunni della scuola materna Istituto Comprensivo “Petrarca” di Montevarchi (AR) che
è risultato vincitore del progetto indetto dal Consorzio ViniVeri.
EVENTI IN
PROGRAMMA
Si inizia venerdì 8 aprile, alle ore 18, con
l’incontro-dibattito moderato dal presidente del ConsorzioGiampiero Bea che vede
protagonisti vignaioli e produttori di vino secondo natura italiani ed europei. Un confronto,
attraverso lo scambio di esperienze, sulle buone pratiche e sulle novità circa
la proposta dell’etichetta trasparente - che proprio grazie all’azione svolta
dal Consorzio Viniveri per avere la possibilità di riportare l’elenco degli
ingredienti sull’etichetta del vino - ha trovato l’importante sostegno di Legambientee della presidenza di Federconsumatori.
Durante
l’incontro verrà presentata la petizione “Salvaguardiamo la nostra salute. No ai Glifosati” lanciata da
Giacomina Maltempi su Change.org e condivisa,
sostenuta e promossa dal Consorzio Viniveri. “Noi ci opponiamo, in
forza del ‘principio di precauzione’ ed alla luce di ulteriori studi
scientifici indipendenti, al rinnovo dell'autorizzazione per l'utilizzo e
l'impiego del glifosato in Europa e se possibile in tutto il mondo. Ciò in
coerenza ai principi statutari e fondati del nostro Consorzio ViniVeri.” – dichiara
il presidente del Consorzio Viniveri, Giampiero Bea. “Uno dei pilastri
della nostra Regola è proprio l’esclusione di diserbanti e erbicidi chimici.
Per questo non solo sosteniamo la petizione contro il rinnovo per altri 15 anni
dell’autorizzazione all’utilizzo del glifosato in Europa, ma invitiamo fin d'ora
i vignaioli e tutte le associazioni di produttori di vino naturale italiane ed
europee a firmare ed aderire a questa importante petizione”.
Seguirà alle 20.30 Cena da antiche ricette umbre con prodotti autentici e assolutamente naturali.
Un viaggio,
un regista, tanti incontri, un giro nell’Italia contadina più autentica: sabato 9 aprile alle ore 18.30 nella sala convegni dell’Areaexp
“La Fabbrica”, presentazione e proiezione in anteprima nazionale alla
presenza dell’autore del documentario "Vitae” di Davide Vanni. Un viaggio
della durata di un anno in venti regioni su vecchi treni, autobus,
traghetti alla scoperta di 50 aziende accomunate da una filosofia e pratica
artigianale nella conduzione della vigna per una qualitativa produzione di
vino. Un racconto di uomini, donne e piante di viti. (in allegato la
presentazione)
Alle 20.30 una serata con la tradizione culinaria friulana con
la cena curata dagli chef della trattoria “Da Nando” di Mortegliano (UD).
---
Protagonisti
della tre giorni di ViniVeri 2016, insieme ai produttori del Consorzio Viniveri (Cappellano, Giuseppe Rinaldi, Ezio Cerruti,
Ezio Giacomo Trinchero, Serafino Rivella, Eugenio Rosi, Casa Coste Piane,
Castello di Lispida, La Castellada, Dario Princic, Zidarich, Vodopivec, Ronco
Severo, Mlečnik, Slavček, Massa Vecchia, Podere Luisa, Carla Simonetti, Walter
Mattoni, Oasi degli Angeli, Paolo Bea, Praesidium, PaneVino, Salvatore
Ferrandes), un centinaio di “artigiani del vino” indipendenti
italiani ed esteri che presenteranno un assaggio autentico di cultura del
territorio con ultime produzioni imbottigliate, assaggi in anteprima, vecchie
annate.
Oltre ai
vini ci sarà spazio per produzioni agroalimentari artigianali.
Anche
quest’anno immancabile e ricercatissima dai tanti appassionati l’Enoteca ViniVeri: la vetrina-bottega
posta all’uscita degli spazi espositivi dove sarà possibile acquistare, solo
nei tre giorni dell’evento, molte delle rare selezionate etichette presenti a
ViniVeri a prezzo di cantina. Non solo, un euro di ogni bottiglia acquistata verrà quest’anno devoluto al finanziamento di un progetto realizzato dal Consorzio ViniVeri e
sostenuto dall’Unesco in
una scuola pilota per
sensibilizzare i bambini sulle differenze che possiamo rilevare negli ultimi
decenni nel paesaggio e nella natura a causa di pratiche e trattamenti invasivi
eseguiti dall’uomo.