Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in merito al TEATRO
DEBUTTI
Studio intorno a “Fantastica Visione”e “Nane Oca rivelato” di Giuliano Scabi
TEATRO TRASTEVERE - Roma - da martedì 17 a
domenica 22 maggio 2016, ore 21.00_dom ore 18.00
Il progetto di questo spettacolo nasce
dalla ricerca di un teatro totale, al di là dei generi, sensibile alle problematiche sociali, visionario, evocativo e metaforico, dove fondamentale è il flusso sonoro-musicale, l'azione corporea e il ritmo piuttosto sostenuto.
“Da qui la ricerca di
testi che richiedono una notevole attività
fisica
oltre che psichica, una sensibilità musicale, libertà d’immaginazione
e audacia interpretativa”
Di conseguenza la scelta di un autore come Giuliano Scabia, “militante” nel teatro e nell’Università (Dams di Bologna) dove ha insegnato fuori dagli schemi accademici per
oltre 30 anni. Si parte dal ciclo delle commedie del “Teatro Vagante”, nelle quali gli stessi personaggi vagano da
una commedia all’altra, interpretati da un gruppo di attori costretti/destinati a girare all’infinito
dal
cielo all’inferno, all’universo, per la terra… senza confini di dimensioni spaziali, temporali, psichici
e mentali.
“Le “Fantastiche Visioni” sono affidate alla
capacità narrativa degli attori di restituire la ricca fabula dell’autore;
quindi scene e costumi si basano sulla costruzione di mezzi, oggetti e atmosfere, il più possible e attraverso i corpi degli attori che di volta in volta diventano, per esempio, astronave, culla, barca… e
attraverso elementi “trasformisti”; che cioè possano assumere diverse funzioni e significati, secondo le esigenze di più momenti scenici;
per questo gli elementi sono
essenziali, riciclati e riciclabili e/o
creati con materiali poveri”
Le avventure di Nane Oca e degli altri fantastici personaggi del mitico Pavano Antico (ogni
attore ne interpreterà diversi) seguiranno al Prologo e si svolgeranno nella 1° e 2° parte, con il necessario Intermezzo dove
“Gli attori della Fantastica Visione… si produrranno
in una serie di numeri… allo scopo di introdurre un momento di piacevolezza dentro la vicenda parecchio cupa, del dissanguamento di Saetta cavallo”
Gli attori raccontano un giallo che
porta
scompiglio nella pacifica comunità
dei
Ronchi Palù, che abita il mitico Pavano Antico: qualcuno ha rubato il sangue di cavallo Saetta. Le indagini del brigadiere
Deffendi e dell’appuntato Cartura, si
alternano alle vicende di altri personaggi, come l’amore impossibile tra il Moscon d’Oro e la Vacca
Mora, all’inseguimento degli
stessi da parte dell’autore, anch’egli personaggio, e alle loro riflessioni sull’umanità e sulla società, sull’inestirpabile compresenza
del
bene e del male, sulle guerre che causano morte e distruzione.
Il linguaggio di Giuliano Scabia è popolare, raffinato e
leggero.
“Gli attori rappresentano o sono?
E cosa?
La doppiezza
del
teatro?
Della Mente?
Dei personaggi?...
Avrebbero voluto svelare, rivelare e non
ebbero che visioni”
Drammaturgia e regia di Maria Teresa Di Clemente - Interpreti: Domizia D'Amico, Francesco Orlando, Carmine
Paraggio, Alessia Pattumelli, Alberto Penna
- Assistente alla regia: Alessia
Pattumelli
“TI
AMO, SEI PERFETTO, ORA CAMBIA - I LOVE YOU, YOU’RE PERFECT, NOW CHANGE" di Joe Di
Pietro e Jimmy Roberts
Adattamento italiano: Piero Di Blasio
TEATRO MARCONI - Roma - da venerdì 20 a domenica 22 e da venerdì
27 a domenica 29 maggio 2016 - ore 21.00_dom ore 17.30
Reduce da un tour che ha toccato diverse città italiane,
torna a Roma, per la Terza Stagione, “Ti
amo, sei perfetto, ora cambia”, lo spettacolo vincitore del premio “Miglior
musical Off”, agli Oscar Italiani del Musical 2015. Diretti da Marco Simeoli, sul
palco del Teatro Marconi di Roma, dal 20 al 29 maggio (dal venerdì alla
domenica), Daniele Derogatis, Piero di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria
Monetti portano in scena il testo di Joe di Pietro e Jimmy Roberts.
Che cosa avete pensato al primo appuntamento?
Volevate
scappare ma non trovavate la scusa?
Tu piacevi a lei...ma forse lei
mentiva.
Lei piaceva a te...ma le puzzava il fiato.
Lei piaceva a te...ma le puzzava il fiato.
Mentre ti baciava sei sicuro che stesse pensando a te?
E mentre la baciavi tu, hai pensato: “Oddio somiglia a mamma!” Sull’altare avresti voluto dire no? Potevi farlo...ma non lo hai fatto!
Forse perché eri innamorata. O hai solamente perso l’occasione giusta per dirlo? Per il primo anniversario avresti voluto regalarle un viaggio di sola andata per la Papuasia? Non preoccupatevi, non siete i soli. E non pensate di essere cattivi, siete semplicemente realisti e, forse, anche, a modo vostro, un po’ romantici!
E mentre la baciavi tu, hai pensato: “Oddio somiglia a mamma!” Sull’altare avresti voluto dire no? Potevi farlo...ma non lo hai fatto!
Forse perché eri innamorata. O hai solamente perso l’occasione giusta per dirlo? Per il primo anniversario avresti voluto regalarle un viaggio di sola andata per la Papuasia? Non preoccupatevi, non siete i soli. E non pensate di essere cattivi, siete semplicemente realisti e, forse, anche, a modo vostro, un po’ romantici!
Se sapete rispondere a queste domande e se volete rispondere
a queste domande venite a teatro dire potrete e anche voi: “Ti amo, sei
perfetto, ora cambia!”
Autori: Joe Di
Pietro e Jimmy Roberts- Regia Marco Simeoli - Interpreti: Daniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti
- Al Piano Marcos
Madrigal - Emiliano Begni – Marco Bosco - Cambi scena
emotivi: Serena Allegrucci - Costumi Valentina Giura - Coreografie Stefano Bontempi - Luci di Marco Macrini
www.teatromarconi.it
"Lola D."scritto
e diretto da Giancarlo Moretti
con Lucia Ciardo
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
- sabato
21 Maggio 2016 , ore 21.00
Una donna si sta preparando per
uscire mentre un uomo la aspetta al di là della porta della loro camera da
letto. Come altre cento, mille volte ripete gesti quotidiani: si veste, si
trucca, si osserva. Ma questa donna cela in sé il desiderio di uscire dall’anonimato
della quotidianità, dal freddo ostile dell’inverno, alla ricerca di un sole che
la riscaldi dentro.
Appare così il suo alter ego:
Lola D., in cui racchiude desideri e paure, la tenerezza dei ricordi che
riaffiorano dall’infanzia ed il suo vissuto di adulta; una donna immaginaria
che lei ama ma al contempo odia, a cui ha dato vita per affrontare le delusioni
del presente e mantenere i ricordi del passato. Lo spettacolo è costruito
intorno ad un’alternanza di tre voci tutte strette in un monologo: la donna,
Lola D., e quell’uomo, tanto vicino da poterci parlare alzando appena appena la
voce per farsi sentire al di là della porta, quanto allo stesso tempo distante
nell’incomunicabilità dei sentimenti. Tanto vicino da farla felice oppure farla
soffrire fino a morirne. Una donna alla ricerca di una sua identità con cui
affrontare la vita di tutti i giorni, e capace di rinascere ogni volta dalle
proprie ceneri.
EXTRAVAGARTE_autore e regista: Giancarlo Moretti - Interprete: Lucia Ciardo.
www.centroculturaleartemia.it
PROSEGUONO
"Il
Majorana Show" di
Claudio Pallottini
Supervisione
artistica di Gigi Proietti - Regia di Marco Simeoli
TEATRO
DEI SERVI - Roma -
da martedì 10 a domenica 29 maggio2016 - ore 21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30
domenica
Nel marzo del 1938 Ettore Majorana, il fisico più
geniale della generazione di Fermi, Bohr, Eisembergh e dei ragazzi di via
Panisperna, dopo aver espresso in due lettere il proposito di “suicidarsi”, e in un telegramma la decisione di non suicidarsi
più, si dilegua in maniera definitiva dalla storia, facendo perdere le sue
tracce e lasciando dietro di sé uno dei misteri più appassionanti e avvincenti
del ‘900.
Si è trattato di una scomparsa o di un suicidio? Ancora
oggi l’interrogativo rimane aperto e desta domande pressanti
sul ruolo della scienza e dei sui limiti. Domande che lo spettacolo scritto da
Claudio Pallottini pone in risalto riuscendo nella difficile impresa di far
ridere gli spettatori facendoli riflettere.
Sul
palco, trasformato nello studio di un talk show televisivo, si ricostruisce la
vicenda e la personalità di Ettore Majorana, in un divertentissimo gioco
teatrale che mescola commedia, cabaret, teatro di narrazione e documento, il
tutto rigorosamente sottoposto al filtro dell’ironia.
Un
caso storico scottante che, come ormai siamo abituati a vedere nella ritualità
televisiva, diventa un argomento da talk show.
Autore:
Claudio Pallottini - Supervisione artistica: Gigi Proietti - Regia: Marco
Simeoli - Interpreti: Marco
Simeoli - Il conduttore; Edoardo Baietti - Segretario inetto e raccomandato; Sebastiano Colla - Enrico Fermi; Andrea Giuliano - Prof.
Doorfman, psichiatra; Stefano
Messina - Edoardo Amaldi;
Nicola D’Eramo
– Sen. Arturo
Bocchini, capo della Polizia fascista;
Claudio Pallottini - Prof. Ricci; Carlotta Proietti -
La cantante; Elena Lo Forte – La cantante; Cristina Pensiero – Felicia, velina; Andrea Bianchi- Il pianista - Coreografie: Stefano Bontempi e
Cristina Pensiero- Tema
musicale: Stefano Fresi
La voce di
Ettore Majorana è di Massimiliano
Giovanetti
www.teatroservi.it
"Come vi piace"
da William Shakespeare
da un’idea di Ilaria Testoni
adattamento Glenda Ray
TEATRO ARCOBALENO - Roma – da mercoledì 11 a domenica 29 maggio 2016, ore
21.00_dom ore 17.30
William Shakespeare a 400 anni dalla morte è
ancora protagonista indiscusso della cultura mondiale; in questo storico
anniversario il Bardo è stato celebrato nei teatri, e non solo, di tutto il
mondo che hanno ridato vita ai suoi capolavori.
Per questa occasione anche Ilaria Testoni
rende omaggio al grande drammaturgo portando in scena una rilettura dell’opera Come vi piace,
attualizzandola e ambientandola nella Germania del 1933.
“Questa cosa che ho fatto per voi – ci dice
Shakespeare – prendetela come vi pare. So bene che ognuno vedrà questo mondo
che mostro a modo suo, e s’illuderà, forse, di capirlo e di poterlo spiegare.
Io sono casomai più vicino a chi non capisce. Non ho voluto che mostrarvi la
vita, guardata con occhio divertito o con occhio atterrito, la vita che non
capisco e non mi illudo di capire”
Come vi piace? Comico, tragico, grottesco,
giocoso, romantico? Parole vuote, promesse vane.
Se il pubblico non ne è divertito, commosso,
scosso, non vale la pena giocare al teatro, raccontare una storia, che sia un
po’nostra, che diventi vostra.
E’ solo fortuna o bravura?
Per questo una storia come le altre, d’amore e
di potere. Chi vince, il buono o il cattivo? Per Shakespeare la vita, sia nella
realtà che nella finzione, è più articolata, più ricca di sfumature. Perché
tutto il mondo recita una commedia, e la Fortuna svolge una parte determinante.
---
Germania, 7 aprile 1933. Come ci piace: Il
potere è simile a un cerchio nell’acqua, si allarga, si allarga, fin quando il
suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.
Le storie di Shakespeare sono universali,
potrebbero appartenere a qualsiasi epoca, perché trattano i sentimenti di
uomini tra gli uomini, con passioni, amarezze e desideri di ogni tempo.
Qui la storia è ambientata in Germania, sul
nascere del nazismo, emblema di potere assurdo e crudele. E come in ogni
dittatura, l’arte ammaina la sua lacera bandiera, mettendo da parte i sogni.
Nella messinscena di Ilaria Testoni, lo
spettacolo diventa una storia di palcoscenico, dove gli attori di un cabaret
tedesco sono costretti a cercare altrove un luogo migliore dove poter vivere i
loro sogni, come fosse la foresta di Arden, luogo mitico e incontaminato. Ma
questi personaggi-attori si scontrano con la Storia e più che un’Arcadia
troveranno la realtà. Ma intanto, come
vuole Shakespeare, le coppie si formano, perché l’Amore è dietro l’angolo, a
sorprendere e riscaldare cuori doloranti.
E così, tra schermaglie d’amore e divertenti
equivoci si ristabilirà un nuovo equilibrio… fino all’arrivo del prossimo
malfattore.
Da William Shakespeare - da un’idea di Ilaria Testoni - adattamento Glenda Ray - regia: Ilaria
Testoni - Interpreti: Mauro
Mandolini, Laura Garofoli, Ilaria Amaldi, Camillo Marcello Ciorciaro, Barbara
Lo Gaglio, Roberto Di Marco, Michela Giamboni,
Paolo Benvenuto Vezzoso - scene:
Bruno Vitale - costumi: Cinzia
Ungaro - colonna
sonora: Ferdinando Nicci - coreografie: Ilaria
Amaldi - luci: Pietro
Sperduti
in
collaborazione con Associazione Le Perle di Novembre
per le MANIFESTAZIONI
"Non è un Teatro per Giovani Scene Under
25"
Torna
protagonista al Teatro Studio Uno “Non è un teatro per giovani – Scene Under
25”, il progetto dedicato al dialogo e al confronto tra le giovani leve del
teatro e gli artisti affermati della scena contemporanea, con un focus sui
lavori di sei compagnie under 25.
Anche
quest’anno “Non è un teatro per giovani” si propone non solo di dare spazio
alle giovani compagnie ma essere un’occasione per creare relazioni e legami tra
le nuove formazioni e chi ha già vissuto sulla propria pelle l’esperienza di un
teatro per cui non si è mai abbastanza “adulti” per essere presi in
considerazione.
In
questa seconda edizione le compagnie selezionate si confronteranno con il
regista Dante Antonelli del Collettivo Sch,
vincitori del Roma Fringe Festival 2015 con lo spettacolo “FÄK FEK FIK – Le Tre Giovani” un riscrittura originale
del primo capitolo dei "Drammi Fecali" di Werner Schwab che li ha visti
vincitori anche dei premi: miglior drammaturgia
e migliore interpretazione alle tre attrici Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa
e Arianna Pozzoli.
Un artista giovanissimo della scena contemporanea che in
pochi mesi ha saputo conquistare l'attenzione di pubblico e critica con il suo
teatro fortemente attuale, energico e provocatorio, lavorerà con le compagnie
di “Non è un teatro per giovani” con il laboratorio SCHLAB - workshop breve due giorni
intensivi sabato 7 e domenica 8 maggio, in cui a partire da alcuni lavori di Werner Schwab si
esploreranno percorsi possibili di un teatro spoglio di spettacolo e carico
della presenza dell'attore su palco.
- Esporre;
spiegare se stessi è un lavoro: quindi incontra resistenze - Werner Schwab
Dal 12
maggio al 5 giugno gli artisti e compagnie under 25 selezionate andranno in
scena con il loro spettacolo nelle sale del Teatro Studio Uno.
QUESTA
SETTIMANA:
"LE BEATRICI"
di Stefano
Benni
con Luisa Banfi, Clara Morlino, Giuditta Pascucci, Giulia
Sucapane
Assistente alla regia:
Alfonso Carfora - Voce fuori campo: Simone Bobini - Scene e costumi: Adelaide Stazi - Installazione pittorica: Beatrice Banfi - Grafica: Giulia Sucapane - Produzione Associazione Culturale Ingranaggi
Lo spettacolo "Le Beatrici" mette in scena cinque
monologhi di donne scritti da Stefano Benni nell'omonimo testo teatrale. La
messinscena propone un viaggio, scevro da ogni giudizio, nella mente di cinque
personalità femminili che divengono così paradigma della vulnerabilità della
psiche umana in tutte le sue sfaccettature. Linguaggio e gesti della loro
quotidianità diventeranno strumento per narrare, tra tragico e comico,
sfumature dell'essere più che mai universali.
"Io non voglio far altro che vivere
Tra una corda e l’altra saltando
Dentro la cassa di una viola da gamba
Voglio ascoltare le voci di fuori
Ringhio di porco voce di dama
Tamburo indio amore che chiama
E voci spezzate di cento popoli
Che dalla mia terra non voglio scacciare
Io voglio vivere, non ho altro da fare"
Le Beatrici - Stefano Benni
Tra una corda e l’altra saltando
Dentro la cassa di una viola da gamba
Voglio ascoltare le voci di fuori
Ringhio di porco voce di dama
Tamburo indio amore che chiama
E voci spezzate di cento popoli
Che dalla mia terra non voglio scacciare
Io voglio vivere, non ho altro da fare"
Le Beatrici - Stefano Benni
----- 19-22 maggio | Sala Specchi
"OPZIONE SMART"
di Carlo
Galiero
con Piero
Calcanti, Carlo Galiero, Chiarastella Sorrentino
scenografia e costumi Rosita Vallefuoco, musica Alessio
Pignorio - assistente scenografie e costumi Vincenzo Fiorillo
Opzione Smart è il racconto paradossale di una
compravendita. Protagonisti sono un cliente e un venditore, e il bene da
acquisire è la donna dei sogni del consumatore, prefabbricata in modo corrispondente
alle esigenze del fruitore. É una commedia che ironizza e denuncia la retorica
del linguaggio pubblicitario, e che apre degli squarci inquietanti sulla
società contemporanea. Se la nostra è una società dello spettacolo come
sostenne Guy Debord il consumo non è consumo materiale, ma ideale. Il cittadino
è un consumatore solitario di illusioni. Il mondo di Opzione Smart è un mondo
in cui la donna si fa oggetto, non fisico, ma ideale al servizio dell’uomo
alienato in solitudine, un individuo che è ridotto a terminale di informazione,
e non pretende altro dalla vita se non un prodotto che sia conforme alle
proprie esigenze. Un passivo nell’appiattirsi sulle esigenze che una fabbrica
di illusioni promette di poter soddisfare.
www.teatrostudiouno.com
rispetto al MUSICAL
"GEORGIE IL MUSICAL – Love Story" Regia e Coreografie
Marcello Sindici
Tratto dalla novella di Mann Izawa “Lady Georgie”
TEATRO ORIONE - Roma - da venerdì 20 a domenica 22 maggio 2016 - ven. ore 21.00 - sab.
ore 17.00 e ore 21.00 - dom. ore 17.00
PRIMA NAZIONALE
“Lady
Georgie” il Manga Cult degli anni '80 finalmente rivive in teatro in un
Musical epico ed emozionante”
Ispirato
al soggetto del Manga (fumetto giapponese) “Lady Georgie” (1983), basato sulla
novella scritta dall'autore nipponico Mann Izawa da cui è stato anche tratto un
“Anime” (cartone animato), ancora trasmesso su molti canali televisivi.
Il
progetto nasce nel 2009 da un’idea di Claudio Crocetti, autore della sceneggiatura, su libretto di Diego Ribechini e musiche del Maestro Tiziano Barbafiera. Nel
dicembre del 2013 i brani sono stati raccolti in un CD, intitolato “Georgie il
Musical”, realizzato a scopo esclusivamente promozionale, che contiene tutte le
canzoni del Musical, autoprodotto tramite Crowdfunding e Patrocinato da “AVIS
- Associazione Volontari Italiani Sangue” che ha creduto nel
progetto e lo continua a sostenere. Tra tutti gli artisti che hanno partecipato
alla realizzazione del cd ricordiamo la presenza straordinaria di Vittorio Matteucci, che ha dato la
sua voce al Duca Dangering. Il cd è attualmente in vendita sul sito ufficiale www.georgieilmusical.it
e sulle Piattaforme Digitali: iTunes, Google Play, Amazon, Timusic e Spootify.
Gran
parte degli artisti che hanno dato la loro voce ai personaggi del cd saranno in
scena al Teatro Orione per tre repliche. In primis Brunella Platania che, oltre ad interpretare Mary Buttman
(madre di Georgie) svolgerà anche il ruolo di Vocal Coach e di Supervisione
alla “Stage Performance” e Enrico
D'amore che, oltre ad interpretare il ruolo di Abel Buttman,
svolgerà il ruolo di Vocal Coach.
Sul
palco diciotto performer e dieci ballerini diretti e coreografati da Marcello Sindici (coreografo della
versione italiana di “Spring Awakening” di Todomodo Music- All regia di
Emanuele Gamba; coreografo della versione in concerto dell'opera musicale
“Canterville” di Robert Steiner; regista e coreografo di “Raffaello e la
leggenda della Fornarina” di Giancarlo Acquisti).
Un
cast di alto livello già noto al panorama del teatro musicale e non, a
cominciare dalle due mamme di Georgie: Mary Buttman interpretata da Brunella Platania (“Tosca Amore
Disperato” di Lucio Dalla; “Jesus Christ Superstar” della Compagnia della
Rancia, regia di Fabrizio Angelini;“Raffaello e la Leggenda della Fornarina” di
Giancarlo Acquisti, regia di Marcello Sindici;“Aggiungi un Posto a Tavola”
Sesta Edizone, regia di Fabrizio Angelini;“I Promessi Sposi” di Michele Guardì)
e Sophie Gerald interpretata da Elisabetta
Tulli (“Salvatore Giuliano” di Dino Scuderi;“Sister Act”
regia di Carline Brower; “Trasteverini” di Andrea Perrozzi e Gianfranco
Vergoni, regia di Fabrizio Angelini;“Billy Elliot” regia di Massimo
Romeo Piparo).
Nel
ruolo di Georgie Claudia Cecchini (“Acqua cheta” regia di Sandro
Querci;“Ladies- la commedia musicale” regia di Matteo Borghi;“Cercasi
Viola Violetta” regia di Marco Simeoli;“Dirty Dancing” regia di
Federico Bellone), il giovane Lowell sarà interpretato da Flavio Gismondi (“Giulietta e
Romeo” di Riccardo Cocciante; “Spring Awakening” regia di Emanuele
Gamba;“Newsies” regia di Federico Bellone;“Jersey Boys” regia di
Claudio Insegno), nel ruolo di Abel Buttman Enrico D'Amore (“Tosca
amore disperato” di Lucio Dalla;“Jesus Christ Superstar” della
Compagnia della Rancia, regia di Fabrizio Angelini;“Wojtyla generation love
rock musical”di Raffaele Avallone;“Raffaello e la leggenda della
Fornarina” di Giancarlo Acquisti, regia di Marcello Sindici; “I Promessi
Sposi” di Michele Guardì) e Arthur Buttman sarà Dario Inserra (“Scapricciata” di Fioretta Mari;“Casanova
in 3D” musiche di Lara Fabian, “Riunione di Compagnia” di Vittorio
Matteucci).
Un
appuntamento molto atteso per gli appassionati di Manga, quell' espressione
artistica giapponese che, specialmente
in Italia, ha trovato la massima diffusione negli anni Ottanta. Splendide
storie d’amore raccontate spesso con toni drammatici, con tematiche importanti
e molto attuali. Il musical, oltre alla sua intrinseca valenza artistica, può
diventare un efficace mezzo di denuncia di alcune problematiche sociali,
stimolando la riflessione nel pubblico attraverso l’ascolto e la partecipazione
a un evento che nasce, in prima battuta, come un’occasione di puro divertimento.
Produzione SENSO
UNICO ALTERNATO in collaborazione con AVIS COMUNALE ROMA_Tratto dalla novella di Mann Izawa “Lady Georgie” - Adattamento teatrale CLAUDIO CROCETTI - Regia e Coreografie: MARCELLO SINDICI Interpreti principali: CLAUDIA CECCHINI Georgie Gerald, FLAVIO GISMONDI Lowell J.Grey, ENRICO D'AMORE Abel Buttman , DARIO
INSERRA Arthur Buttman
- E con la
partecipazione di BRUNELLA PLATANIA nel
ruolo di Mary Buttman, ELISABETTA TULLI nel
ruolo di Sophie Gerald - Con il Corpo di
Ballo di “LADY GEORGIE” - Costumi VERONICA CROCETTI - Scenografie BY ALENKIA - Libretto DIEGO
RIBECHINI - Musiche TIZIANO BARBAFIERA
circa L'OPERA
Coro
Roma Tre & Orchestra Roma Sinfonica
Direttore Isabella
Ambrosini
Melodramma verista in un atto, in forma scenica
Libretto di Giovanni Targioni
– Tozzetti e Guido Menasci
Orchestra Roma Sinfonica - Coro Roma Tre
Introduce Luca
Aversano
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre –Roma – giovedì 19 maggio, ore 20.30
Il Teatro Palladium presenta l’opera Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, con l’Orchestra Roma Sinfonica e il Coro Roma Tre diretti da Isabella Ambrosini. Entrambe le
formazioni, coro e orchestra, sono composte da giovani musicisti, selezionati
dal M° Ambrosini fra i migliori elementi dei conservatori italiani, anche al
fine di favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro.
Già dalla prima, avvenuta il 17 maggio del 1890 al Teatro Costanzi di
Roma, Cavalleria Rusticana
registrò un successo travolgente, destinato a rimanere nel tempo fino ai nostri
giorni, inaugurando la stagione del verismo nella storia del melodramma
italiano. L’azione, basata su un novella di Giovanni Verga, si svolge nella
giornata di Pasqua, in una Sicilia di fine Ottocento che la musica di Mascagni
ritrae in un grande affresco lirico, sinfonico e corale, carico delle voci, dei
colori e degli umori della natura rifiorente a primavera.
www.teatro-palladium.it
in merito ai LIBRI
"REINAS" di Isabel Russinova
Armando Curcio Editore
LIBRERIA
ARION MONTECITORIO - Roma - venerdì 20 maggio 2016, ore 17,30
Isabel Russinova presenterà a Roma il suo ultimo libro, un saggio che raccoglie
sei ritratti di donne che hanno fatto la Storia: Reinas (Armando Curcio
Editore). Interverranno alla presentazione Emilia Costantini e il Prof. Bruno
Roberti.
Reinas, regine che hanno vissuto lontano dal
nostro tempo, ma hanno segnato la nostra storia, donne che appartengono al mito
e che sono diventate mito, luminose figure femminili con in comune la forte personalità, il coraggio
e, a legarle insieme, la scelta di voler percorrere la via più dolorosa e in
salita per raggiungere i propri obbiettivi per il bene comune, consegnandoci
così un altissimo profilo di sé.
Berenice, figlia di Erode Il Grande,
principessa giudea che ha cercato di pacificare romani ed ebrei; Galla
Placidia, imperatrice romana rapita da Alarico, che amò Ataulfo e volle unire
barbari e romani sotto lo stesso credo cristiano; Pentesilea, tra mito e
storia, regina guerriera delle amazzoni, che combatte gli uomini per combattere
le guerre; Rosina Crocco, “briganta”, una delle
protagoniste del grande
movimento femminile del nostro sud nell’800, che vide la prima
ribellione attiva della donna; Tanaquilla, nobile Etrusca sposa di Lucumone il
greco, che diventerà Tarquinio re di Roma; Agatha, prima presidente donna della
Repubblica di Malta e dell’Europa del ‘900.
Donne che appartengono al mito e sono
diventate mito, donne capaci di
raccontare la “Donna”, la sua la forza, la determinazione, la dolcezza,
la violenza, la bellezza, la volontà, l’intelligenza, l’astuzia, l’intuizione,
la resistenza.
Reinas è un omaggio alla donna, con il
desiderio di raccontala per incoraggiarla ad essere sempre orgogliosa della sua
anima femminile e della sua forza interiore. Berenice, Pentesilea, Galla,
Rosina, Agatha e Tanaquilla, rappresentano le tante donne che in tutti i tempi
illuminano l’umanità.
Isabel Russinova, da tempo, studia e ricerca
le figure di donna nel cammino del mondo per non dimenticarle, e molte volte
diventano protagoniste di narrazioni teatrali, continuando così a far sentire
la loro voce.
Presentazione a cura di Emilia Costantini (Corriere della Sera) - Interviene
il Prof. Bruno Roberti Critico e studioso di cinema e teatro, docente
universitario Unical (Università della Calabria), membro comitato direttivo
“Filmcritica”
Ingresso libero sino ad esaurimento posti
www.libreriearion.it/libri/wp/index.php/arion-montecitorio-2/
per L'ARTE
PROSEGUONO
"[T]ESSERE" di #GiovanniPalmieri
PERSONALE
PITTORICA
Curatrice:
Maria Rita Ursitti - Organizzazione:
Andrea Alessio Cavarretta /Kirolandia corrente culturale/
NAT di Natalia Rinaldi - Roma - dal 14 Maggio al 12
Giugno 2016 - orari di apertura dello
store
Il vernissage è accompagnato dal finger food curato da Cookinart
di Lucia D'Aloisio Mayo.
---
"Ogni
attimo è legato ad un altro, ogni pensiero, ogni idea, ogni emozione, ogni
tratto, ogni tassello di vita, come le trame di un tessuto intrecciato nel suo
infinito divenire..."
Giovanni
Palmieri
Giovanni Palmieri
incontra il pubblico con TESSERE, la sua nuova mostra. A tre anni dalla sua
prima personale pittorica, Giovanni Palmieri elabora con TESSERE un nuovo
concetto per ridefinire attraverso la sua arte collegamenti emotivi,
descrittivi, rappresentativi dell'essere.
TESSERE trame e
comporre TESSERE attraverso acrilici su tela di vari formati, completamenti
dell'equilibrio, riempimenti attraverso tratti e colori; tasselli, percorsi,
distanze che si ricongiungono, tanto da divenire parti di nessi, elementi di un
tutto sempre ridefinibile.
Un incontro
particolare di idee per la nuova personale di Giovanni Palmieri anche nella
scelta della prima location, infatti ad ospitare i dipinti è lo store NAT di
Natalia Rinaldi che apre le porte all'artista dando così lustro all'esposizione
intenta a fondersi con le eccezionali creazioni di moda al maschile della
famosa stilista.
L'organizzazione
della mostra è della corrente culturale KIROLANDIA
con la direzione di Andrea Alessio Cavarretta,
la curatrice è Maria Rita Ursitti, a loro è anche affidata la
particolare presentazione con letture della serata inaugurale.
TESSERE
proseguirà il suo percorso nel mese di Settembre a Napoli, città natale dell'artista.
Curatrice:
Maria Rita Ursitti - Organizzatore: Andrea Alessio Cavarretta /KIROLANDIA
corrente culturale (in fridaartes sezione artistica)/ - Allestimenti store: Maurizio Carrara designer - Food&Beverage vernissage: Cookinart di
Lucia D'Aloisio Mayo - Media partner: La Nouvelle Vague Magazine - Fotografia e
grafica: Federica Flavoni - Hair Stylist dell'artista: Lara del Zio (Camp 2,
Via Margutta, Roma)
Si
ringraziano anche Claudio Zocchi, Marco Ballanti, Germana Cantella, Antonella
Molvetti, Manuela Vitali, Alessandro Ientile, Silvia Elisabetta Cangelosi.
www.nataliarinaldi.it
"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15
Aprile a domenca 30 Ottobre 2016, vari
orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc. |
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo
delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia
Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da
Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie
Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse
corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e
Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di
questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e
culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza
di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del
tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e
attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse
nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario
globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York
International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille
diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha
indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto
Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda,
e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una
vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire
diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e
culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini
che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la
storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com
"Alphonse Mucha" a cura di
Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896 - Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna © Mucha Trust 2016 |
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
Immagine a corredo: Alphonse Mucha Le stagioni:
Estate - 1896 -
Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm
ciascuna © Mucha
Trust 2016
www.ilvittoriano.com
"I Macchiaioli. Le collezioni
svelate" curata da Francesca
Dini
CHIOSTRO
DEL BRAMANTE - Roma - da mercoledì 16 marzo a domenica 4
settembre 2016, tutti i giorni
dalle ore 10.00 alle 20.00 , sabato e
domenica 10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata |
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre
al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al
pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo,
collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li
ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del
passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo,
Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani,
Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e
rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano
del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la
punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca,
personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la
pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i
quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli
autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in
difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e
arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche
dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata
alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i
Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il
clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi,
ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno
ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco
Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un
capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico
Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di
Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875)
e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide
Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse
(1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto
della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra
Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali
dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di
pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il
catalogo è edito da Skira.
Immagine
a corredo: Cristiano Banti, Ritratto della figlia
Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it
"Correggio e
Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE –
Roma – da sabato 12 marzo a domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti
dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di
due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il
Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540).
Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne
all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno
titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni
Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per
il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso
artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che
sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma
di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le
sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti
successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna
Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San
Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma,
Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di
Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide
attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca
lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento
sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto.
Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità
del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale
di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia
di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra
i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera
realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco
dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo
(Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze,
Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale
di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e
misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente
saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti
e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della
cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani,
Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto
che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e
Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di
David Ekserdjian
Immagine
a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta
"Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su
concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo –
Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con
qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it
Street Art - Banksy &
Co.
PALAZZO PEPOLI - Museo della
Storia di Bologna - Bologna - da venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016,
vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove
pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale,
con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto
l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica
indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo,
utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente
innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo
urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività
contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città
del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come
punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per
Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro
segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata
nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli -
Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art -
Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la
collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della
Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from
the Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e
fotografie del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole
individuare la New York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei
più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White,
Keith Haring, e Lady Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione
Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia
Group, curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende
spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art. Il
progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di
Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art e del
restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle
modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte. Il progetto
di “strappo” e restauro, una sperimentazione condotta dal laboratorio di
restauro Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri
bolognesi di Blu - uno dei dieci street artists migliori al mondo come riporta
una classifica del The Guardian del 2011 -, quali il grande murale delle ex
Officine di Casaralta (Senza titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex
Officine Cevolani (Senza titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è
parso come un’occasione propizia per una mostra che vuole contribuire
all’attuale dibattito internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica
pone l’attenzione sul problema della salvaguardia di queste testimonianze
dell’arte contemporanea e della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria
collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La
mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze
sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per
quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il
lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città.
Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per
creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il
modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è
protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua
corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo
ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine
utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e
portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una
ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i
graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto
delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/
"La seduzione
dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura
di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di
Ravenna - Ravenna
- da domenica 21 febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR
Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il
sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi
Ravenna
“Quel non so
che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione
futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a
un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto
e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente
definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i
confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il
primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie
storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del
Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima
storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di
diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. La mostra La seduzione dell’antico. Da
Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato
insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come
testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini,
Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa,
Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man
Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal
21 febbraio al 26 giugno 2016. La
mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata
grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a
cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando
artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro
estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza
rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico
proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della
tradizione. Una tradizione intesa come
restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita
citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita,
come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da
contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più
disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto
sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà,
Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due
Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi
esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso da Margherita Sarfatti; fino narrare il
Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana
a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali
Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli,
Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e
Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante
presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Il Novecento è stato il secolo all’insegna
del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le
neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica
internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le
Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori
attenzioni.
Comitato
scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it
"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla
Grande Guerra" a
cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in
collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO
REALE
- Milano - da mercoledì 3 febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …